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Hi Score Girl 2, la recensione

Hi Score Girl torna su Netflix e conclude la storia cominciata un anno fa: la seconda stagione sarà stata all'altezza della precedente? Scopritelo nella nostra recensione

RECENSIONE di Christian Colli   —   13/04/2020

L'anime ispirato al manga Hi Score Girl di Rensuke Oshikiri giunge alla sua naturale conclusione con la seconda season, intitolata per l'appunto Hi Score Girl II, della quale vi apprestate a leggere la recensione. Dopo il piccolo aggiornamento dello scorso anno che ha integrato tre episodi alla prima stagione, le nuove puntate - nove in tutto - adattano gli ultimi volumi del manga pubblicato sulla rivista Monthly Big Gangan tra il 2010 e il 2018. La serie ha riscosso un buon successo soprattutto tra i fan dei videogiochi proprio perché ripercorre i primi anni '90 con gli occhi di un ragazzino un po' nerd che scopre l'amicizia e l'amore tra i cabinati delle sale giochi. Avevamo promosso la divertentissima prima season nella nostra recensione, ragion per cui ci siamo avvicinati alla seconda annata con grandi aspettative... rimanendo sfortunatamente scottati. Vi spiegheremo perché nelle prossime righe.

Amori e rivalità al liceo

La seconda stagione di Hi Score Girl comincia con una specie di riassunto delle puntate precedenti, visto con gli occhi di Akira Ono: in pochi minuti - giusto metà episodio - ripercorriamo i momenti salienti della prima annata, scoprendo qualcosa di più sulla vita di Akira e delle responsabilità che si è addossata dopo che la sorella maggiore Makoto ha rinunciato al proprio titolo. Ancora una volta, Hi Score Girl sorprende per il modo in cui riesce a caratterizzare la "piccola Ono" senza che pronunci una sola parola tutto il tempo, lasciando che siano le sue espressioni, i suoi gesti o gli altri personaggi a parlare per lei. Quando la storia finalmente ricomincia, è il 1996 e i nostri protagonisti sono entrati al liceo: un momento di passaggio verso l'età adulta che ruota tutto intorno alla scoperta dei sentimenti e del modo in cui si trasformano le relazioni, una volta perduta la loro fanciullesca aura di ingenuità. Così Hi Score Girl II ci catapulta senza troppe cerimonie in una versione ancora più sofisticata del triangolo amoroso formato da Akira, Haruo e Koharu.

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Koharu è il personaggio su cui la prima metà della stagione punta i riflettori. La biondina, che si era avvicinata ai videogiochi per interesse nei confronti di Haruo, sembra aver trovato una dimensione propria e la sicurezza in sé stessa. È purtroppo anche il personaggio scritto peggio della serie: oscilla continuamente tra una schiettezza credibile e una raffigurazione forse un pelo estremizzata della confusione ormonale nel fiore dell'adolescenza. Hi Score Girl è una storia di crescita, ed è soprattutto la storia di Haruo, il monello irresponsabile che vediamo diventare maturo e indipendente: il nostro protagonista trova un lavoro part time, impara ad andare in moto e comincia a dedicare sempre meno tempo al suo hobby preferito, che diventa quindi principalmente un legame da mantenere a tutti i costi con Akira. La seconda parte di questa stagione finale si concentra principalmente sul rapporto tra Haruo e Akira, dedicando il giusto spazio a una serie di comparse particolarmente stereotipate: la sorella ficcanaso, la mamma invadente, il migliore amico e così via. Nessuno di loro brilla mai veramente e la loro presenza in scena serve più che altro a imbastire qualche gag irriverente.

