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È dura essere Guardiani

Giusto in tempo per l'arrivo della seconda pellicola basata sui Guardiani della Galassia, Telltale confeziona e distribuisce la sua nuova serie episodica su licenza. Si parte con il piede giusto?

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   18/04/2017

La premiata ditta Telltale sembra davvero aver raggiunto ormai il punto di non ritorno: capace di sfornare tre o quattro serie diverse all'anno, la software house è ormai sinonimo ed esponente unico del concept delle avventure distribuite a episodi. Dopo aver raggiunto il successo con la prima stagione di The Walking Dead, capolavoro indiscutibile di narrativa, regia e scorrevolezza del gameplay, ha incasellato un franchise dopo l'altro, pur non riuscendo mai più a raggiungere quell'apice di qualità.

In questi anni, la società fondata da alcuni storici ex dipendenti dei tempi d'oro di LucasArts ha saputo muoversi agevolmente tra franchise strettamente videoludici come Minecraft o Borderlands e proprietà intellettuali televisive e multimediali come Il Trono di Spade e Jurassic Park. Ancora più di recente il team di sviluppo è riuscito a portarsi a casa una doppia collaborazione con le due società più importanti nel campo dei fumetti. E così se il 2016 è stato l'anno di Batman: The Telltale Series, in collaborazione con DC Comics, il 2017 è all'insegna di un'intensa partnership con Marvel che ha permesso di dare i natali a Guardians of the Galaxy: The Telltale Series. Quando manca appena una settimana all'arrivo nei cinema italiani del secondo capitolo della trasposizione cinematografica di questo franchise, e poco più di una decina di giorni dalla distribuzione americana, abbiamo avuto l'opportunità di mettere le mani sul primo dei cinque episodi (mensili?) che vanno a comporre questa nuova serie di avventure. Serie che, esattamente come è già avvenuto con la terza stagione di The Walking Dead, arriva esclusivamente su PC, PlayStation 4 e Xbox One, perdendosi completamente per strada le ormai vetuste piattaforme di vecchia generazione, ma mantenendo ancora la distribuzione su iOS e Android, mercati che evidentemente da un punto di vista numerico meritano ancora il pieno supporto da parte dell'azienda californiana. Seguiteci quindi in questa analisi dell'episodio di esordio di una produzione che ci terrà compagnia almeno fino all'autunno di questo 2017 e state tranquilli che, come di consueto in queste nostre recensioni, staremo attenti a ridurre a zero il rischio di spoiler.

Il primo episodio dei Guardiani della Galassia è divertente e davvero ben confezionato

Un nuovo universo?

Partiamo subito col dire che, pur intersecandosi in alcuni ambiti narrativi e soprattutto presentando determinati personaggi (e soprattutto antagonisti), questa serie di Telltale di Guardians of the Galaxy non è direttamente interconnessa o basata sulle due pellicole cinematografiche con Chris Pratt ma è decisamente più legata ai fumetti originali della Marvel. In particolare per quello che riguarda la rappresentazione fisica dei suoi protagonisti. Lasciando infatti da parte Rocket e Groot, visto che per motivi abbastanza ovvi sono praticamente identici in tutte le loro apparizioni, Star-Lord, Gamora e Drax sono decisamente più vicini alle fattezze mostrate nei comics rispetto a quanto visto al cinema.

È dura essere Guardiani
È dura essere Guardiani

Nel caso di Peter Quill le motivazioni sono probabilmente legate a una questione di licenze legate all'attore americano, mentre per i due alieni verdi Telltale ha probabilmente optato per una soluzione di comodo per mantenere una certa coerenza con Star-Lord e raggiungere un legame più forte proprio con il fumetto. Non è infatti un caso che, come si è intravisto anche nel trailer ufficiale, questo primo episodio partirà davvero in modo spumeggiante facendoci incontrare praticamente subito Thanos, Nebula, i Kree e persino Yondu anche se l'arco narrativo più preponderante ruoterà intorno alla fantomatica reliquia chiamata The Eternity Forge. Una scelta intelligente che ha permesso alla software house di gigioneggiare con i fan della prima e dell'ultima ora del franchise Marvel che magari hanno tutti i numeri della serie a fumetti, oppure si sono limitati ad andare al cinema per conoscere questo anomalo gruppo di "supereroi", e potranno quindi godersi tutti i riferimenti e le strizzatine d'occhio, ma anche di andare incontro a tutti i giocatori che non hanno la più pallida idea di chi diavolo siano i Guardiani, ma che possono comunque seguire una storia piacevole che non deve fare i conti con l'eredità storica dei personaggi. Una storia che esattamente come da tradizione di Telltale ci terrà impegnati in questo primo episodio per due ore al massimo, bivi esclusi che potranno magari stimolare più di qualcuno a ripetere alcune sequenze di gioco, effettuando scelte diverse. Il gameplay è infatti quello classico inventato e rifinito nel tempo dalla software house: dialoghi a scelta multipla che porteranno a svariate conseguenze sia sugli atteggiamenti dei comprimari che sulle scene affrontabili (in pochissime occasioni) e un gameplay veramente basilare dove le poche sequenze di esplorazione più propriamente adventure sono inframmezzate da quick time event che scandiscono le fasi più action. Quello che avviene su schermo è comunque in grado di tenerci incollati per tutta la durata dell'episodio, nonostante una fase centrale con meno mordente che segue un prologo veramente spumeggiante e anticipa un epilogo che rispetta alla perfezione lo stile di Telltale, cliffhanger conclusivo compreso.

