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Google Pixel 6a, la recensione dello smartphone Android di Google più economico

Google completa l'offerta della serie 6 dei suoi smartphone Android con il Pixel 6a, il modello più economico che promette di mantenere intatta l'esperienza dei suoi predecessori più costosi.

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   21/07/2022

La serie 6 di Google Pixel ha saputo farsi apprezzare, incontrando però anche qualche problematica legata a bug software e difetti hardware riscontrati soprattutto durante le prime settimane che hanno per certi versi offuscato le qualità degli smartphone di Mountain View. Tra l'altro Pixel 6 e 6 Pro hanno anche testimoniato l'introduzione del SoC Tensor, sviluppato internamente da Google e basato su principi di progettazione per molti aspetti innovativi e particolarmente interessanti.

Sta di fatto che, mentre i Google Pixel 7 sono stati già in parte svelati e destinati ad arrivare sul mercato in autunno, in questi giorni viene completata la serie 6: accanto al modello "liscio" e al Pro infatti trova ora spazio anche il Pixel 6a, di fatto il modello economico che rappresenta quindi la porta di ingresso più accessibile alla nuova tecnologia di Google.

Sia chiaro però, non parliamo di uno smartphone di fascia bassa, perché il prezzo di listino è comunque fissato a 459€. La domanda quindi è sempre la solita: quanti sono i compromessi e le rinunce che si dovranno accettare rispetto alle schede tecniche dei fratelli maggiori? Scopriamolo assieme nella nostra recensione di Google Pixel 6a.

Scheda tecnica

Google Pixel 6a ha una scheda tecnica che ruota attorno a SoC Tensor
Google Pixel 6a ha una scheda tecnica che ruota attorno a SoC Tensor

Google Pixel 6a condivide con gli altri esponenti della serie il SoC proprietario Tensor, che nelle intenzioni del produttore rappresenta il cuore dell'esperienza, ideato e creato con in testa la priorità del machine learning. Si tratta di un chip con processo produttivo a 5nm octa core, con 2 core ad alte performance, 2 a medie e 4 ad alta efficienza. la GPU è una Mali-G78 MP20. La stessa Google ha dichiarato un aumento di prestazioni dell'80% lato CPU rispetto allo Snapdragon 756 montato sul Pixel 5, e addirittura del 370% per la GPU.

Sono ovviamente valori indicativi e non destinati a tradursi nella stessa maniera sulle diverse singole applicazioni, ma è comunque un buon indizio per comprendere la bontà di un SoC capace di prestazioni interessanti, seppur con una architettura non del tutto convenzionale. La RAM di questo Pixel 6a si ferma a 6 GB, contro i rispettivamente 8 e 12 GB di Pixel 6 e 6 Pro: un valore non molto elevato che potrebbe creare qualche problema nella gestione del multitasking, obbligando al refresh delle applicazioni sospese. Analogo il discorso per lo spazio di archiviazione, fissato a 128 GB UFS 3.1 non espandibili.

Da segnalare inoltre, tra le tante differenze tra questo Pixel 6a e i fratelli maggiori, anche il passo indietro nella certificazione IP, che si accontenta di essere IP67 contro l' IP68 degli altri. Per chi non avesse dimestichezza con tali sigle, è presto spiegato: mentre gli altri Pixel 6 hanno una resistenza all'acqua garantita fino a un'ora ad un massimo di 3 metri di profondità, il nuovo arrivato si ferma a mezz'ora a un metro. Dettagli secondari per molti, importanti per altri.

