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Si torna a giocare a carte con la recensione di Fable Fortune

Un nuovo CCG appare all'orizzonte, riuscirà a rubare il trono di Hearthstone?

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   05/03/2018

Se si guarda con attenzione il mercato, e in particolare le nicchie di genere, si può osservare come ci sia spazio esclusivamente per due contendenti e un terzo titolo a traino, soprattutto per tutti quei giochi dalla longevità infinita come i titoli competitivi. L'unico modo per imporsi e riuscire ad avere un pubblico fidelizzato è proporre qualcosa di nuovo e originale, un sotto insieme unico che può andare dalle meccaniche originali a uno stile grafico particolare. Per riuscire a spodestare un re dal proprio trono bisogna avere insomma una marcia in più, una marcia che deve essere parallela alla qualità della produzione, ormai insufficiente da sola per sancire il successo di un titolo. Mediatonic prova a imporsi tra i giochi di carte collezionabili con il suo Fable Fortune, cercando di non stravolgere il genere e di non inventare nulla, migliorando piuttosto le meccaniche già note e presenti. Sarà stata una scelta giusta?

Si torna a giocare a carte con la recensione di Fable Fortune

Fable contro Warcraft

In una recensione i parallelismi e i confronti sono solitamente scomodi e forzati, ma quando si analizza Fable Fortune è impossibile non osservare sin da subito delle forti somiglianze con Hearthstone. Si parte dunque alla selezione dei personaggi, sei eroi dotati di un potere unico da attivare, che può essere uno sparo verso una creatura nemica, la creazione di una pedina sul campo o abilità similari a quanto visto in passato, una meccanica vista identica nel gioco di carte Blizzard. Anche la costruzione del mazzo e le varie carte dedicate agli eroi più un pool di carte comuni funzionano esattamente allo stesso modo, tanto che qualcuno potrebbe addirittura gridare al plagio quando si guarda l'interfaccia per la creazione del proprio deck. Lo dicevamo all'inizio insomma, se vuoi battere qualcuno sul suo stesso campo non puoi presentarti allo scontro con le sue stesse tattiche e armi più deboli, dato che a Fable Fortune mancano anche quei piccoli accorgimenti che Blizzard ha adottato nel tempo come l'importazione e l'esportazione automatica dei mazzi. Una volta montato il vostro deck da 30 carte, senza troppi problemi visto che i pacchetti che riceverete al vostro primo ingresso sono sufficienti a creare un mazzo base abbastanza competitivo, potrete decidere se affrontare i vari tutorial, buttarvi nelle modalità cooperative contro l'intelligenza artificiale o sfidare la fortuna nei match classificati online. Le modalità sono quelle classiche anche se le sfide contro i boss ci sono piaciute e speriamo vengano velocemente rimpolpate con nuove idee. Purtroppo ci troviamo nella stessa condizione di prima: Hearthstone fa già tutto questo, da più tempo e in maniera migliore ponendo questo Fable: Fortune in un limbo di mediocrità. Ci troviamo per le mani una produzione che non riesce ad avere una sua identità specifica, schiacciata sotto il peso di una concorrenza che da troppo tempo galoppa velocemente sulla scia del successo. Ma può avere dunque senso per qualcuno mollare tutto e passare a giocare al titolo di Mediatonic? In realtà si. Se c'è una cosa che sta facendo letteralmente impazzire i giocatori di Hearthstone è la casualità di molte delle sue carte, una aspetto che spesso è causa di vittorie e sconfitte e che, proprio per questo viene odiato da molti. Fable: Fortune, abbandona allora del tutto questo fattore proponendo carte senza effetti particolarmente variabili, salvo pochissime eccezioni, per un controllo sulla partita totale dove l'abilità del giocatore è sempre messa al primo posto, pescate escluse, ovviamente.

Qualche vera novità?

Analizzando nel dettaglio il gameplay del titolo ci sono però alcune idee interessanti che non sono assolutamente da sottovalutare. la prima, e più curiosa, è la questione missioni. All'inizio di ogni partita i giocatori saranno tenuti a scegliere una tra tre missioni diverse che possono andare dal lanciare un tot di magie o evocare un determinato tipo di creature. Una volta raggiunto l'obiettivo si riceverà una ricompensa, che di solito è una carta dagli effetti più disparati, e un nuovo potere per l'eroe. Potremo scegliere due tipi di potere, uno da allineamento positivo e uno malvagio. La scelta non ne cambia solo gli effetti ma a va a modificare anche tutta una serie di carte che mutano in base all'allineamento del proprio eroe. Alcune guadagnano statistiche in attacco o in difesa mentre altre cambiano il tipo di buff che ricevono. È una meccanica interessante anche se spesso, chi prima arriva a completare la quest riesce a guadagnare un netto vantaggio, difficilmente recuperabile. Per ciò che concerne invece le abilità delle carte non ci sono grosse novità. Sostanzialmente abbiamo le medesime casistiche viste su Hearthstone, solo con nomi differenti. Troviamo ad esempio Big Entrance, che è in sostanza il Battlecry, Deflect che funziona esattamente come lo scudo divino e ci sono poi carte con ricompense ed effetti attivate alla loro distruzione e anche buff per determinate tipologie di carte, come i banditi ad esempio. L'unica vera e propria rivoluzione sta nel fatto che al costo di un punto risorsa, qui segnalata dalle monete d'oro piuttosto che dai cristalli, è possibile dare guardia ad una creatura costringendo l'avversario ad attaccarla prima di danneggiare direttamente i punti ferita del nostro eroe. Inevitabilmente con questo sistema le partite tendono ad allungarsi all'inverosimile, soprattutto quando il top deck verso i turni avanzati porterà sempre ad avere in campo una creatura con guardia, dando davvero tantissima importanza alla pescata. Carini gli artwork delle carte basati ovviamente sull'universo di Fable, ma mancano quasi completamente effetti visivi curati e animazioni particolari per gli attacchi e le entrate in gioco delle carte, una soluzione pratica ma che francamente non ci ha colpito particolarmente. Da buon free to play infine, Fable: Fortune non si fa mancare la possibilità di acquistare i pacchetti base delle carte per una manciata di monete della valuta virtuale, ottenibile vincendo gli scontri e grazie alle missioni giornaliere, ma non disdegna ovviamente le microtransazioni e gli sconti per i diversi bundle, così da ampliare la vostra collezione nel minor tempo possibile.

Si torna a giocare a carte con la recensione di Fable Fortune

Conclusioni

Versione testata Xbox One
Multiplayer.it
6.5
Lettori (3)
8.1
Il tuo voto

Fable Fortune è un titolo senza grossi difetti se lo si guarda nel suo insieme, ma perché si limita a ricalcare le tante cose buone già viste su Hearthstone. È un prodotto di nicchia che non riesce a trovare una sua identità specifica e a regalare qualcosa di nuovo al panorama dei giochi di carte digitali, come invece è riuscito a fare il Gwent ad esempio. Per arrivare a scalfire gli attuali bilanciamenti di potere, insomma serve ben altro: dategli un occhiata solo se amate alla follia il mondo di Fable o se siete davvero stufi della casualità di Hearthstone.

PRO

  • Meccaniche di gioco solide e già rodate
  • La casualità è limitata al minimo

CONTRO

  • Manca di una sua identità
  • Pochissime nuove idee interessanti