È passato quasi un anno dall'uscita di Steep e per Ubisoft Annecy il progetto è stato un successo: le vendite a quanto pare sono state in grado di sostenere un titolo che, forte di ben undici patch, è cresciuto nel tempo, un pezzo per volta. Il gioco che gli appassionati si trovano per le mani oggi è quindi radicalmente differente da quello del 2016, con aggiustamenti che hanno coinvolto meccaniche centrali come il sistema di trick ma anche altre apparentemente secondarie, come la possibilità di correre per spostarsi più in fretta e l'aggiunta di una pagina dove vengono raccolti tutti i progressi. Il passo successivo non poteva quindi che essere l'introduzione di nuove aree di gioco, che possano espandere il già enorme sandbox creato dallo studio francese e che completino un progetto di ampliamento iniziato lo scorso febbraio con l'aggiunta della regione ambientata in Alaska. Sud Corea e Giappone faranno capolino il prossimo 5 dicembre, portando con sé da una parte la licenza ufficiale delle prossime olimpiadi invernali, dall'altra un immaginario fatto di pagode, paesini innevati e panorami iconici. Di recente siamo andati a visitare Ubisoft Annecy per scoprirne di più e fare le prime discese in attesa del rilascio.
Road to the Olympics
Gli sportivi su licenza, specialmente quelli legati alle olimpiadi, sono sempre rischiosi: a differenza di calcio, basket, baseball e football americano, le manifestazioni olimpiche godono sì di richiamo, ma non possono contare sull'enorme base di appassionati che hanno altri sport più popolari e che giustificano grandi investimenti. Il risultato è spesso legato a prodotti multi evento non molto ben fatti, capaci di intrattenere (e vendere) per il mese della manifestazione e poco più. Steep: Road to the Olympics ha però la fortuna di poter contare su basi solidissime: si tratta a tutti gli effetti di uno sportivo tripla A, sulle cui fondamenta verranno aggiunte le discipline dello sci (e dello snowboard) d'alpinismo. Dalla discesa libera al Super G, dallo slalom al gigante, passando ovviamente per l'half pipe, il cross e per la prima volta il Big Air, che a PyeongChang sarà per la prima volta protagonista delle olimpiadi invernali. Pad alla mano è interessante notare come sia stato fatto un lavoro specifico per ciascuna di queste specialità, in modo da creare ogni volta un gioco nel gioco.
La discesa libera ad esempio è una disciplina velocissima che richiede di memorizzare perfettamente la pista e anticipare ogni movimento, pena l'uscita o una brutta caduta dopo un salto. All'estremo opposto c'è lo slalom, lento ma impegnativo a causa del difficile ritmo da trovare per non saltare o inforcare nessuna delle strettissime porte; soprattutto se si intende portare a casa un tempo da medaglia. Con l'aiuto di atleti specializzati nei singoli sport, gli sviluppatori sono quindi riusciti a implementare alcune varianti al gameplay di base che permettono a un titolo inizialmente pensato per il fuori pista, di adattarsi anche a tecniche di discesa più disciplinate, specialmente per quanto riguardo lo sci. Abbiamo giocato solo un paio d'ore ma ci sembra che l'obiettivo sia assolutamente stato centrato. Tra l'altro se è vero che il design delle piste non è quello che vedremo in TV il febbraio prossimo (viene finalizzato all'ultimo a seconda di dettagli come il meteo e la condizione della neve) non mancano le grafiche, le animazioni e anche la telecronaca, in inglese, ufficiali che la licenza ha portato con sé. L'ultima chicca legata alle olimpiadi invernali è una modalità narrativa, Become a Legend, inserita direttamente nel cuore dell'offerta principale: una serie di eventi creati ad hoc ci permetteranno di vivere l'esperienza di un giovane atleta che due anni prima della manifestazione inizierà la sua lunga preparazione, cercando di arrivare al Big Air in forma e puntando così al massimo risultato possibile. Il tutto condito da scene di intermezzo e attività pensate per l'occasione, in modo da farci sentire una giovane promessa dello snowboard.
Le montagne del Giappone
L'altra metà dell'offerta è la grande regione giapponese che si aggiunge all'area di PyeongChang. Come per l'originale, Steep: Road to the Olympics non intende replicare in maniera precisa la morfologia delle montagne prese come fonte di ispirazione, piuttosto ricreare una sorta di "best of" che dia l'idea, in questo caso, di cosa voglia dire passare alcune giornate in piena libertà sulle piste di Corea e Giappone. Quest'ultimo in particolare è una meta molto popolare per il fuori pista e godrà di tutta una serie di migliorie rispetto al passato come grind mai visti prima, una nuova tipologia di neve fresca, più alta e morbida del solito, e alcune formazioni rocciose uniche, come quelle del monte Zao nella prefettura di Yamagata. Il numero di eventi, sfide e punti d'interesse è elevatissimo, il che dovrebbe garantire notevole longevità a un titolo che ci è sembrato alzi anche il livello di sfida.
Una scelta comprensibile visto che si rivolge a chi ha già avuto modo di sperimentare il titolo di base. Ci sono infine alcune chicche come l'aggiunta di una tuta alare a propulsione che, di fatto, permette di volare in giro per il mondo di gioco e raggiungere in qualsiasi istante ogni singolo punto della mappa: salire in cima ad un vulcano e lanciarsi verso valle, accarezzando la superficie di un lago prima di risalire e aprire il paracadute, è un'esperienza piuttosto suggestiva. Nel complesso Steep: Road to the Olympics ci è insomma sembrato più vicino alle vecchie espansioni che al moderno concetto di DLC, un passo in avanti contenutistico a cui ci si è avvicinati con un supporto al gioco serio e profondo. Rimettere mano al portafoglio non dovrebbe insomma essere motivo di malumori per gli appassionati.
Steep: Road to the Olympics non intende rivoluzionare il titolo di base, a quello ci hanno pensato le molte patch uscite nei mesi passati. L'aggiunta degli eventi legati alle olimpiadi di PyeongChang e le montagne del Giappone promettono di farci respirare un'aria completamente diversa, aggiungere inedite sfide e parecchie ore di gioco extra. Non male per un contenuto che arriva un anno dopo l'uscita ma che promette di non far rimpiangere la lunga attesa.
CERTEZZE
- Le montagne di Corea e Giappone come non le avete mai viste prima
- Diverse novità legate alle olimpiadi ma non solo
- Un DLC / espansione davvero corposo...
DUBBI
- ...peccato non possa essere giocato senza il titolo originale
- Tecnicamente non sembrano esserci grosse migliorie