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Not For Broadcast, la recensione dell’irriverente gioco di NotGames

La recensione di Not For Broadcast, un gioco in cui stare dietro la cabina di regia per scovare tutte le malefatte dei politici in diretta TV.

Not For Broadcast, la recensione dell’irriverente gioco di NotGames
RECENSIONE di Virginia Paravani   —   11/04/2023

Se avete sempre sognato di dirigere la regia di una trasmissione TV, alternando le inquadrature e tenendo la mano pronta sul pulsante rosso della censura, siete nel posto giusto. E non solo, in Not for Broadcast sarete chiamati a condurre niente meno che i programmi notturni, tra notiziari e pubblicità vietate in fascia protetta: insomma il meglio delle TV pubbliche.

Seppur possa sembrare un lavoro tranquillo, in Not for Broadcast non c'è tempo per poltrire sulla poltrona, limitandosi a premere qualche tasto di tanto in tanto; oltre all'umorismo, alla satira e agli sketch irriverenti, il gioco edito da tinyBuild sorprende anche con una narrativa incentrata sul personaggio protagonista di questa strampalata storia.

Nella recensione di Not for Broadcast vi raccontiamo come ce la siamo cavata in una cabina di regia che ci ha visto alle prese tra spassosi spot TV, scovare segreti di importanti personalità pubbliche e "attacchi esterni" non proprio comuni.

In onda

In Not For Broadcast, quando si parla di politica, è sempre meglio guardarsi le spalle
In Not For Broadcast, quando si parla di politica, è sempre meglio guardarsi le spalle

Come accennato in apertura, Not for Broadcast può far pensare a un prodotto votato completamente alla comicità senza prendersi troppo sul serio sulle meccaniche di gioco, imitando pallidamente Telling Lies per quanto riguarda i comandi e le dinamiche. NotGames invece ha cercato una formula più ricercata e che non tramutasse il prodotto a una semplice sequela di filmati piene di barzellette interpretate da veri attori.

La storia racconta di un personaggio, Alex Winston, addetto alle pulizie dell'emittente televisiva National Nightly News, che si ritrova a coprire il ruolo di regista dopo la fuga di colui che avrebbe dovuto compiere questa mansione. Con questo incipit si ha una prima panoramica dei nostri compiti e di come eseguirli, tenendo a mente che quello che conta, ovviamente, è mantenere alto lo share. Vi state chiedendo come? La risposta a questa domanda è la colonna portante di tutto il gioco, e per scoprirlo non ci è rimasto che sperimentare.

Cosa piace di più al pubblico? La scoperta di uno scandalo politico o gli episodi imbarazzanti dei volti noti della TV? Se le nostre inquadrature, gli zoom tattici o le interruzioni pubblicitarie sono azzeccate lo si apprende proprio dalla barra in alto a destra che troviamo nella nostra postazione, che mostra appunto il seguito di spettatori in base a ciò che trasmettiamo. Ma il cambio di regia non è il solo parametro a delineare la nostra bravura dietro le telecamere.

Election Day

Saprete tenere alto il coinvolgimento degli spettatori in Not For Broadcast?
Saprete tenere alto il coinvolgimento degli spettatori in Not For Broadcast?

Not for Broadcast è ambientato in una sorta di Regno Unito degli anni '80 durante uno dei momenti più caldi per il giornalismo: il giorno delle elezioni. Il nuovo impiego del protagonista, capiremo presto, può influenzare fortemente l'opinione pubblica mettendoci di fronte alla scelta morale di cosa far vedere alle persone: la verità o una finta realtà. Ed è proprio questa satira esasperata rivolta al giornalismo di partito o alla politica nella sua interezza che riesce a far centro nella fruizione del gioco.

Ci ritroviamo dunque alle prese con la vittoria del partito Advance, schieramento politico emergente che promette di risolvere i problemi creati nella società negli anni ma che dietro l'apparenza di salvatori della patria nascondono anch'essi scheletri negli armadi, o meglio uomini in calze a rete. A questo si aggiungono invasioni in cabina di regia di nobili protestanti nudi, temporali che mettono fuori uso alcuni tasti della nostra postazione e attacchi "alieni" che arrivano direttamente dalla finestra dello studio (anch'essa satira verso la pandemia); insomma, il lavoro di regista di una trasmissione notturna si è rivelato piuttosto movimentato.

A tutto ciò si aggiunge anche la presenza piuttosto molesta di interferenze che hanno reso il nostro lavoro ancora più impegnativo, come se scegliere se mentire alla popolazione o indugiare con la telecamera su di uno scandalo non fosse già abbastanza impegnativo. Il nostro compito è dunque far filare tutto liscio e intrattenere il pubblico, tenendolo incollato allo schermo grazie alla nostra bravura sulle scelte di inquadratura o sul giusto tempismo per mandare in onda pubblicità sponsorizzate dal partito in carica o meno. Ma attenzione, il famelico mondo della politica saprà delle nostre azioni, intimidendoci o minacciando la nostra vita privata a seconda di ciò che mandiamo in onda: riusciremo a tenere alta la nostra integrità morale?

