Dopo la misera fine di Blur, Motorstorm e Split/Second: Velocity era particolarmente difficile immaginare la rinascita dei giochi di guida arcade. Onrush di Codemasters non solo punta a ribaltare questa previsione ma, traendo spunto dai giochi competitivi di maggior successo, prova a imporsi anche sul mercato degli e-sport, ponendo sotto la lente di ingrandimento gare online dove il gioco di squadra è l'unica cosa che realmente conta. Abbiamo visto negli ultimi mesi un'evoluzione incredibile del gioco sia dal punto di vista tecnico sia di gameplay e ora siamo pronti, dopo aver passato diverse ore al volante, a darne un giudizio definitivo. Tenete comunque presente che, data la natura del gioco, la situazione e la valutazione potrebbero cambiare nei prossimi mesi a seconda dell'attaccamento della community e del supporto post lancio fornito dagli sviluppatori. Un problema, se così vogliamo chiamarlo, ormai relativo a tutte le produzioni nate con questa impronta, che necessitano per forza di cose una crescita costante per non finire rapidamente nel dimenticatoio. Cerchiamo allora di capire insieme se le basi per crescere sono presenti e intuire quale sarà il futuro di questo nuovo esperimento.
Accendete i motori
Benvenuti su Onrush, una competizione estrema dove squadre di sei giocatori gareggiano in un testa a testa senza esclusione di colpi per portarsi a casa la vittoria. Un concetto di base estremamente semplice, ma che differisce sostanzialmente da quasi tutti i giochi di corse visti fino ad oggi dove era infatti l'abilità personale ad essere premiata e riconosciuta. Codemasters mischia un po' le carte in tavola, proponendo un concept originale nel suo ramo, traendo ispirazione dai modelli di successo che popolano il mercato attuale. Onrush è un concentrato di influenze di diverso tipo, che arrivano principalmente dagli sparatutto in prima persona, in un abbraccio a quell'Overwatch di Blizzard capace di far registrare record su record. Così, invece che cercare di tagliare semplicemente per primi il traguardo e passare sotto la bandiera a scacchi stappando lo champagne più pregiato, ci troveremo invischiati in una lotta costante tra sportellate, salti ed acrobazie alla guida di alcuni bolidi ultra tamarri che includono non solo auto sportive ma massicci 4x4 e agili due ruote fino ad arrivare alle più esotiche buggy. I veicoli sono otto in tutto e, sebbene il numero sia estremamente esiguo se confrontato con quelli vista in Forza Horizon o Burnout, non dovete comunque farvi spaventare. Onrush ha molti più punti di contatto con un hero shooter, come dicevamo, e ognuno dei mezzi a disposizione ha abilità proprie, uno stile di guida unico e, soprattutto, funzionalità in gara che devono essere amalgamate per bene con quelle degli altri componenti del team se volete avere qualche possibilità di vittoria. Già perché proprio come in Overwatch potrete affidarvi ai veicoli pesanti per fornire scudi ai vostri compagni di squadra, accedere alle auto per speronare e buttare fuori gli avversari come se foste degli assassini o ancora usare le moto e garantire al vostro team bonus per il RUSH, una sorta di carburante da spendere per attivare le abilità speciali.
Il mix funziona discretamente bene, anche se la differenza di guidabilità tra un mezzo e l'altro non è così variegata come ci si potrebbe aspettare e l'impressione che si ha è che la scelta del veicolo, ad eccezione dell'abilità, non sia poi così determinante. Il problema più grosso è dettato dall'appiattimento della velocità, reso standard per tutti i veicoli: una scelta che indubbiamente favorisce la caciara a schermo mantenendo unito il gruppone, ma che appunto snellisce fin troppo il sistema di gioco mettendo pericolosamente in secondo piano le abilità di guida. Le traiettorie e la maestria al volante non sono elementi essenziali, laddove strategia e conoscenza delle meccaniche di gioco risultano essere incredibilmente più importanti, trasformando Onrush in un gioco adatto a tutti ma che impedisce al singolo di spiccare come meriterebbe, una spada di Damocle decisamente pericolosa per un gioco votato quasi esclusivamente all'online competitivo.
Tutti dal meccanico
Bisogna dirlo però: di meccaniche questo Onrush ne è bello pieno per essere un semplice gioco di guida competitivo. La parte più importante di tutto il gameplay risiede nella barra del turbo, una funzionalità piuttosto standard che viene caricata attraverso le acrobazie, i salti e le eliminazioni degli avversari, ma soprattutto mandando a ruote all'aria i gregari. Questi non sono altro che semplici personaggi non giocanti dal respawn continuativo, bersagli mobili indispensabili per tenere alto il ritmo di gioco e garantirvi bonus alla velocità. Maggiore sarà il turbo che scaricherete e più velocemente andrete a riempire l'abilità RUSH, variabile che potrà ribaltare l'andamento della corsa o quantomeno del round. Quella dei gregari ad esempio è un'idea già vista su Titanfall e da noi sempre apprezzata, una funzionalità che si sposa bene anche con questo tipo di gioco regalando momenti intensi ed un grande caos a schermo. C'è poi la necessità di utilizzare il turbo al momento giusto dopo un atterraggio, bonus da prendere stando accanto ai propri alleati; ovviamente l'accento è posto anche sul mandare gli avversari fuori strada, speronandoli o atterrandogli sopra sfruttando una delle tantissime rampe posizionate sui tracciati.
