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La recensione di Outlast: Bundle of Terror

Il terrore torna a perseguitarci su Nintendo Switch

RECENSIONE di Simone Pettine   —   05/03/2018

Andare a dormire la sera per il videogiocatore non è sempre un compito facile. Alcuni titoli spingono a guardarsi dietro le spalle un paio di volte in più del normale, dopo aver spento la luce. Non si sa mai cosa potrebbe esserci in agguato, nel buio. Recenti studi dimostrano che chi si comporta in questo modo non è pazzo: ha giocato ad Outlast. Il titolo, assieme al suo sequel, ha consacrato lo studio indipendente Red Barrels come creatore di esperienze a metà tra il disturbante e il terrificante. Esperienze molto più intense di un Layers of Fear: Legacy, ad esempio, altro esponente del genere recentemente arrivato su Nintendo Switch. Anche Outlast: Bundle of Terror rientra in un piano di marketing ben preciso, che consiste nel portare sulla ibrida della Casa di Kyoto tutto ciò che potrebbe vendere bene al prezzo di una minima conversione. Outlast: Bundle of Terror segna l'arrivo del primo capitolo della serie su Nintendo Switch, mentre per Outlast 2 dovremo aspettare la fine del mese. Nel frattempo affrontiamo il ritorno dei nostri incubi, questa volta anche in modalità portatile.

L’ospedale sulla collina

Il titolo di un famoso film horror recita: "non aprite quella porta". Ci sarà un dannato motivo, se alcune porte non vanno aperte. Ma Miles Upshur, il protagonista di Outlast, probabilmente non lo sa. Oppure non ha mai visto il film. Per questo motivo, quando arriva all'ospedale psichiatrico di Mount Massive, sperduto tra colline e montagne del Colorado, decide di ignorare tutti gli utili segni premonitori a sua disposizione. È una notte buia e tempestosa, all'ingresso non c'è alcun guardiano notturno ad accoglierlo (benché la sua postazione sia illuminata e in funzione), tutti gli ingressi della struttura sono sbarrati, e dei veicoli chiaramente governativi giacciono abbandonati all'ingresso. Nonostante tutto, il nostro giornalista investigativo non si perde d'animo, striscia nell'apertura di un'entrata secondaria e si infila all'interno del manicomio. Con sé ha soltanto la sua videocamera e un blocco per gli appunti.

La recensione di Outlast: Bundle of Terror

Il motivo per cui dobbiamo entrare nel manicomio è tutto sommato semplice, nonché un mero pretesto narrativo per scatenare l'orrore: un insider dell'ospedale ci ha avvisati che stanno avvenendo cose strane nella struttura, raccapriccianti esperimenti sui pazienti condotti da persone senza scrupoli. È l'occasione per un vero scoop, ma quello che ci aspetta non è neanche lontanamente immaginabile. L'intero edificio è disseminato di sangue, cadaveri, ambienti devastati e soprattutto da esseri che non sono più umani. Il nostro compito dopo pochi minuti cambia: non più esplorare e capire, ma darsi alla fuga. Sempre che le grottesche creature che si aggirano per i corridoi ce lo permettano. Outlast è un survival horror solido ed efficace, basato su un gamplay semplice e contraddistinto da uno sviluppo estremamente lineare. Nei panni di Miles esploreremo corridoi, segrete e stanze della tortura del manicomio, armati della nostra fedele telecamera. È lei il cardine della produzione: favorisce l'immersività e permette di vedere al buio attraverso gli infrarossi, individuando così punti di interesse e nemici in avvicinamento. Il suo utilizzo contribuisce a rendere Outlast ancora di più un'esperienza al cardiopalma: terminate le batterie, la telecamera smetterà di essere uno strumento efficace e ci lascerà inermi, avvolti nell'oscurità. Dovremo quindi studiare con attenzione quando e come utilizzarla. Come se non bastasse, il gioco ci avvisa sin da subito che Miles non è un guerriero: di fronte al pericolo non può fare altro che nascondersi, in attesa che i nemici che pattugliano il manicomio si dimentichino della nostra presenza dietro l'angolo e ci permettano di passare oltre. Il compito di uscire vivi da Mount Massive non è semplice in modalità "normale" e aumenta ai livelli di difficoltà più alti, quando i nemici si fanno più furbi e la telecamera sempre più esosa. In tutto, ad ogni modo, una manciata di ore basteranno per vedere i titoli di coda.

