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Battlefield 2042, la recensione del nuovo shooter firmato DICE

La recensione di Battlefield 2042 mette in luce enormi potenzialità, ma un'esecuzione tutta da rivedere per il nuovo Battlefield del futuro

RECENSIONE di Francesco Serino   —   16/11/2021

Gli ultimi due Battlefield sono i meno riusciti, su questo immagino siamo quasi tutti d'accordo, eppure anche loro hanno spinto la serie in avanti, sapete come? Risolvendo molti dei problemi che avevano funestato i comunque bellissimi Battlefield 3 e 4, giochi che hanno impiegato mesi e mesi per funzionare a dovere.

Battlefield 1 sarà anche stato un capitolo superficiale, con i suoi sbilanciamenti e cecchini killer, ma è stato anche il Battlefield più pulito di sempre, graficamente e tecnicamente, fin dal primo o giorno o quasi. A Battlefield V è mancata l'estasi della guerra e ha avuto qualche problema in più del suo predecessore, ma comunque niente che ricordasse i drammatici dayone del passato.

Questi miglioramenti lasciavano presagire un grande futuro: sarebbe bastato che DICE azzeccasse di nuovo la formula giusta e, con molte probabilità, avremmo avuto il miglior Battlefield di sempre: nuovamente cattivo e profondo, in più addirittura funzionante.

Come cercheremo di spiegarvi lungo questa recensione di Battlefield 2042, le cose non sono andate proprio come avevamo sperato.

Sporco come la guerra

Gli specialisti non rovinano il gioco come molti temevano, ma la loro presenza acquista davvero senso solo nella modalità Hazard Zone
Gli specialisti non rovinano il gioco come molti temevano, ma la loro presenza acquista davvero senso solo nella modalità Hazard Zone

Cattivo lo è senz'altro questo Battlefield 2042: è il più cattivo e sporco, nel senso che ti fa sentire la polvere e il sangue tra i denti, da parecchi anni a questa parte. Anche la grafica è meno a fuoco dei due precedenti Battlefield, ma è chiaramente un effetto voluto, utile per restituire al giocatore un'immagine macchiata dall'adrenalina, amplificata dalla paura. E ammettiamo che la cosa ci piace, anche se farà ammattire chi cerca in uno shooter tutt'altro.

Sulla profondità invece è ancora tutto da capire: armi e mezzi sono così sbilanciati, la mira a volte è così inconsistente che, quando le cose non sembrano andare come dovrebbero, è davvero difficile capire dove si nasconde il problema. Sarebbe poi un problema tra i problemi, proprio come quell'hovercraft che nell'ultima partita abbiamo visto arrampicarsi su una parete verticale di un palazzo e poi dal tetto falcidiare due interi plotoni.

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C'è ancora molto, molto su cui lavorare per fare emergere le enormi potenzialità che Battlefield 2042 sembra comunque avere. Il Battlefield del futuro lo sognavamo anche perfettamente funzionante e da questo punto di vista la situazione di Battlefield 2042 non è così drammatica: i problemi ci sono, ma almeno si riesce a giocare e considerando tutto non è una cosa scontata. Lo stato in cui verte Battlefield 2042 ci sorprende e amareggia perché l'impianto di gioco meriterebbe ben altra scocca, e francamente senza una modalità campagna a rubarti via tempo, con Hazard Zone sviluppato da un altro team, non rimangono molte scuse.

Trincee vuote

Siete rimasti a piedi in mezzo al nulla o cercate compagnia? Con il menù apposito potrete farvi spedire per via aerea il vostro roboquadrupede o un'agile jeep antiproiettile
Siete rimasti a piedi in mezzo al nulla o cercate compagnia? Con il menù apposito potrete farvi spedire per via aerea il vostro roboquadrupede o un'agile jeep antiproiettile

Più quel che non funziona, questa volta il guaio è quel che manca, le tante funzioni essenziali scomparse. Tutte cose di cui ci siamo accorti strada facendo, impossibili da scoprire durante la review session ufficiale, come per esempio l'impossibilità di cambiare squadra, l'assenza di una chat vocale, il mancato supporto al lancio di mouse e tastiera su console nextgen che oramai è bene dare per scontato, specialmente in un FPS con modalità crossplay (disattivata da DICE dopo un giorno e al momento ancora fuori uso). Mancano addirittura le consuete statistiche durante e dopo la partita: il tabellone dei punteggi è stupidamente ridotto all'osso, del tutto insufficiente per capire come ci stiamo comportando nella battaglia in corso.

