È arrivato il momento della recensione di Battle Brothers per Nintendo Switch, ed è altamente probabile che voi non sappiate assolutamente nulla sul titolo in questione. Il che non rappresenta necessariamente un problema, anzi: le recensioni servono anche per farvi scoprire novità che altrimenti finirebbero presto nel dimenticatoio. Al di là del suo appartenere ad un genere di nicchia, invece, Battle Brothers non ne ha voluto proprio sapere di finire in disparte, anzi: dal suo lancio in esclusiva sul PC (via Steam) nell'ormai lontano 2017, ha continuato ad aggiornarsi. Tanto che ora debutta su Nintendo Switch la versione rivista, ottimizzata e completa di parecchi DLC interessanti, che espandono un'offerta già di per sé incredibilmente longeva. Ma andiamo con ordine, dopo avervi ricordato che Battle Brothers è disponibile sì su console, ma in esclusiva su quella della Grande N, al prezzo di 27, 99 euro (che diventano 58,98 se vi interessano altre espansioni sì opzionali, molto corpose).
Gameplay: un GDR tattico
Partiamo dagli aspetti più interessanti della produzione, e precisamente dal gameplay: quello di UKIYO Publishing e Overhype Studios è tanto per cominciare un GDR tattico. Ma questa è solo un'etichetta: nello specifico l'offerta ludica è parecchio complessa, e forse proprio per questo anche appagante. Il giocatore, innanzitutto, si ritrova a controllare un esercito di mercenari: comincia con pochi uomini e poi può assoldarne sempre di più (e di più potenti) in cambio di oro. L'elemento ruolistico ha il suo perché, dato che ognuno di questi singoli personaggi (potenzialmente infiniti) può essere equipaggiato, personalizzato, modificato e potenziato a dovere. Metà dell'anima di Battle Brothers consiste dunque nella componente RPG, sulla quale torneremo con dovizia di particolari.
Ma il gameplay si completa nell'altra faccia della medaglia, e cioè nel tatticismo, perché proprio di GDR tattico si tratta. Sia l'esplorazione della mappa di gioco, sia (soprattutto) le singole battaglie avvengono all'interno di una griglia liberamente esplorabile, dove ogni mossa non è mai (e non deve mai essere) casuale. Il giocatore, insomma, deve pensare praticamente ad ogni aspetto prima di fare la sua mossa, sia che stia dando un'occhiata la circondario di un villaggio o di un bosco, sia che stia combattendo. Per non rendere frustrante la fruizione dell'open world, qui è almeno possibile mette in pasa o accelerare lo scorrere del tempo. Il mondo di Battle Brother, per essere più precisi, procede per conto suo: giorno e notte si alternano, così come gli eventi atmosferici e la comparsa di alcuni eventi occasionali arricchisce il tutto di un ulteriore fattore casualità.
Mondo di gioco e atmosfera
Il mondo di gioco di Battle Brothers è probabilmente uno degli aspetti che contribuisce a mantenere sempre desta l'attenzione dell'acquirente. In parte anche per il fascino che esercita di per sé, che comunque non è trascurabile: il titolo è ambientato in un mondo fantasy a tinte medievali, o sarebbe più corretto dire in una sorta di medioevo europeo dalle tinte fantastiche. Mercenari, monasteri, cittadelle fortificate e vastissime foreste piene di insidie si alternano a non morti, orchi, magia e a tutti gli altri aspetti che potreste legittimamente attendervi. Se dunque in battaglia eliminate quello che appare un semplice bandito o un mercenario, beh... non è detto che non possa risorgere all'improvviso. Molte dei DLC e delle espansioni, tra l'altro, tornano ad insistere su questi elementi fantastici.
L'atmosfera è potenziata anche dall'imprevedibilità legata ad ogni partita. L'avventura di un giocatore non sarà mai uguale a quella di un altro, ma solo vagamente simile e basata sugli stessi elementi di fondo. Questo perché Battle Brothers, nel suo essere un GDR tattico open world, si basa anche su una mappa di gioco generata proceduralmente. E quindi i nomi delle città, le loro posizioni, le estensioni di pianure o montagne non sono prevedibili prima di avviare una nuova partita. Immaginate ora quanto tutto questo giovi sul fattore rigiocabilità, anche considerando che una singola avventura può durare moltissime ore, a seconda delle azioni sulle quali si concentrerà il giocatore. E considerando anche che i singoli elementi del gameplay sono in sinergia pressoché perfetta tra loro.
