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Tiratori scelti

L'insolito e ambizioso sparatutto tattico open world di CI Games è finalmente arrivato, ma avrà centrato il suo obiettivo?

RECENSIONE di Massimo Reina   —   26/04/2017

Appostati anche per ore sulla cima di una conformazione rocciosa, o appollaiati sui rami di un grosso albero o dietro a un cespuglio, ma sempre nascosti in un punto strategico in attesa dell'obiettivo da eliminare o del "bersaglio" amico da proteggere.

Tiratori scelti

Soli contro tutti. È il duro lavoro dei tiratori scelti come Jonathan North, un marine entrato nel Joint Special Operations Command, addestrato per colpire con precisione in missioni rapide e "silenziose". Proprio come quella che gli è stata assegnata: sabotare le operazioni separatiste e neutralizzare i loro leader che destabilizzano la Repubblica della Georgia, regione di fondamentale importanza strategica che sta scivolando nel caos di una guerra civile. Jon, nome in codice Lodestar, ha in realtà un secondo scopo, più personale: quello di salvare suo fratello Robert, scomparso da due anni e che sembrerebbe essere prigioniero in una zona controllata dai separatisti. Un obiettivo "secondario" per gli USA ma primario per il militare, combattuto interiormente tra il suo senso del dovere e l'amore per il congiunto. Per tentare di terminare al meglio entrambe le operazioni, North può contare sul supporto di Lydia Jorjadze, una mercenaria che in passato ha combattuto al suo fianco in Afghanistan e con la quale ha avuto una relazione, e su un membro del MOSSAD, il servizio segreto israeliano. Attorno a questo incipt parte e si evolve, suddivisa in quattro atti, la storia di Sniper: Ghost Warrior 3, uno sparatutto tattico che dà risalto al ruolo del cecchino, e che passa da una formula particolare e contenuta a una struttura a mondo aperto con approcci multipli più ampia e commerciale, che ricorda un po' gli ultimi Far Cry.

Sniper: Ghost Warrior 3, un open world con cecchini con tante potenzialità non tutte espresse a dovere

Dietro le linee nemiche

Come abbiamo scritto in occasione di alcune anteprime, la possibilità di muoversi liberamente, l'uso di veicoli, la mappa enorme con svariati punti di interesse da visitare o avamposti nemici da liberare, le grandi vallate dove spaziare con lo sguardo, danno in effetti la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di molto simile al sopra citato titolo Ubisoft, solo con una balistica più accurata e una certa enfasi riposta sugli assalti dalla lunga distanza. Sniper: Ghost Warrior 3, com'è giusto che sia, punta su una giocabilità diversa rispetto a un Call of Duty, anche se pure qui non manca qualche sessione più "dinamica" e un po' lineare.

