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Cure Hunters, la recensione

La ricerca di una cura diventa il pretesto per sparare a tutti in questo bizzarro shooter 2D, ecco la recensione di Cure Hunters.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   30/03/2019

Di pretesti per giustificare le carneficine nei videogiochi ne abbiamo visti di ogni tipo: le trame dei vecchi sparatutto non sono propriamente dei romanzi di alto profilo, ma in nessun caso finora ci era capitato, in uno shooter "run and gun" di essere un dottore dedito alla ricerca di una cura contro una misteriosa epidemia. Ebbene, questa è invece la premessa di Cure Hunters, protagonista di questa recensione. Il fatto che si passi comunque il tempo a eliminare tutto quello che si muove sullo schermo con l'utilizzo di varie armi non deve dunque trarre in inganno, perché il fine a quanto pare è ben più alto di qualsiasi possibile effetto collaterale dato da un comportamento così poco avvezzo alle regole ippocratiche. La bizzarra storia racconta che nel 2078 un misterioso meteorite si schianta sulla superficie terrestre, scatenando un terribile virus che in poco tempo contagia la maggior parte della popolazione mondiale.

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Di fronte a cotanto disfacimento, l'ultima linea di difesa è costituita da una squadra di addestratissimi Cure Hunter, ovvero una sorta di versione particolarmente agguerrita dei Medici senza Frontiere specializzata nella ricerca di una cura per il virus soverchiante. Alla guida di questo manipolo di eroi c'è il generale Vaccinez, un personaggio che probabilmente non esiterebbe a spianare col napalm i no-vax ma che in questa situazione così complicata deve gestire le forze in campo per cercare di liberare le varie zone della terra dall'invasione degli elementi infettanti. Uno degli agenti più abili su questo fronte è il Dr. Dellton, ovvero il protagonista iniziale di Cure Hunters, anche se sono numerosi i personaggi aggiuntivi che possono essere sbloccati, successivamente, con l'investimento del denaro conquistato nel corso delle partite. Nel gioco ci troviamo dunque a controllare Dellton o qualche alter-ego nella sua missione di ripulire varie aree della Terra dagli infetti e combattere contro boss.

Run and gun roguelite

Di base, Cure Hunters è piuttosto vicino alla tradizione classica degli shooter con elementi platform. Si potrebbe definire dunque un "run and gun" e rientra bene in tale sotto-genere, ma possiede anche delle caratteristiche che lo rendono piuttosto peculiare, grazie all'inserimento di elementi in stile roguelike, o meglio "roguelite". In base a questi ultimi, se si viene uccisi prima dell'eliminazione di un boss o della ripulitura completa di un'area i progressi accumulati vanno perduti, cosa che alza il livello di sfida imponendo un'attenzione particolare a qualsiasi mossa. Ripartendo spesso da zero, gli sviluppatori hanno adottato la solita soluzione della generazione procedurale dei livelli, in modo da differenziare il gioco ad ogni run e rendere l'esplorazione sempre stimolante, anche se i risultati raggiunti su questo fronte possono far discutere. È vero che gli elementi costitutivi degli scenari vengono remixati, ma un certo senso di stanchezza emerge comunque nei numerosi rinvii all'inizio delle aree, vista anche la facilità con cui si può perdere una vita.

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C'è da dire, però, che Lucky Kat Studios ha fatto davvero un ottimo lavoro per quanto riguarda il feeling da sparatutto, integrandolo abbastanza bene in un contesto tipo platform e mettendo tutto in scena con uno stile grafico davvero molto piacevole e curato. Il level design non è propriamente l'elemento di maggior interesse, come sempre accade quando di mezzo ci sono meccaniche roguelike e costruzione procedurale dei livelli, ma la dinamica shooter è convincente tra comportamento delle armi e varietà dei nemici, mentre i boss sono in grado di fornire delle sfide interessanti. Il denaro conquistato in missione può essere investito per ampliare e potenziare la propria arma, oppure per ripartire dopo la morte senza dover ricominciare dall'inizio. In questa meccanica roguelite si inserisce ovviamente l'essenza free-to-play del gioco, che consente di acquistare crediti con la spesa di denaro reale o di guardare pubblicità per guadagnare soldi in-game o possibilità di continuare. Su questo punto di vista, tra l'altro, c'è da registrare forse un eccesso di zelo da parte degli sviluppatori, che per non farsi mancare nulla hanno piazzato video pubblicitari obbligatori anche alla fine dei livelli.

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Conclusioni

Versione testata Android, iPad 1.2.1
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.3
Lettori (1)
2.8
Il tuo voto

Basta guardare le immagini per notare come Cure Hunters sia un titolo confezionato con una cura particolare, al di là dei giochi di parole. Lo stile grafico pixellato è piuttosto ispirato e originale e soprattutto la meccanica shooter sembra provenire da solide basi nell'ambito del run and gun classico a 16-bit, sia per il comportamento delle armi da fuoco che per la varietà di nemici e boss presenti. In tutto questo, l'appiattimento del level design dato soprattutto dalla generazione random della loro composizione risulta infine un elemento riduttivo del potenziale di Cure Hunters, che in definitiva avrebbe potuto raggiungere ben altri livelli qualitativi scartando gli elementi roguelite e strutturandosi come un titolo più classico, magari venduto come prodotto premium.

PRO

  • Buona la meccanica da shooter
  • Esteticamente piacevole
  • Controlli reattivi

CONTRO

  • Level design poco ispirato
  • Ripetitivo dopo qualche ora
  • Sistema di controllo ottimizzato ma pur sempre limitato senza un controller