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The Banner Saga: la recensione su Nintendo Switch

La carovana di The Banner Saga raggiunge anche Nintendo Switch

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   22/05/2018

The Banner Saga è stato un sorvegliato speciale fin dall'inizio del suo lungo percorso di sviluppo in crowdfunding, essendo un progetto nato da Alex Thomas, Arnie Jorgensen e John Watson, tre tizi che per quanto riguarda i giochi di ruolo hanno probabilmente ancora parecchio da dire. Si tratta infatti di ex-sviluppatori BioWare, che tra le altre cose hanno contribuito a costruire Star Wars: The Old Republic e la loro dimestichezza con i sostrati narrativi imponenti e i lore complessi traspare evidente anche in questo gioco, nonostante siano cambiati sia il genere che l'ambientazione. Mentre attendiamo l'arrivo del terzo capitolo, torniamo a parlare del capostipite della serie per il suo lancio in versione Switch, che com'era facile aspettarsi rappresenta un approdo ideale per il particolare strategico-RPG con elementi gestionali di Stoic.

The Banner Saga: la recensione su Nintendo Switch

Per quanto riguarda la valutazione del gioco stesso rimaniamo precisamente in linea con quanto era stato detto sulla versione originale per PC nella sua Recensione, visto che la conversione si presenta fedele in ogni sua componente, ma con una marcia in più donata dalla dimensione portatile che aveva già convinto particolarmente nella sua versione per iPad. The Banner Saga è già transitato su praticamente tutte le piattaforme presenti sul mercato, dunque l'adattamento per Switch mutua la convincente interfaccia dalle altre versioni console ma introducendo il doppio sistema di controllo attraverso Joy-Con o touchscreen e presentando come caratteristica peculiare la possibilità di trasportare in giro l'esperienza di gioco, ulteriormente compattata dalla fruizione sul piccolo schermo LCD che ne esalta la caratterizzazione grafica.

Una storia dal freddo nord

In un mondo chiaramente ispirato alle terre scandinave e condannato a una sorta di eterna veglia dall'immobilizzazione del sole in cielo, chiaro segno di cataclismi in arrivo, il popolo degli Umani e quello dei Varl (esseri di grandi dimensioni simili agli uomini ma dotati di corna e di potenti abilità combattive) si trovano costretti a stringere un'alleanza per fronteggiare insieme l'antica minaccia dei Distruttori. Dal punto di vista narrativo, The Banner Saga dimostra subito di che pasta è fatto lanciandoci in mezzo alla complessa situazione socio-politica che caratterizza il mondo di gioco fin dal suo atto d'apertura. In pochi minuti veniamo bombardati di informazioni su nomi, razze, caratteristiche storiche e politiche di quel particolare mondo, con un approccio in medias res che serve ovviamente a creare subito la giusta atmosfera e farci penetrare senza tanti indugi nella complessa trama preparata dagli sviluppatori. Una trama, peraltro, che il giocatore è chiamato a comporre attivamente, perché una delle caratteristiche principali di questo gioco è proprio la possibilità di influire sullo svolgersi degli eventi compiendo scelte che si rivelano ricche di conseguenze.

The Banner Saga: la recensione su Nintendo Switch


Queste variano molto come grado di importanza e gravità, andando dalla semplice occasione di ottenere ricompense immediate o meno alla possibilità di far sopravvivere o morire alcuni personaggi, cosa che ovviamente determina delle biforcazioni incisive nello sviluppo della storia. Al di là delle caratteristiche generali con cui sono costruite le razze degli Umani e dei Varl, costretti a una complicata alleanza dall'impellenza del pericolo, i personaggi sono tratteggiati con notevole maturità, pur rientrando in certi stereotipi che sono propri del genere. Come negli RPG classici, insomma, The Banner Saga fa di tutto per rapirci nel suo mondo attraverso una narrazione imponente, supportata da ottimi dialoghi che sono stati peraltro ben tradotti in italiano (per quanto riguarda il testo). Sebbene i confini tra PC e console si siano ormai assottigliati molto, si tratta comunque di una tipologia di gioco che non ha molti eguali in particolare su Nintendo Switch, e anche per questo motivo assume un'ulteriore importanza su questa piattaforma, ancora piuttosto acerba in termini di strategici e RPG di stampo classico.

The Banner Saga: la recensione su Nintendo Switch

Strategia e gestione

La storia complessa, seppure piuttosto tradizionale, sostiene e compenetra perfettamente la struttura del gioco, che da parte sua può contare su un sistema di combattimento strategico ben congegnato e qualche elemento gestionale nella cura costante della carovana. Lo scontro a turni si svolge su una tipica scacchiera e si incentra sull'utilizzo di punti volontà, con i quali eseguire le varie azioni come spostamenti, attacchi, uso di abilità speciali o manovre difensive, con la particolare introduzione del doppio punteggio assegnato di armatura e forza, che influisce sulle performance dei personaggi e che richiede attacchi differenziati su uno o l'altro ambito per sortire effetti differenti. In sostanza, ai punti ferita vengono affiancati quelli dell'armatura, e questo risulta un parametro fondamentale nei combattimenti più impegnativi in particolare contro i Distruttori, che si presentano sempre coperti da una pesante corazza.