Tiratori scelti
Tiratori scelti

Da questo punto di vista, infatti, il titolo propone una serie di missioni principali e secondarie abbastanza variegate con tre diversi tipi di approccio libero a ciascuna di essa (tranne alcune dove bisogna seguire una certa linea dettata dalla storia), così da avere comunque una buona alternanza tra le fasi di puro cecchinaggio e momenti nei quali per esempio si è chiamati anche al recupero di documenti, ad hackerare col drone sistemi d'allarme e telecamere, a doversi infiltrare all'interno di avamposti per liberare dei prigionieri oppure a indagare e a mettersi sulle tracce di qualche misterioso assassino. Data la natura della produzione, ma anche per comodità stessa del giocatore come vedremo più avanti, a predominare è quindi l'azione più lenta e ragionata del tiratore scelto, dove la strategia, la tattica e le pazienza esercitano nel 90% dei casi un ruolo fondamentale, assieme alla balistica. Essa è infatti uno dei punti di forza del gioco, e a parte qualche glitch ogni tanto, generalmente funziona bene: sparare di fretta, magari usando un pesante fucilone calibro 50 stando seduti, o peggio ancora, in piedi, vuol dire per esempio mancare il bersaglio. Meglio insomma fare le cose come si deve, perdendo in mobilità, ma guadagnando in accuratezza. Pertanto diventa fondamentale da un lato sfruttare l'ampio arsenale a disposizione per equipaggiarsi col modello di fucile e di proiettili più adatti al tipo di missione, senza ovviamente dimenticare di portarsi dietro anche un'arma corta, un pugnale e altri oggetti di supporto come gli esplosivi da usare per coprirsi la fuga o minare possibili punti vulnerabili da dove qualche nemico potrebbe sorprendere North. Dall'altro utilizzare bene il sistema di artigianato, che all'interno di appositi rifugi dov'è possibile anche solo riposarsi, far passare il tempo o selezionare le missioni, permette di intervenire su alcune componenti fondamentali dell'arsenale del personaggio. Ad esempio con i necessari materiali in tasca è possibile riparare gli oggetti, oppure configurare un fucile d'assalto come un fucile di precisione da media distanza con tanto di silenziatore, o come una mitragliatrice leggera. E ancora, costruire diverse tipologie di proiettili: quelli standard, quelli adatti per perforare le blindature dei mezzi o quelli fatti apposta per mandare al tappeto gli uomini, magari dalla lunghissima distanza. Ci sono anche quelli DARPA che correggono la traiettoria del colpo in volo. Insomma, scelte non banali che hanno un impatto importante nel proseguo delle missioni e sulla vita o morte del videogiocatore, soprattutto nelle fasi avanzate della storia. Parecchi di queste componenti sono da ricercare all'interno delle aree in cui il protagonista si trova ad agire, pertanto la fase esplorativa non è affatto da sottovalutare, anche perché può portare a scoperte davvero importanti, utili perfino per approfondire la trama. In tal senso è presente una particolare funzione che si attiva tramite il dorsale L1, una sorta di visuale detective alla Batman utilissima per evidenziare tracce sul terreno, sulle porte, spuntoni dove aggrapparsi, punti dove appostarsi e altri indizi o elementi altrimenti non visibili.

Trofei PlayStation 4

Sniper: Ghost Warrior 3 mette a disposizione 48 Trofei di cui 36 di Bronzo, 8 d'Argento, 3 d' Oro e a di Platino. Per sbloccarli bisogna soddisfare alcune richieste specifiche del gioco, che in ordine crescente possono essere quelle di neutralizzare il 50% dei bersagli dalla lista dei più ricercati in una partita, cacciando un certo numero di animali o eliminando alcuni cecchini, giusto per fare degli esempi.

Al centro del mirino

Una volta entrati in azione, occorre scegliere la postazione migliore dove appostarsi, studiare bene l'area in cui si deve operare e raccogliere quante più informazioni possibili, individuando e marcando al contempo i singoli bersagli attraverso il lavoro del drone o del binocolo, per avere sempre sott'occhio la loro posizione. Da non sottovalutare orario e condizioni atmosferiche, visto che queste ultime limitano a volte visibilità e rumore, ma possono anche creare problemi a identificare gli obiettivi o a utilizzare correttamente alcune armi. Una volta in possesso delle indicazioni necessarie e pianificato la tattica migliore per evitare di essere scoperti, si è pronti a sparare, facendo però attenzione alla direzione del vento, alla distanza della vittima, all'oscillazione dell'arma e alla temperatura: tutti fattori che potrebbero a loro volta incidere sul buon esito dei colpi andati a segno e della missione.

