I videogiochi di carte continuano a spopolare tra gli appassionati e il motivo è semplice: possono assumere tante forme, sempre diverse e interessanti. Un nuovo esempio di questa regola è disponibile da oggi, 15 settembre 2022. Parliamo di Foretales, di cui vi abbiamo già parlato qualche mese fa tramite il nostro provato.
Non aspettatevi un gioco di carte collezionabili alla Hearthstone e nemmeno un'avventura rogue-lite come Slay the Spire, perché Foretales punta tutto sulla narrazione e sull'esplorazione, con un'enfasi minore sui combattimenti e praticamente nessuna meccanica da deckbulding.
Se volete scoprire ogni dettaglio, continuate a leggere la nostra recensione di Foretales, che è disponibile in versione PC (quella utilizzata nel nostro test) e Nintendo Switch.
Il mondo di Foretales
Foretales ci porta in un mondo simil-medievale popolato da animali antropomorfi, una sorta di Sherwood oscura dove si ruba ai ricchi quanto ai poveri. Noi siamo, infatti, un ladruncolo qualunque, Volepain, che insieme all'amico Leo (una tigre) accetta un lavoro su commissione per guadagnare un po' di denaro: rubare una lira da una magione della sua città.
Il furto non finisce però nel migliore dei modi in quanto Leo viene catturato e Volepain viene maledetto dalla lira, che causa visioni di possibili futuri nefasti. Il mondo è infatti sull'orlo della distruzione e il nostro compito è di scongiurare le catastrofi, o perlomeno una parte di esse.
La trama ci farà esplorare il regno, passando da città e foreste a caverne e isole tropicali. Ogni area rappresenterà una missione che ci darà gli strumenti per evitare che i futuri visti da Volepain si verifichino, sempre se faremo in tempo. Ogni missione completata fa passare il tempo e ogni evento negativo ha un conto alla rovescia.
Riuscire a ottenere il miglior risultato al primo tentativo è quasi impossibile, ma non è un problema: Foretales è pensato per essere rigiocato (una partita dura dalle cinque alle sette ore). I dialoghi stessi di Volepain cambieranno nelle partite successive in quanto il volatile mantiene parte dei ricordi.
La trama è fiabesca, ma non scontata: fino alla fine della nostra seconda partita siamo rimasti in dubbio su chi fossero effettivamente i buoni e chi i cattivi, anche perché volendo possiamo persino noi diventare dei veri mostri, lasciando scie di cadaveri sulla nostra strada.
La libertà d'azione non si applica, infatti, solo sulla scelta delle missioni da completare e sul loro ordine, ma anche sul nostro approccio alle stesse. Ad esempio, cercare di completare un'intera campagna senza uccidere un singolo avversario è complesso, ma ci permette di notare quanto la struttura di gioco, carte alla mano, sia profonda.
Esplorazione, combattimenti e morale
Pur vero che Foretales non è un gioco della categoria dei deckbulding, rimane pur sempre un gioco di carte e con esse si svolge ogni azione.
Ogni missione ci porta in un luogo, come un città ad esempio, e ci posiziona su un tabellone che ha tre, quattro o cinque caselle. Ogni casella è un ambiente, come un mercato o un vicolo. Un mazzo contiene tutti gli ambienti principali, ma ce ne sono sempre di aggiuntivi che possono essere posizionati solo se usiamo una carta azione dei nostri personaggi, che hanno a proprio volta un mazzo predefinito. Ad esempio, in un vicolo, Leo può usare il proprio fiuto per trovare una taverna nella quale si possono svolgere ulteriori azioni con altre carte.
L'avventura si basa su questa meccanica: giocare una certa carta in un certo luogo per raggiungere certi ambienti, dove trovare ciò che ci serve per avanzare. Foretales ci dice in anticipo cosa accadrà in seguito a una certa azione, quindi non si tratta di tentare la fortuna. Potrebbe sembrare quindi molto facile, ma più si avanza più le combinazioni di luoghi e carte si fanno complesse e, anche con vari indizi, non è sempre scontato capire cosa si deve fare.
