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No Straight Roads, la recensione

Dal game designer di Final Fantasy XV e dal concept artist di Street Fighter V arriva un gioco che mette la musica al centro della scena: la recensione di No Straight Roads.

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   25/08/2020
No Straight Roads
No Straight Roads
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La recensione di No Straight Roads ci mette di fronte al titolo d'esordio del team di sviluppo fondato da Wan Hazmer e Daim Dziauddin, rispettivamente lead game designer di Final Fantasy XV e concept artist di Street Fighter V. Entrambi con un'immensa passione per la musica, hanno voluto costruirci attorno un gioco che ora finalmente fa il proprio debutto su PC e console.

Il risultato è un'esperienza piena di idee assolutamente riuscite ed entusiasmanti, caratterizzata da una direzione artistica degna di una grande produzione tripla A, da una colonna sonora assolutamente strepitosa e da una narrazione che conquista fin dalle prime battute, catapultandoci in men che non si dica fra le strade di Vinyl City, una metropoli controllata da una major discografica senza scrupoli.

Storia

Nel mondo di No Straight Roads il suono è potere, e gli artisti della NSR lo esercitano in maniera spregiudicata, forti della solidità di un impero costruito sui progetti musicali più commerciali che si possano immaginare (dai DJ alle idol virtuali, dalle boy band ai bambini prodigio). Un duo di rockettari, Mayday e Zuke, decide però di sfidare il sistema e far sentire la voce dei propri strumenti, una chitarra e un paio di bacchette da air drums.

Al comando dei due componenti dei Bunk Bed Junction, con la possibilità di passare dall'uno all'altro in qualsiasi momento o di affrontare le missioni in cooperativa locale insieme a un amico, il nostro obiettivo sarà dunque quello di smontare il castello costruito dalla malvagia Tatiana un pezzo alla volta, sfidando a duello i suoi artisti di punta, liberando i quartieri che controllano e cercando di restituire il potere al popolo.

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Purtroppo il tentativo di Mayday e Zuke di vincere in maniera regolare, partecipando al talent show organizzato dalla NSR, non riesce: i giudici dicono di no alla band nonostante l'entusiasmo del pubblico, bandendoli dalla città e sbarrandogli le porte del successo. La critica di Hazmer e Dziauddin è molto chiara e finanche feroce nei confronti dell'attuale panorama musicale internazionale, che premia appunto un determinato genere di produzioni elettroniche e lascia poco spazio a tutto il resto.

I due protagonisti, ad ogni modo, non si danno per vinti: dopo aver raggiunto i margini di Vinyl City, promettono di cambiare le cose con la forza del loro talento e noi siamo lì a testimoniarne l'impegno, già a questo punto consapevoli di avere a che fare con un gioco molto diverso dal solito, narrato come un cartone animato di quelli belli. Peccato per la mancanza di un doppiaggio in italiano oltre a quelli in inglese, spagnolo e francese: sarebbe stata la ciliegina sulla torta per un progetto che fa della narrazione il suo strumento preferito.

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Struttura

La campagna di No Straight Roads è organizzata in due fasi distinte. Da una parte abbiamo una componente esplorativa focalizzata sulla raccolta di oggetti e la scoperta di segreti, che rimangono insoluti anche dopo aver completato tutte le missioni e richiedono dunque il nostro ritorno e lo sblocco di nuove capacità per poter accedere a tutto ciò che hanno da darci, mentre contestualmente diventano disponibili modalità extra e livelli di sfida più alti.

Dall'altra c'è l'azione vera e propria, rappresentata in pratica da una sequenza di boss fight man mano più complessi, che introducono progressivamente sezioni distinte in cui bisogna badare a nemici di basso livello prima di confrontarsi con gli artisti della NSR: ce ne sono sei in tutto, e ognuno dà vita a uno scontro differente per regole, meccaniche e prerogative. Li si può superare continuando dopo l'eventuale sconfitta ma accettando in tal modo l'assegnazione di un punteggio basso, oppure memorizzare i loro pattern e riuscire a batterli inanellando combo e manovre di grande impatto, così da guadagnare un maggior numero di fan.

