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The Case of the Golden Idol, la recensione di una grandissima avventura grafica investigativa

Nella recensione di The Case of the Golden Idol vi parliamo del perché questa avventura punta e clicca dai toni investigativi merita tutta la vostra attenzione.

RECENSIONE di Gianluca Musso   —   13/10/2022
The Case of the Golden Idol
The Case of the Golden Idol
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Alcuni generi vecchi di decenni, specialmente sul panorama indipendente, sono tuttora incredibilmente popolari e continuano a evolversi col passare degli anni, mentre quello delle avventure grafiche, dopo l'età dell'oro dei dischetti bianchi della LucasArts, è da tempo trascurato anche dalle realtà indie più alternative e anticonformiste. Non è un caso che Return to Monkey Island abbia saputo ritagliarsi così tanta attenzione, esso non ha rappresentato solo il ritorno di uno dei simboli più iconici dell'intero medium, ma anche l'opportunità di tornare a giocare un punta e clicca per tutti coloro che erano rimasti drammaticamente vedovi da questo tipo di esperienze.

Vi avevamo caldamente consigliato di tenerlo d'occhio già in occasione del provato di qualche settimana fa, ma se vi riconoscete nella categoria che abbiamo appena citato dovreste seriamente accarezzare l'idea di avvicinarvi a The Case of the Golden Idol, un'avventura investigativa punta e clicca che aveva saputo conquistare il nostro interesse grazie alla demo pubblicata su Steam da Color Gray Games, uno studio indipendente lettone composto da soli due sviluppatori, Ernests e Andrejs Klevins. Il gioco è disponibile da oggi, ed è arrivato finalmente il momento di svelare se tutto il potenziale emerso dalla demo è riuscito a concretizzarsi.

Scopriamolo, nella recensione di The Case of the Golden Idol.

Idoli, sette e maledizioni

The Case of the Golden Idol mette in scena delitti di ogni tipo
The Case of the Golden Idol mette in scena delitti di ogni tipo

Violenti omicidi, sfortunati incidenti, enigmatici delitti. Tutti collegati a un singolo oggetto, un idolo d'oro che sembra regalare a chi lo possiede grandi fortune, ma anche una fine prematura e particolarmente violenta. Sono dodici i casi che il gioco dei fratelli Klevins mette in scena con uno splendido stile grafico in pixel art, e risolvendo ciascun di essi potremo lentamente ricostruire la storia dell'idolo attraverso lo scorrere delle generazioni, anche se da un certo punto in poi il titolo si concentra su un piccolo cast di personaggi ricorrenti che è facilissimo assorbire grazie a una splendida caratterizzazione, che riguarda in larga parte la loro scaltrezza e le loro malefatte.

Ogni dettaglio sui personaggi, però, potrà essere conquistato solo e sempre attraverso l'analisi delle prove, perché sì, The Case of the Golden Idol non è certamente una classica avventura interattiva e per certi versi non lo è affatto, dal momento che il titolo non è supportato da un protagonista, né da una vera e propria sceneggiatura.

È il giocatore, attraverso gli indizi e in prima persona, a dover mettere insieme i pezzi di un'intricata trama emergente i cui tasselli, scenario dopo scenario, vanno magicamente al loro posto in modo spesso molto inaspettato, costruendo una storia ricca di colpi di scena e risvolti inattesi.

La cosa che colpisce di più della storia di The Case of the Golden Idol è la coerenza con cui i fili nascosti del racconto si intersecano tra di loro senza creare buchi di trama e altre imperfezioni narrative, un traguardo difficilissimo da raggiungere per lo studio lettone considerata l'assenza di un narratore tradizionale. Durante le circa 8 ore di gioco che abbiamo impiegato per arrivare ai titoli di coda, solo un piccolo dettaglio della storia stonava con tutto il resto. Ebbene, quel singolo elemento si è poi dischiuso nel principale colpo di scena dell'intera avventura, quindi non possiamo far altro che elogiare Ernests e Andrejs per la qualità e l'armonia espresse dalla componente narrativa del loro titolo d'esordio.

Risolvere casi attraverso le parole

Uno sguardo al processo deduttivo con cui si possono risolvere i delitti di The Case of the Golden Idol
Uno sguardo al processo deduttivo con cui si possono risolvere i delitti di The Case of the Golden Idol

Un'altra, grande virtù di The Case of the Golden Idol è quella di offrire un gameplay investigativo davvero fuori dall'ordinario, in cui gli indizi sono rappresentati dalle parole che il giocatore svela esplorando accuratamente gli scenari del gioco. Fondamentalmente, ogni caso si divide in due fasi distinte, la prima che appunto ci vede impegnati nella ricerca delle parole all'interno dell'ambientazione, e la seconda in cui si usano quest'ultime per ricostruire un diario che spiega cos'è accaduto alla vittima. La vera anima da punta e clicca del titolo sviluppato dai fratelli Klevins si mostra proprio nella prima fase, perché serve un occhio attento e tanto spirito d'osservazione per scovare ogni indizio, mentre mancarne anche solamente uno può tradursi nell'assenza di un tassello fondamentale nella ricostruzione del delitto. Il gioco prevede una modalità in cui i punti di interesse sono costantemente evidenziati, ma sebbene siamo stati costretti ad attivarla in un paio d'occasioni durante la nostra avventura, il consiglio è quello di cominciare lasciandola disattivata per poi ricorrerne solo in caso di difficoltà.

