Versione testata: iPad
In principio fu Epic Citadel: tra l'incredulità generale, i soliti geni di Epic Games erano riusciti a far girare sul più famoso smartphone del mondo nientemeno che l'Unreal Engine 3, il motore grafico signore assoluto dell'attuale generazione di videogames e protagonista di veri e propri capolavori su ogni piattaforma.
Lo scetticismo dei detrattori, che consideravano l'opera come una semplice dimostrazione teorica o poco più, fu in parte attenuato dal primo vero gioco basato su questa piattaforma di sviluppo, Infinity Blade. Il legame tra il possente motore grafico e le piattaforme Apple si è però definitivamente saldato con il tempo, grazie a titoli come Dark Meadow e al recentissimo annuncio di Infinity Blade 2; tuttavia, l'Unreal Engine nasce storicamente come supporto ai classici sparatutto in prima persona ed era quindi giusto (nonchè auspicabile) un "ritorno alle origini" anche su iPhone e iPad. Warm Gun infatti riporta il versatile strumento di Epic nell'ambito che più gli compete, ossia in una terrificante bolgia di fuoco.
I quattro dell'Ave Maria
La storia che ruota attorno a Warm Gun è, come facilmente intuibile dal contesto, totalmente ripresa dalle decine (e forse centinaia) precedenti produzioni dello stesso genere ed è facilmente riassumibile in poche parole: una fantomatica Terza Guerra Mondiale combattutta senza criterio, danni ecologici irreparabili, risorse naturali terminate e, come conseguenza, un ritorno al periodo più pericoloso e meno civilizzato della storia americana (una sorta di nuovo Selvaggio West). La fine della civiltà coincide per forza di cose con la decadenza dei costumi, delle leggi e delle convenzioni sociali: cambiano quindi i valori, non si uccide per denaro ma per cibo, benzina o acqua, gli unici beni che davvero contano in situazioni così estreme. All'interno di 5 ambientazioni diurne e notturne (paesi, città, vallate, Canyion, deserti in pieno stile Wild West) ottimamente riprodotte grazie al più volte citato (e più volte premiato) Unreal Engine, ci si potrà così scontrare in furiose battaglia a colpi di armi fa fuoco in uno stile molto simile a quello delle tipiche arene di Unreal Tournament. Il sistema di controllo full touch, perfetto nell'uso quotidiano, soffre però molto l'adattamento ad un titolo FPS puro come Warm Gun: nonostante le scelte proposte al giocatore siano tre, nessuna di esse risulta alla luce dei fatti ideale per usufruire al meglio del gioco. Il metodo a tre stick virtuali (con i soliti due laterali per movimento e visuale più uno per il fuoco) così come quello a due stick (che ingloba nella seconda levetta la possibilità di sparare con un semplice "tap") soffrono di un problema particolare, legato ai movimenti della telecamera: sparando infatti l'arma sposta anche in continuazione la visuale di fuoco, facendo mancare il bersaglio ma sopratuttto causando movimenti inconsulti e imprevedibili.
In particolari situazioni possono verificarsi (ed è successo proprio a chi vi scrive durante il testing) fastidiosi fenomeni di Motion Sickness, più semplicemente conosciuti come Nausea da Videogioco. La situazione migliora leggermente con la configurazione a singolo stick, che delega lo spostamento della telecamera ad uno slide a caso del dito sulla parte destra dello schermo; in questo modo l'arma rimane però totalmente immobile durante l'uso, impedendo anche i minimi aggiustamenti di mira (se non dopo aver smesso di sparare). I 4 personaggi che danno il titolo al paragrafo sono anche quelli che è possibile selezionare sia in modalità offline che online e ciascuno di essi ha in dotazione un particolare carico di fuoco: si va dal Predicatore-pistolero al vecchio con un pesante fucile a pompa, fino allo Sciamano con il fucile d'assalto e al grezzo Maniscalco che cammina tranquillamente in giro portando con sè un mitragliatore rotante da carro armato. Disseminati negli scenari ci sono poi diverse trappole esplosive od incendiarie oltre, ovviamente, ai punti di cura per il ripristino della salute. Parlando di tecnica, è impossibile non notare come tutte le produzioni basate sul fortunato motore di Epic siano di fatto una spanna sopra le altre presenti in App store; in particolare, lo stile grafico scelto per Warm Gun richiama piuttosto chiaramente quello di un altro grande titolo, Borderlands. Sebbene non si possa qui parlare di Cel Shading in senso stretto, le citazioni alla fortunata produzione Gearbox sono numerose, a cominciare dai punti vita persi che vengono mostrati ad ogni colpo andato a segno. Cercando però il tradizionale pelo nell'uovo, è possibile notare qualche texture di minor qualità rispetto alle altre e, soprattutto nei livelli notturni, una gestione dell'illuminazione abbastanza statica. Poco da dire infine sul comparto multiplayer: ogni volta che abbiamo provato ad entrare online tramite l'account Gamespy (obbligatorio), non abbiamo trovato nessuno sui server di gioco, speriamo quindi in un aumento della popolazione con il tempo.
Versione testata: 1.04
Prezzo: 3,99€
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Conclusioni
Warm Gun aveva tutte le carte in regola per diventare uno degli FPS più divertenti dell'intero catalogo Apple: la bellezza dell'Unreal Engine, la solidità del gameplay "furioso" in stile arene, una buona infrastruttura multiplayer. Tuttavia, le inspiegabili imprecisioni legate al sistema di controllo (nonostante i molti settaggi disponibili) rendono l'esperienza di gioco decisamente problematica se non, a tratti, fastidiosa. Da segnalare inoltre la particolare "pesantezza" del titolo, che richiederà sui dispositivi iPhone 3GS e iPad 1 un riavvio totale di iOS per poterlo godere in maniera accettabile.
PRO
- C'è l'Unreal Engine, e si vede
- Frenetico e divertente
- Multiplayer online
CONTRO
- Problemi di telecamera e controlli
- Ambientazione e storia ormai inflazionata
- IA dei bot altalenante