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Portali al quadrato

Non è Half-Life 3 ma pur sempre un seguito targato Valve e come tale merita tutta la nostra attenzione. Ecco quindi la nostra recensione di Portal 2

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   19/04/2011

Versione testata: Xbox 360

Nato come un esperimento universitario e sfociato presto in un progetto videoludico prodotto da Valve, Portal dimostrò a suo tempo, per l'ennesima volta, l'incredibile competenza di Gabe Newell e soci nello scovare idee e concept originali con cui stupire il settore. Spuntato così dal nulla, venduto a meno di dieci euro su PC e parte integrante dell'Orange Box su Xbox 360 e PlayStation 3, riuscì a lasciare il segno nei cervelli di molti videogiocatori, nonostante un'evidente brevità e un gameplay ridotto ai minimi termini. Ma paradossalmente fu proprio questo suo essere un puzzle game basilare a sorprendere, innestato su un singolo concept di gioco reiterato per tutta la durata dell'esperienza ma ogni volta con minime varianti per restituire sempre una sensazione di freschezza.

Portali al quadrato

E poi quando meno te l'aspettavi, il gioco prendeva una deriva impensabile, aumentando la densità del percorso obbligato con un sottile filo di trama, appena percettibile ma estremamente piacevole una volta scoperto e seguito. Un sequel è stato quindi richiesto a gran voce da tutti i fan assetati di scoprire qualcosa di più di Aperture Science, Chell e GlaDOS e, a distanza di poco meno di quattro anni dall'uscita del titolo originale, ci ritroviamo a parlare del suo immancabile sequel.

Di metastorie, narrativa e atmosfera

Se quindi il primo Portal quasi chiedeva al giocatore di indagare, di tentare di scoprire cosa fosse realmente accaduto nei laboratori di Aperture Science, il sequel è molto più diretto. La storia la spara in faccia al giocatore, senza troppi misteri o giri di parole, con un lungo canovaccio narrativo che viene pian piano sviscerato, con tutti i piccoli pezzi di trama che lentamente si intrecciano l'uno con l'altro attraverso i nove capitoli che compongono la campagna single player e che si concludono lasciando al giocatore gli immancabili interrogativi di un universo che sembra non avere mai fine e che appare sempre più intrecciato a quello di Half-Life. Ma allo stesso tempo ci si sente realizzati per aver finalmente compreso cosa è Aperture Science; perchè Chell, la protagonista del primo capitolo, è tornata sui suoi passi dopo essere riuscita a scappare dagli assurdi laboratori; quali sono le origini di GlaDOS, la magnifica intelligenza artificiale che funge talvolta da nemesi, talvolta da compagnia e altre volte da cinica amica della protagonista; e ancora si apprezza l'intero arco narrativo di Wheatley, originale compagno comico di questo sequel che in più di un'occasione ci stordirà con i colpi di scena che lo coinvolgono. Tutto funziona alla perfezione come un ingranaggio ben oliato, nulla sembra essere lasciato al caso e Valve gioca con maestria tutte le sue carte per non lasciare praticamente alcun dubbio al giocatore che, in alcuni frangenti, viene addirittura sommerso dalle informazioni e la sua necessità di interpretarle è praticamente ridotta a zero.

Portali al quadrato

Forse è proprio questo l'elemento che stacca maggiormente Portal 2 dal suo predecessore: non c'è più nulla di sibillino, di appena accennato, quasi di nascosto che va scoperto. Nel sequel saremo letteralmente subissati di dialoghi, di messaggi pre-registrati, di scritte sui muri e il tutto quasi senza soluzione di continuità per le 10-12 ore che impiegherete a completare la storia in singolo. E se questa mole di informazioni non dovesse bastare, c'è sempre il cooperative che apre le porte a un'ulteriore campagna inedita che prosegue in parallelo alla storia principale aggiungendo un quantitativo di ore di poco inferiore al single player, anche se molto più focalizzato sugli enigmi rispetto alla narrativa vera e propria. E' indubbio che da giocatori non possiamo che apprezzare questa longevità soprattutto quando legata così sapientemente a una storia, ma allo stesso tempo non possiamo fare a meno di sottolineare una fase centrale decisamente sottotono del gioco in singolo, che probabilmente è troppo "stiracchiata", quasi allungata. Sicuramente fa piacere staccare un poco dalla naturale progressione degli enigmi ma forse più di qualche passaggio risulta eccessivamente ripetitivo, quasi ridondante, aggiunge pochissimo al gameplay e ci costringe a sorbirci dialoghi sempre piacevoli ma non così cruciali. Purtroppo non possiamo entrare in dettagli maggiori per evitare spoiler ma qualche enigma in più di tipo classico e meno passeggiate tra luoghi in rovina e uffici in disuso, avrebbero probabilmente giovato alla tenuta complessiva del racconto.