Scheda tecnica Google Pixel 6a

  • Dimensioni: 152.2 x 71.8 x 8.9 mm
  • Peso: 178 grammi
  • Display: OLED da 6,1" con refresh rate a 60 Hz
  • SoC: Google Tensor
  • RAM: 6 GB
  • Fotocamere posteriori:
    • Wide 12.2 MP, f/1.7
    • Ultrawide 12 MP, f/2.2
  • Fotocamera frontale:
    • 8 MP, f/2.0
  • Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6e
  • Bluetooth: 5.2 con A2DP
  • Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità, Impronta Digitale
  • Colori:
    • Verde Salvia, Grigio Chiaro, Grigio Antracite
  • Batteria: 4410 mAh
  • Memoria e prezzo:
    • 6 GB RAM + 128 GB | 459€

Design

Il design di Google Pixel 6a è fedele ai predecessori della serie 6
Il design di Google Pixel 6a è fedele ai predecessori della serie 6

Dal punto di vista del design vengono ovviamente riprese ampiamente le linee e gli elementi stilistici dei precedenti esponenti della serie 6, quindi con la scontata parte frontale full screen sebbene con cornici non proprio sottilissime, per un rapporto screen-to-body dell'83%. Il punch hole è nella parte alta, centrale, piuttosto piccolo. La protezione è garantita dal Gorilla Glass 3, non quindi il più raffinato Victus presente sui modelli superiori. La cornice è in alluminio mentre il retro in plastica, con il doppio sensore fotografico e il flash alloggiati all'interno di un fascione nero in alto, che attraversa da parte a parte la superficie. La parte posteriore, lucida, tende a sporcarsi veramente rapidamente a causa di ditate e impronte.

La forma è piuttosto squadrata, con gli angoli solo leggermente arrotondati. Il profilo non presenta sorprese particolari, con i tasti di accensione e volume, l'alloggio per la SIM, la presa USB-C e gli speaker. Non è presente il jack audio da 3.5mm. In linea di massima si tratta di un telefono molto sobrio nella sua estetica, forse fin troppo potrebbe pensare qualcuno, ma ovviamente si tratta di gusti personali.

Ciò che probabilmente si apprezza di più del design del Google Pixel 6a sono però le dimensioni, soprattutto all'interno di un mercato Android che molto difficilmente al giorno d'oggi è in grado di offrire smartphone dalle forme compatte. Ecco quindi che il display scende dai 6,7" del 6 Pro e dai 6,4" del 6 a 6,1", per misure complessive di 71.8 x 152.2 x 8.9 mm: l'impronta del telefono è molto simile a quella di un iPhone 13 Pro per intenderci, per cui si riesce a tenere nella tasca dei pantaloni senza problemi particolari. Un fattore quindi che potrebbe risultare rilevante per chi non ama i "padelloni" o semplicemente ha necessità di uno smartphone compatto. Anche il peso è in linea con questi ragionamenti, fermandosi a 178 grammi.

Display

Lo schermo di Google Pixel 6a è un OLED di alta qualità
Lo schermo di Google Pixel 6a è un OLED di alta qualità

Lo schermo del Google Pixel 6a sarà senza dubbio uno degli oggetti di dibattito nella community, fondamentalmente per la scelta di proporre una frequenza di refresh di soli 60Hz, contro i 90 e 120 dei due modelli superiori. Sebbene sia ben chiara l'intenzione del produttore di differenziare le tre proposte della serie, è oggettivamente complicato non rimanere delusi da un valore del genere su un telefono dal listino di poco inferiore al 500€, considerando che sul mercato Android perlomeno i 90Hz sono disponibili spesso anche nella fascia bassa a prezzi molto inferiori.

Detto questo, è chiaro che il Pixel 6a si usa benissimo anche rinunciando alla fluidità superiore, e nuovamente in questo caso si tratta di un elemento che potrebbe risultare tutto sommato secondario per più di qualche utente. Come dicevamo poco sopra, il display è un OLED FHD+ da 6,1" con rapporto 20:9 che, chiuso un occhio sul refresh, non presenta difetti particolari. Anzi, è un pannello abbastanza luminoso e ben regolato, con colori vivaci che possono essere regolati attraverso 3 preset (naturali, migliorati, adattivi). Ottimi i neri e l'angolo di visione, come prevedibile su un pannello di questo tipo. C'è la funzione always on non personalizzabile che mostra ora, data, meteo e elenco delle notifiche.