Personalizzazione e potenzialità
La personalizzazione, in Battle Brothers, si accompagna con grande naturalezza alla profondità dei singoli elementi di gioco; ognuno di essi, in realtà, meriterebbe una trattazione specifica, che è in questa sede logicamente impossibile. Ma prendiamo come esempio i singoli mercenari, cioè i personaggi giocabili che costituiranno il party del giocatore: al di là di quelli preassegnati, è possibile reclutarne sempre di nuovi presso i centri abitati del mondo. Qui noterete che ogni presente mostra un certo prezzo di reclutamento, ma non solo: ha anche il suo bel contesto narrativo.
Spieghiamolo ancora meglio, per comprendere bene le potenzialità del tutto. Non capirete subito quale arma valorizzi un determinato nuovo personaggio. Dovrete capire i suoi parametri (intuirli) dalla sua storia personale, che sarà ricca di indizi specifici. Se un taglialegna ha deciso di intraprendere il mestiere delle armi, è assai probabile che sia portato per brandire mazzafrusti e clave, con parametri orientati alla forza e alla resistenza, quindi. Un ladro, indovinate un po', sarà abile di certo non nell'assalto frontale, e amerà impugnare coltelli. Questo come base; ma dopo ogni battaglia il giocatore riceve loot notevoli, e punti esperienza suddivisi per i singoli partecipanti in base alla loro utilità nello scontro. Di qui sarà possibile potenziare le abilità secondarie, suddivise in attacco, difesa e supporto. In questo modo, col trascorrere delle ore, ogni singolo personaggio sarà differente da tutti gli altri in praticamente qualsiasi aspetto.
La conversione su Nintendo Switch
Ed ecco la nota dolente di questa versione di Battle Brothers: la conversione su Nintendo Switch. Ora, sia chiaro che mai come in questo caso si tratti di una produzione pensata, sviluppata e orientata al PC: c'è bisogno di un mouse, c'è bisogno di una tastiera con una scelta di parecchi tasti rapidi; questo è evidente. Del resto, però, non vuol dire che non si possano adattare, con un po' di intelligenza, anche le produzioni più restie alle console. Solo che Battle Brothers non è stato adattato con intelligenza.
A conti fatti vi ritroverete con schermate identiche a quelle presenti su PC, con caratteri e testi molto piccoli, soprattutto giocando in portabilità, e una mappatura parecchio antifunzionale. Sembra quasi che gli sviluppatori abbiano preso il gioco, lo abbiano spostato su Nintendo Switch e abbiano infine riassegnato dei tasti per ogni azione, andando un po' alla buona. Di tanto in tanto la scomodità non è evidente: per esempio nelle azioni basilari degli scontri, o nella semplice navigazione del mondo di gioco. Ma provate un po' a spulciare i dettagli, a voler arrivare ad una schermata specifica di un determinato aspetto del gioco non in evidenza: buona fortuna nel trovare il comando giusto, o la via specifica. E poi, perché diavolo si dimenticano tutti quanti di utilizzare il touch screen? Nintendo Switch lo ha, dannazione.
Conclusioni
In sé Battle Brothers è un titolo davvero notevole, che non potrà non fare la felicità degli amanti degli strategici a turni, soprattutto considerando aspetti della produzione non da poco: una mappa open world generata proceduralmente, scontri e battaglie sempre diversi, tantissime possibilità di personalizzazione, e una profondità complessiva che raramente è possibile trovare all'interno del genere. Tutto ciò funziona in sé benissimo, tanto che su PC - all'interno della sua cerchia di appassionati - Battle Brothers è già praticamente oggetto di culto. I problemi su Nintendo Switch sono due: il prezzo, forse un tantino elevato considerando la natura della produzione, anche al netto di una longevità incredibile; l'adattamento all'hardware di riferimento, non tanto dal punto di vista tecnico, quanto da quello della mappatura dei comandi. Ma se il genere vi piace e questi due aspetti non vi scoraggiano, procedete pure: ne avrete per un bel po' di tempo!
PRO
- Mondo di gioco generato proceduralmente
- Profondo, complesso e appagante
- Tantissime ore di gioco
CONTRO
- Su Nintendo Switch l'interfaccia è un po' confusionaria...
- ... e i comandi di gioco sembrano adattati al buio
- Lo stile grafico delle battaglie potrebbe non convincere tutti quanti