The Banner Saga: la recensione su Nintendo Switch

Ne viene fuori un sistema molto sfaccettato e interessante, a cui si aggancia la buona diversità nelle classi dei combattenti che determina tattiche e approcci differenziati, in una partita a scacchi dove le abilità peculiari di ogni singola pedina diventano fondamentali. Alle fasi narrative e di combattimento si alternano dunque dei lunghi momenti di gestione del party, che qui assume contorni ben più ampi avendo a che fare con un'intera carovana. L'evoluzione dei personaggi avviene in maniera molto simile a quella caratteristica dei giochi di ruolo, con abilità che si sviluppano in base al livello di esperienza e alla specializzazione intrapresa in un sistema che ricorda un po' Fire Emblem, per restare in ambito Nintendo, anche se questo aspetto risulta un po' limitato dalla predefinizione dei personaggi su determinati ruoli. Su tutto questo si innesta anche la dinamica gestionale riguardante la carovana: la storia dei due protagonisti si svolge lungo due viaggi contrapposti e in entrambi i casi risulta indispensabile il controllo delle risorse per assicurare la sopravvivenza della carovana. Gli spostamenti richiedono riserve adeguate di cibo e i passaggi particolarmente lunghi e impegnativi influiscono sul morale del gruppo, fino ad arrivare a conseguenze estreme come la perdita di personaggi all'esaurirsi delle scorte, dunque è importante dedicare tempo alla raccolta delle risorse e calcolare in maniera adeguata i tempi di spostamento e di riposo.

Immersione totale

È un'osservazione che risulta ridondante per gli appassionati del genere, ma visto che su Switch non si trovano molti titoli simili in catalogo specifichiamo che non si tratta propriamente di un gioco intuitivo e immediato, per cui è raccomandabile spendere un po' di tempo a impratichirsi con il sistema di combattimento e di gestione dei personaggi. La dinamica della carovana sottolinea questa necessità proponendo momenti di pausa in cui poter approfondire vari aspetti tecnici del gioco e anche addestrarsi al combattimento, tutte cose da non trascurare. Le prime ore possono essere particolarmente ostiche, ma il fascino di cui il gioco è intriso, la narrazione serrata e i dialoghi non banali aiutano ad immergersi completamente nei suoi meandri.

The Banner Saga: la recensione su Nintendo Switch

Le possibilità di scelta che influiscono attivamente sullo svolgersi degli eventi rappresentano un ulteriore stimolo a mantenere alta l'attenzione e ci rendono più che mai coinvolti negli sviluppi della storia. Lo stile grafico disegnato in 2D, a metà tra la graphic novel e il cartone animato, è una scelta perfetta per questo genere di gioco e il tutto risulta anche perfettamente trasposto su Switch, dove anzi il tratto risulta particolarmente esaltato sul piccolo LCD, utilizzando la console in versione portatile. La direzione artistica dimostra una grande maturità e coerenza in The Banner Saga e si riflette anche in una colonna sonora di spessore, in grado di sottolineare le atmosfere nordiche e i momenti epici e drammatici tra viaggio, combattimenti ed eventi vari, in maniera costante.

The Banner Saga: la recensione su Nintendo Switch

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.9
Lettori (13)
8.8
Il tuo voto

Sono passati anni ma il fascino di The Banner Saga è rimasto invariato, dunque se non avete avuto modo di giocarlo in precedenza e possedete Nintendo Switch, questa versione rappresenta un'occasione da non perdere, vista l'aggiunta della dimensione portatile e la quasi totale assenza di compromessi tecnici visibili. Il gioco Stoic brilla per il suo stile, le sue atmosfere, la narrazione che prevede un coinvolgimento attivo da parte del giocatore attraverso scelte significative e un sistema di combattimento strategico fondato su principi ben rodati. Rimane anche la sua linearità, impostata su un percorso predefinito che non ammette libertà di esplorazione sulla mappa, ma questo rientra anche con coerenza nella sua visione di strategico fondato sulla narrazione.

PRO

  • Atmosfera e stile in abbondanza
  • Ottima narrazione, con la partecipazione del giocatore
  • Sistema di combattimento coinvolgente

CONTRO

  • Evoluzione dei combattenti alquanto predefinita
  • Praticamente nessuna libertà di esplorazione sulla mappa