Nell'ambito di utilizzo dei vari servizi streaming, come Youtube, Prime Video e Netflix il comportamento è ottimo, con una riproduzione perfetta dei flussi ad alta definizione e HDR. Davvero notevole infine l'audio stereo, incredibilmente rotondo, pieno e ricco di dettagli, con bassi soddisfacenti (ovviamente per quanto possibile) e nessuna distorsione anche al massimo volume, che è parecchio alto.

Fotocamere

Google Pixel 6a conferma la qualità del software fotografico
Google Pixel 6a conferma la qualità del software fotografico

L'impianto fotografico del Google Pixel 6a è composto da una doppia fotocamera: nel dettaglio si tratta di una principale da 12.2 MP f/1.7 Sony IMX363 DP e di una ultra grandangolare da 12 MP f/2.2 Sony IMX386. Se avete confidenza con la serie Pixel avrete subito capito che stavolta è stato deciso un cambio di rotta rispetto al passato, quando sui precedenti modelli "a" veniva montata la stessa fotocamera del Pixel del modello superiore, rendendoli quindi particolarmente interessanti sotto questo punto di vista.

Stavolta si è scelta un'altra strada, visto che qui non troviamo l'ottimo sensore principale da 50MP del Pixel 6 bensì il Sony IMX363: si tratta di un obiettivo a dir poco rodato, dal momento che è stato montato su molti smartphone e anche sulla stessa serie Pixel addirittura a partire dal Pixel 3. Qual è il motivo di questa decisione? L'ha spiegato Google stessa, affermando che l'intenzione del Pixel 6a è quella di offrire una "core experience" all'altezza degli altri modelli: e se in passato ciò passava attraverso il reparto fotografico, ora invece il punto nevralgico è il chip Tensor. Questo significa quindi che il Pixel 6a fa brutte foto? Assolutamente no, perché è proprio il Tensor che entra in gioco migliorando la qualità attraverso le avanzate capacità di image processing.

Certo non siamo ai livelli di Pixel 6 e 6 Pro, questo è necessario dirlo, e mancano anche tutta una serie di caratteristiche aggiuntive che arricchivano l'offerta di questi ultimi come ad esempio il Motion Mode capace di aiutare durante la ripresa di soggetti in movimento. È però presente la Gomma Magica, ovvero lo strumento di editing integrato che consente di eliminare elementi sgraditi all'interno delle foto: in base alla complessità e grandezza dell'elemento da eliminare i risultati possono passare da deludenti ad eccellenti, ma rimane comunque una capacità interessante e utile. Analoghi aiuti software si applicano negli scatti ai volti nei ritratti, e la funzione Real Tone riesce a riprodurre i toni della pelle con una precisione superiore.

Tornando sulla qualità delle fotocamere, se il sensore principale è identico al passato è stato invece migliorato l'ultrawide, che rispetto al 16MP di Pixel 5a scende sì a 12MP ma con la capacità di far passare molta più luce e quindi di dar vita a foto semplicemente migliori. Tutto sommato comunque la nostra esperienza col reparto fotografico di Pixel 6a è stata soddisfacente, e rappresenta una ulteriore conferma delle enormi qualità nell'integrazione software e hardware di tali elementi da parte di Google. Il Tensor fa il suo lavoro e gli scatti sono definiti, con una buona rappresentazione dei colori un ottimo livello di dettaglio, sicuramente superiori rispetto a quanto sarebbe lecito attendersi leggendo semplicemente i dettagli tecnici degli obiettivi. Discreti anche gli scatti in condizioni di scarsa luminosità, ancora una volta grazie ai raffinati software di Google e all'aiuto del SoC: qua però il lavoro di processing diventa un po' troppo invadente e forzato.

