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A3: Still Alive, la recensione

Il nuovo MMORPG mobile di Netmarble parte da ottimi presupposti tecnici per provare a offrirci un'esperienza diversa dal solito: la recensione di A3: Still Alive.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   20/11/2020

La recensione di A3: Still Alive è il racconto di un progetto in cui convivono due anime: il nuovo MMORPG mobile di Netmarble prova da una parte a innovare grazie all'introduzione di un'originale modalità battle royale per trenta giocatori, dall'altra si perde fra le pieghe di una caratterizzazione artistica oltremodo generica e di un gameplay bulimico e confusionario.

Ambientato in uno scenario dark fantasy, un mondo destinato alla distruzione non fosse per un manipolo di eroi che si ergono contro l'invasione di una forza oscura, il gioco adotta il tradizionale formato freemium su iOS e Android ma senza puntare troppo sulla monetizzazione: si può andare avanti per ore senza sentire la necessità di ricorrere alle microtransazioni.

Struttura

A3 Still Alive Classes

All'inizio della partita, A3: Still Alive ci chiede di scegliere la specializzazione del nostro avatar fra cinque diverse classi: Berserkr, il tradizionale guerriero ben bilanciato; Templare, un tank inarrestabile e resistente; Maga, capace di lanciare incantesimi dalla distanza; Assassino, veloce e sfuggente; oppure Arciera, anch'essa specializzata nei colpi da lontano ma discretamente indifesa nei corpo a corpo.

Non si tratta tuttavia di personaggi esteticamente preimpostati, tutt'altro: una volta effettuata la selezione, si passa a un editor sorprendentemente completo e dettagliato che consente di modificare l'aspetto del combattente alternando diverse corazze, l'acconciatura, il volto e tutta una serie di dettagli, dalle dimensioni del naso all'inclinazione delle sopracciglia. Un set piuttosto completo, insomma.

A3 Still Alive 6

Una volta cominciata la campagna, ci si trova di fronte a una struttura molto tradizionale per il genere degli MMORPG, in particolare su mobile, che tuttavia appare fin da subito tremendamente caotica e un po' troppo votata agli automatismi. Sulla varietà, poi, c'è di che discutere: generalmente le missioni a cui prenderemo parte prevedono l'eliminazione di un certo numero di nemici, la raccolta di oggetti o l'interazione con specifici PNG.

Tuttavia c'è la già annunciata novità della modalità battle royale, che dona effettivamente all'esperienza una marcia in più. Al netto di qualche problema di troppo in fase di matchmaking (più di una volta abbiamo riscontrato non meglio identificati errori di connessione, pur disponendo di una fibra da 100 Mbit), l'idea è interessante: trenta giocatori che partono tutti dallo stesso grado di forza, devono cercare di eliminare mostri per salire di livello e quindi scontrarsi per determinare un unico sopravvissuto finale nell'ambito di quattro settori.

Gameplay

A3 Still Alive 5

Il problema grosso di A3: Still Alive non riguarda dunque la sua offerta ludica, abbastanza ricca e corposa, né tantomeno la realizzazione tecnica, che anzi con le impostazioni massime in termini di risoluzione e frame rate (che però tendono a riscaldare un po' troppo il dispositivo) appare davvero convincente. No, il problema sta tutto nel gameplay, eccessivamente frenetico e confusionario.

Come accennato in apertura, infatti, il titolo di Netmarble Games si rivela fin da subito letteralmente bulimico nella sua foga di macinare quest per farci salire di livello, riempiendoci di notifiche su schermo per ricompense e interazioni, tanto da non lasciarci neppure il tempo di equipaggiare un oggetto appena ottenuto e ricorrendo con troppa frequenza agli automatismi, che finiscono per svilire e banalizzare oltremodo l'esperienza.

A3 Still Alive 7

In teoria l'impianto è infatti valido, con un ottimo sistema di controllo touch e un set di abilità dotate ognuna del proprio cooldown, che si rivelano estremamente efficaci e spettacolari in battaglia. Il fatto è che però questi scontri ci vengono buttati addosso pensando alla quantità più che alla qualità, riducendo quasi a zero l'intelligenza artificiale dei nemici (solo i boss sembrano interessati ad affrontarci in modo dignitoso) ed evitando di valorizzare i singoli scontri, anche per via di una resa degli impatti scivolosa e inconsistente.

È un vero peccato, perché praticamente tutti gli altri aspetti del progetto appaiono davvero notevoli. Basterebbe davvero poco per sfoltire l'interfaccia assurdamente affollata di A3: Still Alive, donare maggiore spessore ai combattimenti e magari eliminare del tutto la modalità automatica, che allo stato attuale non fa che sminuire l'ottimo lavoro svolto dal team di sviluppo sul fronte dei numeri e della qualità tecnica pura.

Conclusioni

Versione testata iPad
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
6.8
Lettori
ND
Il tuo voto

A3: Still Alive è un MMORPG mobile artisticamente molto derivativo e ben poco originale, ma dotato di un comparto tecnico di gran pregio e di una struttura ricca, che in particolare grazie all'introduzione della modalità battle royale riesce a distinguersi dalle tante produzioni similari che troviamo su iOS e Android. Parliamo peraltro di un titolo freemium molto permissivo, che non ci inonda di pubblicità o notifiche per spingerci a effettuare delle microtransazioni e anzi consente di giocare gratis senza grossi problemi, quantomeno nelle prime ore. Il problema grosso sta in un gameplay inconsistente, che viene ulteriormente banalizzato da una direzione frettolosa e maldestra, nonché dai limiti tipici di questo filone.

PRO

  • La modalità battle royale è aria fresca
  • Controlli touch pressoché perfetti
  • Grafica e sonoro davvero ottimi...

CONTRO

  • ...ma artisticamente è tutto molto banale e derivativo
  • Gameplay inconsistente e frettoloso
  • IA ridotta ai minimi termini, sfida non pervenuta