In alcuni casi ci si può persino "perdere" e certi passaggi sono alle volte poco chiari: chi vuole avere subito la risposta pronta potrebbe essere facilmente infastidito dalla struttura di Foretales, sappiatelo. Riteniamo anche che nelle fasi finali il livello di difficoltà sia molto più alto di tutto il resto del gioco: è un peccato perché Foretales funziona alla grande solo quando centra il perfetto equilibrio tra elaborato ma non troppo impegnativo. Qualche ritocco a certe sezioni sarebbe gradito, ma comunque in media possiamo ritenerci soddisfatti del design delle missioni.
Esplorare, però, è solo una parte del gioco. Molti ambienti e azioni non servono per avanzare con la trama, ma ci fanno accumulare preziose risorse valide per la missione in corso, come cibo, denaro, fama e malvagità. Queste si usano per ottenere alleati temporanei ma anche oggetti specifici che servono per azioni speciali e risultano importantissimi per i combattimenti.
Di norma, il combattimento è semplicemente uno scontro tra l'eroe e il nemico che si trova di fronte a lui, in un tabellone dedicato. Si infligge e si subisce danno e tramite alleati, carte potenziamento e oggetti come un coltello da lancio o una molotov è possibile avere la meglio, uccidendo i nemici. I nostri personaggi sono però fragili e pian piano che si avanza trovare cure sarà sempre più complesso, quindi la vera sfida è riuscire a far fuggire i nemici spendendo denaro, fama, malvagità o con certe carte speciali. I nemici hanno di norma un livello di morale e facendo fuggire alcuni nemici lo si azzera, il che causa la fuga dei restanti avversari.
Il gioco ci invoglia ad agire senza spargimenti di sangue, quindi siamo spinti a raccogliere risorse in aree secondarie, agire in modo tale da non aumentare il numero di nemici che ci inseguono e che potrebbero apparire nei luoghi che esploriamo. I personaggi hanno poi un numero limitato di carte e per riottenerne un po' si devono spendere risorse o subire alcuni malus, quindi ogni missione è come un'enorme partita a scacchi a tempo, nella quale cerchiamo di capire cosa fare nel mentre ottimizziamo la raccolta di risorse.
Tutto questo mix di meccaniche funziona molto bene e risulta divertente, anche perché ogni luogo ha proprie dinamiche uniche e propone anche compiti secondari da completare per avere dei bonus. Sommando poi il fatto che non potremo vedere ogni ambientazione in una sola partita, Foretales è divertente e interessante anche dopo più di un'avventura.
Il tutto è poi impreziosito dal lato artistico di Foretales. La colonna sonora è piacevole e ci sono tanti effetti sonori che ci fanno sentire dentro una città o una foresta, anche se in realtà di fronte a noi ci sono solo carte statiche. Il vero punto di forza però è il narratore che commenta ogni nostra azione, come un Dungeon Master che racconta ai propri giocatori ciò che li circonda. Il doppiaggio di Travis Willingham (Critical Role, La Leggenda di Vox Machina) è perfetto. Le carte sono poi disegnate perfettamente e sempre molto dettagliate, tanto che vorremmo averle in formato fisico per collezionarle tutte.
Conclusioni
Foretales è un'avventura narrativa a base di carte particolare e divertente. Le meccaniche di gioco che fondono esplorazione, gestione delle risorse e combattimenti risultano sempre intriganti e varie, anche se di tanto in tanto un po' più complesse del dovuto. Trama, personaggi e ambientazione sono interessanti da scoprire e la struttura del gioco è pensata per rendere piacevole rigiocare più volte.
PRO
- Artisticamente ottimo
- Rigiocabile
- Tante meccaniche ben fuse
CONTRO
- Ogni tanto è più complesso del dovuto