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Dunes of War - Recensione

Cosa significa quando il capo ti dà da recensire due titoli sulla Seconda Guerra Mondiale in meno di due settimane? Che probabilmente ti odia, o che vuole spingerti a passare alle console...

RECENSIONE di Stefano Brighenti   —   06/02/2007
Dunes of War - Recensione
Dunes of War - Recensione

Ah, com’è facile la vita del carrista!

Il primo sentore di scarsa qualità si ha leggendo i requisiti del gioco: con un vecchio Pentium 3 800 riuscirete a gustarvi questi flebili combattimenti tra carri; l’ulteriore conferma arriva nel momento in cui avviate la prima partita, dove verrete immediatamente catapultati nell’azione, senza un minimo di tutorial o introduzione: non che questa sia necessaria, visto che per tutte le 10 ore che compongono questo gioco non dovrete far altro che usari i quattro tasti di movimento e i due del mouse, avendo solo cura di non restar fermi troppo a lungo nello stesso punto.
Essenzialmente tutte le missioni consisteranno del dirigersi verso un luogo A, falciare tutto quello che incrociate e spostarvi al luogo B: se, durante le vostre perigrazioni nel deserto, vedete qualcosa muoversi, non esitate ad abbatterlo, visto che sulla mappa incrocerete solo ed esclusivamente unità nemiche, fatta eccezione per gli altri tre carri della vostra squadra.
Diventa anche inutile parlare dell’Intelligenza Artificiale, considerando che i vostri avversari non faranno altro che sparare non appena entrerete a tiro, restano inchiodati sulle loro posizioni anche quando inizierete a bombardarli di colpi: i vostri uomini si rifiuteranno di sfruttare i ripari offerti dagli edifici o da altre barriere naturali, trasformando gli scontri in una sorta di deathmatch mal riuscito, dove chi incassa meglio esce vittorioso.
L'impronta eccessivamente arcade traspare anche per il fatto che le munizioni dell’arma secondaria, tra l’altro assolutamente inutile, sono infinite, mentre quelle del cannone sono così abbondanti che non dovrete minimamente preoccuparvi della vostra scarsa precisione.

Gioco che vai, motore che trovi

Se sotto il profilo della giocabilità Dunes of War fallisce completamente, sicuramente non viene salvato dal reparto grafico, già sorpassato ai tempi del primo Panzer Elite Action: malgrado il modello del vostro carro sia di sufficiente qualità, tutto quello che vi circonda non è solo povero di poligoni, ma anche ricoperto da textures di bassa qualità.

Esempio di eccessivo motion blur: abbiamo perso 3 diottrie per colpa di un solo, semplice movimento del mouse
Esempio di eccessivo motion blur: abbiamo perso 3 diottrie per colpa di un solo, semplice movimento del mouse

Colpiscono, in particolar modo, i carri nemici: più che sembrare degli ammassi di 30 tonnellate di metallo e bulloni, rovinati dalle interperie del deserto e dai colpi dei nemici, ricordano molto da vicino dei grossi scatoloni di plastica verniciati con un unico colore uniforme, che si muovono con la grazia di una libellula sulle dune del deserto, quasi fossero completamente vuoti all'interno.
ZootFly, evidentemente decisa a peggiorare la situazione, ha optato per colmare queste lacune infarcendo il titolo di molti effetti particellari, tutto realizzati sommariamente e che non riescono certamente a rendere l'idea di un furioso scontro tra tanks: emergono, in primis, le colonne di fumo che nascono dai rottami dei vostri nemici (per pochi secondi, poi scompaiono nel nulla) o generate dai vostri fumogeni, assolutamente statiche e con un ampio richiamo agli sprite di inizio millennio; subito a seguire si colloca un vano tentativo da parte degli sviluppatori di migliorare il coinvolgimento, inserendo un effetto di motion blur che, purtroppo, risulta troppo accentuato e che vi costringerà a sforzare la vista ogni volta che muoverete il mouse, per via di sfocature eccessive.
Fortunatamente però, la grafica non è tutto, e sarebbe riduttivo valutare un titolo solo per l'aspetto estetico: sul piano del sonoro, purtroppo, Dunes of War non riesce a coinvincere, presentando degli effetti sonori poco nitidi e definiti, e in alcuni casi particolari, di scarsa qualità: il rumore della vostra mitraglitrice ricorda, troppo da vicino, quello di un fucile M16.

Conclusioni

Tirando le somme, non ci sentiamo di consigliare Dunes of War a nessun giocatore: l’opera di Deep Silver è un trionfo del pressapochismo, segno indistinguibile di una realizzazione economica e frettolosa, non all’altezza di quello che normalmente sforna questa casa.
Se cercate un titolo valido, o almeno divertente, puntate indubbiamente altrove e lasciate questo probabile ultimo capitolo di Panzer Elite Action a prendere polvere, non nel deserto, ma sugli scaffali.

Pro

  • Requisiti di sistema irrisori
  • E' venduto a prezzo budget
Contro
  • Noioso
  • Superficiale
  • Tecnicamente scadente

Ebbene sì, ci siamo cascati di nuovo

Chi si sarebbe mai aspettato, dopo il primo insignificante Panzer Elite Action, di tornare ad installare sui nostri dischi fissi il suo seguito?
Dunes of War è un titolo che non presenta alcun legame con qualsiasi gioco bellico uscito negli ultimi cinque anni: mentre gli sviluppatori di tutto il mondo tendevano a raggiungere un minimo senso di realismo, Deep Silver ha invece ben pensato ad un inaspettato ritorno alle origini più pure, sfornando un gioco completamente arcade.
Ma le ragioni per cui questo genere è caduto in disgrazia è piuttosto semplice: ai giocatori non basta più avanzare e sparare senza un minimo di logica o tensione, ma bisogna fornire un adeguato livello di sfida e, probabilmente, la sfida più grossa che sarete chiamati a compiere è non disinstallare questo gioco dopo pochi minuti.