I menù sono poco chiari, commettono gli sbagli più elementari: non c'è un sufficiente zoom sulla mappa e a volte è difficile tornare in vita nel posto giusto, in alcuni casi gli "annulla" funzionano come i "continua", non ti viene chiesta conferma se premi "esci" e in due situazioni abbiamo involontariamente, con un click maldestro, abbandonato la partita. Qualcuno dirà che Battlefield è sempre stato così, ma non è del tutto vero, e anche se lo fosse sarebbe un motivo in più per lamentarsene, del resto in molti casi bastava fare quel che DICE aveva già fatto, prendere quel che già c'era. Parliamo di funzioni già presenti nei Battlefield recenti e, intendiamoci, quelle che da tempo diamo per scontate in un videogioco ad alto budget e ad alto prezzo.

128 guerrieri

Non vorremmo apparire velenosi, eppure siamo certi di esserlo sembrati. È che pensando a Battlefield 2042 ci viene una gran voglia di giocare, ma poi a seguire tornano alla mente tutti i motivi per i quali forse sarebbe meglio caricare un altro gioco. Come sempre, appena sbarcati sul campo di battaglia si viene sopraffatti dalla meraviglia, le mappe sono diverse dal solito e poi ne parleremo, la grafica ha subito dei cambiamenti non tutti positivi ed è vero, ma il colpo d'occhio ancora una volta è di quelli che lasciano il segno.

I 128 giocatori influiscono naturalmente sul gameplay, come anche sull'atmosfera generale, sulle credibilità del conflitto: dozzine di soldati che scollinano, elicotteri da guerra che sorvolano a bassa quota, tank e jeep all'inseguimento, veri e propri plotoni che si fanno largo tra le dune, s'aiutano a vicenda, respingono e avanzano, scompaiono nella nebbia. E tu sei lì in prima fila, se hai il grilletto veloce, a distanza se la precisione è quel che ti contraddistingue, oppure fai il medico se sei scarso in tutto il resto. L'importante è la visione d'insieme, più che la performance del singolo; anche se non sembra in Battlefield c'è spazio per tutti, basta capire alcune semplici regole ed essere intelligenti nel respawn.

Sabbia e ghiaccio

Portal è una bomba: le modalità offerte sono già tante e le vecchie mappe riproposte sono belle proprio come ce le ricordavamo.
Portal è una bomba: le modalità offerte sono già tante e le vecchie mappe riproposte sono belle proprio come ce le ricordavamo.

Forse l'aspetto più innovativo di Battlefield 2042, dove possiamo trovare le differenze più marcate rispetto agli altri giochi della serie, è nel level design. Queste nuove ed enormi mappe, spesso caratterizzate da ampi spazi che rendono più importante che mai la fanteria meccanizzata, sono state studiate per dare un maggiore ordine all'azione, e per funzionare sufficientemente bene con tutte le modalità presenti. Se il primo obiettivo può dirsi raggiunto, non sembra esserlo il secondo. Come sempre estremamente spettacolari, le mappe di Battlefield 2042 al momento sembrano troppo estese per garantire alla modalità conquista il giusto ritmo (ma ad alcuni potrebbe non dispiacere e io sono tra questi), e decisamente mal calibrate per una modalità sfondamento che permetta le stesse opportunità di vittoria a difensori e attaccanti.

