La recensione di Control: The Foundation ci ha permesso di tornare a vestire i panni di Jesse Faden, nuovo Direttore del Federal Bureau of Control, per avventurarci in una missione che si svolge nella parte più nascosta e sinistra della Oldest House: le sue ampie e oscure fondamenta.
C'è qualcosa che non va là sotto, fra le inquietanti grotte che nella campagna del gioco avevamo visto solo di sfuggita, e sembra che la scomparsa di Helen Marshall sia legata a questi eventi misteriosi, che minacciano l'equilibrio stesso della nostra realtà.
Accessibile solo dopo aver completato la storia principale, la prima espansione per il titolo di Remedy Entertainment adotta una struttura di tipo tradizionale, coinvolgendoci nella ricerca di quattro differenti sigilli che avremo il compito di liberare al fine di ripristinare un enorme oggetto del potere, il Chiodo, che ha la funzione di mantenere separate le dimensioni. Lo sblocco di due nuove abilità, Creazione e Rottura, ci porterà tuttavia ad affrontare la mini campagna in un ordine differente a seconda delle scelte effettuate.
Storia e struttura
Se avete letto la nostra recensione di Control saprete senz'altro che l'ultimo action shooter realizzato dagli autori di Alan Wake e Quantum Break ha dalla sua una trama davvero affascinante, narrata in modo molto particolare ma a cui purtroppo manca la proverbiale ciliegina sulla torta, rappresentata dal doppiaggio in italiano: una rinuncia che brucia in particolare se consideriamo che il gioco ha i dialoghi parlati in tutte le lingue europee tranne la nostra.
The Foundation prova a consolidare il suggestivo lore creato da Sam Lake, Anna Megill e Brooke Maggs, ma la durata relativamente ridotta (l'espansione può essere completata nel giro di quattro o cinque ore, a seconda delle quest secondarie affrontate e dei collezionabili che volete ottenere) lascia poco spazio ad approfondimenti e ai tempi di regia necessari per costruire un certo tipo di racconto. La semplicità strutturale si riflette così anche sulla narrazione, che ne esce piuttosto depotenziata e non può in alcun modo rivaleggiare con quanto visto nella campagna originale.
Come accennato in apertura, la nuova missione di Jesse Faden ci vedrà esplorare le fondamenta della Oldest House alla ricerca di quattro sigilli che, una volta ripristinati, dovrebbero rimettere le cose a posto ed evitare la disgregazione dell'universo. Per la serie "nessuna pressione".
Parliamo dunque di quattro aree specifiche, collegate fra loro da una serie di grotte generalmente poco popolate di nemici tanto che, soprattutto nelle prime fasi, si rimane un po' interdetti visto che le sfide latitano. La scelta di quale nuova abilità sbloccare prima fra le già citate Creazione e Rottura ci porterà ad affrontare un percorso piuttosto che un altro, andando incontro a soluzioni di gameplay differenti.
Creazione permette infatti di usare i poteri telecinetici per far spuntare cristalli da determinate superfici, utilizzabili sia come piattaforme per raggiungere punti più alti che come trappola per gli avversari, nello specifico quando si fanno sorgere all'improvviso degli spuntoni dal terreno. Rottura si traduce invece nella semplice capacità dell'Arma di Servizio di distruggere questi cristalli laddove per qualche motivo blocchino il percorso, ma anche qui la cosa assume spesso una valenza strategica, vedi i pavimenti o i ponti che possiamo far saltare mentre vengono percorsi da creature ostili.
Gameplay e realizzazione tecnica
L'eccellente gameplay di Control viene riproposto in The Foundation in tutte le sue sfaccettature, con l'aggiunta delle appena citate abilità extra e di un potere che consente di dare una valenza ulteriormente offensiva allo scudo di detriti che la protagonista può creare in qualsiasi momento per proteggersi dal fuoco nemico.
La disposizione dei sigilli porta a imbattersi in sezioni organizzate in maniera differente, ad esempio ce ne sono alcune che enfatizzano parecchio l'elemento platform mischiandolo con dei puzzle ambientali mentre cerchiamo di capire quale percorso seguire per arrivare di volta in volta al punto desiderato.
C'è inoltre una complicatissima missione secondaria in cui ci si trova a combattere a bordo di una piattaforma in rapido movimento, al fine di "esorcizzare" un nuovo oggetto del potere, e diversi momenti in cui il bestiario creato da Remedy Entertainment ci viene scatenato contro in maniera decisa, con decine e decine di nemici (alcuni inediti) che attaccano da più lati e cercano spesso di azzerare le distanze per poterci ferire. Viene da sé che affrontare l'espansione con i potenziamenti al massimo, o quasi, diventa una scelta obbligata per evitare episodi di frustrazione e ripetere diverse volte gli stessi scontri.
Dal punto di vista tecnico i valori in campo sono quelli di sempre, anche se la direzione artistica in questo caso non riesce a esercitare chissà quale influenza sul risultato finale. La già citata missione secondaria della piattaforma in movimento rappresenta probabilmente il picco della sperimentazione visiva di The Foundation, ma abbiamo apprezzato anche i panorami del piano astrale, mentre le grotte non ci hanno trasmesso chissà quali sensazioni.
Su PC la grafica è sempre un gran bel vedere e le regolazioni sono numerose, consentendo di scalare l'esperienza anche sulle configurazioni meno spinte. Nel nostro caso abbiamo potuto mantenere i 60 frame al secondo con tutti gli effetti al massimo optando per una risoluzione effettiva di 1440p (ma con output a 2160p). Il ray tracing ovviamente dà una grande mano nell'arricchire visivamente il gioco, ma con una scheda video che non sia RTX, e che dunque non disponga anche delle importanti ottimizzazioni DLSS, bisogna scendere a importanti compromessi per tenerlo attivato a 1080p e rimanere sui 30 fps.
In conclusione...
The Foundation è un'espansione carina ma non travolgente, specie se consideriamo il valore della campagna di base di Control.
La durata tutto sommato ridotta del pacchetto influenza inevitabilmente la capacità di raccontare una storia interessante, ma nonostante questo ci si imbatte comunque in qualche trovata interessante e non mancano sequenze di particolare intensità, in cui bisogna davvero dar fondo alle proprie risorse per sopravvivere.
Le fasi platform con elementi puzzle sono la cosa che ci è piaciuta di più, e in generale il DLC si pone come un acquisto valido se vi manca vestire i panni di Jesse Faden e utilizzare lo spettacolare mix di armi e poteri che caratterizza l'esperienza firmata Remedy Entertainment.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 6600K
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Ti
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 4690, AMD FX 4350
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 780, AMD Radeon R9 280X
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5 7600K, AMD Ryzen 5 1600X
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1660 o RTX 2060 (ray tracing), AMD Radeon RX 580
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10 a 64 bit
Conclusioni
PRO
- Ha i suoi bei momenti
- Interessanti fasi platform puzzle
- Alcuni combattimenti impegnativi
CONTRO
- La durata è giusta ma la storia ne soffre
- Peccato per il doppiaggio in italiano