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Castlevania: Advance Collection, la recensione della nuova raccolta Konami

Castlevania: Advance Collection riporta sugli schermi gli amati capitoli per Game Boy Advance, vediamo come affrontano il test del tempo nella recensione

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   26/09/2021

Considerando quanto ci sia voglia di Castlevania e quanto poco sia stato fatto per questa serie da tanti anni a questa parte, trovarci di fronte a una recensione di Castlevania: Advance Collection, una raccolta che mette insieme alcuni tra i migliori capitoli "recenti", è già un'ottima cosa di per sé. Si tratta, peraltro, di una collezione che gli appassionati della serie richiedevano da tempo ed è arrivata con l'aggiunta di un capitolo in più e all'interno di una cornice anche ben curata, portando avanti un ottimo trend avviato da Konami con altre operazioni simili, come abbiamo visto con Arcade Classics Anniversary Collection e lo stesso Castlevania Anniversary Collection, il quale rappresenta in un certo senso un "primo capitolo" rispetto a questa nuova raccolta.

Considerando la situazione attuale di Konami e le prospettive a breve termine, il fatto che si cerchi quantomeno di recuperare i Castlevania tradizionali con un certo criterio è già qualcosa di positivo, soprattutto quando questa operazione è stata effettuata con notevole cura.

Castlevania: Advance Collection contiene Castlevania: Circle of the Moon, Castlevania: Harmony of Dissonance, Castlevania: Aria of Sorrow e Castlevania: Vampire's Kiss,. Quest'ultimo è una sorta di aggiunta extra, visto che si tratta del capitolo uscito originariamente su SNES come adattamento di Rondo of Blood, noto anche come Dracula X.

L'operazione di adattamento, come in altri casi precedenti, è stata affidata al team M2, ormai una vera e propria garanzia quando si tratta di recupero di giochi del passato. Anche in questo caso il lavoro svolto è encomiabile. Si tratta della riproposizione perfetta dei titoli usciti su Game Boy Advance (e SNES) senza alcuna modifica sensibile effettuata al codice, ma con alcuni accorgimenti studiati per far apparire al meglio i vecchi capitoli sulle piattaforme moderne, tra cui tre diverse opzioni di visualizzazione e una buona quantità di contenuti extra.

Castlevania: Circle of the Moon

Castlevania: Circle of the Moon, Nathan Graves combatte con frusta modificata dall'uso delle carte
Castlevania: Circle of the Moon, Nathan Graves combatte con frusta modificata dall'uso delle carte

Uscito nel 2001, è stato uno dei giochi di lancio del Game Boy Advance, in grado di dimostrare subito di che pasta fosse fatta la nuova macchina Nintendo. È un'evoluzione sostanziale per la serie in ambito portatile, presentando una grafica che superava, per ricchezza di sprite e animazioni, anche alcune di quelle viste sui 16-bit, peraltro basandosi su una caratterizzazione molto particolare. Castlevania: Circle of the Moon si distingue per dei toni particolarmente oscuri, anche dal punto di vista grafico, cosa che lo rendeva piuttosto ostico da giocare sullo schermo non retroilluminato ma che lo rende tutt'ora molto affascinante e forse, paradossalmente, ancora più godibile dal punto di vista estetico sulle piattaforme moderne.

La sua peculiarità principale è il sistema delle carte: i nemici uccisi possono lasciare delle carte, di rarità e potenza diversa in base al livello della creatura, che possono essere combinate a coppie per donare un'abilità speciale al protagonista Nathan Graves. Considerando il drop rate non elevatissimo, questo sistema incentiva lo scontro con la maggiore quantità di nemici possibile e stimola anche il backtracking alla ricerca di tutte le carte. Resta ancora oggi uno dei capitoli meno legati alla tradizione un po' abusata di Symphony of the Night e anche per questo è forse uno dei più interessanti da giocare adesso.

Castlevania: Harmony of Dissonance

Castlevania: Harmony of Dissonance, una scena dall'introduzione iniziale
Castlevania: Harmony of Dissonance, una scena dall'introduzione iniziale

Considerato uno dei migliori dell'epoca GBA, a rivederlo oggi risulta ancora più chiaro come Castlevania: Harmony of Dissonance fosse un po' una risposta di Konami a coloro che volevano un seguito vero e proprio di Symphony of the Night visto quanto trae dal celebre titolo uscito sui 32-bit. Da una parte, questa è una caratteristica ovviamente positiva, dato il valore indelebile del gioco in questione, ma dall'altra determina un po' un deficit di identità e caratterizzazione che ora risulta forse più evidente di prima, quando l'entusiasmo per un SOTN portatile era comunque tanto.