Se i primi frangenti dell'investigazione seguono le dinamiche classiche delle avventure interattive, è la fase deduttiva a rappresentare una grossa novità nel genere degli investigativi. La schermata dedicata ai ragionamenti cambia da scenario a scenario, ma generalmente prevede di compilare un diario con le parole apprese esplorando l'ambientazione, con l'unico obiettivo di scoprire cos'è successo alla vittima. Ogni livello, però, include altre sezioni specifiche, utilissime per confermare le deduzioni preliminari prima di cimentarsi con la risoluzione del caso. Ad esempio, i primi delitti includono un pannello con i ritratti dei personaggi coinvolti, che può essere compilato assegnando a ciascuno di loro un nome. Se le scelte sono corrette le parole utilizzate vengono tolte dal campo delle ipotesi, e così facendo è più facile procedere per gradi senza lanciarsi in tentativi inutili.

La storia di The Case of the Golden Idol arriverà a coprire diversi anni, seguendo l'ascesa di una pericolosa setta
La storia di The Case of the Golden Idol arriverà a coprire diversi anni, seguendo l'ascesa di una pericolosa setta

La soluzione, nel gioco dello studio lettone, è sempre nascosta sotto la superficie delle prove documentali, e non emerge mai con chiarezza anche guardando al quadro generale. La vera star di The Case of the Golden Idol è il puro e semplice processo di deduzione, che spesso costringe l'investigatore a procedere a ritroso per esclusione, dato che di frequente mancano le prove dirette in grado di inchiodare i colpevoli ai loro crimini. Proprio per questo i primi livelli non sapranno impegnare poi molto chi è avvezzo a enigmi e rompicapi, mentre le fasi avanzate della storia sono riuscite a metterci realmente in crisi, anche se non siamo mai dovuti ricorrere ai suggerimenti che il gioco mette a disposizione di chiunque si trovi bloccato nella ricostruzione del caso.

L'unica pecca della formula studiata dai fratelli Klevins è che con un numero limitato di spazi sul diario dove inserire le parole, quando manca un tassello si può furbescamente procedere per tentativi, senza che il gioco penalizzi la pratica in alcun modo. Per alcuni ciò rappresenterà una comoda via d'uscita dalle situazioni più intricate, ma da parte nostra avremmo preferito un approccio più purista alla questione. Un altro, grosso dettaglio sul quale è importante mettervi in guardia è che il titolo al momento non include alcuna forma di localizzazione italiana e, trattandosi di un'esperienza focalizzata sulle parole e sulla comprensione del testo, potrebbe davvero rivelarsi difficile fruire adeguatamente The Case of the Golden Idol se non masticate una parola d'inglese.

La direzione artistica di The Case of the Golden Idol è davvero eccellente
La direzione artistica di The Case of the Golden Idol è davvero eccellente

Dato lo stile grafico che il gioco adotta non c'è poi molto da dire sulla sua componente tecnica, quindi occuperemo queste righe per celebrare l'ispiratissima direzione artistica di The Case of the Golden Idol, che non solo mette in campo una squisita pixel art arricchita da uno stile di disegno molto particolare, ma che condisce il tutto con un'iconica colonna sonora che risulta davvero azzeccata per le atmosfere del titolo realizzato da Color Gray Games. Valori indiscutibili della produzione lettone, che non fanno che lievitare ancor di più il voto che abbiamo scelto di assegnargli.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam
Prezzo 17,99 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (19)
8.1
Il tuo voto

Tra le grandi pubblicazioni autunnali, si nasconde sorniona una perla che è solo apparentemente nascosta, perché tante, tantissime personalità dell'industria hanno notato The Case of the Golden Idol e la ritengono una delle uscite più interessanti della stagione videoludica. Il punta e clicca investigativo del duo lettone arriva su Steam supportato da una trama avvincente che ha il merito di raccontarsi da sola mentre si indagano i terribili delitti che mette in scena, e da una formula di gameplay talmente originale che non potrà fare altro che conquistarvi. Chi si considera avvezzo alle avventure grafiche non deve avere il minimo dubbio e correre a fare suo il titolo d'esordio di Color Gray Games, ma anche se non vi siete mai trovati vicini al genere fateci un'idea, perché non ve ne pentirete.

PRO

  • La storia, avvincente e ben scritta, emerge spontaneamente dagli indizi
  • Gameplay investigativo davvero originale
  • Direzione artistica da lodare

CONTRO

  • Il gioco è interamente basato sui testi e manca la localizzazione italiana