Ispirato chiaramente al Gioco del 15, il concetto di riordinare delle tessere in una griglia, spostandole una a una verso uno spazio vuoto, è probabilmente tra i più abusati nella realizzazione degli enigmi di un videogioco. Da Eternal Darkness al più recente Alice Madness Returns, sono innumerevoli i titoli che almeno una volta hanno sfidato l'ingegno e la pazienza del giocatore riciclando questo svogliato espediente di puzzle design. E se invece fosse l'avventura ad essere collocata dentro il Gioco del 15? Questa è stata l'intuizione che nel 2009 diede vita al primo Continuity, progetto studentesco che valse ai quattro ragazzi di Ragtime Games diversi premi e riconoscimenti importanti. Proprio per via delle meccaniche di gioco, il loro bizzarro puzzle platform sembrava pensato appositamente per essere giocato tramite touch screen, ed è quindi comprensibile l'entusiasmo dei fan nel sapere che il suo seguito, Continuity 2: The Continuation, non solo sarebbe uscito su dispositivi iOS, ma sarebbe stato concepito proprio per sfruttare al meglio l'interfaccia tattile di iPhone e iPad.
Continue sorprese
Continuity 2 ripropone la stessa e identica idea alla base del primo capitolo: si impersona un omino stilizzato in un puzzle platform bidimensionale nel quale raggiungere l'uscita raccogliendo tutti gli oggetti lungo il percorso. Solita solfa, insomma, se non fosse che ciascun livello è diviso in un certo numero di tessere che vanno costantemente spostate e riordinate per comporre il percorso corretto. Cosa non sempre facile, poiché spesso sarà possibile passare da un frammento di livello all'altro solo se i due pezzi di scenario combaceranno perfettamente. Si comincia da enigmi piuttosto semplici, composti solo da tre o quattro tessere che danno al giocatore la possibilità di prendere dimestichezza con le meccaniche, per poi passare in un battibaleno a livelli infernali divisi in otto tessere differenti. Da questo punto di vista gli sviluppatori riescono a non frustrare chi gioca con una curva di apprendimento troppo ripida, ma piuttosto lo accompagnano per mano nei primi livelli, lasciandolo camminare da solo non appena le cose cominciano a farsi più interessanti. Dal momento che il percorso è in continua trasformazione e va scomposto e ricomposto più e più volte nel corso di ciascun livello, il giocatore non può far altro che riflettere sulle prossime mosse da fare, mentre andare a tentativi diventa del tutto inutile negli enigmi un po' più complicati. Ma il team di sviluppo non si è limitato a realizzare decine di livelli inediti e a portare su iPhone un gioco vecchio di due anni: la possibilità di invertire la forza gravitazionale ruotando il dispositivo rappresenta un'importante novità nel gameplay, aggiungendo maggiore spessore all'intero gioco e costringendo, negli enigmi più avanzati, a spostare le varie tessere prendendo in considerazione tutti e quattro i possibili punti di vista.
Come se non bastasse, gli ultimi livelli introducono un sistema di porte, interruttori e circuiti da collegare spostando le tessere: qualcuno potrebbe obiettare che ci sia davvero TROPPA carne al fuoco, ma come detto in apertura, gli sviluppatori hanno fatto un lavoro impeccabile nel non rendere frustrante l'esperienza man mano che si va avanti. Un sistema di trofei premia se si raccolgono tutte le icone numerate sparse per il livello o se si termina la sfida prima del tempo limite, assicurando un certo grado di rigiocabilità a chi vuole completare il gioco al 100%, senza considerare poi la recente integrazione con Game Center, che attraverso i suoi obiettivi offre sfide a tempo ancora più ostiche. IA guadagnarci di più, nel passaggio da browser game ad iOS, è stato sicuramente il feeling coi controlli, e anche se qualcuno dovrà digerire la necessità di strusciare un dito per saltare, zoomare su una tessera o spostarle nella griglia è ora assai più intuitivo, comodo e veloce. L'unico appunto riguarda forse quei rari livelli in cui è richiesta una precisione millimetrica per evitare dei mortali aculei, un ostacolo che mal si sposta con un sistema di controllo tanto semplificato. Per quanto riguarda lo stile grafico, invece, Ragtime Games ha preferito mantenere la soluzione minimalista del capitolo originale, forse un po' spoglia ma sicuramente azzeccata e in grado di permettere al giocatore di intuire, senza distrarsi, quali tessere possono combaciare tra loro. Peccato solo per la musica abbastanza ripetitiva e che vanifica la gradevole sensazione di distanza o vicinanza che si ha quando il volume cala o aumenta a seconda dello zoom.
La versione testata è la 1.2
Prezzo: 0,79€
Link App Store
Conclusioni
Continuity 2: The Continuation è un gioco che gli amanti dei puzzle platform non possono non avere sul proprio iPhone o iPad. A maggior ragione se non si è giocati il primo episodio, che paragonato al suo successore sembra una demo appena. Come i fluidi colorati di Portal 2 hanno arricchito l'ottima meccanica del gioco precedente, così in The Continuation l'esperienza viene resa più profonda, complessa e intrigante grazie alla possibilità di invertire la gravità o di collegare circuiti per attivare leve. A questo punto non resta che sperare in un continuo supporto da parte degli sviluppatori, magari con l'aggiunta di nuovi livelli sbloccabili e, perché no, magari un editor che permetta agli utenti di contribuire.
PRO
- Nuove idee arricchiscono un concept già ottimo
- Grafica minimalista ma azzeccata
- Sistema di controlli intuitivo...
CONTRO
- ...ma che non offre abbastanza precisione nei livelli avanzati
- Accompagnamento sonoro ripetitivo