Tiratori scelti
Tiratori scelti
Tiratori scelti
Tiratori scelti

Colpendo una sentinella troppo in vista o sbagliando il tiro, scatta subito l'allarme tra le fila dei separatisti, col rischio di scatenare una vera e propria caccia all'uomo, situazione molto pericolosa, almeno per qualche minuto.I nemici, infatti, non sembrano brillare per logica, e mostrano spesso un'intelligenza artificiale limitata. Se riescono a chiudere ogni via di fuga al protagonista sono capaci di mettere in atto delle buone tattiche di aggiramento o qualche attacco combinato, ma di fatto basta allontanarsi dalla propria postazione verso la boscaglia o infilarsi in un edificio per diventare quasi del tutto invisibili al gruppo di "cacciatori" che, confuso, finisce per chiedersi dove sia finito l'infiltrato e poi per calmarsi. Lo stesso accade anche quando si tratta di combattere a distanza, con i soldati nemici che sono più propensi a nascondersi che a reagire adeguatamente alla minaccia con azioni combinate. Questo almeno a livello di gioco Normale (di base ce ne sono tre, gli altri sono Difficile e Estremo), dove le cose si complicano un po' più avanti nell'avventura, quando cominciano a spuntare tra le fila avverse cecchini, mortai, corazzati e rinforzi richiamati via radio, che immettono sul campo rapidamente gruppetti di avversari extra. Ovviamente, come scritto prima, il gioco non vieta di avvicinarsi agli obiettivi per ucciderli o distruggerli guardandoli più da vicino. Sniper: Ghost Warrior 3, infatti, offre altri due tipi di approccio alle missioni, oltre a quello da cecchino di cui abbiamo parlato: uno, Fantasma, è di tipo stealth, e comporta di doversi muovere nell'ombra tenendo conto di diversi fattori per non farsi scoprire, come la luce, i rumori, le telecamere di sorveglianza, e così via. Scenario interessante in cui operare ma poco variegato nel complesso e da bilanciare in talune meccaniche, soprattutto nelle routine comportamentali delle sentinelle a livello di attenzione (non è raro uccidere una guardia in pieno giorno mentre il suo collega a qualche decina di metri di distanza nemmeno se ne accorge), e di allerta (scema rapidamente, come in molti altri titoli stealth a dire il vero). Il secondo metodo è invece quello di agire lancia in resta, attaccando e sparando come un forsennato a tutto ciò che si muove, ma col rischio concreto di fare una brutta fine dopo pochi passi in una "modalità", Guerriero, piuttosto grezza dal punto di vista del gunplay. Insomma, avrete capito che a prescindere dalle tre opzioni disponibili, il titolo sembra prediligere e premiare principalmente l'approccio da tiratore scelto, relegando gli altri due al ruolo di comprimari da utilizzare solo per curiosità o per completare l'opera, ma raramente come opzione principale, se non in qualche missione più lineare specificatamente pensata per loro dagli sviluppatori. Ed è proprio questo aspetto, probabilmente, uno dei limiti di una produzione che a detta degli sviluppatori mirava a diversificare l'offerta, perché di fatto viene a crearsi una sorta di schema di gioco abbastanza ripetitivo che porta l'utente ad agire quasi sempre allo stesso modo: a marcare tutti i nemici sul posto, a eliminarli in buona parte dalla distanza per poi completare il tutto con qualche azione ravvicinata. Qualcuno potrebbe obiettare che essendo un titolo incentrato sui cecchini la cosa ha un senso, ma allora perché parlare di "libertà di approccio" se questa viene concessa fino a un certo punto? Ad ogni modo, tornando alle missioni in sé, a completamento di ciascuna di esse, in base alle azioni compiute si guadagnano punti esperienza e si ottengono dei punti Abilità che possono essere spesi in ciascuno dei percorsi di specializzazione corrispondente, vale a dire Cecchino, Fantasma o Guerriero. Inoltre è possibile sbloccare nuove caratteristiche sempre legate ai tre rami a disposizione e quindi alle capacità di combattimento, occultamento e gestione dei gadget, per rendere sempre più competitivo il vecchio North.

Operazione Georgia

Non possiamo ovviamente concludere la nostra recensione senza prima analizzare la parte tecnologica. In tal senso, dal punto di vista visivo, Sniper: Ghost Warrior 3 offre degli scorci davvero suggestivi, grazie al CryEngine e a un buon level design, che si rivela abbastanza variegato da offrire zone discretamente diversificate tra loro, e che spaziano da aree boscose ad altre più pianeggianti, fino ad agglomerati urbani e basi militari. Ma soprattutto alla buona implementazione di effetti particellari, atmosferici e di luce e ombra, che agendo in combinazione tra loro e col meteo dinamico e il ciclo giorno e notte, regalano agli utenti una bella visione d'insieme contribuendo a donare loro un maggior senso di immedesimazione.

