Ci sembra facile immaginare lo scenario tipico di una discussione tra detrattori e sostenitori di iPhone riguardo le sue capacità videoludiche. Da un lato i primi a bollare le produzioni per il dispositivo Apple come "giochini" in larga percentuale e magari trasposizioni da altri formati, dall'altro i secondi ad esaltarne la loro fruibilità, immediatezza, la possibilità di filtrare dal gruppone titoli assolutamente eccezionali e peculiari che donano una precisa identità al cellulare della mela morsicata. Bene o male fattori di verità possono essere ritrovati in entrambi i punti di vista, fatto sta che la piattaforma App Store sta trovando sempre più consensi col passare dei mesi, e se è vero che non è affatto semplice discernere bei titoli da produzioni che non valgono nemmeno i 79 centesimi al quale magari sono vendute, in aiuto ci sono commenti, valutazioni e magari proprio recensioni come questa che avete cominciato a leggere, sempre se siete arrivati a leggere questo punto, o voi cultori del voto e del commento.
Quando a scendere in campo poi ci sono i cosiddetti "big", allora la situazione si fa ancora più chiara e interessante, dove la discriminante principale diventa quella di capire se ci si trova dinnanzi ad operazioni commerciali oppure ad un prodotto supportato da un budget superiore alla media. Square Enix, che invero già dispone di un catalogo che comincia ad essere interessante su iPhone, ritorna con Chaos Rings, che allo stesso tempo sfata due miti, quello dei numerosi remake/trasposizioni e dei titoli poco profondi. Il titolo prodotto dallo sviluppatore nipponico rappresenta infatti una produzione originale ed esclusiva, che ad un prezzo un po' più impegnativo di 10,49€ mette a disposizione un videogioco che non sfigurerebbe affatto nemmeno su una PSP e DS e che appartiene ad un genere, quello dei JRPG, che nonostante una flessione rimane ancora molto amato nella schiera dei videogiocatori.
L'unione fa la coppia
Chaos Rings comincia con un'eclissi solare che per qualche motivo oscuro trasporta cinque differenti coppie, legate da amicizia, parentela e quant'altro, all'interno di una struttura denominata Ark Arena e dove un altrettanto misteriosa entità, tale The Agent, annuncia loro che dovranno combattersi a vicenda fino alla morte, con i vincitori che riceveranno eterna giovinezza e immortalità. Prima di ogni scontro le coppie devono dimostrare il proprio valore recuperando alcuni anelli e manufatti sparsi per il mondo e quindi affrontarsi in una battaglia all'ultimo sangue, unica maniera per rimanere in vita. Queste sono le premesse del gioco, suddiviso in quattro parti che corrispondono ad altrettante storie che vanno a coinvolgere le coppie protagoniste, approfondendo il loro rapporto reciproco e il perché della loro scelta; quattro sono quindi anche gli scenari che devono essere portati a termine per completare Chaos Rings nella sua interezza e accedere alla parte conclusiva della storia, come suggerisce anche l'apposito menu di progressione presente nella schermata principale. Longevità più che garantita quindi, nella nostra prova specifica abbiamo portato a termine il primo scenario in circa cinque ore, per poi dedicarne un'altra alla parte segreta ivi sbloccata e quindi cimentarci con una seconda coppia, dove ovviamente già eravamo a conoscenza di tutte le dinamiche di gioco. Il gameplay del titolo di Square Enix prevede la Ark Arena come struttura centrale dove dopo ogni dungeon e scontro "coppicida" (passateci il termine puramente inventato) quella protagonista ritorna per recuperare energia, acquistare e vendere armature e oggetti con i soldi - qui denominato oz- accumulati.
