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Nessuno colpisce duro come le dita

In occasione del quarantesimo anniversario, ecco un nuovo gioco mobile su Rocky

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   13/12/2016

Sono passati quarant'anni dall'uscita di Rocky nelle sale cinematografiche e il mito è rimasto tale, indelebile, indistruttibile come il personaggio creato dallo stesso Sylvester Stallone. Seppure non propriamente unica, l'epica di Rocky resta uno dei temi cinematografici di maggiore fascino, intramontabile proprio grazie alla sua universalità. Si tratta della resistenza dell'uomo nei confronti delle difficoltà della vita, dei colpi che questa può sferrare e che possono buttare giù, ma non abbattere, il combattente dotato di un'anima forte e grande come quella di Rocky Balboa.

Nessuno colpisce duro come le dita

In effetti non c'è molto di questo all'interno del nuovo titolo videoludico di Tapinator: nonostante la lotta impari, i colpi incassati e la riscossa finale siano sostanzialmente gli elementi fondamentali dell'epica "balboana", il nuovo Rocky si sviluppa in una direzione completamente diversa, proponendo una sorta di manageriale incentrato sulla creazione, gestione e sviluppo dei propri lottatori all'interno di una palestra. Il nostro compito è dunque allenare nuovi e potenziali campioni in grado di scalare le classifiche mondiali e possibilmente portare a termine combattimenti storici contro avversari dal sapore mitologico. Siccome si parla comunque di Rocky, la licenza emerge con la presenza di vari personaggi appartenenti alla serie cinematografica, che possono comparire nel corso del gioco a seconda di come si riesce a portare avanti la palestra. Rocky, Apollo, Clubber e Drago emergono dunque proseguendo nel gioco come aspiranti campioni e dando dunque la caratterizzazione a questo gioco, che a dire il vero sembra in grado di sostenersi anche senza una licenza di questo calibro, avendo scelto di sfruttare solo in parte le possibilità offerte dal marchio associato. Insomma, da una parte c'è da fare i complimenti per il coraggio di Tapinator nel proporre un gestionale invece di un banale action senza troppa storia, dall'altra viene da pensare che una licenza come Rocky possa essere sfruttata meglio con un'impostazione più spettacolare, epica e narrativa.

Quarant'anni e non sentirli: Rocky riparte dalla palestra in questo titolo mobile

Non fa male!

La scelta di proporre un gioco dotato di questa particolare struttura, invece di mettere semplicemente in scena una serie di scontri su un ring con qualche abbozzato sistema di combattimento, rende merito a Tapinator di aver voluto sfruttare l'altisonante licenza con un'idea di gioco non banale e anche piuttosto strutturata. Ci sono parecchie cose da fare in questo Rocky: l'elemento di base è la progressione del proprio combattente fino alle luci della ribalta, con la possibilità di incontrare progressivamente avversari sempre più forti tra cui i mitici Apllo Creed, Clubber Lang e Ivan Drago. Gli incontri avvengono attraverso un particolare sistema di lotta chiamato "Time Tap Fighting", che mischia elementi puzzle con altri quasi in stile rhythm game, imponendo ai giocatori di strusciare il dito o toccare le sezioni di una barra semovente posta al di sotto della finestra in cui si svolge l'incontro di boxe.

Nessuno colpisce duro come le dita

Effettuando le mosse con la giusta sequenza e nel corretto tempismo si assestano colpi e parate fino alla vittoria dello scontro. I match di boxe avvengono attraverso il multiplayer online, dunque per la maggior parte dei casi si tratta di scontri in PvP, ma buona parte del tempo dev'essere impiegata anche nell'allenamento in palestra, dove troviamo Mickey Goldmill in persona che aiuta i pugili a incrementare le statistiche di forza, intelligenza, destrezza, resistenza e tecnica. La progressione negli scontri consente ai combattenti di salire di livello e ottenere varie ricompense tra nuovi pugili, risorse e bonus vari che vanno a incrementare le possibilità di potenziamento per la propria squadra. Trattandosi di un free-to-play, sono ovviamente presenti le micro-transazioni che consentono di acquistare la valuta virtuale attraverso il denaro reale. Con questa è possibile comprare nuovi pugili o potenziare quelli esistenti in maniera molto semplice e veloce e questo ovviamente apre la strada alla classica meccanica pay-to-win, e trattandosi peraltro di un gioco essenzialmente PvP è un elemento che risulta piuttosto fastidioso, anche perché nella normale progressione ci si scontra eventualmente in momenti di blocco in cui diventa alquanto lungo e tedioso proseguire senza passare attraverso l'esborso di denaro.

Conclusioni

Versione testata iPad 1.0.2
Digital Delivery App Store
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Tapinator non ha scelto la via più facile per sfruttare il quarantesimo anniversario di Rocky con un videogioco, di questo bisogna dargliene atto. Il gioco in questione è un'interpretazione molto particolare del mondo pugilistico creato da Stallone e collaboratori vari, che manca di gran parte delle atmosfere e dell'epica fondamentale della serie cinematografica ma che ne offre un'interpretazione simpatica e intrigante, supportata da una buona caratterizzazione grafica stilizzata e da una certa profondità di gioco. Le componenti gestionali miste agli strani scontri basati sul tapping sullo schermo forniscono una certa varietà d'azione che mantiene l'interesse alto, anche se il meccanismo perverso delle microtransazioni fa inesorabilmente capolino dopo poche ore di gioco. Preso a piccole dosi è comunque un gioco che sa essere coinvolgente e non banale.

PRO

  • Azione piuttosto variegata tra gestione e combattimenti
  • La meccanica degli scontri multiplayer è coinvolgente
  • Buona caratterizzazione grafica stilizzata

CONTRO

  • Le microtransazioni tendono al "pay to win"
  • La ripetizione emerge necessariamente dopo un po'
  • La licenza di Rocky poteva essere sfruttata meglio