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Più che il denaro, è infatti la gloria a contare nel mondo di No Straight Roads: una volta sbloccato il quartier generale dei Bunk Bed Junction, nelle fogne della città, potremo impiegare gli oggetti raccolti e la fama ottenuta fino a quel momento per sbloccare nuove abilità, assegnare degli sticker con specifici perk ai due personaggi, arredare la base con i trofei raccolti in giro, modificare il set di mosse speciali a disposizione della band e infine fare il punto con il nostro stratega per attivare l'obiettivo successivo.

Completato il setup, potremo tornare in superficie e goderci una splendida passeggiata fra i distretti di Vinyl City che abbiamo liberato dall'influenza della NSR, utilizzare il doppio salto e lo scatto aereo per trovare spiazzi nascosti e balconi su cui salire, aree a cui accedere solo dopo aver potenziato la nostra capacità di trasformare gli oggetti e boss fight extra come quello, impegnativo ma entusiasmante, con il rapper DK West.

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Gameplay

Com'è esattamente il gameplay di No Straight Roads? Si tratta in pratica di un mix fra un action tradizionale e un rhythm game, sebbene quest'ultimo elemento risulti in realtà facoltativo: alcune meccaniche si basano sul ritmo e possiamo sfruttarle al meglio utilizzando il timing giusto, ma volendo si può procedere anche senza questo genere di pressione e arrivare comunque alla fine della storia dopo circa sei ore.

Giocando da soli, è possibile passare liberamente dal controllo di Mayday a quello di Zuke, esplorando la città come già detto e raccogliendo energia, oggetti e collezionabili fino a raggiungere il boss fight successivo. A quel punto si entra in una sorta di arena ed è possibile finalmente ricorrere anche agli attacchi dei due protagonisti, con una combo potenziabile che si esegue con il tasto Quadrato, la possibilità di sparare proiettili a ricerca su obiettivi volanti agendo sul dorsale R1 (ma solo dopo aver raccolto qualche munizione) e di eseguire le mosse speciali assegnate ai trigger, alcune delle quali consentono anche di recuperare un po' di energia vitale.

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Abbiamo accennato al fatto che ogni boss fight presenta regole e situazioni differenti. In tale frangente faremo la conoscenza di diversi nemici di base, principalmente robot che colpiscono il suolo a ritmo di musica, generano fastidiose onde d'urto, ma anche torrette che ci bersagliano dalla distanza e svariate trappole disseminate lungo il percorso. La resa degli impatti è migliorabile, c'è un po' di scivolosità e le collisioni non vengono sempre percepite correttamente, ma l'impianto funziona e può contare su di una discreta varietà.

Il problema, più che altro, è rappresentato da alcuni errori ampiamente evitabili: al di là della gestione della cooperativa, a cui abbiamo dedicato un box apposito, ci sono momenti in cui i nostri personaggi devono effettuare il percorso a ritroso senza poter guardare dove vanno perché la visuale in quel momento risulta bloccata. L'elemento rhythm, inoltre, sembra implementato in maniera poco convinta, in alcuni frangenti imprecisa: si tratta di aspetti che, congiuntamente a un prezzo forse un po' troppo alto, impediscono a No Straight Roads di guadagnarsi una valutazione ancora migliore.

La modalità cooperativa

No Straight Roads può essere giocato in solitaria oppure in cooperativa in locale per due giocatori, ma il sistema introdotto per l'occasione non è di tipo drop-in / drop-out: bisogna scegliere dalla schermata di partenza se si vuole procedere con la co-op e scegliere uno dei due personaggi. Una volta in gioco, tuttavia, cominciano i problemi: la telecamera segue solo il player one, non si allarga né si divide e capita dunque che il secondo giocatore si perda, dando vita a episodi abbastanza scoccianti e macchinosi. Lo stesso accade nel mezzo dei boss fight, sebbene il contesto più raccolto aiuti un po'. La sensazione è che la cooperativa sia stata aggiunta per evitare polemiche circa la sua assenza in un gioco dove ci sono sempre due personaggi sullo schermo, ma è necessario un po' di lavoro per sistemarla: allo stato attuale è a dir poco acerba.

