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KID A MNESIA EXHIBITION, la recensione della peculiare collaborazione tra Radiohead ed Epic Games

Ecco la recensione di KID A MNESIA EXHIBITION, una mostra multimediale interattiva realizzata in collaborazione tra Radiohead ed Epic Games.

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   24/11/2021

Prima d'inoltrarci nella recensione di KID A MNESIA EXHIBITION, un videogioco che per definizione stessa degli autori "non è un videogioco", bisogna chiarire da che materiale attinga, e che materiale celebri, l'opera in questione. Fossimo un sito di critica musicale non ce ne sarebbe alcun bisogno, ma visto che in una nota puntata di Big Bang Theory Penny chiede a Sheldon "chi sono i Radiohead?" e, beh, lui contorce il viso pur di non dire "non lo so", e visto che tra i nostri lettori immaginiamo ci siano più Sheldon che Penny (sesso a parte, intendiamo come personalità), forse è giusto illustrare brevemente il contesto in cui è nata quest'operazione. Ammesso e non concesso che i Radiohead siano più gruppo da Penny che da Sheldon.

Kid A e Amnesiac

KID A MNESIA EXHIBITION: non sarete soli nella visita del museo virtuale
KID A MNESIA EXHIBITION: non sarete soli nella visita del museo virtuale

Chiediamo scusa agli eventuali appassionati e/o critici per la brutale sintesi che effettueremo nelle prossime righe. A fine anni '90 i Radiohead, un gruppo musicale rock alternativo inglese, hanno composto OK Computer, un'opera capace di definire un'intera generazione, un disco da molti considerato uno dei più rilevanti e rappresentativi dell'intero decennio. Nessuno poteva sapere che il gruppo si sarebbe presto ripetuto, cambiando completamente stile. Thom Yorke, leader, cantante e principale autore della band, non sopportò bene l'enormità del successo internazionale: né a livello personale, né a livello creativo. In un periodo di pausa dagli studi di registrazione, imbastì così tante idee e così tanti pezzi, che quelle bobine avrebbero generato anni di album e canzoni.

In particolare, però, generarono i due successivi dischi: Kid A, uscito nel 2000, e Amnesiac, pubblicato nel 2001. Di cui, appunto, si celebra quest'anno il ventennale. Kid A è unanimemente considerato uno dei migliori dischi del decennio, esattamente come OK Computer in quello precedente, ed è incredibile come una band, a soli quattro anni di distanza, sia riuscita a cogliere, amplificare e parzialmente definire lo "spirito del tempo" di due decenni differenti. Kid A era completamente diverso da OK Computer: a livello compositivo e, soprattutto, sonoro. Via le chitarre (non del tutto, ma quasi), dentro sintetizzatori, archi, musica elettronica e strumenti d'inizio novecento (Ondes Martenot). Pitchfork, testata di caratura internazionale, ha premiato Kid A come miglior disco degli anni '00; i suoi lettori, come miglior album degli ultimi venticinque anni.

Amnesiac non ha avuto la stessa fortuna, ma è nato dallo stesso fermento creativo ed è il disco più eclettico in assoluto nella carriera della band. Da alcuni viene considerato al pari di Kid A e OK Computer, quindi al pari di due assolute pietre miliari nella storia della musica rock, da altri un progetto non totalmente coerente, inferiore a un disco successivo, e più classico e leggero, come In Rainbows. La parentela con Kid A è comunque innegabile, com'è innegabile che in Amnesiac vi siano dei pezzi di una debordante creatività e di una cristallina bellezza (Pyramid Song, Like Spinning Plates, Life in a Glasshouse, per citarne tre).

Ecco, da Amnesiac sono trascorsi vent'anni, e i Radiohead hanno pensato di celebrare assieme l'anniversario di questi due dischi. In varie maniere, ma a noi qui ne interessa soltanto una: KID A MNESIA EXHIBITION.

KID A MNESIA EXHIBITION, cos’è?

