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Fae Farm: la recensione di un simulatore di vita senza troppa vita

La recensione di Fae Farm, un nuovo simulatore di vita in fattoria sulla falsariga di Stardew Valley, con tante cose da fare, ma ben poca personalità.

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   13/09/2023
Fae Farm: la recensione di un simulatore di vita senza troppa vita
Fae Farm
Fae Farm
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È quasi impossibile scollarsi di dosso la sensazione di aver già giocato a Fae Farm. Il gioco del team canadese Phoenix Labs è solo il più recente in una lunga lista di esperienze cosiddette "wholesome", termine anglofono acchiappatutto con cui viene spesso bollata quella pletora di giochi in cui azione, combattimenti e sfide impegnative lasciano il posto ad attività positive e leggere.

Simulatori di vita e di fattorie rappresentano una grossa fetta di questa particolare nicchia, con giochi come Animal Crossing, Harvest Moon e Stardew Valley che hanno visto negli ultimi anni un numero impressionante di emuli. La promessa è sempre la stessa: staccare la spina dallo stress quotidiano e dedicarsi alla propria casetta virtuale, con il proprio orto e magari i propri animaletti.

Occuparsi della recensione di Fae Farm doveva quindi essere un momento di escapismo, un'attività rilassante tra una mattinata a pescare, il pomeriggio a innaffiare l'orto e la sera a chiacchierare con sorridenti personaggi digitali. Peccato che questo allegro simulatore di vita risulti paradossalmente privo di vita.

Tanti contenuti, poca personalità

In Fae Farm c'è anche una grezza modalità multiplayer fino a quattro giocatori. Ci si può divertire ad affrontare dungeon e portare a termine le varie attività, ma gran parte dei progressi non vengono presi in considerazione per gli utenti ospiti
In Fae Farm c'è anche una grezza modalità multiplayer fino a quattro giocatori. Ci si può divertire ad affrontare dungeon e portare a termine le varie attività, ma gran parte dei progressi non vengono presi in considerazione per gli utenti ospiti

La storia di Fae Farm inizia con un pretesto ben poco originale: il protagonista parte per visitare l'isola di Azoria, finisce coinvolto in un naufragio e viene salvato e ospitato dalla sindaca del posto, che lo invita ad alloggiare in una fattoria abbandonata. Va bene così: a volte è un parente che ha lasciato una casetta in eredità, altre è un trasloco in campagna per le vacanze, ma tutti i giochi di questo tipo cercano di andare al dunque senza troppe giustificazioni. Guidato dagli incarichi che gli vengono affidati dal sindaco e dagli altri abitanti dell'isola, il giocatore impara presto tutto quello che è possibile fare in Fae Farm. Sostanzialmente, tutto quello che ci si aspetterebbe in un gioco fortemente ispirato a Stardew Valley e Animal Crossing: si può preparare il terreno e piantare semi, raccogliere frutta e verdura da mangiare o vendere, si possono pescare pesci e acchiappare insetti, e si possono costruire strumenti utili oppure oggetti per arredare casa.

Dove Fae Farm eccelle è nel modo in cui rende estremamente semplice svolgere tutte queste attività. Cambiare strumento richiede di premere un tasto o al massimo due; dalla mappa è possibile tracciare la posizione di un personaggio e raggiungerlo in un attimo; soprattutto, la possibilità di correre, tuffarsi e saltare più o meno ovunque rende gli spostamenti attraverso l'isola molto più immediati che in tanti altri giochi simili. La libertà di esplorare è però limitata da muri di rovi e altri ostacoli, e sarà necessario affrontare dei piccoli dungeon per riuscire a portare l'area alla normalità. Anche se queste caverne sono popolate da creature aggressive, però, i momenti da dungeon crawler di Fae Farm non rappresentano mai una sfida impegnativa o interessante, né sembrano davvero funzionali come i combattimenti in Dragon Quest Builders. Man mano che si ottengono nuovi arredamenti e oggetti si migliorano anche le prestazioni in battaglia, visto che aumenta l'indicatore della salute e del vigore, così come i danni inflitti. Tuttavia l'impressione è che i combattimenti siano stati inseriti più per aggiungere un'ulteriore attività alla già lunga lista del gioco. Nelle prime ore non ci si rende davvero conto di quante cose si possono fare in Fae Farm ed è solo quando si cominciano a raggiungere nuove ambientazioni e sbloccare fattorie aggiuntive che ci si fa un'idea della quantità di sistemi e contenuti.