Promossi i video, che possono raggiungere i 4k a 60 fps, con l'aiuto di una stabilizzazione ottica per il sensore principale che lavora veramente molto bene. Funzionale infine la selfie cam da 8 MP, senza infamia e senza lode.

Google Pixel 6a, foto con principale
Google Pixel 6a, foto con principale
Google Pixel 6a, foto con ultrawide
Google Pixel 6a, foto con ultrawide
Google Pixel 6a, foto in modalità notturna
Google Pixel 6a, foto in modalità notturna

Batteria

La batteria di Google Pixel 6a è solo discreta
La batteria di Google Pixel 6a è solo discreta

La batteria di Google Pixel 6a si ferma a 4410 mAh, non una enorme capacità quindi ma comunque sufficiente per coprire l'intera giornata di uso normale. Con un uso più intenso però c'è il rischio di aver bisogno di una ricarica. Va tenuto conto anche del fatto che lo schermo di dimensioni contenute e il buon lavoro di ottimizzazione hardware e software sono in grado di ridurre le richieste energetiche del device, permettendo così di mantenere una autonomia nel complesso soddisfacente.

Meno convincente è la ricarica rapida a 18W, un po' pochi per gli standard attuali. È assente la ricarica wireless, caratteristica che invece Pixel 6 e 6 Pro possedevano. Merita di essere menzionato il fatto che la confezione minimalista e a ridotto impatto ambientale del Pixel 6a non include il caricabatterie, ma soltanto il cavo.

Prestazioni

Google Pixel 6a non ha difficoltà in nessun ambito di uso
Google Pixel 6a non ha difficoltà in nessun ambito di uso

Le prestazioni del Pixel 6a confermano come l'architettura del SoC Tensor studiata da Google abbia come priorità un certo tipo di operazioni (in primis gli algoritmi di intelligenza artificiale) piuttosto che la forza bruta pura e semplice. Nell'ottica della visione della casa di Mountain View e di ciò che intende offrire alla sua utenza è tutto molto chiaro e coerente, motivo per cui non è corretto attendersi dagli smartphone equipaggiati con questo SoC risultati straordinari nei benchmark.

Ciò nonostante non abbiamo avuto alcun desiderio di maggiore potenza durante l'uso di Pixel 6a, che si è rivelato veloce e reattivo in qualsiasi situazione. L'uscita di questa versione a diversi mesi di distanza da Pixel 6 e 6 Pro ha inoltre dato il vantaggio di portare con sé un software di sistema più pulito, sostanzialmente privo dei tanti bug che avevano pesato al lancio dei precedenti telefoni della serie.

Videogiochi

Google Pixel 6a si difende molto bene anche coi videogiochi
Google Pixel 6a si difende molto bene anche coi videogiochi

Pur essendo uno smartphone del tutto in grado di gestire i videogiochi più complessi attualmente disponibili sul mercato, il Pixel 6a non è propriamente il device più indicato per chi ha come priorità la componente videoludica nell'acquisto di un nuovo telefono. A conferma di ciò, basti sapere che non esiste un vero e proprio game mode inteso come app a sé che faccia da hub centrale per la raccolta dei propri giochi e per l'ottimizzazione delle prestazioni. Per ottenere qualcosa di simile bisogna poggiare sulla modalità gioco proprietaria di Android 12, da attivare tra l'altro dopo averla scovata, ben nascosta nel menu impostazioni/notifiche. Allo stato attuale però questa consente di poter gestire le prestazioni solo sui giochi con essa compatibili, mentre per gli altri ci si deve accontentare di contatori dei fps e tasti rapidi per catture e video.

Chiusa la parentesi, sia chiaro che certamente non stiamo parlando di un device debole a livello tecnico, e il fatto che non esistano al momento videogiochi capaci di mettere veramente in difficoltà gli smartphone più moderni si traduce in una risposta del Pixel 6a a testa alta di fronte a qualsiasi titolo da noi installato, come Genshin Impact, Call of Duty, Asphalt 9 e Diablo Immortal.