Più rifinito e bilanciato di Circle of the Moon, correggeva anche il tiro in termini tecnici cercando di contrastare la scarsa visibilità del display del portatile con una brillantezza di colori e luminosità che, pur funzionale all'epoca, ora risulta fin troppo spiccata sui display moderni, risultando in toni e scelte cromatiche un po' troppo accese. Sotto questi aspetti potrebbe essere il capitolo invecchiato un peggio, proprio perché calibrato specificamente sull'hardware del GBA. Resta comunque un Castlevania molto ampio e sfaccettato, dotato di una notevole varietà di ambientazioni e situazioni, oltre alla struttura solidissima da action con elementi RPG che conosciamo bene e rappresenta sempre una garanzia.

Castlevania: Aria of Sorrow

Castlevania: Aria of Sorrow, Soma Cruz usa il sistema delle anime tattiche per potenziare i propri attacchi
Castlevania: Aria of Sorrow, Soma Cruz usa il sistema delle anime tattiche per potenziare i propri attacchi

Altro erede della tradizione di Symphony of the Night, Castlevania: Aria of Sorrow quantomeno se ne distacca per atmosfere e per alcune idee peculiari, come la caratterizzazione del personaggio principale, Soma Cruz, l'ambientazione posta nel futuro (almeno per quanto riguarda la linea temporale del protagonista) e alcune meccaniche di gioco come la possibilità di assorbire le anime dei nemici per usarle come armi secondarie e modificare le statistiche del protagonista, recuperando in questo senso l'idea delle carte di Circle of the Moon. Nonostante sia uscito solo un paio d'anni dopo il lancio della console, è già un gioco appartenente alla fase della maturità del GBA, in grado di sfruttarne appieno l'hardware con una grafica davvero notevole.

Per il resto, riesce a conservare una spiccata identità, tanto da arrivare ad avere un seguito diretto su Nintendo DS che ne recupera buona parte delle idee con Dawn of Sorrow. In questo senso, rappresenta un cardine per la storia della serie, una nuovo punto di partenza elaborato da Kojima Igarashi per evolvere l'esperienza di Symphony of the Night seguendo una strada un po' diversa fra personaggi, ambientazione e introduzione delle "anime tattiche", che come le carte di Circle hanno il vantaggio di stimolare scontri e backtracking. Come bilanciamento delle parti, tra cura del level design, ibridazione di elementi RPG, boss e altro, può essere considerato tutt'ora uno dei capitoli migliori.

Castlevania: Vampire's Kiss/Dracula X

Castlevania: Vampire's Kiss, il livello con le fiamme sullo sfondo resta ancora un bel vedere
Castlevania: Vampire's Kiss, il livello con le fiamme sullo sfondo resta ancora un bel vedere

Discendente della tradizione più classica della serie, Castlevania: Vampire's Kiss dimostra in maniera palese il suo appartenere a un'epoca decisamente diversa. Il gioco è un vero e proprio action game in 2D dell'epoca a 16-bit, risultando ancora bello da vedere anche grazie all'ottimo adattamento effettuato da M2 anche in questo caso. Ha una storia alquanto controversa, in quanto si tratta di un adattamento piuttosto differente dall'originale Rondo of Blood per PC Engine, sotto diversi aspetti inferiore: vennero infatti rimosse alcune caratteristiche innovative dell'originale nella gestione degli oggetti e il level design risulta modificato in maniera poco comprensibile, con un bilanciamento alquanto sfasato che lo rende una sfida molto selettiva, specialmente per raggiungere il finale positivo.

Tuttavia, resta molto interessante anche come testimonianza della vecchia scuola di Castlevania, rispetto allo stile che si è venuto a definire in seguito al grande spartiacque rappresentato da Symphony of the Night. Staccato dalle velleità adventure di Castlevania 3 e meno vertiginoso di Super Castlevania 4 con il suo uso ardito del Mode 7 ma artisticamente più ricco e coerente, in questa raccolta rappresenta un ottimo outsider, in grado di compensare i meccanismi ibridi dei capitoli più recenti con una dosa di sana azione classica a piattaforme, l'ideale per staccare un po' dalla trilogia GBA che può sembrare fin troppo coesa in termini stilistici e strutturali.

