Con la recensione dell'Intel Core i7-12700K chiudiamo i conti con la tripletta dei processori di punta della serie Alder Lake-S, incarnazione per desktop dell'ultima architettura Intel caratterizzata da core ibridi e da prestazioni single thread eccezionali. I consumi, va detto, restano elevati, ma proprio questo fattore, come già accaduto in precedenza per i processori Intel, rende particolarmente interessanti i processori che stanno alle spalle della testa di serie.
Tra l'altro, in questo caso, tutti i modelli contano su un maggior numero di core, ovvero 12 suddivisi in 8 P-Core con due thread ciascuno e 4 E-Core ad alta efficienza con un singolo thread per un totale di 4 core e 4 thread in più rispetto al modello più potente della precedente serie desktop. Il tutto condito ovviamente dalle numerosi novità dell'ultima architettura Intel che fa leva su latenze ridotte, migliore ripartizione del carico di lavoro, supporto a DDR5 e PCIe 5.0 e connettività migliorata.
Caratteristiche hardware
L'Intel Core i7-12700K, lo abbiamo già detto, monta 8 P-Core ad alte prestazioni, come il top di gamma della serie, l'i9-12900K, ma si accontenta della metà degli E-Core ad alta efficienza, fermandosi a 4. Inoltre le sue frequenze di punta sono meno spinte, almeno con i clock di fabbrica, fermandosi a 5.0 GHz di clock massimo per i core più performanti e 3.8 GHz per quelli più efficienti, contro i 5.2 GHz per i P-Core e i 3.9 GHz per gli E-Core del modello di punta della serie. Tuttavia le frequenze base sono più elevate e il suo essere sbloccato, quindi overclockabile, gli permette di sfruttare ampiamente i vantaggi dell'architettura Alder Lake di cui abbiamo parlato approfonditamente nella recensione dell'Intel Core i9-12900K.
Questa CPU è pensata per chi vuole il massimo in gioco e una buona potenza bruta sotto il cofano, senza però gli eccessi del top di gamma che comportano anche consumi più spinti e temperature meno gestibili. L'indicatore del consumo base, ora chiamato Processor Base Power, è sempre di 125 W, uguale per tutti i processori della serie K, ma il Maximum Turbo Power scende a 191 dai 241 W del 12900K, risultando di 34 W inferiore anche al PL2 del precedente top di gamma, l'Intel Core i7-11900K.
Detto questo, ci aspettiamo comunque di superare il limite con i carichi estremi, visto che questi processori sfruttano la combinazione di transistor a 10 nanometri e nuovi core per mantenere i consumi entro soglie gestibili ampliando notevolmente sia la potenza multi-thread che quella single thread, in entrambi i casi nettamente superiori alla serie precedente. Basti pensare che anche l'Intel Core i5-12600K, che abbiamo recensito al lancio dei nuovi processori Intel, risulta in tutto e per tutto superiore all'11900K, grazie all'aumento di core, alle latenze ridotte e alle tre interconnessioni Compute Fabric, I/O Fabric e Memory Fabric che mettono a disposizione una valanga di banda dedicata ai tre comparti principali della CPU.
Questa architettura inedita è gestita dal nuovo Intel Thread Director, implementato a livello hardware e ottimizzato per Windows, che coordina le due tipologie di core affidando ai secondari i calcoli in background, in modo da lasciare i principali liberi di dare il massimo laddove frequenze e reattività sono prioritari, ma fa in modo che contribuiscano con tutta la potenza a disposizione ai calcoli che richiedono il massimo dal processore, mettendo a frutto il netto aumento dei core complessivi rispetto alla generazione precedente. Ma quello dei processori ibridi in ambito desktop non è l'unico primato di Intel: la compagnia è stata la prima anche a supportare le memorie DDR5, pur non rendendole obbligatorie grazie alla presenza di modelli pensati per le DDR4, e allo standard PCIe 5.0, ancora privo di applicazioni pratiche in ambito consumer ma da tenere in considerazione per le GPU del futuro e per le SSD in arrivo nei prossimi mesi. Inoltre l'aumento di banda non è utile per le sole 16 linee PCIe 5.0, ma anche per il resto della connettività che ha a disposizione fino a 16 linee PCIe 4.0, di cui 12 in questo caso legate al chipset Intel Z690, e 16 linee PCIe 3.0. Da qui la dotazione imponente in termini di porte USB e slot M.3 della GIGABYTE Z690 AORUS Master, base della nostra configurazione e protagonista del paragrafo successivo.