Ovviamente lo schermo piccolo, se porta con sé vantaggi nella comodità d'uso quotidiano, di converso crea qualche problema con i videogiochi, soprattutto per quanto riguarda la leggibilità di quelli che hanno tanti elementi a video o interfacce complesse.

Esperienza d'uso

Google Pixel 6a è un buono smartphone, ma con qualche difetto
Google Pixel 6a è un buono smartphone, ma con qualche difetto

Uno dei maggiori vantaggi nello scegliere uno smartphone di Google sta sicuramente nella garanzia del supporto e nella velocità di aggiornamento delle major release di Android. Sotto questo punto di vista, il Pixel 6a come gli altri Pixel è destinato a ricevere come minimo 3 aggiornamenti maggiori del sistema operativo e 5 anni di aggiornamenti di sicurezza, un motivo di tranquillità che non va preso sottogamba.

Detto questo, ovviamente il telefono monta Android 12 in versione vanilla, quindi l'esperienza pura e pulita intesa da Google. Il sistema operativo ha superato le prime settimane di bug fix e correzioni, motivo per cui l'esperienza d'uso è ora tutto sommato esente da problematiche rilevanti. Ci sono poi una serie di novità e caratteristiche aggiuntive come la rilevazione continua della musica, la regolazione automatica dell'equalizzatore in base al rumore ambientale, la traduzione simultanea offline e i sottotitoli in tempo reale, rilevazione e traduzione del testo, ma anche dedicate ad aumentare la sicurezza come il rilevamento degli incidenti. Tutte qualità che espandono effettivamente le funzionalità dello smartphone rendendolo sempre più uno strumento versatile e in grado di aiutare effettivamente nella vita quotidiana.

Pixel 6a si è fatto apprezzare per le sue misure compatte, molto comode anche nell'uso con una mano sola, ma va detto che ha dimostrato una certa tendenza a scaldarsi piuttosto in fretta, seppur mai a livelli da compromettere il confort di utilizzo. Una nota sul sensore di impronte sotto lo schermo, migliorato (a detta di Google) rispetto a Pixel 6 e 6 Pro: funziona bene, sia chiaro, ma abbiamo avuto esperienza con sensori più veloci e precisi. Inoltre l'area su cui poggiare il dito è piccola, richiedendo una precisione particolare.

Conclusioni

Prezzo 459 €

Multiplayer.it

8.0

Google Pixel 6a è un'aggiunta senza dubbio necessaria alla linea di smartphone Google, perché amplia il ventaglio di proposte includendo anche una versione più economica, andando così a proporre un device Pixel nella fascia di prezzo sotto la soglia psicologica dei 500€. Ed è un buon prodotto, con un'intrigante integrazione tra software e hardware e ricco di tutta quella serie di caratteristiche uniche dei Pixel apprezzate dal pubblico. La scelta della casa di Mountain View rischia però di spiazzare l'utenza storica della serie, perché rinuncia ad offrire una componente fotografica di identico valore anche sulla serie "a", preferendo puntare sul SoC Tensor come filo conduttore dell'intera linea Pixel 6. L'idea non è necessariamente sbagliata, sia chiaro, ma la posizione di Pixel 6a al prezzo attuale di 449€ è molto scomoda, perché il Pixel 6 si può ormai trovare (anche attraverso i canali ufficiali in occasione degli sconti) a circa 100€ di più, rendendo assolutamente preferibile quest'ultimo viste le sostanziali differenze tecniche. Gli inevitabili futuri sconti potranno quindi mettere più a fuoco questo nuovo smartphone che ha comunque le sue carte da giocare.

PRO

  • L'esperienza Pixel a un prezzo accessibile
  • Ottima integrazione tra hardware e software
  • Misure compatte

CONTRO

  • Schermo a soli 60 Hz
  • Fotocamere un po' deludenti per il "nome" Pixel
  • Prezzo di listino troppo vicino al Pixel 6 scontato