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Google Pixel 7 Pro, la recensione del top di gamma Google con processore Tensor di nuova generazione

Tra gli smartphone Android più attesi della stagione c'è il nuovo flagship di Google, chiamato a consolidare le prestazioni del SoC proprietario Tensor: ecco la recensione di Google Pixel 7 Pro.

RECENSIONE di Fabio Palmisano   —   13/10/2022

Con la sua nuova generazione di smartphone, Google è attesa a un autentico banco di prova, come vedremo in questa recensione di Google Pixel 7 Pro. Il modello di punta dell'azienda di Mountain View arriva infatti dopo l'esordio decisamente a singhiozzo del System on Chip proprietario Tensor sul precedente Google Pixel 6 Pro, e ha dunque l'obbligo di farsi vedere da subito ben saldo sulle sue gambe per dimostrare la concretezza dell'infrastruttura progettata internamente alla grande G.

Pixel 7 Pro è il nuovo top di gamma Google che monta l'evoluzione del chip proprietario Tensor
Pixel 7 Pro è il nuovo top di gamma Google che monta l'evoluzione del chip proprietario Tensor

Non si tratta però dell'unico motivo di interesse nei confronti di un dispositivo che, come da tradizione Pixel, punta molto sulla qualità della componente fotografica grazie a un intensivo sfruttamento dell'intelligenza artificiale, nonché su un'autonomia di tutto rispetto che si fonda su un attento processo di ottimizzazione.

Non guasta poi il fatto che Google sia riuscita a mantenere un prezzo in linea con quello della serie 6, nonostante i problemi di aumento dei costi delle materie prime e di inflazione tipici del periodo che stiamo vivendo: parliamo di 899€ per la versione con 128 GB di spazio di archiviazione e 999€ per quella da 256 GB, cifre chiaramente tutt'altro che irrisorie ma simili e in molti casi inferiori ad altri top di gamma del panorama Android. Non resta dunque che scoprire se Google Pixel 7 Pro riesce a mantenere le sue allettanti promesse.

Caratteristiche hardware

I contenuti della confezione di Google Pixel 7 Pro sono decisamente scarni se confrontati con altri competitor
I contenuti della confezione di Google Pixel 7 Pro sono decisamente scarni se confrontati con altri competitor

Facendo il solito giochino di mettere a confronto la scheda tecnica di Google Pixel 7 Pro con il precedente Pixel 6 Pro si potrebbe saltare a conclusioni affrettate, perché effettivamente le differenze tra i due modelli non sono particolarmente profonde. Dall'esordio del chip proprietario Tensor nella gamma di smartphone dello scorso anno ne è però passata di acqua sotto i ponti, e il colosso di Mountain View ha riversato questo know-how nel nuovo SoC Tensor G2. Il focus rimane chiaramente quello del machine learning e il processo produttivo è sempre a 5 nm, mentre cambiano i due core intermedi - passando da Cortex A76 ad A78 - così come la TPU, qui più potente rispetto al passato.

Procedendo nell'analisi dell'hardware, da notare una GPU Mali G-710 che segna un ridimensionamento rispetto alla Mali G78 di Pixel 6 Pro e 12 GB di RAM UFS 3.1 che si abbinano a 128 o 256 GB di spazio di archiviazione (non espandibile) a seconda del taglio scelto. Fronte connettività c'è tutto ciò che serve, con supporto alle reti 5G oltre a Wi-Fi 6e, GPS, Bluetooth 5.2 e NFC.

Molto scarna infine la dotazione di accessori inclusi nella confezione: un aspetto che potrebbe far storcere il naso agli utenti abituati alla generosità dell'offerta di molti dispositivi di provenienza cinese, ma che è un naturale proseguimento del percorso di Google volto al minimalismo e alla riduzione dell'impatto ambientale. Assieme allo smartphone si trova dunque soltanto un cavo USB-C, un adattatore USB/USB-C e un piccolo manuale.