KID A MNESIA EXHIBITION: Thom Yorke sul televisore, una delle poche esibizioni inserite per intero
KID A MNESIA EXHIBITION: Thom Yorke sul televisore, una delle poche esibizioni inserite per intero

Come hanno dichiarato i Radiohead su Playstation.Blog, KID A MNESIA EXHIBITION è stato scolpito durante la pandemia; dei membri storicamente orbitanti attorno al gruppo, ha coinvolto principalmente Thom Yorke, Nigel Godrich (produttore) e Stanley Donwood (illustratore delle copertine della band); a loro si sono uniti Sean Evans, un artista visivo che opera in digitale, la scenografa teatrale Christine Jones (che ha collaborato, tra gli altri, alla messa in scena di Harry Potter e la Maledizione dell'Erede) e gli sviluppatori di [namethemachine] e Arbitrarily Good Production. Come già detto, il tutto è stato prodotto da Epic Games, che ha distribuito l'opera su Epic Games Store per PlayStation 5, PC e Mac.

KID A MNESIA EXHIBITION: la sala dedicata a National Anthem.
KID A MNESIA EXHIBITION: la sala dedicata a National Anthem.

Inizialmente avevano pensato a una mostra fisica, ma l'idea di per sé appariva complicata, sia per la possibile morfologia del percorso sia per l'eventuale trasposizione in varie città, e il lockdown non ha fatto altro che decretare la fine dell'ipotesi; i Radiohead da sempre hanno legato la loro promozione al mondo digitale, dai blips (brevissimi filmati) di Kid A d'inizio millennio, alla storica pubblicazione di In Rainbows, che si poteva scaricare gratis legalmente. Quest'operazione non va vista in quest'ottica, ma sbarcare nella virtualità, soprattutto se impossibilitati ad agire nello spazio tangibile, a loro sarà sembrato ovvio. E così è nato questo progetto. Una mostra virtuale in cui celebrare Kid A e Amnesiac, sia a livello visivo, che uditivo, che esperenziale.

Il download dell'opera, previa iscrizione a Epic Games Store, è gratuito: state semplicemente attenti ai requisiti minimi PC, e assicuratevi di poterci andare sopra, altrimenti non vi godrete appieno "l'esposizione". Non si tratta di un'esperienza lunga, tutto il materiale è esplorabile e visitabile in due o tre ore: vi consigliamo soltanto di aprire KID A MNESIA EXHIBITION quando avrete del tempo libero per godervelo senza interruzioni o pause, e sicuramente con delle buone cuffie (o auricolari) alle orecchie.

KID A MNESIA, com’è?

KID A MNESIA EXHIBITION: una delle inquietanti creature che popolano la mostra
KID A MNESIA EXHIBITION: una delle inquietanti creature che popolano la mostra

Il gioco ha dei controlli molto semplici, si può semplicemente spostare il personaggio (senza correre) e avvicinare lo sguardo: l'inquadratura, prevedibilmente, è in prima persona. Non ci sono nemici da abbattere, né ostacoli da superare: la stessa interazione, salvo rarissimi casi, è limitata allo spostamento del protagonista e all'ascolto delle musiche e dei suoni.

È, in tutto e per tutto, una mostra virtuale. Un percorso, per quanto strambo, di un'esposizione multimediale. Si inizia da una foresta innevata, si finisce in corridoi angusti con luci abbaglianti, si incontrano architetture poligonali enormi, stanze in cui si galleggia, e ovunque compaiono demoni, spiriti e minotauri. Spesso ci si imbatte, come in una vera galleria, in illustrazioni dell'epoca di Dr. Tchock (Thom Yorke) e Stanley Donwood. Il materiale musicale non è una pedissequa riproduzione di Kid A e Amnesiac, anzi, raramente si ascolta un pezzo identico a quello degli album; alcune volte si sente solo la linea di basso, altre solo la melodia, altre volte ancora dei pezzi mai uditi, e scartati, di quei brani. Cosa che farà sicuramente piacere agli appassionati della band.