Ma prima di passare oltre, chiudiamo con la dotazione hardware che include la nuova GPU integrata Intel UHD 770 con architettura Xe, identica a quella dell'Intel Core i9-12900K fatta eccezione per la frequenza boost, in questo caso di 50 MHz più bassa. Parliamo quindi di differenze prestazionali minime per una soluzione grafica che offrendo un 25% in più di prestazioni rispetto a quella montata sui processori K della generazione precedente è pensata per il gaming in 720p o per arrivare al 1080p con giochi leggeri o con qualche anno sulle spalle.
Scheda tecnica Intel Core i7-12700K
- Architettura: Alder Lake-S
- Processo produttivo: Intel 7 a 10 nanometri Enhanced Superfin
- Core: 8 P-core ad alte prestazioni con 16 thread, 4 core E-core ad alta efficienza (29 thread totali)
- Cache: L2 condivisa: 12 MB / L3 Smart Cache: 25 MB
- Frequenze P-core: base 3600 MHz, boost 5000 MHz (Turbo Boost Max 3.0)
- Frequenze E-core: base 2700 MHz, boost 3800 MHz
- GPU integrata: Intel UHD 770 (32 CU) con architettura Xe (1.5 Ghz in boost)
- RAM: fino a 128 GB dual channel / DDR4 3200 MHz - DDR5 4800 MHz
- Consumi: 125 W Processor Base Power / 190 W Maximum Turbo Power
- Prezzo: 399€
I due core dell'architettura Alder Lake
P-core
I core ad alte prestazioni, nome in codice Golden Cove, sono quelli principali, sono tutti indipendenti, con 100 GB/s di banda a disposizione di ognuno, e hanno due compiti. Il primo è quello di raggiungere le frequenze più elevate e garantire il massimo delle performance nelle task in cui clock e prestazioni single thread sono più rilevanti. Sono quindi utili con diversi giochi e con i compiti che richiedono reattività elevata. Ma sono anche quelli che esprimono il grosso della potenza bruta nei calcoli orientati alla produttività intensiva, anche grazie all'Hyper-Threading. Di conseguenza sono i maggiori responsabili del consumo della CPU e, tra l'altro, occupano più spazio sul die, essendo il motore principale dei nuovi processori Intel.
E-core
I core ad alta efficienza dei processori Intel Alder Lake, nome in codice Gracemont, sono divisi in due cluster da 4 core, ognuno con 100 GB/s di banda a disposizione, e si fanno carico del lavoro dietro le quinte, occupando uno spazio inferiore sul die e consumando meno. Ma non sono da sottovalutare in quanto a importanza. Ognuno offre prestazioni superiori ai core di decima generazione Intel, e questo nonostante la struttura a cluster e il clock in boost che si ferma ad appena 3.9 GHz, e contribuiscono così ad aumentare la potenza complessiva del sistema quando il carico di lavoro richiede molti thread. Al contempo aumentano la reattività del PC, con tutti i vantaggi del caso nel multitasking, occupandosi dei calcoli in background mentre i core ad alte prestazioni sono liberi di occuparsi senza interruzioni o disturbi dei calcoli principali.
La GIGABYTE Z690 AORUS Master
La scheda madre GIGABYTE Z690 AORUS Master che abbiamo usato per questa recensione dell'Intel Core i7-12700K, raffreddato da un dissipatore a liquido GIGABYTE AORUS Waterforce 240, è un modello di lusso pensato per l'overclock, cosa evidente dalla presenza sulla stessa scheda del tasto reset, del pulsante di accensione e di un massiccio VRM all-digital da 19 fasi da 105A, 2 fasi da 75A e 1 da 60A. Impressionante, insomma, e pensato per garantire overclock estremo con le CPU di punta della serie Intel Alder Lake e per tutto il contorno, comprese eventuale componentistica PCIe 5.0. Peccato per la mancanza di una scheda di espansione con slot M.2 da montare sullo slot PCIe 5.0 della scheda, ma questo corrisponde anche a un prezzo inferiore rispetto a quello di altre schede madri similari, per quanto comunque elevato.
