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Battle Chasers: Nightwar, la recensione per Switch

Siamo tornati a giocare l'ultimo titolo di Joe Mad Madureira, questa volta in mobilità

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   08/06/2018

Dall'uscita di Battle Chasers su PC e console ne è passata di acqua sotto i ponti. La tanto attesa versione Switch del titolo, al contrario delle promesse iniziali, si è invece fatta aspettare parecchi mesi. Ufficialmente posticipato in attesa di uno specifico aggiornamento di Unity, fa certamente strano credere che unicamente questo dettaglio possa aver portato a più di sei mesi di ritardo; qualunque sia la ragione, Battle Chasers è ora disponibile per tutti gli utenti Nintendo. Noi lo abbiamo giocato nuovamente e vogliamo parlare nello specifico di cosa funziona e non funziona in questa versione. Alla luce di tutto, si conferma un titolo ovviamente meritevole e che, pur nella sua semplicità, cerca di ridare respiro al genere dei JRPG classici.

Battle Chasers: Nightwar, la recensione per Switch

Un guanto per domarli tutti

La storia di Battle Chasers: Nightwar pone le proprie fondamenta su una seria a fumetti degli anni '90 dello stato Madureira: chiusa dopo un esiguo numero di uscite, ha accumulato nel tempo una nutrita schiera di fan, oltre che l'adorazione da parte dello stesso autore. Questi due fattori hanno convinto il neonato studio del fumettista a indire una campagna crowdfunding per la realizzione di un JRPG a visuale isometrica, ambientato nel mondo di Battle Chasers. Questo l'antefatto; all'atto pratico però si tratta anche dell'unica introduzione possibile da fare. Il gioco inizia nel ben mezzo dell'azione, con i protagonisti che vengono attaccati sulla loro aeronave e cadono su un'isola sconosciuta. Da qui intraprendono un viaggio che li porta ad approfondire più o meno i rapporti tra di loro, e a conoscere una serie di personaggi non giocanti dal carisma altalenante. La prima decina di ore, proprio a causa di questa sostanziale mancanza di background, risulta difficile da digerire e fatica a creare nel giocatore quella giusta empatia che è alla base di questo tipo di esperienze. Certamente chi conosce la serie a fumetti risulta avvantaggiato e potrà godere di conoscenze minuziose che tutti gli altri giocatori possono giusto intuire tramite alcuni dialoghi, spesso relegati alla scene tra una notte e l'altra in locanda. Col passare delle ore, però, la narrazione prende il volo e regala anche qualche momento di alto intrattenimento, tra un dungeon e un giro per le terre dell'isola. Nulla di particolare per quanto riguarda le quest secondarie, poche e che mirano ad approfondire qualche aspetto legato alla cultura del posto e alle razze che lo popolano.

Battle Chasers: Nightwar, la recensione per Switch

Vecchie e nuove abitudini

Per quanto concerne il lato gameplay, Battle Chasers non nasconde mai la sua volontà di richiamare la storia. Tutto il combattimento è gestito tramite un sistema di turni estremamente vecchio stampo, con tanto di barra laterale ad indicare la coda di azione di eroi e avversari. Dei sei protagonisti che è possibile reclutare nel corso dell'avventura, tre saranno quelli sempre schierabili, con l'infelice scelta di design di non poter modificare il party se non all'interno della locanda o prima dell'accesso ad un dungeon. Come se non bastasse, tutti i personaggi non chiamati a combattere saranno esenti dalla crescita e l'accumulo di esperienza, portandovi ben presto a scegliere un party che, a meno di particolari sorprese o di grinding estremo, si tramuterà nel vostro gruppo per la quasi totalità dell'avventura. A mettere un po' di pepe all'interno di combattimenti così standard ci pensano un paio di meccaniche che giocano sulla profondità di scelte tattiche che risultano interessanti, soprattutto per affrontare i dungeon ai livelli di difficoltà più elevati. Ogni attacco base tra quelli disponibili per ogni personaggio (salendo di livello se ne sbloccano sempre di nuovi, con danni ed effetti differenti) porterà ad un aumento della barra del mana (chiamato sovraccarico) che vi permetterà di sfruttare le abilità speciali, senza la necessità di spendere punti.

