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La recensione di Extinction

Un po' Fortnite, un po' Warcraft, un po' L'Attacco dei Giganti: ma i conti non tornano

RECENSIONE di Tommaso Valentini   —   11/04/2018

Entrato nei nostri radar quasi per caso, Extinction non è che abbia esattamente la fama di essere uno di quei titoli super attesi e bramati dal pubblico né tanto meno un gioco pronto a farsi eleggere come GOTY di questo 2018. Le premesse invero erano quelle di una produzione che voleva volare basso, tanto da schivare come una pallottola l'ormai abusato processo dell'early access arrivando direttamente sugli scaffali a un prezzo che, quantomeno su PC, è riservato solitamente solo ai tripla A. Parliamo insomma di sessanta euro sonanti per una gioco che a prima vista ricorda molto da vicino Fortnite, solo esteticamente, ma che rubacchia qua e là idee di altre IP, per confezionare un'esperienza tutto sommato divertente ma che si consuma francamente troppo in fretta. Vediamo insieme a questo punto se per qualcuno può avere senso o se è davvero da lasciare sugli scaffali virtuali degli store digitali.

L’attacco degli orchi giganti

Extinction è un potpourri di idee poco originali. Partiamo allora dal setting della storia che vuole il nostro regno assediato da enormi orchi, alti tanto quanto le torri di guardia costruite per gli avvistamenti. L'umanità ha così deciso di rifugiarsi all'interno di piccoli villaggi autosufficienti e arroccati dietro a muraglie teoricamente indistruttibili, e la cosa non dovrebbe suonarvi esattamente nuova se avete anche solo sentito parlare de L'Attacco dei Giganti. Al posto di avere enormi umanoidi affamati di carne umana troveremo ora i Ravenii, orchi dalla forza bruta e differenti nell'aspetto ma con lo stesso obiettivo in mente: radere al suolo qualsiasi cosa si muova e non. A fermarli ci dovrà pensare il nostro prode eroe Avil, l'ultima sentinella rimasta in vita e solo a poter arrestare l'avanzata dei colossi. A complicare ulteriormente le cose ci si mette anche il fattore rigenerante potenziato dei Ravenii che non solo li rende sostanzialmente immuni a qualsiasi arma comune, ma gli permette altresì di far crescere nuovamente gli arti dopo la loro amputazione.

La recensione di Extinction

La storia tuttavia cerca di uscire dal seminato raccontato con alcune cut scene il passato delle sentinelle e riservando al giocatore qualche imprevedibile colpo di scena. Troppo poco per riuscire a risollevare le sorti di una narrazione piatta e lenta nel suo dipanarsi, attanagliata da un gameplay che proprio non ne vuole sapere di mescolare un po' le carte in tavola. Il nostro obiettivo è quindi chiaro: arrivati sulla zona dello scontro dovremo correre verso il Ravenii più vicino, colpire ripetutamente la sua armatura per mandarla in pezzi e poi amputare gambe e braccia in modo da caricare un colpo speciale, unico strumento per decapitarli definitivamente e farli scomparire da questo mondo. Ci sono un po' di elementi che portano varietà all'uccisione degli orchi e risiedono tutte nelle diverse tipologie di armature in dotazione: protezioni in legno molto fragili, altre in metallo che richiedono di spaccare lucchetti prima di essere tolte e altre ancora indistruttibili o addirittura collegate alla magia nera. Buona l'idea di mischiare le varie tipologie così da avere sempre almeno una parte vulnerabile e trasformare il mega combattimento in un esercizio di stile e intelletto. Purtroppo la varietà di armature non è così esagerata e ben presto, capiti i meccanismi tutto si ridurrà a compiere sempre le stesse azioni fino a portare a termine la missione.

Trofei PlayStation 4

I trofei devono essere uno stimolo a cercare segreti, a completare missioni in modo diverso dal solito e a scoprire meccaniche di gioco che possano mettere alla prova le nostre abilità di videogiocatori. Extinction purtroppo si limita a fare un compitino davvero basilare e per portarvi a casa la trentina di trofei disponibili per la maggior parte del tempo vi basterà seguire le missioni e completare gli obiettivi secondari della campagna. Un po' di sudore lo dovrete versare nelle modalità extra ma nulla di irraggiungibile con un po' di allenamento, sempre se riuscirete a sconfiggere la noia.

Ma si uccide e basta?

Per attivare il colpo speciale è indispensabile riempire una barra dedicata, e può essere fatto uccidendo orchi più piccoli che compaiono randomicamente nei villaggi o salvando gli ostaggi usando speciali teletrasporti. Ed Extinction è davvero tutto qui, e lo si potrebbe liquidare velocemente definendolo un gioco incompleto, ma in realtà è molto più vicino a un'occasione mancata. Lo stile grafico è infatti piuttosto abusato ma funziona più che bene e i movimenti del protagonisti sono leggiadri e molto piacevoli da vedere. Si può correre e saltare tra i palazzi e le strutture, arrampicarsi sui tetti e sui giganti come in un Dragon's Dogma qualsiasi e il combattimento è veloce e adrenalico ma davvero troppo semplicistico. Gli attacchi che si possono concatenare fanno leva sempre e solo su un singolo tasto da schiacciare, un vero peccato visto che con pochissimo sforzo produttivo in più si sarebbe potuto pensare a un sistema di combo e schivate più complesso, che andasse a premiare i giocatori tecnici. Invece anche con i punti esperienza da accumulare nel post missione sotto forma di monete d'oro e i talenti da acquistare per guadagnare nuove abilità e potenziare quelle passive già esistenti, Extinction si arena senza provare a distinguersi dalla massa rimanendo impantanato in una palude di anonimato. Potrete tentare di divertirvi nella campagna per giocatore singolo, di scalare le classifiche e battere ogni record in una sorta di modalità orda o tentare la sorte con i modificatori casuali delle missioni secondari che vi daranno obiettivi diversi da completare, ma nulla che possa davvero salvare il pacchetto dalla sorte nefasta che lo attende.

La recensione di Extinction

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Prezzo 59,99 €
Multiplayer.it
5.5
Lettori (11)
4.5
Il tuo voto

Extinction parte da una base solida e li si ferma, immobile. Da una buona ossatura, carente comunque di idee originali o trovate particolarmente brillanti, i ragazzi di Iron Galaxy Studios non hanno poi saputo tirar fuori niente di meglio che una meccanica di combattimento apprezzabile e di valore. Molto strano se pensiamo che sono gli stessi ad aver già lavorato a Killer Instinct e Divekick. Il prezzo poi risulta davvero troppo alto per la qualità e i contenuti proposti: sessanta euro che pesano come un macigno su console e ancora di più su PC, dove il mercato ha normalmente costi molto più abbordabili. Lasciate insomma da parte Extinction fino ad un grosso sconto o a una sua apparizione nel plus, sperando nel frattempo qualche patch che possa raddrizzare la brutta piega del progetto.

PRO

  • Ossatura del gameplay riuscita

CONTRO

  • Manca completamente di profondità
  • Prezzo troppo elevato
  • Ripetitivo e carente di contenuti