Il lusso, comunque, lo si vede a occhio nudo a partire dal robusto backplate che ricopre tutto il retro della scheda. Certo, la spessa protezione contribuisce in buona misura al notevole peso di 1.4 kg, ma conferisce resistenza a un modello in grado di combinare un gran numero di dettagli, scritte, rilievi e vezzi, tra i quali spiccano i LED RGB sia sul chipset che sul backpanel, con un look solido ed elegante. Ed è merito anche dei dissipatori in nanocarbonio che combinano una buona efficacia con un volume tutto sommato ridotto in combinazione con l'illuminazione raffinata e il blocco di raffreddamento unico che va dal chipset alla componentistica audio.
Il risultato è una scheda notevole tanto nell'estetica, che sfora nel formato E-ATX ma solo per 1.5 centimetri in altezza, quanto nella dotazione che non eccede nelle porte USB, comunque abbondanti, ma fa uso delle linee PCIe risparmiate per mettere a disposizione 5 socket M.2 e la connettività ethernet 10 Gbps. Offre inoltre overclock delle memorie DDR5 fino a 6400 MHz, una valanga di opzioni per il raffreddamento, gli ovvi connettori ARGB, una porta USB-C da 40 Gbps, audio DTS:X Ultra con 5 jack, un connettore interno per Thunderbolt Add-in Card e, come anticipato, molte agevolazioni per l'overclock, proponendosi come un'opzione molto interessante per chi vuole sfruttare a fondo i nuovi processori Intel Alder Lake serie K.
Scheda tecnica GIGABYTE Z690 AORUS Master
- Chipset: Intel Z690
- Processori supportati: Intel 12th Gen Alder Lake su socket LGA1700
- VRM: Digital Power Design 19+2+1 fasi
- Supporto RAM: 4x slot DDR5 per moduli DIMM dual-channel fino a 32 GB (max totale 128 GB)
- Frequenze RAM: nativa 4800 MHz, overclock fino a 6400 MHz
- Slot PCIe: 1x PCIe 5.0 x16, 2x PCIe 4.0 x16
- Codec audio: CODEC ALC1220-VB (ESS ES9118 DAC), 7.1 canali, supporto DTS:X Ultra
- Connettività di rete: Wi-Fi 6E 2x2, Bluetooth 5.2, Ethernet Marvell AQtion AQC113C 10GbE
- Connettività video/audio: 1x DisplayPort 1.2 (4K 60 Hz), 1x alt DisplayPort su USB Type-C 3.2 Gen 2x2 (max 4K 60 Hz), 5x audio da 3.5 mm, uscita S/PDIF, ethernet 10 Gbps
- Connettività USB backpanel: 1x USB-C 3.2 Gen 2x2, 1x USB-C 3.2 Gen 2,, 1x USB 3.2 Gen 2 Type-C, 2x USB 2.0 Type-A, 5 jack 3.5 mm placcati oro, uscita ottica S/PDIF
- Connettività USB (header interni): 1x USB 3.2 Gen 2x2, 2x USB 2.0, 2x USB 3.2 Gen 1, connettore Add-in-Card Thunderbolt
- Funzionalità extra: Game Boost, tasto Q-Flash Plus, tasto Clear CMOS, tasto accensione, tasto reset AMD Quad-GPU CrossFire, 2-Way AMD CrossFire
- Storage: 6x SATA 6 Gb/s, 3x M.2 PCIe 4.0 x4 (2260/2280/22110), 1x M.2 PCIe 4.0 x4 compatibile SATA (2242/2260/2280), 1x M2 PCIe 3.0 x4 (2242/2260/2280) / supporto RAID 0, RAID 1, RAID 10
- Dimensioni: formato E-ATX (30.5cm x 25.9cm)
- Peso: 1.4 kg
- Prezzo consigliato: 469€
Prestazioni
Come gli altri processori Intel Alder Lake-S della serie K, l'Intel Core i7-12700K, provato con una NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti Founders Edition, mette sul piatto un bel balzo nella potenza bruta, complici le prestazioni elevate dei P-Core e l'aumento complessivo del numero di core, i cui effetti sono lampanti nei risultati dei benchmark sintetici. Basti guardare ai 9337 punti toccati in multi-thread e ai 796 toccati in single thread con il benchmark di CPU-Z che corrispondono rispettivamente a balzi prestazionali del 38% e del 