E già che ci siamo...

...parliamo proprio degli enigmi che sono poi i veri protagonisti del sequel. Tutti i lettori che hanno provato anche solo per cinque minuti a giocare al predecessore si troveranno subito a casa visto che il concept di gioco è praticamente lo stesso, potenziato con alcuni elementi inediti per complicare e variare gli enigmi. Per tutti gli altri invece è necessaria almeno una minima spiegazione. Portal 2 è un puzzle game con visuale in soggettiva, in prima persona. Non ci sono nemici da uccidere o minacce da sventare, fatta eccezione per le dolcissime torrette. Chell, la nostra protagonista, ha a disposizione una singola arma per l'intero gioco: un fucile in grado di aprire su determinate pareti due diversi portali, uno d'ingresso e uno d'uscita.

Portali al quadrato

Tutto qui. Il giocatore si troverà ad affrontare e percorrere stanze e scenari interagendo a dovere con tutti gli elementi ambientali tramite la portal gun per raggiungere l'agognata uscita. Il gioco non ha un livello di difficoltà selezionabile ma ovviamente procedendo nel corso dell'avventura i puzzle si andranno a complicare e accanto ai consueti cubi di compagnia da appoggiare su qualche pulsante o alle torrette senzienti da evitare e demolire, faranno la loro comparsa raggi traenti il cui flusso può essere invertito, piattaforme a molla, ponti di luce e, circa a metà della campagna, dovremo vedercela anche con i liquidi di accelerazione e repulsione che Valve ha voluto mostrare fin dai primi trailer del gioco e con una speciale vernice in grado di trasformare pareti inerti in zone dove è possibile creare dei portali. La curva di apprendimento è assolutamente perfetta nel suo essere dolcemente ripida e molto raramente vi troverete in situazioni incomprensibile o dove non è chiaro come sbrogliare l'enigma. E in tal senso risultano perfettamente implementati i salvataggi automatici che riescono a tenere conto in modo impeccabile dei singoli progressi fatti in ogni stanza in modo da evitare al giocatore di ripetere le più complesse sequenze di abilità se per qualche motivo si perde la vita dopo qualche caduta o crivellati dai colpi delle torrette. Inevitabilmente capiterà di rimanere bloccati in occasione dei puzzle più ostici: la speranza è soltanto che questo non capiti durante la fase di stanca centrale perchè potreste trovarvi poco stimolati a proseguire nell'avventura. Ma non demordete: solitamente nel giro di pochi minuti arriverà l'immancabile colpo di genio a risolvere la situazione.

Chi non gioca in compagnia

Portali al quadrato

Portal 2 non offre alcun tipo di multiplayer competitivo ma, come già scritto poco sopra, contiene una corposa modalità cooperative per due giocatori affrontabile in split screen, system link e ovviamente Xbox Live. Gli stessi sviluppatori hanno voluto sottolineare che questa seconda campagna è fortemente consigliata soltanto a chi ha già completato il single player e la motivazione è facilmente spiegata. Ci si trova infatti nei panni di due robot muniti di portal gun, P-body e Atlas, alle prese con cinque diversi percorsi di difficoltà crescente da affrontare in sequenza, ognuno composto da un numero variabile di camere che oscilla tra le 6 e le 9.

Portali al quadrato

In questo caso il gameplay è fortemente sbilanciato verso la componente puzzle visto che la sottile linea di trama è un mero orpello comunque piacevole e ovviamente bisognerà fare i conti con tutti gli elementi ambientali già visti nel single player potenziati dalla possibilità di gestire quattro diversi portali, due per robot. La cooperazione diventa realmente un elemento cruciale e sarà fondamentale non solo dialogare con il proprio compagno ma, in alcune situazioni, essere anche perfettamente sincronizzati. In tal senso, anche se il sistema di gesti e di segnalazioni visive attivabili tramite la pressione del dorsale e dell'analogico sinistro del pad, viene incontro alle esigenze di giocatori che magari non si conoscono, il nostro spassionato consiglio è di sfruttare al massimo lo split screen perchè trovarsi fianco a fianco permette realmente di godersi fino in fondo quanto ha da offrire il titolo.

