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Dragon Quest Treasures, la recensione per PC dello spin-off di Dragon Quest XI

Lo spin-off di Dragon Quest XI arriva anche su PC: ecco la recensione della conversione del titolo uscito su Switch nel 2022, Dragon Quest Treasures.

Dragon Quest Treasures, la recensione per PC dello spin-off di Dragon Quest XI
RECENSIONE di Christian Colli   —   24/07/2023

Uscito su Nintendo Switch sul finire del 2022, Dragon Quest Treasures ci ha positivamente sorpreso: pur essendo fortemente ispirato a un altro spin-off storico della serie Enix - Dragon Quest Monsters: Joker - il titolo ambientato nell'universo di Dragon Quest XI anni prima dell'avventura del Lucente riusciva a catturare l'attenzione per diverse ore grazie a un immaginario immortale e a un gameplay efficace. Ora che è arrivato anche su Steam, lo abbiamo rigiocato per capire quale versione sia la migliore: nella nostra recensione di Dragon Quest Treasures per PC Windows troverete la risposta a questa domanda esistenziale.

Facciamo un ripassino

Erik e Mia sono i protagonisti di questo spin-off di Dragon Quest XI
Erik e Mia sono i protagonisti di questo spin-off di Dragon Quest XI

Per saperne di più sui contenuti di Dragon Quest Treasures, non possiamo fare altro che rimandarvi alla recensione per Switch che abbiamo pubblicato lo scorso dicembre. Il gioco sviluppato da TOSE, infatti, è praticamente identico nei contenuti: nei panni di Erik e Mia ci ritroveremo nell'arcipelago di Draconia dopo aver scoperto due pugnali magici che permettono di comunicare coi mostri. Armati di questo potere, i due bambini fondano una brigata tutta loro con l'obiettivo di trovare le Sette Gemme del Drago, ristabilire la pace a Draconia e diventare ricchi sfondati. Erik e Mia non sono ancora gli adorabili lestofanti di Dragon Quest XI, ma è anche vero che questo prequel praticamente non si ricollega in alcun modo alla narrativa del titolo originale ed è perciò giocabile in totale autonomia.

Square Enix ha infilato una pletora di citazioni e riferimenti a tutti i Dragon Quest nei tesori da trovare, che variano in qualità e rarità: il conteggio complessivo delle ricchezze migliora la brigata di Erik e Mia, ed è proprio questo meccanismo a fare di Dragon Quest Treasures una piccola, vera dipendenza.

Ogni isola rappresenta un bioma - il deserto, le montagne innevate, le campagne e così via - e si sviluppa sia orizzontalmente che verticalmente. Le abilità dei mostri aiutano il giocatore a raggiungere i diversi luoghi, ma non c'è una progressione lineare da rispettare, poiché le abilità sono tutte disponibili fin da subito: bisogna solo procurarsi il mostro giusto. I nemici sconfitti potrebbero arruolarsi nell'apposita schermata di reclutamento, e noi dovremo solo spendere i materiali richiesti per aggiungere il mostro alla squadra, che si compone di Erik o Mia - tra i due non c'è alcuna differenza nel gameplay o nella narrativa - e massimo tre mostri. Sebbene la varietà lasci un po' a desiderare, ogni variante possiede vulnerabilità o abilità specifiche.

Scegliere i mostri giusti è importante non tanto per le loro abilità, ma anche e soprattutto per le loro capacità di percezione che aiutano a scovare meglio i tesori nascosti nelle isole. Ed è qui che entra in gioco il Tesoroscopio, un manufatto che indica la direzione in cui cercare e che scatta una foto dalla prospettiva di ciascun mostro, lasciandoci il compito di triangolare la posizione del punto in cui scavare.