Abbiamo parlato di dungeon perché in Chaos Rings sono le ambientazioni dove hanno luogo tutti i combattimenti, in puro stile "grinding", ovvero fatto di combattimenti continui all'interno di stanze dove bisogna raggiungere l'uscita. Per la gioia (oppure il fastidio) degli appassionati di JRPG gli scontri sono casuali e a turni, mentre ad aggiungere un po' di varietà ci pensano apposite stanze puzzle, dove per raggiungere l'uscita bisogna attivare ingranaggi piuttosto che spostare alcuni oggetti entro un certo numero di movimenti, puzzle che magari sono un po' fuori contesto, ma sono apprezzabili come realizzazione e dal giusto livello di sfida. Chi disprezza gli scontri casuali non si disperi, Square Enix nello sviluppo di Chaos Rings ha tenuto bene in mente che si tratta di un titolo destinato ad un cellulare/console portatile, e infatti sono presenti tutta una serie di opzioni tese ad alleggerire la struttura e ad evitare rendere il gioco inutilmente frustrante. Come ad esempio quando all'inizio di ogni dungeon è possibile scegliere il livello dei nemici presenti all'interno oppure grazie all'acquisizione quasi istantanea di un'abilità che permette di evitare qualsiasi scontro durante il loro attraversamento, fatta eccezione per i boss. Ovviamente è caldamente consigliato affrontare una buona parte degli scontri per ottenere soldi, magie e abilità, nonché salire di livello, ma grazie a queste possibilità di cui sopra è possibile riaffrontare uno stesso dungeon per scovare oggetti persi per strada, anche perché la mappa è davvero indecifrabile, unico forte neo del gioco in quanto sembra essere stata realizzata da uno sviluppatore ubriaco dopo una notte di insonnia. Alla luce di tutti questi fattori Chaos Rings può essere definito quindi a tutti gli effetti un dungeon JRPG senza alcun tipo di esplorazione o altro. Messe in chiaro (potevi farlo un po' prima, direte voi) le cose, proprio nel combattimento Square Enix ha riposto estrema cura, allo scopo di attutire la ripetitività di fondo di questo genere di giochi. Come detto ogni comando viene impartito mediante un sistema a turni, abbiamo i classici HP e MP, gli oggetti ed una barra ATB invisibile che determina l'ordine di esecuzione ad ogni turno stesso. Gli attacchi fisici hanno bisogno di poche presentazioni, quelli magici sono legati a tre differenti stati (acqua, fuoco e vento) che secondo uno schema circolare raddoppiano o dimezzano i danni fatti e subiti, e che con apposite magie possono essere indotti o modificati sui propri personaggi e gli avversari. Elemento discriminante in fase strategica è inoltre la possibilità di attaccare singolarmente oppure in coppia, in questo caso l'azione diventa unica e ad esempio le magie di potenziamento o difesa vengono applicate ad entrambi i personaggi e l'attacco diviene più potente; l'effetto collaterale è che ogni singolo assalto nemico colpisce entrambi i compagni di squadra.
Questo sistema funziona decisamente bene e aggiunge quella varietà e strategia necessarie per garantire un bilanciamento e una progressione costanti, e tenere attaccati al pad virtuale di iPhone. A chiudere il cerchio, e come visto già in qualche Final Fantasy, le magie e abilità vengono acquisite sconfiggendo nemici di livello superiore e ottenendo i cosiddetti "gene plates", codici genoma rilasciati da ogni tipologia di nemici e che possono essere equipaggiati all'interno di un massimo di tre slot e che restituiscono diverse magie/abilità per ognuno. Anche qui la strategia sta nello scegliere i tre che più si adattano al proprio stile di gioco, perché andando avanti se ne otterranno diversi più o meno efficaci, che saliranno di livello fino a raggiungere il loro massimo. Non ci siamo dimenticati della prima cosa che è saltata all'occhio in seguito all'annuncio del gioco da parte di Square Enix, quel comparto tecnico che in Chaos Rings rientra sicuramente negli aspetti di maggior pregio. I personaggi sono poligonali innestati su sfondi bidimensionali molto belli da vedere, i mostri e soprattutto i boss sono realizzati egregiamente e con un buon numero di poligoni, l'attenzione per il dettaglio è come sempre sugli alti standard dello sviluppatore nipponico e quindi l'impatto è sicuramente tra i migliori mai visti su iPhone, supportato anche da una buona colonna sonora che richiama echi e fasti delle migliori produzioni JRPG. Il design dei personaggi ricorda quello di Final Fantasy VIII, d'altronde tra gli autori del gioco abbiamo Yusuke Noara, che ha messo bocca e penna in diversi Final Fantasy e attualmente sta lavorando ad un altro titolo portatile, Final Fantasy XIII Agito. Dove invece c'è ancora da lavorare è in chiave animazioni, ancora piuttosto basilari e poco dinamiche, e nella pulizia grafica, dove nei movimenti di telecamera è avvertibile un po' di aliasing su tutti gli elementi poligonali. Fattori che minano leggermente la resa finale ma sicuramente siamo sulla buona strada per avere anche su iPhone una produzione a livello tecnico che si avvicina a quelle migliori della console portatile di riferimento in tal senso, ovvero Sony PSP. Ultima nota dolente, relativamente al nostro mercato è rappresentata dal fatto che Chaos Rings viene offerto con testo su schermo unicamente in Inglese e Giapponese, il che potrebbe rappresentare una piccola barriera videoludica per chi non è avvezzo alla lingua d'Albione.
La versione testata è la 1.0.0
Link Apple Store
Conclusioni
Chaos Rings dimostra chiaramente come iPhone possa avere titoli di qualità e che non hanno nulla a che invidiare con le controparti per console dedicate, perlopiù ad un prezzo che, seppur più alto della media sul dispositivo Apple, permane ancora parecchio conveniente se rapportato a produzioni analoghe. Il titolo sviluppato da Square Enix è un JRPG dotato di un buon comparto grafico ma soprattutto di un gameplay divertente e profondo, con un sistema di combattimento ben congegnato e bilanciato alla perfezione nella sua progressione. A questo bisogna aggiungere un'interfaccia semplice, supportata da una struttura chiaramente sopra la media e da una storia mai noiosa che necessita di parecchie ore per sviscerarne tutti gli aspetti e completare gli scenari disponibili. Acquisto obbligato quindi, a meno di essere poco avvezzi al genere.
PRO
- Sistema di combattimento profondo
- Longevo e divertente
- Buon comparto tecnico
CONTRO
- Non c'è l'Italiano
- Mappa realizzata da un ubriaco