1

Tra il JRPG e la raccolta di creature, la recensione di Lionheart: Luna Scura

Lionheart si è spostato sull'RPG a turni con influssi da Pokémon

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   19/10/2017

Non si può dire che Emerald City Games sia voluta andare sul sicuro con il seguito di Lionheart, avendo effettivamente cambiato registro in maniera piuttosto netta: il vecchio Lionheart Tactics era infatti un RPG strategico sulla falsariga di produzioni celebri del calibro di Final Fantasy Tactics, e aveva anche riscosso un certo successo in ambito mobile. Secondo i normali trend del mercato, ci si sarebbe aspettati un semplice more of the same per questo nuovo Lionheart: Luna Scura, e invece il team ha voluto rimescolare completamente le carte in tavola e proporre qualcosa di nuovo. Cioè, "di nuovo" se confrontato al primo capitolo, perché di completamente originale non c'è moltissimo in questo seguito, che in ogni caso riesce a distinguersi per la consueta cura nella realizzazione tecnica e per la pulizia generale. Si tratta di un RPG con combattimenti a turni declinato secondo la classica variante del gioco cattura-mostri, per cui ci troviamo a dover costruire un esercito mettendo dalla nostra parte personaggi e creature di varia tipologia che dobbiamo conquistare e dispiegare sul campo di battaglia, con tanto di gestione delle varie caratteristiche e costruzione del party. Tutti elementi ben rodati, anche troppo: il problema è infatti una certa mancanza di mordente che deriva dall'aspetto fortemente derivativo di tutta l'impalcatura, salvata comunque da una caratterizzazione grafica curata e stilosa, in grado di donare al tutto una certa identità specifica. Non c'è da aspettarsi un lore particolarmente complesso e sfaccettato, perché la storia e l'ambientazione restano piuttosto semplici e poco approfonditi, come si conviene a un RPG incentrato soprattutto sul grinding e la ricerca del loot, ma il comparto tecnico fa veramente rifulgere questo gioco in mezzo ai numerosi titoli similari.

Tra il JRPG e la raccolta di creature, la recensione di Lionheart: Luna Scura

Combattete, catturate, progredite e combattete ancora in Lionheart: Luna Scura

Gotta Catch'em all

Al di là della mancanza di originalità generale, meccanicamente il gameplay funziona molto bene, almeno finché non si incappa nell'inevitabile muro del grinding. Trattandosi di un free-to-play, il gioco si porta dietro le naturali conseguenze di questo modello di monetizzazione: c'è la classica barra di energia (un numero, più che altro) che si esaurisce e porta alla solita situazione di "attesa o spesa" per essere ricaricata e continuare a giocare, così come una miriade di oggetti da acquistare nel negozio che consentono di ottenere potenziamenti permanenti o momentanei. Visto l'elemento collezionistico dato dalla presenza di più di 100 creature da conquistare e usare in combattimento, la possibilità di acquistarle direttamente è una caratteristica ricorrente nel corso del gioco. Ovviamente, chi non ha intenzione di cedere al meccanismo delle micro-transazioni è libero di farlo, ma è necessario affrontare un po' di grinding per riuscire a potenziare i personaggi in maniera "naturale" e con l'aumentare del livello e il diminuire delle ricompense il sistema può diventare piuttosto diabolico.

Tra il JRPG e la raccolta di creature, la recensione di Lionheart: Luna Scura


C'è di buono che i combattimenti sono sempre piacevoli da affrontare: grazie a una buona costruzione dei personaggi, a delle animazioni davvero molto valide e un numero enorme di creature e combattenti diversi da utilizzare (120 per il momento), ognuno con mosse e tecniche speciali, Lionheart: Luna Scura propone un combat system stimolante, anche profondo e impegnativo nei livelli più avanzati. D'altra parte non c'è molto altro oltre a questo: laddove nell'RPG nipponico il combattimento è sì fondamentale, ma calato sempre in una poderosa struttura narrativa, qui la storia è alquanto debole e trita, con missioni che si limitano allo spostamento automatico in arene che prevedono di abbattere nemici in ondate successive fino al boss finale. Tutto è molto schematico e suddiviso in compartimenti: c'è il villaggio che fa da base, dove è possibile gestire e far evolvere i personaggi o comprare equipaggiamenti e potenziamenti, sostanzialmente un hub da cui possiamo prendere parte alle missioni, con qualche flebile intermezzo narrativo dato dai dialoghi tra i protagonisti. Si segnala peraltro una localizzazione in italiano molto estesa ma alquanto funestata da errori grammaticali.

Conclusioni

Versione testata Android, iPad 1.0.1
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.8
Lettori (4)
5.4
Il tuo voto

La cura riposta in Lionheart: Luna Scura non è comune nelle produzioni mobile free-to-play, e anche solo per godersi le animazioni e le atmosfere proposte dal gioco all'interno dei suoi vari livelli sarebbe da consigliarne un semplice download di prova. Non bisogna sbagliarsi sulla sua natura, però: l'aspetto e la meccanica del combattimento da JRPG classico a turni non si fonda su una forte struttura narrativa e gli scontri restano sostanzialmente fini a sé stessi e alla ricerca spasmodica del loot, che trova nelle creature da conquistare e utilizzare a loro volta in battaglia la sua massima espressione. C'è da dire che i combattimenti restano comunque godibili, ed è un pregio non da poco considerando che si tratta di ripeterli in continuazione, spesso in preda al grinding.

PRO

  • Ottima realizzazione tecnica
  • Sistema di combattimento piacevole
  • Interfaccia complessa ma piuttosto chiara

CONTRO

  • Storia piuttosto flebile
  • Sconsigliato a chi non apprezza il grinding
  • Energia consumabile e micro-transazioni