Scheda tecnica Google Pixel 7 Pro

  • Dimensioni: 162.9 x 76.6 x 8.9 mm
  • Peso: 212 grammi
  • Display:
    • LTPO AMOLED da 6,7"
    • Risoluzione QHD+ 1440 x 3120
    • Refresh rate a 120 Hz
    • Luminosità di picco 1500 nit
    • Aspect Ratio 19.5:9
  • SoC: Google Tensor G2
  • RAM: 12 GB
  • Fotocamere posteriori:
    • Principale Wide 50 MP, f/1.85
    • Grandangolare Ultra-Wide 12 MP, f/2.2 125.8°
    • Tele 48 MP, f/3.5, zoom ottico 5x ibrido 30x
  • Fotocamera frontale:
    • Principale Wide 10.8 MP, f/2.2
  • Connettività Wi-Fi:802.11 a/b/g/n/ac/6e
  • Bluetooth: 5.2 con A2DP/LE/aptX HD
  • Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Barometro, Prossimità, Luce Ambientale, Impronta Digitale
  • Colori:
    • Obsidian
    • Hazel
    • Snow
  • Batteria: 5000mAh
  • Memoria e prezzo:
    • 12 GB RAM + 128 GB | 899€
    • 12 GB RAM + 256 GB | 999€

Design

Il design di Google Pixel 7 Pro si differenzia dal predecessore solo per alcuni dettagli
Il design di Google Pixel 7 Pro si differenzia dal predecessore solo per alcuni dettagli

La serie 6 di Pixel aveva sparigliato le carte con un design di rottura con il passato e decisamente distintivo soprattutto in un ambiente molto poco propenso all'innovazione estetica come quello degli smartphone Android. Non stupisce dunque notare come l'azienda di Mountain View non abbia voluto modificare più di tanto un look diventato iconico, lavorando più che altro su piccoli dettagli.

La cover posteriore è in Gorilla Glass Victus esattamente come nel precedente modello, con la fascia orizzontale che ospita il modulo fotocamere non più di colore nero ma della stessa tonalità del frame in alluminio, diversa a seconda della versione scelta tra Obsidian, Hazel e Snow: un particolare che a nostro modo di vedere dà un aspetto ancora più elegante al prodotto.

Lo schermo da 6,7" è protetto anche in questo caso da Gorilla Glass Victus e presenta un punch hole di medie dimensioni al centro della parte superiore, mentre la cornice si mantiene il più possibile pulita ed essenziale, presentando sul lato destro il tasto di accensione e il bilanciere per il volume, su quello sinistro l'alloggiamento per una singola nanoSIM (la doppia utenza è contemplata solo tramite eSIM) e in basso gli altoparlanti e la porta USB-C.

Dimensioni e peso, va detto, non sono proprio trascurabili: 162.9 x 76.6 x 8.9 mm per 212 grammi di peso rendono Google Pixel 7 Pro un dispositivo indubbiamente grande, in linea comunque con il modello dell'anno scorso e con la maggior parte dei flagship di fascia alta. L'assemblaggio è ad ogni modo eccellente e la certificazione IP68 garantisce protezione contro acqua e polvere.

Display

Il display di Google Pixel 7 Pro è molto definito e luminoso
Il display di Google Pixel 7 Pro è molto definito e luminoso

Google non ha sentito il bisogno di intervenire in maniera drastica sul display di Pixel 7 Pro, e a nostro giudizio ha fatto bene: il pannello montato su Pixel 6 Pro si era già dimostrato di eccellente fattura, quindi anche per una logica di contenimento dei costi (più che mai vitale in questo periodo) non aveva davvero molto senso avventurarsi con altre soluzioni.

Lo schermo è dunque un AMOLED LTPO con risoluzione massima QHD+ 1440 x 3120 pixel (con possibilità di scendere a FullHD+ per risparmiare energia), dotato di una luminosità di picco di 1500 nit e un valore massimo di 1000 nit in HDR: la leggibilità è quindi garantita in tutte le situazioni, ma anche la fluidità non scherza, con un refresh rate massimo di 120 Hz che può scendere a 60 Hz nelle situazioni più statiche, invero senza la scalabilità estrema che si è vista nei competitor più attenti a sfruttare al massimo gli spazi di manovra consentiti dalla tecnologia LTPO.

