Con l'ottimo Highborn, il team di sviluppo Jet Set Games dimostrò oltre un anno fa come su dispositivi mobile potessero trovare spazio strategici a turni complessi e profondi, che poco avevano da invidiare alle controparti per console portatili o casalinghe.
Peccato che da allora il genere abbia sentito la mancanza di nuove sorprese, e che l'unico gioco a fare la voce grossa sia stato quel porting di Final Fantasy: Tactics pieno di difetti e cattive ottimizzazioni. Finalmente, a concludere questo periodo di digiuno ci ha pensato Witching Hour, il giovane sviluppatore singaporiano fondato da alcuni appassionati del genere e il cui scopo è voler replicare su iOS quella complessità e quella cura ormai sembravano diventate un lusso riservato agli appassionati di Fire Emblem e Advance Wars. Vogliamo dirlo subito e con piena convinzione: Ravenmark: Scourge of Estellion non è la solita produzione di serie B sulla quale ripiegare in assenza di grandi nomi, né l'ennesimo "vorrei ma non posso" a cui l'App Store, coi suoi mille cloni e i giochi senza personalità, ha abituato la sua utenza.
Scavando in profondità
Primo di quella che ha tutta l'intenzione di diventare una serie a più capitoli, Scourge of Estellion porta il giocatore nelle terre di Eclisse, un tipico regno fantasy popolato da misteriose creature e spartito tra diverse nazioni in guerra tra loro. Eppure, neanche il tempo di prendere confidenza coi vari personaggi e con la trama narrata che subito si viene catapultati nel bel mezzo della battaglia, nonostante l'ottimo tutorial riesca nel non banale compito di illustrare, in maniera esauriente ma non troppo prolissa, quelle che sono le fondamenta di un gameplay studiato nei minimi particolari. Nei primi istanti di gioco Ravenmark si presenta come un classico strategico a turni, in cui le unità del giocatore e quelle nemiche si spostano una per volta all'interno di una griglia. Chi ha già confidenza col genere troverà inoltre familiare il tradizionale schema sasso-carta-forbice che sta alla base di ogni battaglia e che crea un riuscito equilibrio tra le unità schierate: nel gioco, gli arcieri sono più efficaci contro le unità di fanteria ma si rivelano particolarmente deboli agli attacchi dei cavalieri, a loro volta impotenti contro un manipolo di lancieri.
Ciascuna missione propone di volta in volta diversi obiettivi, i quali spaziano dall'eliminazione di tutti i nemici alla fuga verso un punto della mappa, ma bastano davvero pochi minuti per rendersi conto di quanto profonde e complesse siano le meccaniche di gioco, ispirate senza dubbio ai classici del genere ma allo stesso tempo limate per offrire un'esperienza originale e non meno interessante. Un esempio è la possibilità di unire in formazione due o tre unità dello stesso tipo, scelta tattica che conferisce ai soldati coinvolti diversi bonus offensivi e difensivi, ma che ne riduce sensibilmente la libertà di movimento; un muro di soldati disposti in formazione potrebbe rivelarsi utile per indebolire le difese nemiche, oppure potrebbe bloccarne l'avanzata per dare ai propri alleati il tempo di fuggire o riorganizzarsi. Altra caratteristica di Ravenmark è il fatto che nella risoluzione del turno vengono mescolate le mosse delle proprie unità con quelle dei nemici, spingendo il giocatore a riflettere bene sull'ordine con cui i soldati si sposteranno e cercando eventualmente di prevedere le mosse avversarie. Vedendo che un nemico può attaccare un'unità in fin di vita prima che questa sia in grado di allontanarsi o curarsi, si potrebbe decidere ad esempio di spostare il fuoco degli arcieri verso quell'avversario, o di mandare la cavalleria vicina in soccorso dell'unità in pericolo. Se a questo si aggiunge il numero limitato di mosse, le abilità speciali che caratterizzano ogni personaggio, l'ottima intelligenza artificiale e l'influenza che la morfologia del campo di battaglia e il tipo di ambiente hanno sulle varie unità, è ovvio che si vengano a creare un gran numero di situazioni imprevedibili e inaspettate, così che il giocatore sia continuamente stimolato a ponderare le proprie scelte tattiche. L'unico neo è rappresentato forse dall'impossibilità di disattivare le animazioni delle battaglie, comunque abbastanza brevi da non rappresentare un elemento troppo fastidioso per il giocatore meno paziente.