Paura portatile

A parte alcuni piccoli aggiustamenti ad hoc necessari per l'approdo sul nuovo hardware, Outlast: Bundle of Terror porta su Nintendo Switch gli stessi contenuti già visti sulle altre console e PC. Il pacchetto include anche il DLC Whistleblower, che racconta gli eventi antecedenti all'avventura principale, rivela interessanti retroscena sul nostro mandante e in un certo modo si ricollega alla vicenda di Miles nelle sue fasi finali. Il porting di Red Barrels è realizzato con cura, ma punta in una direzione ben diversa da quella di Layers of Fear: Legacy. Piuttosto che dedicarsi ad implementare le nuove meccaniche della console ibrida, infatti, consolida i suoi punti forti e li rende efficaci anche su Nintendo Switch. L'apertura delle porte, ad esempio, non indugia in un Motion Control appena accennato, ma resta ancorata ai tasti tradizionali: Y e l'analogico sinistro. La telecamera è sempre a portata di mano e può essere impugnata con una rapida pressione del dorsale R, mentre lo sprint si effettua con L.

La recensione di Outlast: Bundle of Terror

L'unico comando davvero scomodo è lo zoom per le inquadrature, che richiede il d-pad del Joycon sinistro, ma non è la fine del mondo perché comunque raramente viene utilizzato in situazioni concitate o importanti. Anche l'HD Rumble è relegato in secondo piano, e questa è parzialmente un'occasione mancata: poteva contribuire a rendere l'esperienza ancora più ansiogena con uno studiato sistema di vibrazioni. Insomma, Outlast su Nintendo Switch è lo stesso titolo già visto altrove, con in più il pregio della portabilità; non ci sono stati indugi verso le piccole possibilità offerte dall'hardware di Nintendo Switch. Questo non significa che, nonostante il prezzo un po' elevato, Outlast: Bundle of Terror non sia un porting realizzato con cura. Ciò che spaventava maggiormente l'utenza era, come quasi sempre, il comparto tecnico, dal momento che la console di arrivo ha pur sempre i suoi limiti. Su Nintendo Switch il terrore targato Red Barrels offre un'esperienza in 720p e 30 FPS in modalità portatile, mentre a parità di frame rate la risoluzione sale a 1008 p in modalità TV. No, non abbiamo sbagliato a scrivere: sono proprio 1008 p, e non 1080.

La recensione di Outlast: Bundle of Terror

A prescindere dai numeri, le perfomance sono buone, qualsiasi sia il modo in cui vorrete giocare. Probabilmente la vera "nuova" esperienza è quella portatile, in grado di far risaltare in positivo la meccanica del "filmato in tempo reale" di Miles, con l'effetto di scarsa visibilità ad esso collegato. Di positivo c'è anche da segnalare un frame rate stabile, l'assenza di caricamenti (eccetto quello iniziale) e un nuovo design dei menù che rende pratica e veloce la consultazione delle varie voci, nonché dei documenti raccolti in giro per le stanze del manicomio. A conti fatti si poteva osare di più, ma a parte il mancato supporto del Motion Control e lo scarso utilizzo dell'HD Rumble, Red Barrels ha seguito un criterio preciso nel realizzare la versione su Nintendo Switch: riproporre il suo prodotto per quello che è, senza fronzoli opzionali che rischiavano invece di svalutarlo, e rendendolo apprezzabile dal punto di vista tecnico.

Conclusioni

Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 24,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (7)
6.9
Il tuo voto

Outlast: Bundle of Terror segna l'arrivo su Nintendo Switch di uno dei titoli più traumatici, disturbanti e divertenti degli ultimi anni. Appartiene a un genere per stomaci forti, e indugia anche su tematiche scabrose e spinte, proponendo un gameplay solido ma ripetitivo. La versione per la console Nintendo non ha nulla da dire in più rispetto alle altre, ed è pensata per chi non ha avuto l'occasione fino a questo momento di scoprire la serie. O per chi l'ha apprezzata talmente tanto da volersela portare anche in vacanza. Ad ogni modo, è un acquisto che vi consigliamo al primo calo di prezzo. Siete ancora in tempo per recuperare terreno. I vostri incubi e Outlast 2 sono dietro l'angolo.

PRO

  • A distanza di anni non ha perso il suo fascino
  • Buone prestazioni sia in modalità portatile che su TV
  • Gameplay semplice ma efficace

CONTRO

  • Il prezzo è un po' altino
  • Si poteva sfruttare meglio l'HD Rumble
  • Breve e scarsamente rigiocabile