Non manca il supporto al formato HDR10+, necessario per godere al meglio di film e serie tv in streaming tramite piattaforme quali Netflix, Prime Video o Disney+, occasioni nelle quali peraltro si mette in bella mostra anche un audio stereo davvero notevole. I colori sono comunque sempre vividi e brillanti, con la possibilità di scegliere tra due distinti preset a seconda dei propri gusti. Immancabile infine l'always on display, non personalizzabile come su altri dispositivi ma semplice ed efficace nel mostrare ora, data, meteo ed elenco delle notifiche.

Fotocamere

L'app fotografica di Google Pixel 7 Pro in azione
L'app fotografica di Google Pixel 7 Pro in azione

Non scopriamo certo oggi come l'azienda di Mountain View punti molto sul comparto fotografico della gamma Pixel, ma fa indubbiamente piacere trovare in Google Pixel 7 Pro una serie di migliorie che alzano ulteriormente l'asticella della qualità rispetto alle già ottime performance della serie precedente. Detto in poche parole, Google Pixel 7 Pro è uno smartphone con il quale si può avere la quasi matematica certezza di ottenere scatti di gran livello in qualsiasi condizione, grazie al connubio tra obiettivi efficienti e intelligenza artificiale all'avanguardia.

Il modulo di fotocamere posteriori conta su una principale da 50 MP, un'ultra grandangolare da 12 MP e una tele 5x da 48 MP: si tratta di sensori di sostanza, che alle sparate di tanti competitor che giocano coi numeri dei megapixel per gonfiare le schede tecniche rispondono con una notevole facilità di scatto, una messa a fuoco strepitosa (impressionante come riescano a tracciare i soggetti in movimento) e una resa globale davvero eccellente. La principale regala immagini definite e con un credibile bilanciamento dei colori, riuscendo ad adattarsi alla luminosità circostante senza apparente difficoltà, con la modalità notturna che si attiva in automatico: insomma, che sia di giorno o di sera, con Google Pixel 7 Pro bisogna impegnarsi davvero molto per fare foto brutte.

Uno scatto eseguito con la principale di Google Pixel 7 Pro e con soggetti in movimento
Uno scatto eseguito con la principale di Google Pixel 7 Pro e con soggetti in movimento
Uno scatto eseguito con la principale di Google Pixel 7 Pro in scarse condizioni di luce
Uno scatto eseguito con la principale di Google Pixel 7 Pro in scarse condizioni di luce

L'ultra grandangolare, seppure molto valida in senso assoluto, è forse la componente in cui si percepiscono meno i miglioramenti rispetto a Pixel 6 Pro, dimostrandosi un po' meno capace della principale a gestire le situazioni con poca luce. Il sensore si occupa anche delle macro, entrando in azione da solo quando il software riconosce la vicinanza all'oggetto che si vuole immortalare: il processo è estremamente fluido e i risultati sono davvero notevoli per quantità di dettagli.

Uno scatto eseguito con l'ultra grandangolare di Google Pixel 7 Pro
Uno scatto eseguito con l'ultra grandangolare di Google Pixel 7 Pro
Uno scatto ravvicinato eseguito utilizzando l'ultra grandangolare di Google Pixel 7 Pro in modalità Macro
Uno scatto ravvicinato eseguito utilizzando l'ultra grandangolare di Google Pixel 7 Pro in modalità Macro

La tele conta invece sugli stessi megapixel della controparte su Pixel 6 Pro, ma il valore massimo dello zoom ottico passa da 4x a 5x. Selezionando l'ingrandimento massimo si ottengono scatti incredibilmente puliti e definiti, senza dubbio tra i migliori della categoria. Ci si può persino spingere a 10x e addirittura 30x con l'ausilio del digitale, perdendo ovviamente un po' di qualità per strada ma con risultati che stupiscono per stabilizzazione e sostanziale assenza di rumore.

Uno scatto eseguito con lo zoom ottico 5x di Google Pixel 7 Pro
Uno scatto eseguito con lo zoom ottico 5x di Google Pixel 7 Pro

Ottime inoltre le performance della frontale da 10.8 MP per selfie perfetti anche in modalità ritratto, e pollice alto anche per i video che arrivano a un massimo di 4K a 60 FPS (con una qualità tra le migliori che abbiamo riscontrato in ambito Android) consentendo peraltro di passare da un sensore all'altro senza interrompere la registrazione: simpatica anche la modalità Cinema che consente di mantenere il soggetto in primo piano e sfocare automaticamente lo sfondo, anche se l'effetto finale risulta inevitabilmente un po' posticcio.