Più avanti nel gioco si possono sbloccare ed equipaggiare le ali di fata, che permettono di muoversi ancora più agilmente da un punto all'altro dell'isola
Più avanti nel gioco si possono sbloccare ed equipaggiare le ali di fata, che permettono di muoversi ancora più agilmente da un punto all'altro dell'isola

Fae Farm poteva essere un eccezionale esponente del suo genere, se non fosse che gli sviluppatori hanno clamorosamente sottovalutato uno degli aspetti più importanti in un gioco che promette di far vivere una vita all'interno di un villaggio: il cast di personaggi. Tralasciando l'estetica cartoon molto simile allo stile di MySims (che può piacere o non piacere, ma che di sicuro risulta poco originale), tutti gli abitanti di Azoria sono dei manichini a cui è impossibile affezionarsi. Badate, hanno la loro utilità, comprano e vendono oggetti, assegnano missioni e danno informazioni utili su come funziona il gioco. Tuttavia non hanno alcuna personalità, tendono a essere sempre allegri e accondiscendenti, non raccontano mai storie interessanti e non sembrano avere un proprio carattere.

In Animal Crossing gli altri abitanti possono avere una giornata storta, essere un po' tristi e condividere piccoli racconti che fanno conoscere meglio i loro gusti; e quante volte abbiamo empatizzato con gli abitanti di Stardew Valley? Ci potevano stare più o meno simpatici - per qualcuno abbiamo preso una cotta e qualcun altro lo abbiamo detestato - ma è indubbio che avevamo davvero la sensazione di condividere la nostra vita virtuale con altri personaggi credibili. In Fae Farm questa sensazione manca completamente e anche la possibilità di sposare qualcuno diventa quindi inutile, messa lì tanto per. È un vero peccato che a fallire sulla caratterizzazione dei personaggi sia proprio un gioco che invece eccelle nella loro personalizzazione e inclusività: l'editor permette di modificare l'estetica del proprio alter ego a prescindere da qualsiasi distinzione di genere, si può ampiamente modificare la corporatura, ed è possibile indossare fin dall'inizio un hijab o un turbante. Questa diversità si vede anche nell'aspetto degli altri abitanti, ed è proprio per questo che spiace vedere un così deludente lavoro di scrittura.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch, PC Windows
Multiplayer.it
6.5
Lettori (6)
8.4
Il tuo voto

Fae Farm è un simulatore di vita dalle ottime fondamenta. Dalla pesca alla creazione degli oggetti, dall'arredamento casalingo al cacciare insetti, passando ovviamente per la cura del proprio orto e i combattimenti nelle caverne, il gioco ha tantissimi sistemi e tante attività da svolgere. Eppure, su queste fondamenta gli sviluppatori hanno costruito un'esperienza davvero poco memorabile, soprattutto a causa dei suoi personaggi: non ce n'è uno simpatico o interessante, non ce n'è mezzo che spicchi per il suo carattere o la sua storia personale, e alla fine ci si rende conto che ci si trova a svolgere le stesse attività di sempre in un ambiente vuoto e, nonostante il titolo, davvero poco magico.

PRO

  • Un mare di attività da svolgere
  • Squisitamente inclusivo nell'editor e nell'estetica dei protagonisti

CONTRO

  • Personaggi completamente privi di carattere
  • L'esplorazione e i combattimenti nei dungeon non sono divertenti né interessanti
  • Lo stile grafico à la MySims è davvero poco originale