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Dying Light Platinum Edition, la recensione del porting per Nintendo Switch

Techland continua a supportare Dying Light: abbiamo recensito la versione per Nintendo Switch che vive di alti e bassi, ma risulta un discreto lavoro di limatura.

RECENSIONE di Emanuele Gregori   —   18/10/2021
Dying Light Platinum Edition
Dying Light Platinum Edition
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Le cose in Techland non sono andate benissimo dopo il grande successo di Dying Light. Ancora oggi l'open world polacco a base di zombie e parkour rappresenta una pietra miliare della passata generazione. Nel corso degli anni sono arrivati una quantità smodata di nuovi contenuti ad arricchire la già corposissima campagna originale; in vista del sequel, nuovamente rimandato all'inizio del prossimo anno e dopo una serie di intoppi nell'ambizioso sviluppo del gioco, Dying Light è pronto ad arrivare nella sua versione Platinum anche su Nintendo Switch.

Noi siamo tornati a lanciarci nei panorami devastati dell'apocalisse zombie di Techland e nella recensione della Dying Light Platinum Edition siamo pronti per dirvi se questa versione fa di tutto per spingervi a spendere nuovamente i vostri soldi.

Un'infezione è per sempre

Dying Light: la maxi espansione The Following aggiunge anche la Dune Buggy!
Dying Light: la maxi espansione The Following aggiunge anche la Dune Buggy!

Dying Light ha puntato tanto fin dal suo esordio sulla componente narrativa, oltre che sull'immediatezza e la profondità del gameplay. La voglia di raccontare un'apocalisse zombie tramite un cast corale curatissimo e l'approfondimento della psicologia di molti personaggi è stato così importante per Techland, da spingerli a focalizzare buona parte della promozione del secondo capitolo proprio sulla libertà delle scelte narrative. Tralasciando l'infinita quantità di contenuti aggiuntivi e le quattro espansioni principali, il plot di Dying Light ci presenta un mondo allo sbaraglio, dove una variante della già conosciuta rabbia ha spinto buona parte della popolazione a tramutarsi in zombie assetati di carne.

Con questo idilliaco presupposto siamo spinti, sotto mentite spoglie, ad aiutare un gruppo di difesa che tenta disperatamente di studiare una cura, mentre la sopravvivenza risulta ogni giorno più difficile. Grazie ai legami stretti e all'aumento delle nostro abilità avremo però modo di sfuggire al casino nel quale ci siamo cacciati, facendoci anche un'idea chiara delle azioni a cui possono arrivare gli esseri umani messi alle stretti da qualcosa di più grande di loro.

Solo la campagna principale di Dying Light vi porterà via tranquillamente una ventina di ore se sarete poco attenti all'esplorazione della mappa e a preoccuparvi degli incarichi secondari e dell'upgrade delle abilità, divise in diversi rami e con due progressioni di esperienza distinte e indipendenti. Qualora questo non dovesse risultare sufficiente, la Platinum Edition contiene al suo interno tutti i contenuti arrivati nei cinque anni successivi al lancio sul mercato, compresa la maxi espansione The Followig, che quasi raddoppia la durata del gioco e che sposta il fulcro dell'azione al di là delle mura della città.

Una mappa ancor più grande, un cambio strutturale dell'ambientazione che si tramuta in un ambiente più rurale e la presenza di una splendida Dune Buggy personale e potenziabile fanno da sfondo alla vicenda delle terre fuori da Harran. Veniamo spinti lì dalla curiosità di scoprire se le chiacchiere su una cura al virus sono fondate e ci imbattiamo in un culto che venera la "madre". Sicuramente meno impattante narrativamente della campagna principale, così come meno strutturato è il level design, che per forza di cose perde le forme labirintiche e verticali della città, ma si tratta di approccio tanto nuovo quanto fresco alle meccaniche di Dying Light, con tanto di nuove abilità, armi, completi e situazioni.

Ci sarebbe molto altro da aggiungere al pacchetto, ma inutile fare uno sterile elenco dei contenuti. Quel che conta è che tutto quello che è arrivato nel corso degli anni su PC e console -o quasi- è ora disponibile in un unico pacchetto che, nonostante non sia economico, è comunque il modo più comodo e completo per prepararsi al seguito.

La versione per Nintendo Switch

Dying Light: il parkour è sempre un piacere
Dying Light: il parkour è sempre un piacere

Per chi volesse approfondire davvero tutti gli aspetti del gameplay vi rimandiamo alla recensione di Dying Light, sicuramente più dettagliata e completa di quella che state leggendo. Nel nostro caso preferiamo invece soffermarci sulla riuscita o meno di questo porting per Switch.