KID A MNESIA EXHIBITION: l'area iniziale, un possibile rimando alla Divina Commedia
KID A MNESIA EXHIBITION: l'area iniziale, un possibile rimando alla Divina Commedia

Non vi parleremo nel dettaglio delle stanze, ci limiteremo a un commento complessivo dell'esperienza. In primo luogo abbiamo notato come, per un utente poco avvezzo all'interazione, sia molto più semplice imbattersi in stanze relative a Kid A che ad Amnesiac; il che è comprensibile, visto il prestigio del disco. Allo stesso tempo, non ci è piaciuto il fatto che, per accedere all'ultima parte dell'esperienza (che non costituisce metà del percorso, ma quasi), bisogna studiare bene l'architettura del posto e trovare delle vie alternative. Insomma, è qualcosa di fin troppo ludico per una mostra del genere: immaginiamo che in molti, tra gli appassionati della band senza esperienza coi videogiochi, non arriveranno a vedere la parte finale dell'esposizione.

E questo è un peccato, perché proprio la parte finale è tra le più riuscite. Sia a livello musicale, con una sequenza straordinaria composta da How to Disappear Completely, Pyramid Song e You and Whose Army?, sia a livello esperienziale. Qui faremo dei piccoli spoiler, siete avvisati. In sostanza, nelle ultime stanze della mostra, il protagonista esce dall'edificio; dal terrazzo che circonda la struttura può ammirare il paesaggio, costituito dai monti, stavolta animati, della copertina di Kid A. Attorno a lui, dei cubi rossi volano in linea retta verso l'orizzonte. Ma soprattutto, fino a qui - supponiamo - chiunque avrà immaginato "sé stesso" come fruitore della mostra: e invece no, l'inquadratura si sposta, e si scopre che noi non siamo altro che uno dei tanti mostri che vivevano all'interno della struttura. Un piccolo demone che ha attraversato un percorso ascensionale, un probabile rimando alla Divina Commedia che tanto piace a Thom Yorke (e che tanto amava la sua ex moglie, Rachel Owen).

KID A MNESIA EXHIBITION: i visitatori/abitanti della mostra non sono troppo entusiasti dell'esposizione
KID A MNESIA EXHIBITION: i visitatori/abitanti della mostra non sono troppo entusiasti dell'esposizione

Nel complesso abbiamo apprezzato quest'opera, ma la sensazione generale è che l'immaginario visivo non abbia la stessa magnitudo di quello musicale, soprattutto nelle stanze che citano le illustrazioni di Donwood. Quest'ultimo ha svolto un ottimo lavoro nel donare un'identità grafica alle copertine della band, ma le sue evocazioni, trasposte in un mondo in cui hanno la priorità, o quantomeno un'equipollenza, rispetto a quelle musicali, si rivelano - poco sorprendentemente - non all'altezza. Un conto è donare delle coordinate visive per contestualizzare la musica, un conto è camminare assieme a lei: e la musica dei Radiohead è troppo più strutturata, profonda e articolata di quanto visivamente evocato in KID A MNESIA EXHIBITION. Anche col sopporto di un visore VR, che sarebbe stato auspicabile vista la natura del progetto, immaginiamo che questo rapporto tra video e audio non sarebbe cambiato granché.

Conclusioni

KID A MNESIA EXHIBITION è una mostra virtuale che celebra il ventennale di due dischi eccezionali: Kid A e Amnesiac. Non potendo realizzarla fisicamente, per problemi strutturali e logistici, i Radiohead hanno scelto la via della virtualità. L'esperimento è riuscito, e il download gratuito attrarrà molti curiosi. A nostro parere, tuttavia, quest'opera accontenterà tutti, ma non stupirà nessuno: per i non videogiocatori esperire ogni contenuto non sarà facile, perché certe stanze (le più belle, secondo noi) sono nascoste in maniera fin troppo "ludica". Per i giocatori, al contrario, ci sono pochi elementi con cui interagire, e la musica è pensata più per un fan dei Radiohead che per una persona estranea al gruppo: ci sono dei pezzi soltanto accennati, delle versioni alternative, pochi brani dominano totalmente il percorso espositivo. Infine, l'immaginario visivo (prevedibilmente) non ha la stessa portata evocativa della musica.

PRO

  • Progetto interessante e gratuito
  • Bella l'architettura, pregevole il finale
  • Musiche eccezionali
  • Chicche per i fan dei Radiohead

CONTRO

  • Troppo ludico per i non giocatori
  • Poco interattivo per i videogiocatori
  • L'aspetto visivo non è all'altezza di quello musicale
  • Visto il progetto, strano che non supporti visori VR