19.3% rispetto all'Intel Core i7-11700K che esce letteralmente devastato dal confronto. La potenza bruta, va detto, è inferiore a quella di un AMD Ryzen 9 5900X, dotato di 12 core ma anche di 24 thread, ma quest'ultimo risulta più costoso, per quanto più efficiente, e decisamente più lento in single thread, laddove spicca il lavoro fatto da Intel per reclamare la corona di miglior scelta per il gaming, almeno con diversi giochi. Sappiamo, sia chiaro, che le compagnie effettuano questi calcoli su titoli selezionati e che le differenze globali sono inferiori a quelle pubblicizzate, ma abbiamo toccato con mano i vantaggi dell'Intel Core i9-12900K, nei nostri test tra il 2.1% e l'8.5% superiore al top della concorrenza in 1080p nativo e le cose non cambiano con il 12700K, pressoché identico al fratello maggiore nel caso dei videogiochi, escludendo incrementi elevatissimi in Gears 5 che, frutto senza dubbio di questioni legate a software e driver, ci hanno costretto a escluderlo dal confronto diretto. In ogni caso, se considerato dal punto di vista del gaming, risulta senza dubbio un processore più conveniente del top di gamma della serie Alder Lake, ma prendendo in considerazione configurazioni esclusivamente dedicate ai videogiochi resta comunque un processore costoso, tanto più in un momento in cui le risoluzioni si fanno sempre più alte riducendo l'importanza della CPU. Parliamo infatti di un prezzo dichiarato di 399€, ai quali vanno aggiunti un'ottantina di euro per un dissipatore di buona qualità.
Inoltre è bene ricordare che le prestazioni single thread, come già visto con il Core i9-12900K, non sono sempre sufficienti a scongiurare i colli di bottiglia con alcuni giochi, laddove le CPU moderne sono chiamate ancora a vedersela con risoluzioni in cui possono frenare GPU ormai smisuratamente più potenti e complesse. Ad esempio abbiamo verificato differenze minime tra le prestazioni 1080p e 1440p di Watch Dogs Legion a evidenziare l'impossibilità della NVIDIA GeForce RTX 3080 Ti di esprimersi al massimo alle basse risoluzioni. Ed è importante tenerne conto volendo sfruttare tecnologie come NVIDIA DLSS, una tecnologia che permette di ottenere immagini di alta qualità a partire da risoluzioni di rendering più basse, laddove la CPU ha un peso notevole e mostra tutte le sue difficoltà nel tenere il passo con i giochi. Ma ci sono anche casi in cui marca e velocità del processore fanno la differenza anche a risoluzioni minime, come nel nel caso di Cyberpunk 2077 con il DLSS in modalità prestazioni, che corrisponde a un rendering nativo in 540p, che sull'Intel Core i7-12700K viaggia il 28% più veloce del top di gamma della concorrenza.
Inoltre è bene considerare che la potenza complessiva della CPU, all'atto pratico il 17% inferiore a quella dell'Intel Core i9-12900K stando ai 242 fps di media in Handbrake, non è utile solo per i task professionali ma, complici i due core differenti e l'Intel Thread Director, garantisce al sistema una reattività maggiore rispetto ai modelli della precedente serie Intel, con incrementi prestazionali vicini al doppio quando si parla della combinazione di giochi pesanti con software di streaming. In più un processore del genere garantisce una certa longevità adatta a spremere, per quanto possibile, qualsiasi GPU di fascia estrema. Sul piatto, infatti, bisogna considerare il supporto per le memorie DDR5, il PCIe 5.0 e l'overclock.