Nel corso degli anni abbiamo vissuto tanti alti e bassi, passando da atrocità come RiME, per arrivare a veri e propri miracoli come The Witcher 3 e Bioshock. Dying Light in questo senso ci ha sorpresi positivamente. È ovvio che sarebbe sbagliato attendersi una versione tecnicamente vicina all'originale su PC, che a suo tempo era assolutamente un bel vedere. Qui aumenta vertiginosamente l'aliasing, si riduce l'orizzonte, si perdono molti dettagli e si abbassa notevolmente la qualità delle texture e dei modelli. Ciò, però, non inficia davvero il risultato finale e quel che più ci preoccupava in un titolo come Dying Light, ovvero il frame rate, si comporta meglio di quanto credessimo. Dimenticate di trovarvi di fronte ad un gioco ottimizzato al meglio, nelle situazioni più concitate l'ibrida di Nintendo perde qualche colpo e degli scatti si notano, ma per la maggior parte del tempo Dying Light mantiene i suoi 30fps e risulta quantomeno giocabile.

Il problema di instabilità sembrerebbe essere più legato ad un frame pacing attualmente instabile, che però verrà risolto tramite una patch già promessa dagli sviluppatori. D'altronde aspettarsi una versione perfetta ed esente da difetti, avendo Techland scelto di evitare le sempre più blasonate versioni cloud, sarebbe stato ingiusto e ingenuo da parte dei giocatori.

Dying Light: attenzione ad andare in giro di notte!
Dying Light: attenzione ad andare in giro di notte!

Allo stesso tempo è ovvio che, come già successo per The Witcher 3, giocare per la prima volta Dying Light con queste fattezze potrebbe non regalarvi le sensazioni più appropriate. Per tutti quelli che invece non possono fare a meno dell'apocalisse zombie del team polacco, questo porting saprà comunque farli sentire a casa. Ciò che consigliamo vivamente è di godere dell'esperienza in modalità portatile, così da evitare di accusare più del dovuto le mancanze tecniche dovute all'hardware e facendo in modo di sfruttare alcune delle nuove feature messe a punto per l'occasione.

Chi si è occupato del porting, infatti, ha preferito andare oltre il semplice compitino ed inserire una serie di elementi più che graditi. Innanzitutto il gioco sfrutta a pieno le vibrazioni dei Joy-Con, così da aumentare ancor di più l'immersività, consentendo per altro ai giocatori di Nintendo Switch di cooperare anche in locale fino a quattro persone con quattro console differenti.

A fianco agli aspetti più puramente tecnici, la versione Switch di Dying Light implementa i controlli di movimento e l'uso del touchscreen. Chi scrive non è grande amante dei primi e non a caso anche in Dying Light abbiamo resistito giusto una manciata di minuti con i Joy-Con tra le mani, prima di desistere e tornare a preferire il controllo classico. Si tratta però di una pura preferenza personale e per questo non ci sentiamo di affossarne il giudizio per un'incompatibilità soggettiva. Siamo certi che chi ha apprezzato questa feature in passato, lo farà ancora questa volta, seppur con una frenesia del gameplay davvero con pochi eguali.

Dying Light: dammi un abbraccino!
Dying Light: dammi un abbraccino!

Per quanto riguarda il touchscreen invece siamo davvero contenti del lavoro fatto. Non perché vada a cambiare totalmente le carte in tavola, ma poter gestire la navigazione dei menù e della mappa con l'uso delle dita sullo schermo è un plus che non si può davvero sottovalutare, soprattutto per chi è abituato alla libertà di utilizzo di un cursore del mouse rispetto a chi già utilizzata costantemente un controller.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 49,90 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (4)
8.1
Il tuo voto

Dying Light Platinum Edition per Nintendo Switch si posiziona fortunatamente nella colonna dei porting riusciti per l'ibrida di Nintendo. Nonostante le ovvie e inevitabili necessità di downgrade, in versione portatile il titolo di Techland resta godibile e abbiamo apprezzato lo sforzo di evitare il facile switch al cloud come invece avverrà per Dying Light 2 già dal giorno di uscita, il prossimo 4 febbraio. Una quantità smodata di contenuti, un frame rate sufficientemente solido, che soffre solo di un frame pacing che lo rende un po' instabile, ma che sarà sistemato con una prossima patch, Dying Light Platinum Edition è il perfetto passatempo per chi ad Harran ha già passato decine e decine di ore. Certo è che il prezzo non viene sicuramente in aiuto.

PRO

  • C'è talmente tanta roba che non saprete come scegliere
  • In portabilità gira discretamente, mascherando quanto può gli evidenti limiti tecnici
  • Le aggiunte dedicate a Switch danno l'idea di un lavoro ragionato

CONTRO

  • In versione docked diventa difficile da giustificare visivamente
  • Il frame pacing è da sistemare, ma una patch è già annunciata
  • Ovviamente i Joy-Con non sono i controller migliori per la frenesia di Dying Light