Nel 2014 Ubisoft usciva su console e PC con due titoli dalle dimensioni ridotte rispetto ai colossi ben più noti del publisher, ma con così tanto carisma da esser ricordati ancora oggi dalla maggior parte dei giocatori: Child of Light e Valiant Hearts: The Great War. Al giorno d'oggi se qualcuno ha memoria di un gioco a quasi cinque anni dalla sua prima apparizione vuol dire che il titolo in qualche modo lo ha segnato, ha lasciato qualcosa di prezioso nei suoi ricordi. È il caso di Child of Light, al tempo una piccola luce di speranza e di originalità in un panorama dominato da produzioni spesso troppo simili, e che torna in questi giorni su Nintendo Switch con la Child of Light Ultimate Edition. Le fiabe non invecchiano mai: si continua a raccontarle perché mantengono sempre la loro magia. Anche Child of Light ha mantenuto la sua magia, l'ha solo spostata sulla più recente console Nintendo: riscopriamola nella nostra recensione.
Trama e Gameplay: un RPG da favola
Austria, 1895: è il venerdì santo e la piccola Aurora cade in un sonno profondo simile alla morte. Si risveglia in un mondo incantato e abitato da creature misteriose, alcune adorabili, altri decisamente pericolose: è il Regno di Lemuria, minacciato dal Male e dalla strega Umbra. Aurora, dapprima sola e spaesata, riceve una buona dose di aiuti come prevede la più classica narrazione fiabesca: una spada con cui difendersi, e il tenero Lucciolino come compagno. Ha inizio la missione per salvare non solo Lemuria, ma l'intera Austria: Aurora deve tornare alla vita e ricongiungersi al padre in pericolo, in uno scontro tra il bene e il male, tra la luce e l'oscurità. Solo la bambina della luce, la Child of Light, potrà fare la differenza: ma riuscirà a scoprire i misteri legati a Lemuria e alla Strega Umbra?
Oggi come quattro anni fa, Child of Light rapisce immediatamente non solo la piccola Aurora, ma anche il giocatore nel suo regno incantato: il titolo potrebbe essere gustato e portato a termine anche semplicemente per godere della sua narrazione malinconica, fiabesca, in grado di far tornare bambini i giocatori di tutte le età. Ma il gameplay è altrettanto valido, apparentemente leggero e spensierato, in realtà molto più profondo e tattico di quanto a prima vista potrebbe sembrare: Child of Light è un RPG di stampo orientale sviluppato da occidentali, suddiviso tra sessioni platform dedicate all'esplorazione alternato alle fasi di combattimento vero e proprio. Gli scontri avvengono rigorosamente a turni: tutti i personaggi sono in posizione, il party dei buoni a sinistra e i cattivi a destra, e attendono il loro turno per agire. Le azioni sono scandite dalla barra ATB: ogni turno richiede prima una fase di attesa e poi una dedicata all'esecuzione delle proprie mosse, che possono essere la sostituzione di un membro del gruppo con uno di quelli in panchina, l'uso di uno strumento magico, l'attacco fisico vero e proprio o una magia.
Child of Light sembra offrire scontri semplificati, ma non è così: pur non raggiungendo mai i livelli di complessità degli altri celebri esponenti del genere, ogni battaglia offre buone possibilità di variazione e strategie differenti. Ogni nemico e personaggio di gioco è debole contro determinati attributi e resistente ad altri; i membri del proprio party sono specializzati in qualcosa e possiedono abilità uniche; armi armature e oggetti equipaggiati possono essere potenziati con gli Oculi, che forniscono bonus aggiuntivi estremamente interessanti, tra cui maggiori punti esperienza in battaglia o debolezze e resistenze verso determinati nemici. E poi c'è il vero e proprio tocco di Child of Light: il piccolo amico di Aurora, Lucciolino, può sfruttare la sua luce per accecare i nemici durante la fase di attesa, rallentando le loro azioni e portando la protagonista e i suoi alleati in vantaggio. Una funzionalità indispensabile al livello di difficoltà più elevato.
La conversione su Nintendo Switch
Fin qui vi abbiamo raccontato alcuni dei tanti motivi per cui dovreste dare una possibilità a Child of Light, qualora non lo aveste già fatto in passato: una trama letteralmente da favola, raccontata e doppiata in un eccellente italiano in rima; un sistema di combattimento accessibile, ma anche discretamente profondo e appagante. Per spiegarvi il terzo motivo per cui torniamo a consigliarvi Child of Light abbiamo bisogno di affrontare il tema della conversione su Nintendo Switch, che si rivela non eccellente, ma decisamente valida. Child of Light da vedere era ed è ancora bellissimo: il modalità docked Nintendo Switch restituisce Lemuria a 1080p e 60FPS con un dettaglio grafico elevatissimo, fondali indimenticabili, animazioni fluide e incantevoli, ancora una volta proprio come se ci trovassimo in una fiaba. Il motore UbiArt è in grado di dare grandi soddisfazioni, e gli ultimi Rayman Origins e Rayman Legends lo hanno ampiamente dimostrato.
In un'opera che sembra completamente disegnata a mano e in cui gli abbinamenti dei deliziosi colori pastello rendono vivo e malinconico il mondo di gioco, mai come in questo caso è importante avere una conversione dignitosa. E Ubisoft ce l'ha fatta, perché su Nintendo Switch Child of Light è tecnicamente e artisticamente parlando un ottimo porting. Abbiamo riscontrato qualche incertezza, invece, in modalità portatile. Con Nintendo Switch al di fuori dal dock la resa visiva resta eccellente, ma il frame rate comincia a mostrare qualche piccolo tentennamento: niente di grave, ed è bene ribadirlo ancora una volta, non si tratta assolutamente di problemi vistosi o in grado di compromettere l'esperienza di gioco. Però sì, in modalità portatile Child of Light non è bellissimo come in Modalità TV: ma lo si nota solo perché il titolo ci ha abituato all'eccellenza in quasi tutti i suoi aspetti. Tenete in considerazione, infine, che il piccolo gioiellino di Ubisoft arriva sulla console Nintendo con tutti i suoi contenuti aggiuntivi che potreste esservi persi per strada: la missione aggiuntiva "Il problema del golem", le skin Aurora inchiostrata e Principessa del Vento, un sacchetto con tanti oculi già disponibili all'inizio del gioco, un'abilità curativa esclusiva per la protagonista e un sacchetto di polvere di stelle bonus.
Conclusioni
Child of Light torna su Nintendo Switch con la sua edizione definitiva: i giocatori che quattro anni fa erano distratti potranno scoprire per la prima volta un'avventura unica, in grado di rapirli e di trasportarli come per magia in un mondo incantato; coloro che lo hanno già giocato potranno riscoprirlo, approfittando dei contenuti aggiuntivi e della portabilità di Nintendo Switch. La conversione del titolo è quasi perfetta: niente da eccepire quando Nintendo Switch è inserita nel dock, mentre in modalità tabletop il frame rate ogni tanto accusa un po' di fatica. Nulla di troppo grave comunque: collegate un paio di cuffie per godervi la colonna sonora eccezionale, spegnete le luci, e sarete a Lemuria in compagnia di Aurora.
PRO
- Artisticamente e musicalmente eccezionale
- Un RPG accessibile e abbastanza profondo
- Discretamente longevo, e ci sono i contenuti bonus
CONTRO
- Costa esattamente come quattro anni fa
- In modalità portatile il frame rate accusa un po' di fatica
- Qualche contenuto in più sarebbe stato apprezzato