Un selfie eseguito con la frontale di Google Pixel 7 Pro
Un selfie eseguito con la frontale di Google Pixel 7 Pro

L'apporto dell'intelligenza artificiale tanto cara a Google non si esaurisce infine nel sostanzioso aiuto durante gli scatti, ma si estende anche all'editing delle immagini, con una serie di funzionalità estremamente utili e in certi casi quasi miracolose in termini di efficacia: su tutte, vale la pena ricordare l'utility per eliminare le sfocature e la modalità Gomma Magica, che con dei semplici tap consente letteralmente di eliminare dalla foto i soggetti indesiderati.

Batteria

La batteria di Google Pixel 7 Pro garantisce una buona autonomia
La batteria di Google Pixel 7 Pro garantisce una buona autonomia

Per quanto concerne l'autonomia di Google Pixel 7 Pro, l'approccio dell'azienda di Mountain View è stato apparentemente conservativo, con valori mutuati direttamente dal modello precedente: la batteria è costituita dunque sempre da un modulo da 5000 mAh, la ricarica cablata arriva a 30W (non molti in senso assoluto, ma sufficienti per riempire metà serbatoio in 30 minuti circa) ed è presente anche quella wireless che si attesta su 23W.

Tecnicamente non cambia nulla rispetto a quanto montato su Pixel 6 Pro, ma la differenza la fa l'ottimizzazione: il Tensor G2 prosegue spedito sul percorso faticosamente tracciato dal predecessore a suon di aggiornamenti software, rivelandosi un processore davvero poco energivoro che apre la strada a una durata della carica che raggiunge senza particolari patemi le 24 ore e che può toccare persino le 72 con un utilizzo moderato e alcune impostazioni di risparmio energetico attivate. Insomma, un buon risultato che nel segmento dei top di gamma è tutt'altro che scontato, ma niente di trascendentale.

Prestazioni

Nell'utilizzo quotidiano, Google Pixel 7 Pro è veloce e reattivo in praticamente ogni situazione
Nell'utilizzo quotidiano, Google Pixel 7 Pro è veloce e reattivo in praticamente ogni situazione

Chi bazzica un po' la scena Android lo sa bene: gli smartphone di Google si concentrano più sull'intelligenza artificiale e sull'efficientamento di tutte le componenti hardware piuttosto che sulla forza bruta, motivo per cui non figurano mai in testa alle classifiche dei benchmark. Google Pixel 7 Pro non fa eccezione, e i test che abbiamo eseguito lo certificano in maniera abbastanza evidente come è possibile notare nella tabella comparativa qua sotto.

Guai però a pensare che ciò comporti avere per le mani un dispositivo lento o inferiore agli altri top di gamma nell'utilizzo quotidiano: Google Pixel 7 Pro gestisce operazioni complesse e multitasking senza affanno, con il processore Tensor G2 che sembra già molto più affidabile del suo predecessore, oltretutto consumando meno energia e mantenendo meglio le temperature sotto sforzo. Nella nostra esperienza non abbiamo notato singhiozzi o bug di sorta, segno evidente di come l'azienda di Mountain View abbia fatto tesoro del burrascoso esordio del suo chipset proprietario con la precedente generazione di Pixel.

Videogiochi

Call of Duty Mobile in azione su Google Pixel 7 Pro
Call of Duty Mobile in azione su Google Pixel 7 Pro

Per quanto non nasca con l'intenzione di affermarsi come un dispositivo particolarmente votato al gaming, Google Pixel 7 Pro non fatica a far girare bene autentici pesi massimi come Diablo Immortal, Call of Duty Mobile, PUBG o Genshin Impact. Certo è che gli utenti abituati ad altri dispositivi Android top di gamma potrebbero lamentarsi dell'assenza di una Modalità Gioco in senso classico (il software offre solo un pannello di controllo attivabile in maniera un po' macchinosa dal menu delle impostazione) , ma escludendo la nicchia dei pro player non c'è sostanzialmente nulla nel flagship di Google che faccia rimpiangere l'esperienza ludica offerta da altri competitor di pari livello.