Trofei PlayStation 4

La serie offre un totale di 31 trofei. Tralasciando il platino che si sblocca raggiungendo l'epilogo dell'intera serie, tutti gli altri trofei si guadagnano semplicemente completando i singoli capitoli di ogni episodio. Non ci sono cioè riferimenti alle scelte da effettuare oppure a specifici elementi da raggiungere.

Come da tradizione?

Pur avendo liquidato il gameplay in pochissime righe di testo poco sopra, in realtà questo Guardians of the Galaxy riesce addirittura a infrangere alcuni degli elementi ricorrenti delle produzioni della software house. Le principali novità le incontriamo durante le sparute sequenze adventure dove avremo ad esempio la possibilità di utilizzare i piccoli jetpack montati ai piedi di Star-Lord per esplorare gli scenari anche in altezza. In realtà il loro utilizzo è confinato all'interno di una specifica sezione ma il risultato è comunque interessante visto che aggiunge un nuovo grado di libertà durante le fasi esplorative e di risoluzione degli enigmi. In seconda battuta, mentre si passeggia per gli ambienti alla ricerca dei punti di interesse con cui interagire, è possibile, tramite la pressione del grilletto sinistro, chiamare alla radio tre dei quattro membri del team dei guardiani (Groot è l'escluso) per chiacchierare con loro attraverso una manciata di frasi a esaurimento. Si tratta di una soluzione molto interessante per smorzare quel senso di solitudine che altrimenti circonda alcune delle sequenze di questo primo episodio visto che per svariate vicissitudini ci ritroveremo molto spesso da soli nei panni di Peter. Non nascondiamo che ci avrebbe fatto piacere poter passare manualmente da un personaggio all'altro, un po' come avveniva nelle vecchie avventure grafiche LucasArts (o nel recentissimo Thimbleweed Park) visto che la struttura della squadra poteva giustificare perfettamente questa opzione, ma in realtà lo switch avviene solo durante i quick time event in modo assolutamente automatico.

È dura essere Guardiani

Non manca persino la possibilità di utilizzare in modo semi-automatico le due pistole Kree di Star-Lord e di allearsi con una fazione verso il finale del gioco, scelta che ci allontanerà definitivamente da altre opzioni ma che lascia presagire una qualche interazione macroscopica nei prossimi episodi. Tecnicamente, come avvenuto con la terza stagione di The Walking Dead, aver abbandonato le vecchie piattaforme ha giovato all'aspetto grafico del titolo e alla sua stabilità visto che la versione da noi testata non ha mai mostrato bug o crash. Tutti gli elementi su schermo si presentano decisamente bene con un'ottima conta poligonale per quello che riguarda i protagonisti, aiutati anche da espressioni facciali decisamente più legate e comprensibili rispetto a quanto visto nella serie basata sull'universo inquietante di Robert Kirkman. Peccato però che gli scenari risultino decisamente più scarni e spesso anonimi. Assolutamente eccezionale la colonna sonora anche grazie a un tema principale licenziato davvero adatto allo stile dei Guardiani della Galassia. È importante segnalare poi in questo frangente come, ancora una volta, la nostra lingua sia stata completamente snobbata, sottotitoli compresi. Se quindi non sapete assolutamente nulla d'inglese, attenzione: rischierete di perdervi una serie di battute e tutta l'ironia tipica di questo franchise.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, App Store, Google Play
Prezzo 23,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (4)
6.3
Il tuo voto

Il primo episodio dei Guardiani della Galassia firmato Telltale inizia decisamente col botto e supera anche le nostre più rosee aspettative. Per il momento non ci è dato sapere se seguirà purtroppo la stessa parabola discendete già vista in numerose altre serie della software house californiana o se riuscirà invece a mantenere un livello qualitativo alto. Quello che conta è che ci sentiamo di consigliarvi questo primo capitolo indipendentemente dal vostro grado di fanatismo nei confronti dell'universo Marvel: ha una bella storia, è divertente e presenta un gameplay decisamente meno guidato rispetto alla tradizione Telltale. Certo, come al solito si sarebbe potuto fare molto di più ma una volta concluso questo lungo prologo avrete sicuramente voglia di vedere come andrà a finire.

PRO

  • La storia rispetta ed elogia il canone del fumetto Marvel
  • È presente qualche piccola aggiunta rispetto al consueto gameplay lineare di Telltale
  • La colonna sonora è eccellente

CONTRO

  • Ci saremmo aspettati la possibilità di passare da un personaggio all'altro della squadra
  • Stona la mancanza dei sottotitoli italiani considerato il valore del franchise