L'operazione di raccolta e adattamento

Castlevania Advance Collection, lo scontro con la Morte è praticamente un classico
Castlevania Advance Collection, lo scontro con la Morte è praticamente un classico

Konami e M2 continuano con l'approccio positivo visto anche nelle raccolte precedenti, proponendo i giochi in raccolta con una notevole completezza. Dal menù iniziale è possibile scegliere la versione da utilizzare per ognuno dei capitoli tra giapponese, USA e PAL, con salvataggi specifici per ogni edizione, una scelta che va sicuramente a favore degli appassionati più esigenti. Tecnicamente, la riproposizione dei giochi è pressoché perfetta, con un'ottima risposta ai comandi e un buon lavoro di adattamento ai display moderni: le scelte per tutti i capitoli prevedono la possibilità di stretchare l'immagine per coprire l'intero schermo, assolutamente non consigliata, la modalità "pixel perfect" che replica precisamente il formato originario e una modalità intermedia che amplia lo schermo attuando un filtro in grado di mantenere le proporzioni ed evitare un eccessivo rilievo dei pixel. Fra tutte e tre, ci sentiamo di consigliare la modalità "pixel perfect" in particolare se si usa Nintendo Switch in portabilità, mentre quella standard può essere l'ideale su display più grandi.

All'ottimo adattamento tecnico si aggiungono anche i contenuti di tipo "documentaristico" presenti all'interno della raccolta, che arricchiscono in maniera sostanziale il valore del pacchetto. Per ogni capitolo possiamo vedere confezione, libretti delle istruzioni originali in tutte e tre le versioni per ogni gioco e soprattutto un'enorme quantità di illustrazioni, concept art e disegni vari che approfondiscono la conoscenza della serie.

Castlevania Advance Collection, alcuni boss risultano ancora impressionanti, come questi draghi
Castlevania Advance Collection, alcuni boss risultano ancora impressionanti, come questi draghi

Attraverso un menù tecnico "esterno" ai giochi è possibile registrare sequenze e rivederle, salvare lo stato della partita a parte e accedere anche a una sorta di utile enciclopedia che spiega più nel dettaglio le funzioni e le caratteristiche di oggetti, armi ed elementi appartenenti ai quattro giochi in questione. In sostanza, è come avere una guida strategica inclusa e sempre a disposizione.

È presente, tra le opzioni principali, anche un music player che consente di ascoltare separatamente tutte le musiche dei vari capitoli. Questa buona implementazione ci consente anche di parlare di questo aspetto: sebbene le tracce siano di buon livello, come da tradizione per la serie, l'hardware del Game Boy Advance non ha mai brillato particolarmente come qualità sul fronte audio e la trasposizione diretta delle musiche non fa che confermare i ricordi non proprio positivi sotto questo aspetto, ma l'opzione di per sé è interessante.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store, Nintendo eShop
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
8.4
Lettori (14)
8.2
Il tuo voto

Castlevania: Advance Collection è un'altra raccolta di valore per i nostalgici ma può funzionare molto bene anche per placare la voglia di Castlevania in generale, viste le prospettive alquanto bigie sulla serie, al momento. I capitoli presenti sono meno "antichi" di quelli visti nelle collezioni precedenti, meno seminali e caratteristici dal punto di vista storico ma anche più godibili come titoli quasi "attuali", considerando ovviamente i loro limiti tecnologici. L'assortimento consente una buona varietà di esperienze, viste le differenze tra i singoli giochi che spaziano dalla tradizione più classica e action della serie alle diverse implementazioni di elementi RPG viste in seguito. Al buon assortimento va aggiunta anche l'ottima operazione di recupero, che conferma la positiva collaborazione tra Konami e M2: i porting sono praticamente identici agli originali con adattamenti grafici perfettamente funzionali, a cui si aggiungono contenuti extra e opzioni aggiuntive che applicano il giusto tono "documentaristico" a questa raccolta.

PRO

  • I quattro Castlevania presenti risultano ancora oggi ben godibili
  • Ottima operazione di adattamento e recupero dei materiali extra originali
  • Buon assortimento come varietà di sfumature di gameplay tra un capitolo e l'altro

CONTRO

  • Le limitazioni tecniche del Game Boy Advance sono piuttosto visibili, oggi
  • Meno seminali dei classici eppure non ancora del tutto moderni, i giochi presenti sono in un po' una via di mezzo