Di party game negli ultimi dieci anni ne sono arrivati davvero tantissimi, ma a parte l'onnipresente Mario Party qualcuno dovrà pur ricordarsi di Carnival Games. La serie debuttava nel lontano 2007 su Nintendo Wii, quando la novità dei sensori di movimento rappresentava un'occasione davvero troppo ghiotta per gli sviluppatori perché finisse trascurata: figurarsi poi nel genere party game, dove per la prima volta si poteva offrire ai giocatori la possibilità di alzarsi fisicamente dal divano per mimare i movimenti a schermo. A suo tempo Carnival Games non brillò particolarmente su Nintendo Wii, ma una seconda occasione non la si nega a nessuno, ed ecco che 2K Games ci riprova anche su Nintendo Switch, con un pacchetto di minigiochi pensati per essere immediati, divertenti e alla portata di tutti. Non è andata benissimo purtroppo, e leggendo la nostra recensione capirete il motivo.
Gameplay: minigiochi e festa di paese
Carnival Games per Nintendo Switch si propone come pacchetto leggero (e a buon mercato) contenente al suo interno 20 minigiochi organizzati per aree tematiche e un paio di modalità. Si può giocare fino a quattro giocatori fisicamente presenti nella stessa stanza (nessuna funzionalità online), ognuno con a disposizione un singolo Joy-Con. Qualora foste degli asociali potreste anche valutare di giocare da soli contro un'intelligenza artificiale non particolarmente sveglia, ma in ogni caso l'esperienza, come potreste aspettarvi, ne risentirebbe parecchio, venendo meno le risate di gruppo e la magia del giocare tutti insieme. Argomenti portanti di Carnival Games sono la festa fine a se stessa, la fiera di paese, il tema del carnevalesco: tutti i contenuti sono esuberanti e festosi, la maggior parte dei minigiochi prende spunto dal mondo del circo o dalle giostre presenti in occasione delle feste locali. Un'atmosfera decisamente azzeccata, ma l'entusiasmo purtroppo comincia a svanire una volta che si inizia a giocare per un motivo molto semplice: non tutti i minigiochi sono inizialmente disponibili.
Badate bene, non è poi almeno in assoluto un difetto così grave: del resto anche Super Mario Party propone un gruppo di minigiochi subito a disposizione del giocatore, richiedendo poi di sbloccare gli altri man mano che si continua a giocare con gli amici. Attenzione però, perché se il titolo Nintendo può contare su un arsenale di 80 minigiochi, riducendo al minimo la ripetitività dei primi momenti, Carnival Games di minigiochi ne possiede in tutto soltanto venti. Di questi, appena otto potranno essere avviati sin da subito, tutti gli altri invece andranno acquistati utilizzando i Biglietti. Aggiungiamoci anche che i minigiochi subito presenti non sono neanche i più ispirati dell'intera produzione, e si capisce perchè Carnival Games rischia di essere abbandonato quasi subito dai presenti.
La meccanica legata ai Biglietti è fondamentale all'interno del titolo, ed è uno dei tanti aspetti della produzione che in linea teorica funziona benissimo, mentre una volta implementato crea danni rilevanti. Ogni minigioco, completato sia in singolo che in modalità party, assicura agli utenti un premio in Biglietti in base al posizionamento in classifica e alle prestazioni generali. Questi biglietti sono l'unico modo per poter sbloccare tutti gli altri minigiochi presenti, e in secondo luogo anche tracce audio alternative ed elementi personalizzabili per il proprio alter ego. Il problema è che quasi tutto costa tantissimo, e i premi in Biglietti si aggirano su cifre modeste. Immaginate di ottenere venti-trenta biglietti a partita, quando vi va bene, e di trovarvi di fronte un minigioco che ne richiede 400 per essere sbloccato: probabilmente non ci giocherete prima di molto tempo, e non è detto che la vostra esperienza con Carnival Games duri così tanto.
Contenuti: tanti giochi, ma poco convincenti
Le idee e la buona volontà sono i due elementi davvero positivi alla base di Carnival Games: sfortunatamente, gioco alla mano, quasi tutto il resto si rivela incompleto, realizzato troppo rapidamente o semplicemente superficiale. Questo a cominciare dalla varietà e dall'offerta dei contenuti presenti: finché si tratta di lanciare palline colorate all'interno dei bicchieri o colpire al volo una palla da baseball per realizzare un fuoricampo le cose funzionano ancora discretamente bene. Ma minigiochi come la guerra tra palloncini/mongolfiere e la gara in velocità delle navicelle spaziali sono ai limiti dell'accettabile: i comandi non sono chiari, la loro realizzazione procede in modo ancora peggiore, e il tutto si risolve in un caos generale dove si procede un po' a caso fino alla fine della partita; minigiochi che probabilmente non verranno più avviati in un secondo momento. Di certo non aiuta una realizzazione tecnica scadente, poco rifinita, i modelli poligonali spigolosi, le fattezze quasi grottesche dei personaggi presenti, e un doppiaggio in lingua italiana irritante, non tanto per il tono della voce, ma per il fatto che il presentatore continui a parlare continuamente a volume elevato e ripetendo sempre le stesse cose: fosse almeno possibile farlo stare zitto!
Del tutto incomprensibile anche l'inserimento dei controlli di movimento come ricompensa per determinati obiettivi raggiunti all'interno del titolo: il giocatore si aspetta di poter avviare il minigioco di baseball imitando "fisicamente" il colpo della mazza sulla pallina, ed è invece costretto ad utilizzare l'analogico sinistro coordinandosi con la pressione del tasto A al momento dell'impatto. Se riesce ad ottenere un punteggio elevato all'interno della partita, allora il gioco lo ricompenserà con la possibilità di utilizzare i controlli di movimento: una decisione che non solo fa scattare un gigantesco punto interrogativo, ma che tra l'altro nel nostro caso non ci ha ricompensati affatto. Per qualche strano motivo un bug un messaggio a schermo ci ha indicato di aver sbloccato il nuovo sistema di controllo, ma al momento di attivarlo non ne ha voluto sapere di cominciare a funzionare: magari è stata solo sfortuna, perché in altri minigiochi si è invece regolarmente attivato.
Conclusioni
Carnival Games è un titolo che forse può divertire adulti e bambini, a patto che nessuno di essi abbia delle richieste particolari o si aspetti chissà che cosa dalla produzione 2K Games. Buona volontà, idee e atmosfera a parte, i difetti del titolo sono troppi e troppo evidenti per riuscire a chiudere un occhio (o entrambi gli occhi): i minigiochi sono pochi e anonimi, privi di particolare originalità e per di più realizzati in modo superficiale. Il sistema di controllo è impreciso e legnoso, e le cose migliorano di poco con il motion control (a patto di riuscire a sbloccarlo come ricompensa). La meccanica dei biglietti poteva fornire uno stimolo alla rigiocabilità, ma la sua implementazione non fa altro che precludere tante possibilità ai giocatori meno pazienti o tolleranti. Insomma, quasi tutto andrebbe rivisto: se è vero che a Carnevale ogni scherzo vale, a noi questo scherzo non è piaciuto.
PRO
- Le idee di base erano buone
- I più piccoli potrebbero comunque divertirsi
- Costa relativamente poco
CONTRO
- Progressione lenta e noiosa
- Comparto tecnico scadente
- Controlli non sempre responsivi