Battle Chasers: Nightwar, la recensione per Switch

L'utilizzo e la gestione di questa meccaniche farà spesso la differenza tra la vita e la morte e risulterà la migliore delle opportunità in termini di sfruttamento delle risorse. Inoltre ogni attacco effettuato o subito vi permetterà di caricare un'ulteriore barra destinata all'Ultra. In questo caso si tratta di un elemento comune a tutti il party e che potrà quindi essere sfruttato da un singolo personaggio per volta. A riempire il tempo tra un combattimento e l'altro ci pensa la navigazione nella world map, invero estremamente basilare e forse l'elemento peggiore del titolo, legata ad un movimento su binari che non vi permette altro che seguire le poche strade presenti. Discorso diverso per quanto riguarda i dungeon, ben realizzati e colmi di bivi e trappole, oltre che di risorse da raccogliere e zone di pesca, da sfruttare per accumulare alcuni preziosi oggetti e materiali. Non manca tutta la gestione del loot, ripreso a grandi linee da titoli come Diablo: questo viene diviso per categorie e rarità, legati ai soliti colori. Ogni arma, armatura o accessorio che raccoglierete avrà statistiche e perk peculiari e starà a voi trovare la giusta combinazione per diventare delle vere macchine di morte. Nota stonata per quanto riguarda l'alchimia e il crafting in generale, elemento inserito tramite il raggiungimento di un obiettivo durante la campagna su Kickstarter, di cui si nota la aggiunta effettuata successivamente. Risulta utile per la creazione di alcuni elementi di base, o di consumabili particolari, ma niente di cui non si possa fare a meno per proseguire e raggiungere la conclusione dell'avventura.

Battle Chasers: Nightwar, la recensione per Switch

Un giro in treno

Veniamo al punto nodale di questo pezzo: come si presenta Battle Chasers: Nightwar su Nintendo Switch? Inutile stare a proferire le solite amenità e banalità varie sul gusto che si prova a giocare in mobilità un titolo di questo genere: Battle Chasers sembra essere pensato esattamente per l'utilizzo con l'ammiraglia Nintendo. Coloratissimo e ispirato, con un design dei protagonisti e delle animazioni di alta classe, purtroppo non riesce comunque a reggere il confronto con le altre versioni. Minata da caricamenti davvero troppo lunghi ed un frame rate ballerino (soprattutto durante l'esplorazione dei dungeon), la versione Switch risulta imprescindibile per tutti i giocatori che amano la portabilità, mentre resta ancora lontana anni luce dall'usabilità che può vantare il corrispettivo su PC. Se inoltre aggiungete al pacchetto un costo maggiorato di dieci euro rispetto alle altre versioni (spesso anche in sconto), risulta ovvio come Battle Chasers non sia consigliabile ad un giocatore da salotto, mentre chi è solito utilizzare Switch in mobilità, dentro e fuori da casa, troverà nel titolo di Madureira un fedele compagno di viaggio, impreziosito da una cura per i dettagli esorbitante e una voglia di sorprendere i giocatori vecchia scuola.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Multiplayer.it
7.5
Lettori (16)
7.7
Il tuo voto

Battle Chasers: Nightwar è quanto di più vicino alle vecchie esperienza JRPG si possa cercare oggi sul mercato. Non per questo si adagia ed evita di introdurre nuovi elementi, ma sempre mantenendo coerenza e fedeltà al mondo dal quale deriva. Con un design accattivante e una storia che riesce dopo una manciata di ore a prendere il volo, si conferma una buona avventura. Peccato per una versione Switch minata da qualche problema tecnico e che avremmo preferito vedere più rifinita, soprattutto nei tempi di caricamento e nel frame rate.

PRO

  • Divertente ed appagante, come solo i vecchi JRPG sanno essere
  • Visivamente è un gioiello e il design di Joe Mad è sempre un piacere per gli occhi
  • Dungeon interessanti e sistema di combattimento più profondo di quanto possa sembrare

CONTRO

  • Tecnicamente non esente da problemi nella sua versione Switch
  • I carimenti a volte risultano estenuanti
  • La gestione del party è difficile da accettare