A questo proposito, l'overclock automatico del software Extreme Intel Tuning Utility ci ha permesso di arrivare a 4.8 GHz su tutti i core con un click, ma non ci siamo accontentati spingendoci fino a 5.0 GHz su tutti i P-Core e a 4.0 GHz sugli E-Core. In questo modo abbiamo guadagnato quasi l'11% nel benchmark integrato XTU2 di Intel, il 7.2% in CPU-Z multi-thread e il 2.9% in CPU-Z single thread. Il tutto senza problemi di stabilità o thermal throttling che si è fatto però sentire con Handbrake, comunque più veloce del 6.5% con la CPU overclockata, a evidenziare un buon rapporto tra l'aumento delle frequenze e quello delle prestazioni effettive. Questo, almeno, parlando di carichi di lavoro multithread e applicazioni. Per ottenere vantaggi in gaming infatti, è necessario alzare il massimale, ma portando due core a 5.1 GHz abbiamo rilevato guadagni ridotti, con solo il 2% in Dirt 5, ovviamente in 1080p.
Temperature e consumi
L'Intel Core i7-12700K, lo abbiamo già detto, non si preoccupa troppo di temperature e consumi sotto pieno carico, al pari degli altri due modelli della serie di punta Intel Alder Lake. Ma grazie al dissipatore GIGABYTE AORUS Waterforce 240 resta intorno ai 66 gradi nei benchmark sintetici, con 142 W di consumo di picco per la sola CPU nel test Intel XTU2, e non supera gli 80 gradi a fronte di un consumo di 166 W in Handbrake, il pesante encoder video che mette decisamente sotto sforzo il processore.
Certo, sorprende vedere valori non troppo dissimili da quelli del diretto predecessore nonostante il passaggio ai transistor a 10 nanometri e un dissipatore integrato più spesso, il tutto a fronte di una concorrenza che vanta un'efficienza più elevata con processori ormai in circolazione da un po', ma è bene tenere del fatto che parliamo di un'architettura nuova, di un incremento sensibile nel numero dei core, di un balzo molto importante in termini di potenza e di prestazioni single thread eccezionali, imparagonabili con quelle dei processori precedenti.
Inoltre quando non tutti i core sono messi sotto torchio, ecco farsi valere la migliore ripartizione del carico di lavoro che restituisce consumi di poco più di 100 W e temperature medie di 63 gradi in Cyberpunk 2077, con picchi massimi di 70 gradi anche spingendo il boost in overclock a 5.1 GHz. Nel complesso, quindi, l'Intel Core i7-12700K si è dimostrato universalmente superiore al suo diretto predecessore, pur essendo comunque un processore affamato di energia che pretende un dissipatore di alto livello anche con le frequenze stock. Ed è bene tenerne conto puntando all'overclock in funzione della potenza complessiva. Spiungendo infatti tutti i core principali a 5.0 GHz e tutti quelli secondari a 4.0 GHz, il processore è arrivato a 82 gradi nel test Intel XTU2 e si è spinto al di sopra dei 95 gradi in Handbrake, con conseguenti fenomeni di thermal throttling.
Conclusioni
Multiplayer.it
9.3
Come gli altri processori di punta della serie Intel Alder Lake, l'Intel Core i7-12700K sfrutta ottimizzazioni e architettura non per abbassare i picchi di consumo o temperatura, ma per garantire un balzo netto nella potenza complessiva e prestazioni single thread eccezionali, utili anche nel gaming per una CPU in grado di rivaleggiare, in questo campo, con l'Intel Core i9-12900K. Certo, al prezzo di circa 420 euro va aggiunto un dissipatore che deve essere di buon livello per sfruttare la CPU con le frequenze stock e di ottimo livello per poter considerare l'overclock su base quotidiana. Ma nel calcolo, che ci mette di fronte a un processore più appetibile dell'Intel Core i9-12900K, vanno considerati anche una piattaforma tutta nuova che introducendo per prima DDR5 e PCIe 5.0 promette anche una longevità notevole.
PRO
- Prestazioni in gioco elevate e quasi identiche a quelle dell'Intel Core i9-12900K
- DDR5, PCIe 5.0 e connettività in quantità
- Aumento netto nel rapporto tra prestazioni e consumi
CONTRO
- Consumi e temperature di picco restano elevati
- Al prezzo base va necessariamente aggiunto quello di un dissipatore e di buon livello
- Per il solo gaming processori di questo tipo rischiano di essere sempre sovradimensionati