È altrettanto vero che l'utenza sta ancora imparando a giocare, le cose dovrebbero migliorare, anche se guardando cosa accade nella stragrande maggioranza dei match in mappe come Breakaway, senza modifiche sostanziali è difficile che accada. In Battlefield 3 le stesse mappe avevano più versioni, proprio per esaltare ogni modalità; qua -probabilmente- avrebbero dovuto fare lo stesso. In certi casi le mappe di Battlefield 2042 appaiono anche fin troppo piatte, nel mezzo prive di strutture uniche, coperture interessanti. Questo è particolarmente visibile in Renewal, la mappa egiziana, molto simile come struttura alla vecchia Caspian Border (qui presente nella modalità Portal) ma molto meno interessante e dinamica, molto meno ricca di dettagli e cambi di scenario, coperture.

Kaleidoscope è invece molto suggestiva, ma buona parte dell'azione si svolge in una sorta di Central Park coreano. Hourglass, Discarded e Manifest sono al momento quelle in cui ci siamo trovati meglio, e dove la scelta di sostituire gli eventi drammatici del vecchio "Levolution" con cataclismi atmosferici rende al meglio.

Ruba e scappa

L'hovercraft è un mezzo maledetto: tirarlo giù è tosta anche perché estremamente agile e veloce. Se non stai attento ti mette sotto in un istante e per colpa di qualche bug al momento è anche in grado di salire alcune pareti. Una roba quasi demoniaca!
L'hovercraft è un mezzo maledetto: tirarlo giù è tosta anche perché estremamente agile e veloce. Se non stai attento ti mette sotto in un istante e per colpa di qualche bug al momento è anche in grado di salire alcune pareti. Una roba quasi demoniaca!

C'è una modalità dove ogni mappa funziona a meraviglia, ed è la nuova Hazard Zone. Questa sorta di mini "Escape for Tarkov" sembra fatta apposta per le nuove mappe di Battlefield 2042, anche se è più giusto dire l'esatto opposto: sono le nuove mappe a essere costruite in questo modo proprio per fare spazio ad Hazard Zone. La sinergia tra level design e Harzard Zone è infatti totale: la lunghezza delle mappe e il modo in cui sono dislocati i loro punti nevralgici permette spostamenti che hanno il respiro di un viaggio epico; qui finalmente ha davvero senso questa persistente sensazione di rarefazione che permea i campi di battaglia di Battlefield 2042. In Hazard Zone, dove bisogna contendersi con altre squadre rivali dei chip satellitari e i due punti di estrazione che consentono la vittoria finale, è anche dove i nuovi "specialisti" e le loro abilità uniche trovano definitivamente spazio In Battlefield 2042, come forse saprete, il vecchio sistema a classi è stato sostituito da più accattivanti specialisti, ognuno con due abilità particolari, un esclusivo set di skin e quant'altro serva a spingere contenuti aggiuntivi.

Nelle due modalità classiche, gli specialisti non cambiano molto le cose, ma è comunque piacevole scegliersi il personaggio più adatto alla situazione, tornando in guerra con Sundance per la sua tuta alare oppure con Boris per la sua torretta automatica. In una modalità come Hazard Zone, dove quattro soldati devono collaborare in modo così stretto, queste abilità possono cambiare totalmente l'andamento di un match. Dedicare così tanta importanza ad Hazard Zone è stata una scelta coraggiosa, peccato che anche in questo caso manchi quella rifinitura finale che faccia la differenza. Nello specifico, Hazard Zone non ha nessun senso di progressione e quel che c'è è totalmente sballato; servirebbero invece delle ricompense apposite, qualunque cosa per tenere vivo l'interesse verso una modalità che sembra trarre il meglio dai Battle Royale, senza però le regole dei Battle Royale che a molti non sono mai andate a genio. Hazard Zone merita di più.

Portali magici mimetici

La distruzione totale dei precedenti Battlefield è insostituibile, ma anche gli eventi atmosferici estremi presenti in Battlefield 2042 non sono da meno. Non si potrebbe avere entrambe le cose contemporaneamente?
La distruzione totale dei precedenti Battlefield è insostituibile, ma anche gli eventi atmosferici estremi presenti in Battlefield 2042 non sono da meno. Non si potrebbe avere entrambe le cose contemporaneamente?