Casa e lavoro

In Not For Broadcast, lo share non è l'unico problema del nostro protagonista
In Not For Broadcast, lo share non è l'unico problema del nostro protagonista

L'esperienza di gioco si concentra prevalentemente su ciò che avviene sui quattro schermi della regia, ma in Not For Broadcast c'è spazio anche per la vita privata di Alex, che deve fare i conti con ciò che succede tra le quattro mura della propria casa, tra problemi economici e difficoltà familiari. Questi stralci di vita quotidiana sono rappresentati da immagini con commento, un taglio molto in contrapposizione con il fluire delle trasmissioni TV che ci hanno visto impegnati sul posto di lavoro.

La narrazione, in questo frangente, si fa piuttosto cupa e sembra quasi appartenere ad un gioco diverso. Le scelte compiute come regista si riversano senza mezzi termini anche sulla famiglia di Alex che si trova in bilico tra le bollette da pagare e la responsabilità di ciò che comporta il proprio lavoro. Spingersi a mostrare spaccati di propaganda verso l'uno o l'altro partito porterà il figlio del protagonista a divenire un fervente sostenitore del partito di cui tanto si parla alla TV, ritrovandosi in casa, ad esempio, un adolescente in piena crisi esistenziale.

Questa influenza ci ha portato al tempo stesso ad incuriosirci sui vari bivi narrativi, aprendo il gioco a molteplici finali. La longevità del titolo, infatti, si basa sulla volontà del giocatore di scoprire le vie alternative, le scelte rimaste in sospeso e apprezzare così tutte le diramazioni che questa strampalata storia può prendere. Certo, ripetere alcune porzioni può risultare ripetitivo e godere anche di una sola "partita" può risultare un'esperienza appagante senza andare a scovare tutto ciò che ci siamo persi in prima battuta.

Solo per veri gentleman: Deluxe Edition

In Not For Broadcast non si finisce mai di lavorare...
In Not For Broadcast non si finisce mai di lavorare...

Not for Broadcast è un titolo che abbiamo giocato interamente in inglese; offre molte altre lingue di cui alcune anche con doppiaggio, come il cinese e il russo, ma l'italiano non è previsto né per l'interfaccia di gioco, né per i sottotitoli. Per apprezzare completamente il titolo bisogna avere un'ottima padronanza della lingua, dato che a volte vengono proposte scenette con detti popolari o modi di dire non molto conosciuti.

Stiamo parlando, comunque, di un prodotto con un forte impronta inglese, difficilmente adattabile. Tralasciando la satira alla politica moderna, tra conservatori e laburisti, di cui non tutti possono conoscerne la storia e l'ideologia, sono i più fini riferimenti a sitcom o usanze britanniche ad avere un impatto sicuramente più smorzato su di un pubblico italiano. Come appena detto, questa precisazione non vuole essere dunque una critica a Not for Broadcast ma solo un avvertimento per coloro in dubbio su un possibile acquisto, adesso consci di cosa li aspetterà.

Detto ciò, il gioco di NotGames, o meglio la sua versione base, è approdato già da qualche tempo sugli store, ma dato il successo riscontrato, il lavoro del team di sviluppo non si è fermato dopo i capitoli principali. Not for Broadcast ha infatti un Season Pass che aggiunto al gioco base compone la Deluxe Edition, e se la versione base può essere completata all'incirca in sei ore, i contenuti aggiuntivi portano la conta a nove, rendendolo un prodotto più completo e che cerca anche di uscire dalle trame politiche per portare la satira in altri ambiti. Alcuni sceneggiati sono più riusciti in termini di divertimento rispetto ad altri ma la qualità espressa fin dall'inizio permane anche nei capitoli aggiuntivi.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Xbox Store
Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
6.3
Il tuo voto

Non possiamo negare che nei panni di Alex ci siamo divertiti a scoprire una versione fantasiosa (ma neanche troppo) del Regno Unito alle prese con una nuova classe politica emergente, con folli ideali ed imprese surreali. Il punto cardine dell'esperienza è la satira, incentrata prevalentemente sulla politica e sugli scandali, che seppur esagerati per strappare una risata divertono proprio per i rimandi alla società attuale. Rimane comunque una nota di dispiacere sulla mancanza della localizzazione in italiano, fattore che potrebbe allontanare molti utenti all'acquisto di questa piccola esperienza dal taglio pungente e satirico.

PRO

  • Un prodotto originale e divertente
  • Performance degli attori davvero ottima

CONTRO

  • Meccaniche di gioco fin troppo basilari
  • La storia al di fuori della cabina di regia stona con il resto del gioco