I circuiti sono numerosi e ben caratterizzati, pure con un meteo variabile, ma risultano purtroppo ininfluenti ai fini della gara stessa. Se in uno sparatutto la mappa propone linee di tiro e strategie specifiche da adottare, su Onrush questo si verifica solo in parte, riducendo la competizione a una semplice corsa a perdifiato. Anche gli obiettivi dinamici non aiutano a dare senso alle piste e le modalità, sottraendo spazio a opzioni differenti dal ripetere sempre le medesime azioni all'infinito. Al posto di gareggiare per arrivare a tagliare il traguardo per primi dovremo affrontare competizioni per il controllo di punti mobili sul circuito, consumare più turbo degli avversari, entrare in alcuni portali per accumulare tempo extra prima che il cronometro tocchi lo zero o ancora distruggere gli avversari in una sfida a rientri limitati. Purtroppo queste modalità non bastano a donare abbastanza sostanza al gioco, che si presenta sì con una sorta di campagna per giocatore singolo, nient'altro che una serie di competizioni in sequenza a dire il vero, ma che poi offre solo gare online senza possibilità di scegliere la modalità a cui partecipare, con il miraggio delle classificate previste successivamente al lancio.
Trofei PlayStation 4
Raggiungere il platino su Onrush non è particolarmente complesso ma richiede costanza e dedizione. Alcuni trofei di bronzo sono sostanzialmente automatici da prendere e si attivano usando il turbo per la prima volta o eliminando un avversario qualsiasi ma non mancano nemmeno quelli pensati per i completisti, costringendovi a ottenere completare tutte le missioni nei tornei singleplayer. Per arrivare al platino dovrete poi spendere sul titolo un buon monte ore visto che dovrete collezionare ben 250 oggetti per le modifiche estetiche e ottenere una buona quantità di medaglie nelle partite competitive.
E se arriva la noia?
Il problema più grosso di questo Onrush dunque è che la noia e la ripetitività prendono il sopravvento troppo velocemente proprio per la scarsa profondità strategica che le competizioni arrivano ad offrire. Potrà essere un titolo che divertirà in prima battuta, ma a lungo andare l'entusiasmo potrebbe ben presto scemare portandosi dietro anche tutta la community. Da premiare invece la scelta di Codemasters di affiancare alla crescita del pilota anche le consuete casse premio, questa volta però sbloccabili unicamente con i crediti accumulati in game e lasciando da parte qualsivoglia micro transazione. Eppure di spazio per metterne ce ne era a bizzeffe visto che tra la personalizzazione estetica dei veicoli e dei piloti, con tanto di skin più o meno rare, c'è oggettivamente di cui abbuffarsi. Molto buono anche il comparto grafico, con una eccellente solidità nel frame rate e una pulizia generale invidiabile. Certo, il motore fisico non fa gridare al miracolo e spesso urti e impatti non vanno proprio come ci si aspetterebbe, ma nel complesso la produzione si difende più che bene soprattutto vista la mole di vetture, oggetti del tracciato e scintille che si vedono volare per lo schermo in ogni istante. Per sottolineare poi la bagarre ci sono altre scelte di design discutibili, come il teletrasporto per chi rimane troppo lontano dal gruppo, o l'effetto elastico estremamente marcato che vi velocizzerà quando sarete nelle retrovie. Scelte che non vanno a premiare davvero chi è più bravo, abbassando la curva di difficoltà e rendendo quasi superfluo contrastare gli avversari efficacemente. Prendete la vettura che preferite, magari cambiandola tra un respawn e un'altro in gara, e cercate di fare del vostro meglio mentre il caos attorno a voi regna sovrano: una regola generale che vale soprattutto nelle gare contro l'intelligenza artificiale dove la vostra vittoria, o la sconfitta, non sarà mai solo nelle vostre mani ma nelle scelte applicate dagli altri nove mezzi guidati dal computer.
Conclusioni
Onrush è sicuramente un titolo valido, un gioco originale che pesca diverse meccaniche dagli sparatutto più in voga del momento e le miscela sapientemente in un titolo arcade divertente e caciarone. Purtroppo la profondità del gameplay non è così elevata e la modalità single player diventa solo un diversivo, un enorme tutorial dove imparare le basi prima di buttarsi online. Entusiasmante in prima battuta Onrush perde benzina abbastanza in fretta, purtroppo, e difficilmente secondo noi riuscirà a mantenere una community viva e attiva a lungo. Speriamo di essere smentiti e di veder piovere sul titolo tanti e frequenti aggiornamenti contenutistici.
PRO
- Tantissimi elementi a schermo
- Molte idee originali per un racing arcade
- Diverte parecchio nelle prime ore...
CONTRO
- ...ma scema in fretta
- Manca una profondità adeguata nel gameplay