Come abbiamo già detto nel paragrafo dedicato, la qualità del display c'è tutta - al netto di qualche singhiozzo nel rendering causato da una GPU non proprio fenomenale - e il suono riprodotto dagli altoparlanti stereo è chiaro e potente; le temperature non raggiungono inoltre mai livelli di guardia e il motore deputato alla vibrazione restituisce un convincente feedback aptico. Insomma, c'è tutto il necessario per giocare senza grosse rinunce ad ogni titolo presente sul Play Store.

Esperienza d’uso

A destra Google Pixel 7 Pro, a sinistra il più piccolo Google Pixel 7
A destra Google Pixel 7 Pro, a sinistra il più piccolo Google Pixel 7

Google Pixel 7 Pro non è certamente un dispositivo compatto (anzi) ma l'ergonomia non ne risente in maniera drastica, con un peso molto ben distribuito che consente anche di utilizzarlo con una mano sola, a patto di non avere dita particolarmente minute. Il materiale utilizzato per la scocca è però tanto gradevole alla vista quanto scivoloso, quindi mai come in questo caso è consigliabile proteggere lo smartphone con una cover.

La componente telefonica è impeccabile per ricezione e qualità dell'audio sia in capsula sia in vivavoce, e i sensori biometrici svolgono il proprio lavoro senza incertezze di sorta: il lettore di impronte digitali incastonato sotto lo schermo è rapido e preciso (nonostante un'area di rilevamento piuttosto ridotta), e il riconoscimento del volto 2D funziona bene anche in condizioni di scarsa luminosità ambientale.

Come per tutti gli smartphone realizzati internamente a Mountain View, anche nel caso di Pixel Pro 7 un notevolissimo valore aggiunto è rappresentato dal software: Android 13 nella sua versione "pura" è un sistema affidabile, maturo e adatto a soddisfare ogni esigenza, che rinuncia agli orpelli di personalizzazione di altre interfacce utente per concentrarsi unicamente sulla sostanza. Il focus sull'intelligenza artificiale ci mette lo zampino anche qui, con funzioni esclusive come le traduzioni istantanee di testi e video, la trascrizione in tempo reale di messaggi e chiamate e il riconoscimento automatico dei brani musicali percepiti in sottofondo.

Rispetto alla stragrande maggioranza della concorrenza Android, infine, Pixel 7 Pro offre come da tradizione Google un fattore di longevità in più grazie alla garanzia minima di 3 aggiornamenti maggiori del sistema operativo e 5 anni di aggiornamenti di sicurezza: un dettaglio da non trascurare per chi intende fare un investimento a lungo termine sul proprio nuovo smartphone.

Conclusioni

Prezzo 899 € / 999 €

Multiplayer.it

8.9

Se l'obiettivo di Google con Pixel 7 Pro era quello di portare a maturazione il lavoro iniziato con la serie 6 e il debutto del chipset proprietario Tensor, allora si può dire che la missione è perfettamente riuscita: il nuovo flagship di Mountain View è infatti uno smartphone affidabile, completo e veloce, che lascia la corsa ai benchmark ai competitor per puntare tutto su ottimizzazione e machine learning. È indubbiamente questo il risultato più notevole di Google Pixel 7 Pro, ovvero l'aver dimostrato come non serva una potenza di calcolo da astronave per garantire un'esperienza Android top di gamma. Un ottimo display, un comparto fotografico di assoluta eccellenza, un impianto audio di tutto rispetto e un software completo e coerente come pochi, sono le ulteriori frecce all'arco di uno smartphone che non esiteremmo a definire un best buy di fascia alta visto anche il prezzo in linea con la serie dello scorso anno.

PRO

  • Processore Tensor G2 e software super efficienti
  • Foto eccezionali grazie all'intelligenza artificiale
  • Buonissimo rapporto qualità/prezzo

CONTRO

  • Dimensioni e peso non irrisori
  • Autonomia soltanto buona e ricarica non rapidissima
  • Gli integralisti delle schede tecniche potrebbero reputarlo poco performante