E per finire ecco Battlefield Portal, il portale magico dove tornano in vita Bad Company 2, Battlefield 3 e Battlefield 1942, con le loro regole e le loro caratteristiche uniche, oppure totalmente riarrangiate attraverso l'editor web con il quale è possibile addirittura creare nuove modalità da zero, e in un click vederle funzionare all'interno di Battlefield 2042. Portal è già un successo, il pubblico sembra amare questo pentolone creativo da dove spiccano dal passato i Battlefield migliori, oltretutto insieme a sei indimenticabili mappe qui ricostruite per l'occasione per sfruttare al massimo le nuove possibilità tecniche. Da notare che ogni mappa sfrutta i livelli di distruzione permessi originariamente: l'antenna di Noshahr Canal cade come vi ricordate, e si può fare ancora tabula rasa di Harica Harbor come in Bad Company 2. Di questi capitoli storici tornano molte delle rispettive armi e la maggior parte dei veicoli da guerra.

Tornare a combattere nel 1942 a El Alamein, con questa grafica, o a sorvolare le baraccopoli di Valparaiso, a tutto ray tracing, è a dir poco irresistibile. E irresistibile è sfogliare tutte le invenzioni dei giocatori già disponibili, spesso piene di gente che fa zapping col pad alla ricerca delle idee più strampalante e, in alcuni casi, straordinariamente divertenti. Portal è una modalità che deve sopravvivere all'interno di tutti i prossimi Battlefield e considerando la sua potenziale crescita futura, per alcuni potrebbe presto arrivare a valere da sola il prezzo del biglietto.

Proiettile in canna

Una tempesta di sabbia avvolge la mappa di gioco Hourglass, ambientata in Qatar. È anche una delle nostre preferite!
Una tempesta di sabbia avvolge la mappa di gioco Hourglass, ambientata in Qatar. È anche una delle nostre preferite!

Arma alla mano tutto sembra nella norma, la registrazione dei colpi è di buona qualità la maggior parte del tempo e la balistica è di prim'ordine, con un bullet drop sublime e piuttosto realistico nella gittata. C'è a ogni modo tantissimo da riequilibrare, dal calibro .50 che spacca le ossa sempre e comunque, agli SMG che sembrano dominare ogni combattimento a corto e medio raggio. La cosa positiva è che nei casi migliori Battlefield 2042 è proprio un bel gioco, ti esalta e funziona, si comporta bene, solo che è dannatamente disordinato in ogni suo aspetto.

I problemi di bilanciamento saranno per buona parte risolti, e siamo certi che tanto verrà cambiato e aggiunto nel corso del tempo, anche fino al punto da rendere questo Battlefield un altro grande Battlefield da ricordare. 2042 ha questo tipo di potenzialità, specialmente se le prossime mappe si muoveranno verso nuove dimensioni, allargando una selezione che allo stato attuale è un po' troppo ristretta e monocorde, al punto da limitare un gameplay che invece potrebbe permettersi di tutto. Naturalmente non ci riferiamo alle mappe dei vecchi Battlefield presenti in Portal, scelte con gusto e rinnovate con amore.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Multiplayer.it
7.8
Lettori (91)
6.3
Il tuo voto

Battlefield 2042 è un bel gioco, lo vedi sotto la cenere che arde vivo, vorrebbe esplodere in una fiammata che attiri l'attenzione da qui fino ai server di Call of Duty. Il pacchetto offerto non è indifferente: Battlefield 2042 è anche un The Best dei Battlefield passati, con un editor piuttosto potente che consente tanto e consentirà, si spera, sempre di più. C'è poi una nuova modalità effettivamente interessante, queste battaglie enormi che non è affatto facile trovare altrove, in altri giochi. La qualità potenziale del prodotto riesce quindi a tenere testa ai suoi grossi problemi e alle sue grandi mancanze, in un traballante equilibrio che è comunque migliore di quello offerto al momento dal suo avvincente gameplay.

PRO

  • Modalità Portal all'altezza delle aspettative
  • Graficamente il solito spettacolo
  • Hazard Zone ha grandi potenzialità

CONTRO

  • Menù sconsiderati
  • Tra armi e mezzi c'è tantissimo da bilanciare
  • Poche armi dal 2042