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L'Ombra della Guerra - La Desolazione di Mordor, la recensione

La seconda e ultima espansione de L'Ombra della Guerra ci mette nei panni del coraggioso Baranor

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   13/05/2018

Al di là delle polemiche che ne hanno accompagnato il lancio, per via della controversa questione delle microtransazioni, La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra è stato senza dubbio un successo, tanto di pubblico quanto di critica. L'esperienza messa a punto da Monolith Productions ha saputo valorizzare e arricchire in modo sostanziale le meccaniche introdotte dal primo capitolo, consegnandoci una struttura molto più vasta, un gran numero di personaggi affascinanti e una componente narrativa che, pur prendendosi qualche libertà rispetto all'opera tolkeniana, si è rivelata solida e coinvolgente. Il gioco è stato accompagnato dall'immancabile Season Pass, con alcune tribù di orchi inedite e due espansioni della storia: la prima, La Lama di Galadriel, è uscita a febbraio, mentre la seconda e ultima, La Desolazione di Mordor, è disponibile da alcuni giorni ed è oggetto di questa recensione.

Sei tu un dio? No.

In questa nuova avventura abbandoneremo i panni di creature sovrumane come Talion ed Eltariel, i cui straordinari poteri dipendevano naturalmente dal Nuovo Anello, per vestire quelli di una persona comune, Baranor. Comandante delle forze gondoriane, l'uomo ha vissuto sulla propria pelle la conquista di Minas Ithil da parte delle truppe di Sauron, e in questa espansione lo ritroviamo letteralmente alla deriva, accompagnato da pochi soldati superstiti mentre si dirige verso il covo di un gruppo di mercenari, gli Esterling. La sua idea è infatti quella di mettere su un esercito per muovere guerra all'Oscuro Signore cominciando con l'assedio della fortezza di Shindram, ma si tratta di un'impresa che non potrà certo affrontare da solo.

L'Ombra della Guerra - La Desolazione di Mordor, la recensione

Il problema è che i pochi compagni che gli sono rimasti vengono decimati dall'attacco di alcuni enormi vermi del deserto e lo stesso Baranor sta per essere divorato, quando viene salvato all'ultimo momento dal nano cacciatore Torvin. Quest'ultimo lo ammonisce sulla pericolosità di quelle terre e gli dona uno strumento fondamentale per la nuova campagna, uno scudo dotato di un meccanismo che spara un rampino e consente al personaggio di raggiungere in pochi istanti qualsiasi appiglio, spostandosi così più rapidamente del normale e completando le scalate nel giro di secondi. Non solo: l'equipaggiamento di Torvin include anche un vero e proprio paracadute, con cui Baranor può lanciarsi dalle alture senza temere di schiantarsi al suolo, un po' come accadeva negli episodi di Batman: Arkham, nonché una potente balestra in grado di lanciare dardi d'acciaio oppure stordenti. Nuovamente motivato da queste opportunità, il personaggio entra nel covo degli Esterling solo per trovare come loro comandante un certo Serka... il suo fratello perduto.

L'Ombra della Guerra - La Desolazione di Mordor, la recensione

Il ritorno della strategia

Passare dalla campagna de L'Ombra della Guerra o de La Lama di Galadriel a quella de La Desolazione di Mordor è una bella "botta", diciamo. Abituati a eliminare i nemici con un paio di colpi, lanciandoci senza timore contro intere orde di orchi e comandanti, ci ritroveremo a dover stare nascosti, a studiare la situazione e capire chi abbiamo di fronte prima di fare qualsiasi tentativo. La morte per Baranor è infatti problematica: al ritorno da un game over le missioni narrative completate vengono conservate, ma si perde del tutto il progresso relativo alla conquista degli avamposti, all'arruolamento dei mercenari e allo sblocco di equipaggiamento e abilità. Questa seconda e ultima espansione prova insomma a proporre un'esperienza per molti versi hardcore, spietata, che non ammette distrazioni o leggerezze.

L'Ombra della Guerra - La Desolazione di Mordor, la recensione

Prima di lanciarsi in battaglia bisogna dunque fare il pieno di elisir curativi (la salute non si rigenera con il passare del tempo, in questo caso) e frecce, nonché impostare una guardia del corpo che possa darci una mano con i nemici. A differenza di Talion ed Eltariel, Baranor dispone di poche abilità sbloccabili che vertono soprattutto sulla quantità di medikit e munizioni disponibili, sul grido di guerra che attira sul campo i mercenari e sulle informazioni raccolte; tuttavia non c'è bisogno di scegliere fra un potenziamento e l'altro: possono essere attivati tutti contemporaneamente, se è quello il percorso che preferiamo. Accompagnati da Serka, con lo spazio per più di un siparietto divertente fra i due, dovremo completare una serie di missioni e poi concentrarci sulla conquista di cinque basi nemiche. Solo allora potremo procedere con la fase finale della campagna, che prevede un tradizionale assedio ma anche una quantità enorme di duelli contro orchi di alto livello, scontri che potremo vincere unicamente chiedendo l'aiuto degli Esterling.

L'Ombra della Guerra - La Desolazione di Mordor, la recensione

Vita breve

Il completamento de La Desolazione di Mordor viene visto un po' come una "sfida nella sfida", nel senso che il sistema tiene traccia dell'esperienza racimolata durante il tragitto, spronandoci a fare meglio con un nuovo tentativo. Ad ogni modo, strutturalmente questo DLC appare molto più povero de La Lama di Galadriel: se infatti l'avventura con protagonista Eltariel poteva essere completata nel giro di tre ore e mezza, lasciando però scoperta quasi la metà delle missioni secondarie, la storia di Baranor si porta a termine al 100% in appena un paio d'ore. Considerato che il prezzo dei due pacchetti è lo stesso, 14,99 euro, è chiaro ed evidente che gli sviluppatori si sono impegnati di meno con quest'ultima espansione.

L'Ombra della Guerra - La Desolazione di Mordor, la recensione

Monolith Productions ha lavorato sì ad alcuni meccanismi diversi dal solito (i gadget del personaggio, l'approccio strategico) e offerto una certa varietà per le quest principali, ma ha anche evitato di rifinire al meglio determinati aspetti dell'esperienza (l'uso del rampino non è splendido a vedersi) e rinunciato a introdurre particolari novità sul fronte degli scenari e dei nemici, entrambi basati su quanto già visto nel gioco base, con l'unica eccezione dei vermi giganti. L'ottimo doppiaggio in italiano, con interpretazioni molto sentite e convincenti, rappresenta senza dubbio un punto di forza per La Desolazione di Mordor, e allo stesso modo è chiaro che chi ha apprezzato tantissimo L'Ombra della Guerra e La Lama di Galadriel difficilmente si lascerà sfuggire questo pur breve spin-off, narrativamente slegato dagli eventi principali al di là dell'incipit. La nostra valutazione è dunque di carattere generale, ma non dovrebbe smorzare l'entusiasmo di chi per completezza desidera fare un ultimo giro nelle terre di Mordor... fino alla prossima occasione.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it

Lettori (5)

8.1

Il tuo voto

PRO

  • Impegnativo e stuzzicante
  • Nuovi, interessanti gadget
  • Ottimo doppiaggio in italiano

CONTRO

  • Troppo breve, poche missioni
  • Nessuna novità sostanziale
  • Manca un po' di rifinitura tecnica