Dopo un ottimo inizio, la spinta qualitativa data dal programma Apple Arcade ai giochi per iOS e Mac sembrava essersi un po' persa, ma questo singolo gioco basta a rialzare nettamente il livello del catalogo, come vediamo nella recensione di Beyond a Steel Sky. La comparsa del gioco a sorpresa, tra gli annunci dei progetti in sviluppo all'epoca della presentazione di Apple Arcade, ha scatenato delle emozioni piuttosto contrastanti in molti appassionati del genere delle avventure grafiche: veder tornare in azione Robert Foster in una rinnovata Union City è stato ovviamente commovente, ma maneggiare un materiale prezioso come Beneath a Steel Sky per la costruzione di un capitolo completamente nuovo e in 3D, strutturato come un adventure in terza persona era comunque molto rischioso. Per chi amava l'originale e il meraviglioso bitmap elaborato da Dave Gibbons, disegnatore di Watchmen e Lanterna Verde, in grado di costruire un'immagine molto originale del futuro cyberpunk, il primo trailer con questo stile completamente nuovo aveva anche destato parecchi dubbi.
Possiamo dire tranquillamente che le paure erano ampiamente infondate: Charles Cecil e Dave Gibbons si dimostrano ancora in gran forma a 26 anni dall'uscita del primo capitolo ed è un vero piacere notare come l'atmosfera, il puzzle design e anche quel particolare spirito ironico che affiorava costantemente nell'originale, anche di fronte a tematiche decisamente serie, siano rimasti praticamente invariati. Anzi, quest'ultimo aspetto sembra quasi essere stato potenziato in Beyond a Steel Sky, che presenta una pletora di personaggi variopinti in grado di dar vita a dialoghi vivaci e divertenti. La qualità della scrittura è un aspetto notevole di questo nuovo capitolo, anche a fronte di una storia che non ha forse elementi particolarmente memorabili: gli scambi tra protagonista e NPC sono spesso ispirati e brillanti, mettendo a nudo i problemi di un'utopia futuristica che evidentemente cela contraddizioni sconcertanti, al di sotto della sua scintillante superficie.
La sequenza iniziale in stile fumetto animato richiama perfettamente le atmosfere di Beneath a Steel Sky e sembra quasi una replica dell'introduzione originale, se non fosse che Robert Foster è molto più maturo ora e il suo arrivo a Union City è un ritorno che rievoca tanti ricordi. La storia parte con il rocambolesco rapimento di un ragazzo dalla Radura, che spinge il protagonista a rimettersi in cammino verso quella civiltà futuristica che aveva abbandonato proprio alla fine della sua vecchia avventura: Union City è stata completamente trasformata da quegli eventi e Joey, l'ex-robottino compagno di Robert, è venerato come fondatore e nume tutelare della nuova utopia sociale. Tuttavia, le indagini sul rapimento fanno presto scoprire alcuni lati oscuri della civiltà apparentemente ideale costruita sulla vecchia città-Stato cyberpunk e l'improvvisa scomparsa di Joey non fa che infittire il mistero.
Un nuovo aspetto
Il fascino della grafica 2D in bitmap dell'originale anni 90 è impossibile da replicare ed era ovvio che questo capitolo seguisse una strada completamente diversa. Il particolare 3D scelto da Revolution si affida all'Unreal Engine 4, presentando sugli schermi un impianto grafico fortemente scalabile, che non sfigura più di tanto sui dispositivi meno performanti (sempre rimanendo nell'ambito di iOS), anche grazie a un tocco di cel-shading che emerge più marcato all'abbassarsi delle caratteristiche grafiche, rendendo l'immagine più cartoonesca e stilizzata ma non troppo grezza. Il tratto di Gibbons risulta molto meno visibile con un'impalcatura grafica di questo genere, ovviamente, ma si nota comunque una notevole direzione artistica dietro la costruzione delle ambientazioni e nella caratterizzazione dei personaggi. In particolare, la tecnologia dallo stile quasi art Deco e gli scorci di Union City restituiscono l'immagine di una megalopoli utopica convincente e anche piuttosto originale, sotto diversi aspetti.
Dal punto di vista tecnico, si rilevano però alcuni inconvenienti che potrebbero essere corretti in un secondo momento, come frequenti crash su iPad non recentissimi e strane compenetrazioni e contatti tra telecamera e personaggi o tra i personaggi stessi, con i passanti NPC che in città tendono a incastrarsi spesso tra loro o con il protagonista. Di buon livello l'accompagnamento musicale e il doppiaggio, interamente in inglese ma supportato da una buona traduzione testuale in italiano, che riprende ottimamente il lettering tipico da fumetto che caratterizza i testi a schermo.
Infine, una nota sui rapporti con l'originale: non è necessario aver giocato a Beneath a Steel Sky per apprezzare questo nuovo capitolo, la cui storia si sviluppa in maniera abbastanza indipendente, ma i diversi rimandi a personaggi ed eventi del capostipite si apprezzano ovviamente di più conoscendo il vecchio classico, di cui questo è a tutti gli effetti un seguito diretto e anche un omaggio.
Conclusioni
È sorprendente notare come Beyond a Steel Sky riesca a riproporre oggi molto dello stile e dello spirito di Beneath a Steel Sky, considerato un pilastro delle avventure grafiche punta e clicca dell'epoca d'oro anni 90. Nonostante la nuova veste grafica e il taglio da adventure in terza persona, il puzzle design resta stimolante e l'ottima costruzione dei dialoghi rientra precisamente nello stile di Revolution Software. In questo classicismo generale si innesta la nuova introduzione dell'hacking, in grado di espandere e approfondire la costruzione degli enigmi, aprendo la porta a situazioni veramente particolari. Al di là di qualche inconveniente tecnico questa è una solida avventura grafica dotata di notevole carisma e un gioco in grado di giustificare da solo l'abbonamento ad Apple Arcade.
PRO
- Puzzle design stimolante grazie anche all'introduzione dell'hacking
- Buona scrittura nei dialoghi e personaggi ben costruiti
- Dimostra una notevole continuità con l'originale
CONTRO
- L'hacking a volte richiede soluzioni un po' macchinose
- Qualche problema tecnico, almeno in versione iPad