Eroi (non tanto) indimenticabili
Proprio come in Fire Emblem e Disgaea, la trama viene narrata per 15 capitoli attraverso una lunga serie di dialoghi tra i personaggi in uno stile che ricorda parecchio quello delle graphic novel nipponiche. Sfortunatamente, se proprio dovessimo trovare qualcosa che manca a Ravenmark per competere a testa alta coi franchise più blasonati questa sarebbe proprio una storia accattivante e dialoghi che abbiano del mordente, il che potrebbe portare gli utenti meno pazienti a saltare le scene d'intermezzo per lanciarsi direttamente nella prossima battaglia.
Sia chiaro, le illustrazioni dei personaggi e i fondali che arricchiscono gli intermezzi dialogati sono realizzati in maniera impeccabile, ma nonostante gli sviluppatori si siano impegnati a creare eroi caratterizzati come in Fire Emblem, Calius Septim non ha neanche lontanamente il carisma e la personalità di Lyn ed Eliwood. Non aiuta una trama piena di cliché, che tra mille sotterfugi, tradimenti e guerre tra fazioni non raggiunge mai toni abbastanza epici da coinvolgere appieno il giocatore, obiettivo raggiunto invece dalla splendida colonna sonora di Josh Whelchel: oltre ad avere una qualità rara per una produzione mobile indipendente, l'enorme quantità di brani e la loro varietà assicura un accompagnamento sonoro sempre coerente con l'atmosfera di gioco, eliminando completamente quel fastidio che si prova ascoltando ad ogni livello la stessa musica. Pur non avendo una trama indimenticabile, dicevamo, è innegabile l'impegno profuso da Witched Hour per riempire il gioco di particolari narrativi, tant'è che ogni singola unità è caratterizzata da una dettagliata descrizione e ogni personaggio ha un background unico. Diventa così indispensabile ricorrere al CodeX, una sorta di Enciclopedia accessibile in qualsiasi momento e che permette di consultare tutti i dettagli sulla storia di Ravenmark e sulle leggende di Eclisse, sulle abilità dei personaggi e sulle loro biografie. Si tratta di uno strumento estremamente curato, sia per quanto riguarda i contenuti sia per l'interfaccia grafica, la quale, così come quella utilizzata per le battaglie, è pensata appositamente per essere fruita sul piccolo schermo di iPhone e permette di navigare nei numerosi menù con una comodità più unica che rara nel panorama ludico di App Store.
La versione testata è la 1.01
Prezzo: 2,39€
Link App Store
Conclusioni
Considerando che già nei prossimi giorni Ravenmark: Scourge of Estellion sarà compatibile anche con iPad, una trama con poco mordente, personaggi non molto carismatici e, per qualcuno, la mancanza di una localizzazione italiana possono rappresentare al momento gli unici difetti di quella che è una produzione estremamente godibile e che, per profondità e cura nel gameplay, ha ben poco da invidiare a nomi più altisonanti. Il gioco di Witched Hour è inoltre un raro esempio di come una GUI pensata appositamente per dispositivi mobile rappresenti un notevole valore aggiunto rispetto a chi, per disimpegno o semplice mancanza di inventiva, si limita a realizzare semplici versioni in miniatura delle tradizionali interfacce. Insomma, per chi è anche solo lontanamente interessato ai giochi di strategia, Ravenmark non è solo un titolo consigliato, ma un vero e proprio must.
PRO
- Meccaniche estremamente profonde e curate
- Esteticamente assai piacevole
- Ottima colonna sonora
CONTRO
- Trama piuttosto debole e personaggi con poco mordente