Nintendo Switch si sta rivelando una piattaforma meravigliosa per i titoli indipendenti. Una casa accogliente per tutte quelle piccole produzioni, anche di successo, che hanno oggi una seconda possibilità di brillare tra le pagine di uno store ancora non eccessivamente affollato e su una console innovativa, capace di mettere in risalto alcune peculiarità non pienamente espresse su PC, Playstation 4 e Xbox One. Oggi è il turno della recensione di Book of Demons, un hack 'n' slash simile a Diablo sotto certi aspetti che introduce meccaniche uniche e interessanti, capaci di renderlo un videogame da provare almeno una volta. Nella nostra recensione della versione PC di qualche mese fa, avevamo messo in risalto sia i punti di forza sia alcune debolezze, che le cose siano andate diversamente questa volta?
Benvenuti nel Cartaverso
Prendete una gran quantità di Diablo, uniteci un pizzico di gioco da tavolo e condite il tutto con una spruzzata di giochi di carte: eccovi la ricetta base per Book of Demons. L'idea originale e il concept sono estremamente intriganti, soprattutto perché ad un primo contatto le trovate per fare un prodotto capace di distinguersi dalla massa c'erano davvero tutte. Il titolo di 505 Games avrebbe potuto rivoluzionare un genere, portando una ventata di aria fresca e diventando l'anello di congiunzione finora mancante tra gli hack 'n' slash di stampo classico e titoli più innovativi come Slay the Spyre, anch'esso presente su Nintendo eShop da diverso tempo.
Purtroppo però Book of Demons si perde però nella struttura di gioco, risultando eccessivamente semplificata e a tratti snervante. Su Nintendo Switch Book of Demons rimane invariato nelle sue componenti principali, nella storia, nella longevità e persino nei difetti, acuendo però quella sensazione di legnosità che già su PC gli aveva impedito di far breccia totalmente nel nostro cuore. La storia segue pedissequamente quella del titolo Blizzard e ci metterà contro orde di non morti, ragni e demoni accompagnandoci in una discesa veloce verso lo scontro finale contro un enorme diavolo rosso. I riferimenti sono infiniti e se ne abusa fin troppo spesso, tanto che quando incontrerete il primo boss, un demone macellaio, non ci sarà alcun effetto sorpresa e stupore soprattutto nei giocatori di vecchia data. Quelli che volevano essere omaggi diventano così continui déjà-vu che non fanno altro che togliere freschezza a un titolo che avrebbe meritato invece un'anima propria ben distinguibile. Si è sacrificata insomma gran parte dell'originalità nei personaggi e nella storia per giocare sull'effetto nostalgia, un modo goffo per saturare quelle otto ore di gioco richieste per portare a termine la campagna principale. Anche l'interfaccia, con le due ampolle di vita e mana rotonde, ricordano fin troppo da vicino Diablo sebbene l'utilizzo della risorsa per gli incantesimi qui venga utilizzata in maniera estremamente diversificata.
Nella vostra discesa verso gli inferi troverete carte magia ed equipaggiamento che potrete indossare per diventare più forti, da sviluppare ulteriormente nel corso dell'avventura, una caccia al loot tutto sommato divertente in grado di dare il meglio di sé nella modalità roguelike, laddove soppesare l'utilizzo corretto delle carte diventa di fondamentale importanza e dove la casualità dei tesori offre quella sfida aggiuntiva che non guasta mai.
Scomodi controlli
Se quindi bene o male il gioco ricalca alla perfezione quanto visto su PC, questa nuova versione soffre di problematiche aggiuntive, derivate da un sistema di controllo meno comodo rispetto alla combinazione mouse e tastiera. Invece di poter semplicemente attaccare i nemici selezionandoli con il mouse il vostro puntatore sarà questa volta legato allo stick analogico, rendendo le già non troppo chiare fasi di combattimento un vero inferno nel caso foste circondati da più nemici contemporaneamente. L'impossibilità di muovervi liberamente poi, ancorati a corridoi prestabiliti nella vostra discesa negli inferi, renderà il tutto ancora più meccanico e difficoltoso.
Ultimo tassello problematico è la selezione delle carte tramite l'interfaccia, demandata ai bumper posteriori, con un sistema che nulla ha di immediato e pratico, come d'uso in questo genere di giochi. Se dal punto di vista dei controlli su Switch proprio non ci siamo, il Flessoscopio riesce a brillare maggiormente su questa piattaforma. Questo sostanzialmente è un calcolatore della durata dei livelli che impara e si adatta secondo le vostre giocate, fornendovi una stima parecchio precisa del tempo che impiegherete a completare il dungeon successivo. Questa feature, che su PC in realtà non aveva un senso particolare, si sposa a meraviglia con l'idea di console portatile, potendo sapere in anticipo quanto durerà la vostra successiva sessione di gioco ed evitandovi così di dover interrompere bruscamente la discesa negli inferi.
Conclusioni
La versione Nintendo Switch di Book of Demons non presenta particolarità uniche rispetto alle sue controparti precedenti e anzi, subisce il peso di un sistema di controllo sicuramente meno intuitivo e fluido. Altro problema non di poco conto in questo caso è il prezzo: se su Steam non è ormai difficile trovare Book of Demons a una decina di euro o meno in tempo di saldi, per portarvelo a casa su Switch dovrete andare a sborsare circa 25 Euro, un costo davvero sopra la media per la qualità dell'offerta.
PRO
- Il Flessoscopio trova una dimensione perfetta su Switch
- Stile apprezzabile
- Perfetto da giocare in mobilità
CONTRO
- Costo piuttosto elevato
- Sistema di controllo scomodo e poco immediato