Tiratori scelti
Tiratori scelti

Dove invece il motore zoppica è nelle architetture degli edifici, che appaiono rozze e dall'aspetto abbastanza piatto, oltre che in alcune texture. Queste ultime sono generalmente di buona fattura, specie per quanto riguarda quelle legate ad elementi naturali quali rocce, terreni e flora, ma deludono sui personaggi, protagonisti e comprimari. In tal senso si registrano contrasti inspiegabili per esempio tra quelle che rivestono taluni volti rispetto ad altre che sono usate per i vestiti, che risultano meno definite se non piatte. Anche buona parte dei modelli poligonali dei personaggi non ci hanno convinti, visto che sembrano provenire almeno da una generazione di console fa. A completare il quadro dei difetti ci sono poi alcuni movimenti, che appaiono a volte rigidi, come se mancassero dei punti di raccordo tra un'azione e l'altra, e le lunghe schermate di caricamento che possono durare fino a quattro o cinque minuti a volte.Da segnalare anche qualche glitch grafico, come ad esempio il fucile di un cecchino che avevamo eliminato che volteggiava in aria con il marcatore che indicava tra l'altro la presenza attiva del suo proprietario, nonostante fosse già morto, e un paio di freeze nel corso dell'avventura che ci hanno costretto a ripartire dall'ultimo check point. Per quanto riguarda invece la parte audio, buono il doppiaggio in lingua inglese, con una recitazione tutto sommato discreta tenendo conto di alcune linee di dialogo davvero da B-Movie, con battute sconclusionate che stonano spesso con la drammaticità di certi argomenti, e gli effetti ambientali, dai suoni tipici della notte delle zone selvagge a quelli più rumorosi del mattino in prossimità di luoghi abitati. Nella media la colonna sonora, che però non manca di offrire qualche buono spunto a livello di brani, specie quando c'è da "sottolineare" alcune situazioni nelle fasi più drammatiche della storia.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 69 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (17)
6.6
Il tuo voto

Sniper: Ghost Warrior 3 segna un importante passo in avanti per la serie rispetto al predecessore, pur non brillando del tutto a causa di alcune limitazioni dell'intelligenza artificiale, della mancanza di rifiniture in certi aspetti del gameplay e di qualche errore di natura tecnica. E lo fa soprattutto grazie ad alcuni buoni spunti, come le situazioni in cui il protagonista viene a trovarsi, che offrono discrete possibilità di gioco, al buon sistema di artigianato, alla qualità delle fasi da tiratore scelto e agli scenari. La sensazione è che CI Games abbia voluto mettere troppa carne al fuoco rispetto a quelle che erano forse le sue possibilità, finendo per non riuscire a implementare e rifinire a dovere tutti quegli aspetti del prodotto che invece avrebbero potuto garantirgli un giudizio e un voto migliore. In definitiva, però, ci sentiamo di promuoverlo seppur non a pieni voti, visto che a nostro parere si tratta comunque di una buona base da cui ripartire per costruire i futuri capitoli, e un titolo piacevole da giocare per gli appassionati di genere disposti a chiudere un occhio sui difetti elencati.

PRO

  • Buona varietà di missioni all'interno di mappe ampie
  • Crafting ricco di possibilità
  • Struttura delle operazioni che premia uno stile di gioco attento
  • Possibilità di approcciare le missioni in base ai propri gusti...

CONTRO

  • ...anche se le opzioni Fantasma e Guerriero sembrano più di contorno
  • Intelligenza artificiale dei nemici poco brillante
  • Narrativa da film di serie B
  • Alcuni problemi tecnici da risolvere