Ci siamo avvicinati alla recensione di Control: AWE pieni di aspettative circa il tanto atteso ritorno di Alan Wake. I fan lo chiedevano da anni e in qualche modo Remedy Entertainment ha voluto accontentarli, sebbene in realtà le concessioni presenti all'interno di questa seconda espansione siano ben poche.
Non abbiamo problemi ad ammetterlo: nutrivamo la speranza che questo pacchetto rappresentasse davvero una Alan Wake Experience, e per questo siamo rimasti inevitabilmente delusi. Lo scrittore protagonista dell'omonimo action shooter del 2010 fa la propria comparsa e raccorda narrativamente il suo universo con quello di Control, è vero, ma al di là di questo non rimangono che delle promesse sul futuro del franchise. Entusiasmanti, certo, ma per il momento molto, molto vaghe.
Storia
Per accedere alle missioni di Control: AWE bisogna aver completato buona parte della campagna di base, raggiungere l'Esecutivo Centrale e quindi dirigersi verso il solito ascensore. Lungo il cammino, Jesse ha una visione: è Alan Wake che le sta parlando, ma da dove? Per scoprirlo, il nuovo Direttore del Federal Bureau of Control dovrà esplorare una zona inedita della mappa, il Settore Investigativo. Con il Sibilo ancora saldamente al comando di molti punti del quartier generale, tuttavia, raggiungere la fonte dei messaggi non sarà semplice.
Coinvolta nuovamente nel trip mentale rappresentato dai corridoi dell'Oceanview Motel, Jesse apre una porta e vede nuovamente Alan Wake impegnato in una sorta di confronto con se stesso. Come stanno davvero le cose? A quanto pare lo scrittore è intrappolato nella dimensione oscura che ha avvolto Bright Falls, ma da questo buio qualcosa è riuscito a emergere: il dottor Emil Hartman, autore del libro "Creator's Dilemma", trasformatosi in una creatura tanto potente quanto raccapricciante che ora si trova nella Oldest House.
Struttura
È dunque al dottor Hartman che dovremo dare la caccia nelle missioni principali di Control: AWE, che ci terrà impegnati per qualcosa come tre o quattro ore a seconda delle quest secondarie con cui decideremo di cimentarci. Come da tradizione, esplorare gli scenari e raccogliere i fascicoli andrà a irrobustire la lista degli incarichi disponibili, che tuttavia resteranno facoltativi anche rispetto al completamento dell'espansione.
Torniamo però a Hartman, protagonista di tre boss fight diversi dal solito, in cui la meccanica del contrasto fra luce e buio, fondamentale in Alan Wake, diventa la chiave per risolvere i puzzle ambientali necessari per esporre di volta in volta le vulnerabilità del mostro e consentirci di scacciarlo o di ferirlo. Certo, riuscire a comprendere cosa fare e come farlo mentre gli agenti del Sibilo continuano a spararci contro non sarà semplice neanche stavolta.
Gameplay
Laddove ve lo stiate chiedendo, la risposta è no: in Control: AWE non ci sono missioni né tantomeno brevi intermezzi in cui potremo vestire i panni di Alan Wake. La presenza del personaggio rimane "occulta" per tutta la durata dell'espansione, sebbene vengano introdotte nel gameplay alcune meccaniche tanto care all'ormai classico titolo sviluppato da Remedy Entertainment, vale a dire l'uso di luci per distruggere barriere di tenebra e sbloccare in tal modo porte e oggetti fondamentali per andare avanti.
Gli sviluppatori, ad ogni modo, non si sono spinti troppo oltre: Jesse non viene dotata di una torcia né si trova di fronte a nemici che vanno prima illuminati e poi distrutti. Le novità più concrete sono tutte legate alla formula originale di Control, nella fattispecie è stato introdotto un nuovo modulo per l'Arma di Servizio che spara tre proiettili da far detonare quando vogliamo, nonché un potenziamento del Lancio che permette di afferrare tre diversi oggetti per scagliarli contro i nostri avversari.
Tra le fila del Sibilo si aggira inoltre una nuova tipologia di agente, il Ranger, che non mancherà di darvi del filo da torcere visto che riesce a schivare prontamente il primo attacco e va dunque preso per sfinimento. Il punto è che non agisce mai da solo e ama la compagnia: preparatevi a combattere in netta inferiorità numerica e ad accettare il fatto che alcuni colpi possano togliervi quasi tutta l'energia vitale.
Alla fine dei conti il pacchetto AWE riesce a raggiungere un buon equilibrio fra scontri ed enigmi ambientali, questi ultimi più presenti del solito. Oltre agli incarichi secondari, ad arricchire ulteriormente l'espansione troviamo una serie di modalità extra accessibili tramite dei coin-op in stile anni '80, che forniscono una sfida non indifferente chiedendoci di sopravvivere a diverse ondate di nemici, eliminarne una certa quantità entro un tempo limite e così via.
Realizzazione tecnica
Se il coinvolgimento di Alan Wake nella seconda espansione di Control non è stato quello che speravamo, gli sviluppatori di Remedy Entertainment avrebbero certamente potuto rievocare le ambientazioni del gioco e, in generale, provare a costruire un certo tipo di atmosfera che ci avvicinasse all'avventura dello sfortunato scrittore disperso in quel di Bright Falls.
Ebbene, anche questa speranza è stata purtroppo delusa: il Settore Investigativo ripropone il design delle tante aree della Oldest House che abbiamo già visitato, e al di là delle sporadiche visioni non avremo modo di ammirare scenari diversi dal solito. Non c'è dubbio che, da questo punto di vista, la precedente espansione, The Foundation, abbia osato di più con le sue caverne e l'inedita verticalità di alcune sezioni.
In conclusione...
Control: AWE è una discreta espansione, con un paio di interessanti novità e una buona quantità di attività secondarie che possono prolungare la durata del pacchetto in maniera sostanziale. Si tratta inoltre del primo passo nella direzione del Remedy Connected Universe, un universo narrativo condiviso fra tutte le proprietà intellettuali del team finlandese, nonché di un vero e proprio prologo rispetto a una nuova, eventuale avventura di Alan Wake.
Non è però quello che ci aspettavamo: il ruolo dello scrittore nella storia è marginale e sul fronte del gameplay viene concesso ben poco a chi desiderava cimentarsi nuovamente con quelle specifiche meccaniche. Difficile definirlo un crossover, insomma: per molti versi la sensazione che abbiamo avuto è stata più quella di un contentino.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 6600K
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 4690, AMD FX 4350
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780, AMD Radeon R9 280X
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5 7600K, AMD Ryzen 5 1600X
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1660 o RTX 2060 (ray tracing), AMD Radeon RX 580
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit
Conclusioni
PRO
- Un paio di novità interessanti
- Buona quantità di contenuti
- Il ritorno di Alan Wake...
CONTRO
- ...ma anche no
- Crossover sfruttato poco e male
- Scenari privi di sorprese