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Il problema di questa stagione di Hi Score Girl II, in effetti, è proprio quello di essere poco divertente. La storia di Rensuke Oshikiri si incaponisce sul triangolo amoroso ma fatica a tratteggiarlo in modo credibile proprio perché il contesto, le tematiche e la scrittura tradiscono una prospettiva più adulta. I tre ragazzi, pur essendo cresciuti, continuano a ragionare e a relazionarsi in termini videoludici, il che era sicuramente buffo, candido e verosimile quando erano bambini, ma appare sicuramente molto più stucchevole e forzato quando ci si mette di mezzo pure il sesso. La rivalità tra i vari personaggi assume contorni surreali. Che Akira e Koharu si contendano Haruo a Super Street Fighter II Turbo può avere anche un senso, ma che Haruo fatichi a distinguere la rivalità dall'amicizia o dall'amore è poco credibile anche per una serie in cui lo sprite di Guile fa da voce della coscienza. Hi Score Girl II perde la sua verve nel mezzo, si segue a fatica: i personaggi girano in cerchio come a prendere tempo, in attesa di un finale che, sì, aggiusta il tiro proprio negli ultimissimi minuti, ma di fatto ci lascia con tante domande sul futuro dei protagonisti.

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E i videogiochi?

Sfortunatamente tutto lo spazio dedicato al complicato rapporto che lega i protagonisti ha rubato parecchio tempo ai videogiochi: se nella prima stagione questi facevano la parte del leone, spesso descritti minuziosamente da Haruo che ne possedeva o giocava una gran varietà, in Hi Score Girl II la loro presenza è stata enormemente ridotta. Nella prima stagione, i videogiochi erano il fulcro delle vite dei due protagonisti, tutto girava intorno a essi e per questo motivo avevano un ruolo di primo piano quasi quanto loro. Nella seconda stagione c'è un graduale distacco, specialmente da parte di Haruo, che in un certo senso giustifica la minore rilevanza. Non che siano assenti, attenzione. Hi Score Girl II esplora nuovamente le dinamiche nelle comunità delle sale giochi, e lo fa attraverso le partite ai più celebri picchiaduro degli anni '90 come Darkstalkers, Street Fighter Alpha 2 o Virtua Fighter 2, ma se nella prima stagione Haruo passava in rassegna una quantità impressionante di videogiochi, raccontandoci anche curiosi aneddoti su di essi, in questa season i titoli mostrati sono molto meno e la sceneggiatura indugia poco e niente su di essi.

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Insomma, a Hi Score Girl II manca quel fascino con cui aveva attirato l'attenzione dei videogiocatori. Se la prima stagione parlava di amicizia, amore e videogiochi in egual misura, la seconda si concentra soprattutto sui sentimenti, riservando al nostro hobby un ruolo meno importante. Nella storia di Oshikiri, i videogiochi continuano a essere uno strumento per instaurare legami che scavalcano le differenze tra i sessi o i ceti sociali, ma in questa seconda stagione finiscono per ritagliarsi un posto quasi didascalico quando Haruo, Akira e Koharu li trasformano in un mezzo astruso quanto contorto per dimostrare i propri sentimenti al prossimo. Complice anche l'adattamento in italiano farraginoso , i dialoghi di questi quindicenni che mescolano amore e videogiochi in una sorta di lotta tutta giapponese per la supremazia sentimentale assumono contorni surreali, qualche volta grotteschi. Oshikiri fatica a concretizzare in un'ottica più adulta la stessa tenerezza che facevano i protagonisti da piccoli: i videogiochi diventano quindi il terzo incomodo in una storia che perde rapidamente quella freschezza con cui ci aveva conquistato un anno fa.

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Conclusioni

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6.0

Il finale di Hi Score Girl 2 fortunatamente riesce a trovare un equilibrio convincente per congedarsi con gli spettatori: negli ultimi minuti, Oshikiri mescola citazioni spassose, commedia e malinconia, tenendoci incollati alla poltrona mentre i nodi vengono al pettine. Purtroppo quello di Hi Score Girl è un finale aperto e il futuro dei protagonisti è lasciato all'immaginazione. Insomma, siamo arrivati al traguardo a fatica: dobbiamo ammettere che la prima stagione, con tutte quelle citazioni esasperate e la sua innocenza, ci aveva divertito molto di più.

PRO

  • Approfondisce i protagonisti
  • La colonna sonora di Yoko Shimomura

CONTRO

  • Il finale aperto
  • I videogiochi sono molto meno rilevanti
  • Alcune scene sono davvero stucchevoli