Obiettivi Xbox 360

Portal 2 offre 50 obiettivi complessivi per il consueto totale di 1000 punti. Per due terzi sono relativi alla campagna in singolo, al suo completamento e ad alcune azioni che vanno compiute all'interno di determinate camere o in presenza di precisi risvolti di trama. I rimanenti achievement sono invece relativi alla soluzione dei puzzle in cooperative con una piccola manciata che vengono sbloccati eseguendo particolari esecuzioni in combo con il proprio compagno. Ad un primo passaggio single e multiplayer non faticherete a sbloccare 500-600 punti.

Scarno? No, diversamente ricco

L'aspetto tecnico è fuor di dubbio l'unico elemento trascurato in Portal 2, ovviamente con le dovute precisazioni. Il Source Engine ha ormai raggiunto limiti non più mascherabili e se in Left 4 Dead questo si poteva già notare ma veniva compensato dalla frenesia di un'azione dove ci si ritrova costantemente circondati da nemici, in questo sequel targato Valve abbiamo tutto il tempo per guardarci intorno, anzi questa azione è parte integrante del gameplay. E non si possono non notare texture slavate, ripetute a oltranza e povere di dettaglio che affiancano modelli basilari e animati il minimo indispensabile. Gli scenari sono sempre molto ampi ed offrono anche una discreta varietà anche se si presentano piuttosto statici e forse eccessivamente asettici, anche tenendo conto della scelta stilistica adottata per caratterizzare i laboratori di Aperture Science. Dove però il gioco risolleva le proprie sorti grafiche è da un lato nella gestione molto credibile delle ombre e dall'altro nei comportamenti dei fluidi e più in generale di tutti i materiali quando sottoposti a interazioni fisiche. Da questo punto di vista il Source abbinato all'Havok sembra non avere rivali.

Portali al quadrato

Vedere pareti che si sgretolano, tubi che si deformano e stanze che si compenetrano sbriciolandosi per la spinta di pistoni idraulici, lascia stupiti in più di un'occasione. Ovviamente Portal 2 non presenta alcun tipo di incertezza nel frame rate. Un discorso a parte lo merita il comparto audio del gioco assolutamente eccellente e degno erede di quanto ascoltato nel predecessore. Il titolo è localizzato solo nei testi nel nostro territorio e questo non può che essere un elemento positivo se si tiene conto dell'eccelsa qualità del doppiaggio inglese, recitato alla perfezione e con tratti caratteristici per ognuno dei personaggi principali: dalla meravigliosa voce femminile di GlaDOS alla simpatia maniacale di Wheatley, passando per le decine di nastri registrati. Qualcuno potrà storcere comunque il naso essendo costretto a leggere tutti quei testi che tra l'altro non vengono messi in risalto sullo schermo perchè scritti in bianco senza uno sfondo opaco. Molto buono anche l'accompagnamento musicale con tracce ambient ed elettroniche e l'immancabile canzone finale molto orecchiabile.

Conclusioni

Multiplayer.it
9.1
Lettori (708)
9.3
Il tuo voto

Con Portal 2 Valve dimostra per l'ennesima volta come deve essere strutturato un sequel per essere inequivocabilmente giudicato migliore del suo predecessore. Il titolo è curato in modo maniacale in ogni suo aspetto: è più longevo e vario, ha una storia più corposa e come da tradizione dello sviluppatore di Seattle, piena di sfaccettature, rimandi ed easter eggs. Persino la gestione dell'aumento di difficoltà è impeccabile. Tuttavia non mancano delle sbavature che possono acquistare valore diverso in base alle esigenze del giocatore: dall'aspetto tecnico sottotono a una sezione centrale troppo stiracchiata e povera di mordente.
Una nota a margine: se state prendendo in considerazione la versione PC del gioco, che può essere acquistata a meno di 40 euro, aggiungete 3 punti decimali al voto.

PRO

  • Grande varietà negli enigmi
  • Una storia ben più densa del predecessore
  • Molto originale in cooperativa con un amico

CONTRO

  • Tecnicamente altalenante
  • Single player a tratti stancante