La versione PC di Dragon Quest Treasures

L'universo di Dragon Quest ha sempre il suo assurdo fascino
L'universo di Dragon Quest ha sempre il suo assurdo fascino

I mostri possono portare solo un certo numero di forzieri a testa, a seconda della loro dimensione e tipologia. In più, se un mostro viene sconfitto o stordito, potrebbe lasciar cadere il forziere, che dovremo correre a riprendere prima che qualcun altro lo rubi. Se Erik o Mia finiscono KO o se decidiamo di tornare alla base con la ritirata di emergenza, si perdono tutti i forzieri raccolti, e a un certo punto dovremo vedercela pure con le brigate rivali, che ci daranno letteralmente la caccia mentre esploriamo Draconia.

Il sistema di combattimento è molto intuitivo. Erik o Mia possono attaccare a pugnalate, schivare o rubare gli oggetti ai nemici; ai mostri nel party, che sono controllati da una discreta intelligenza artificiale, possiamo solo ordinare di radunarsi, attaccare un certo bersaglio o scagliare gli Attacchi del drago. Con la fionda possiamo curare i nostri mostri all'occorrenza e controllare il campo di battaglia, impiegando munizioni che paralizzano, stordiscono, addormentano, avvelenano o infliggono diversi danni elementali.

I combattimenti di Dragon Quest Treasures non sono a turni, ma riescono ad essere piuttosto coinvolgenti: usando i proiettili e i mostri giusti, e schivando all'occorrenza, è possibile stendere nemici molto più potenti dei due protagonisti e reclutarli così come sono. Si finisce quindi a gironzolare con le formazioni più disparate, e a progredire nel gioco in base alla propria bravura o perseveranza, compensando i punti deboli dei mostri con le Medaglie mostro, accessori che migliorano le loro statistiche.

Il sistema di combattimento di Dragon Quest Treasures è action in tempo reale
Il sistema di combattimento di Dragon Quest Treasures è action in tempo reale

La narrativa dipende però dalla crescita della brigata, che sblocca i piani del Dedalo, una sorta di dungeon in cui ogni boss custodisce un indizio che conduce a una Gemma del Drago. Ci sono inoltre tantissime missioni che possiamo accettare e svolgere coi nostri tempi e che ci ricompensano con consumabili, materiali o tesori. Si tratta, insomma, di un titolo ricco di contenuti, anche se a volte si ha la sensazione di essere un po' sopraffatti dai meccanismi a incastro e dal continuo andirivieni tra cinematiche, caricamenti e lunghe scarpinate. Alcune missioni, poi, sono palesemente strutturate per allungare il brodo, facendoci fare avanti e indietro dal quartier generale solo per fabbricare un oggetto o reclutare un mostro specifico.

Fortunatamente, rispetto alla versione Switch, il titolo Square Enix su PC gira molto meglio: ovviamente non si tratta di un mostro di grafica - scusate il gioco di parole - ma lo sviluppatore è riuscito a ottimizzare il codice, puntando all'alta risoluzione e a un frame rate stabile che non perde un colpo neppure nell'open world di Draconia, che sulla console ibrida Nintendo soffriva di pop-in e rallentamenti fastidiosi. Anche la telecamera sembrerebbe funzionare meglio: aggancia i nemici con precisione senza dare di matto nelle situazioni concitate. In conclusione, a meno che non sentiate il bisogno di giocarci in portabilità, Dragon Quest Treasures ci è apparso molto più godibile su PC.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (2)
9.0
Il tuo voto

Dragon Quest Treasures resta un gioiellino di spin-off che non possiamo fare a meno di consigliare ai super fan di Dragon Quest e a chi cerca un'avventura fantasy spensierata, seppur un po' ripetitiva. La versione PC risolve molti problemi tecnici: il gioco resta un titolo poco più che discreto da un punto di vista meramente grafico, ma la maggiore risoluzione e la fluidità costante ci sembrano più che sufficienti a consigliare questa conversione rispetto all'edizione per Switch, a meno che non si desideri giocare in portabilità.

PRO

  • Un titolo divertente, dedicato ai fan di Dragon Quest
  • La versione PC è tecnicamente migliore di quella Switch

CONTRO

  • Può diventare ripetitivo in fretta
  • Nessun contenuto extra rispetto alla versione Switch