L'originale Drop Wizard esordì oltre due anni fa sul mercato mobile esclusivamente su iOS grazie agli sforzi dello sviluppatore italiano Gionathan Pesaresi e della sua Neutronized, convincendo anche noi con il suo feeling vecchia scuola unito a gradevoli sfumature moderne. Per questo seguito intitolato Drop Wizard Tower, la software house nostrana si è alleata con un pezzo grosso del calibro di Nitrome, capace di garantire al prodotto grande visibilità e di renderlo disponibile anche al vasto pubblico di utenti Android: come contropartita, il producer britannico ha evidentemente richiesto un omologazione del titolo allo stile e alla formula commerciale tipica del proprio catalogo, pur mantenendo sostanzialmente intatte le caratteristiche principali del gameplay. Andiamo dunque a vedere come si comporta il ritrovato maghetto Teo in questa sua nuova avventura.
Scendere per risalire
Similmente a quanto accaduto per il prequel, Drop Wizard Tower si prende addirittura la briga di costruire un abbozzo di storia per motivare le azioni del protagonista, che si ritrova rinchiuso in una torre assieme agli altri stregoni del regno da una misteriosa organizzazione chiamata Shadow Order: starà all'utente aiutarlo a fuggire attraverso gli oltre 50 livelli in cui è suddivisa la prigione, per mezzo di un sistema di gioco che non ci pensa nemmeno a stravolgere la ricetta originale. Di fatto, il gameplay di Drop Wizard Tower risulterà immediatamente familiare a chiunque abbia vissuto la precedente avventura di Teo, che peraltro stavolta è accompagnato da altri cinque personaggi giocabili che è consentito sbloccare spendendo i diamanti ottenuti durante le partite. Gli stage si sviluppano all'interno di una singola schermata, che ospita le piattaforme sulle quali si muovono il protagonista e i nemici che è necessario eliminare per proseguire alla fase successiva. Si controlla il maghetto utilizzando solamente due input per ordinargli di voltarsi verso destra o verso sinistra, mentre il suo moto procede automaticamente: quando cade da un piano e atterra su quello sottostante, Teo (o chi per lui) lancia una stellina che procede per un breve tratto di fronte a sé e che costituisce l'unica arma in possesso del giocatore. Colpendo un mostriciattolo con la magia, infatti, lo si stordisce consentendo all'eroe di turno di colpirlo e farlo rotolare lungo lo scenario, generando una sorta di valanga che travolge e si porta appresso tutti i malcapitati che incontra sul suo cammino. Semplice sulla carta, la struttura ludica di Drop Wizard Tower richiede in realtà una certa dose di strategia per essere addomesticata, con i pattern dei nemici e gli ostacoli dello scenario a rappresentare le proverbiali variabili che da un momento all'altro possono cambiare le carte in tavola.
Fino a questo punto la situazione è quasi indistinguibile da quella del prequel, ma in realtà sono diversi gli elementi che intervengono a dare al titolo Neutronized un sapore leggermente diverso. Tanto per cominciare, i livelli sono generati casualmente, a tutto vantaggio di un sistema di progressione più vicino al mondo dei roguelike: si procede dunque fino a quando non si esauriscono le vite, dopo di che si è costretti a ricominciare daccapo oppure a pagare una quota di diamanti per poter proseguire. Interessante in tal senso anche una sfumatura quasi da RPG, con il protagonista che accumulando punti sale di livello, occasione nella quale può scegliere se assegnare un bonus permanente alla velocità di movimento o alla gittata della magia oppure guadagnare una vita extra. A fronte di tante cose che funzionano bene in Drop Wizard Tower, una sola non ci ha convinto appieno, ovvero la veste grafica adottata dal prodotto: abbandonato lo stile decisamente più personale del primo capitolo, il titolo Neutronized si presenta con una cosmesi vecchia scuola che però non denota tratti particolarmente distintivi, perdendosi nel marasma di mobile game in pixel art che si rifanno ai classici del passato.
Conclusioni
Drop Wizard Tower si discosta dal suo predecessore per la forma, ma non per la sostanza: divenuto free to play (ma come da tradizione Nitrome, godibilissimo anche senza pagare nulla) e abbracciata un'estetica ancora più old school, il titolo Neutronized non si fa però distrarre troppo da tali cambiamenti e ripropone lo stesso solido gameplay che aveva contraddistinto il primo episodio, pur con alcune leggere variazioni sul tema. Anche se l'approccio più roguelike potrebbe non entusiasmare coloro che prediligono un modello di progressione classico, è indubbio come Drop Wizard Tower sia un arcade molto piacevole, che paga evidentemente qualcosa in termini di freschezza e originalità rispetto al prequel.
PRO
- Gameplay sempre valido
- Livello di sfida adeguato
- Giocabile anche senza spendere
CONTRO
- Formula non più originale
- Stilisticamente un po' anonimo
- L'elemento roguelike può piacere o meno