Trofei PlayStation 4

I Trofei di No Straight Roads si ottengono per gran parte semplicemente procedendo nella campagna e sconfiggendo tutti i boss, ma diversi achievement sono legati alle performance e possono essere sbloccati ad esempio terminando uno scontro senza essere stati abbattuti, oppure nell'ambito di una modalità speciale. C'è inoltre un focus sui collezionabili, di cui gli scenari sono pieni, e sul reclutamento di nuovi alleati.

Realizzazione tecnica

Abbiamo già accennato all'eccellente direzione artistica di No Straight Roads, e questo aspetto della produzione si intreccia ovviamente con la realizzazione tecnica del gioco, per molti versi inappuntabile. Ci sono davvero dei momenti, durante la campagna, in cui sembra di trovarsi di fronte a un progetto ad alto budget e con tanto, tanto talento dietro le quinte: quest'ultima cosa è senz'altro vera, mentre nutriamo dubbi sulle effettive risorse a disposizione del team.

Ad ogni modo, è stato fatto un lavoro brillante e Daim Dziauddin può prendersi gran parte del merito, visto che ha disegnato dei personaggi strepitosi. La soluzione adottata per farli "parlare" durante le cutscene statiche non ci è piaciuta molto, avremmo preferito a quel punto delle immagini completamente ferme, ma c'è davvero poco di cui lamentarsi di fronte al mondo che i ragazzi di Metronomik sono stati in grado di creare.

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E gli scenari? Sebbene si tratti fondamentalmente di sfondi privi di elementi interattivi e con una grande abbondanza di mura invisibili, i quartieri di Vinyl City sono assolutamente splendidi e invogliano a esplorarli anche per il semplice piacere di passeggiare fra quelle strade, che si rifanno in maniera molto chiara ad alcune zone di Tokyo. La presenza di qualche effetto di pop-up e di qualche incertezza del frame rate per fortuna non inficia la bellezza delle ambientazioni.

Naturalmente la colonna sonora merita un discorso a parte, visto che insieme alla narrazione è la principale protagonista di No Straight Roads. È davvero straordinaria, composta da brani che rimangono subito in testa, forte di una qualità eccezionale: ascoltatela usando un buon paio di cuffie o un impianto adeguato, perché merita davvero. Altrettanto valido il doppiaggio in inglese, sottotitolato in italiano: il cast scelto per l'occasione ha saputo donare ai vari personaggi uno spessore sorprendente, e non è poco.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 4
Digital Delivery Epic Games Store, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (13)
7.2
Il tuo voto

No Straight Roads è un titolo assolutamente sorprendente, caratterizzato da una direzione artistica straordinaria, da una narrazione solidissima, da uno stile grafico fenomenale e da una colonna sonora incredibile. È un peccato che sul fronte del gameplay queste eccezionali premesse non siano state rispettate appieno, complici alcune ingenuità di design, una cooperativa al momento problematica e una struttura che tende a sacrificare un po' troppo la fase esplorativa, priva di veri stimoli al di là della bellezza degli scenari e dei collezionabili. Difetti che pesano, non c'è dubbio, ma che vengono controbilanciati alla grande dalla freschezza e dalla bontà di un progetto che comunica passione da qualsiasi lato lo si guardi.

PRO

  • Direzione artistica strepitosa
  • Colonna sonora fenomenale
  • Personaggi e scenari stilosi e convincenti

CONTRO

  • Il gameplay non mantiene tutte le promesse
  • Cooperativa problematica
  • Prezzo un po' alto rispetto ai contenuti