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Once Upon a Jester, la recensione di un'avventura tra musica e teatro

La recensione di Once Upon a Jester, un'avventura tra musica e teatro di Bonte Avond, con protagonista un giullare e il suo amico.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   13/11/2022

Bonte Avond è uno studio di sviluppo molto particolare, formato da quattro musicisti che per loro stessa ammissione pianificano poco e mettono tantissima musica nei loro giochi, realizzati solitamente di getto, senza stare troppo a meditare sulle ultime tendenze del mercato. La loro sede è la stanza di uno dei quattro, dove sviluppano il software, registrano la musica e doppiano i personaggi. L'obiettivo dei loro giochi è semplicemente quello di portare un po' di gioia e tanta allegria, senza la pretesa di rivoluzionare nulla. Del resto come non sorridere di fronte a un gioco chiamato "The Dragon of Terzaville Who Got His Neck Broken in a Weird Accident", con protagonista un drago dal collo piegato, o "Everybody Wham Wham", in cui bisogna costruire pupazzi di neve? È quindi con spirito altrettanto leggero e divertito che abbiamo scritto la recensione di Once Upon a Jester, la loro ultima fatica.

Storia

In Once Upon a Jester il giocatore guida Jester
In Once Upon a Jester il giocatore guida Jester

Jester e Sok sono due attori di teatro improvvisati che sfruttano la loro attività per compiere dei furtarelli e tirare a campare. Quando la principessa Cristina indice un concorso che ha come premio il poter organizzare uno spettacolo a palazzo, non ci pensano due volte a tentare l'impresa, così da provare a rubare il diamante del re, una gemma dall'indicibile valore che li renderebbe ricchi sfondati. Per riuscire dovranno però prima ottenere quindici bouquet di fiori in tre città del regno, organizzando spettacoli affini ai mutevoli gusti del pubblico locale. Il tutto si traduce in un'avventura narrativa 2D dalla grafica cartoon molto semplice e diretta, senza grossi enigmi da risolvere, ma piena di musica e battute, alcune riuscite, altre meno, tutte però inserite con spirito divertito e scritte con una certa dose d'improvvisazione, che in un gioco che mette al centro l'esperienza teatrale non stona affatto.

Once Upon a Jester è diviso in due fasi abbastanza nette: nella prima si gira per la città di turno nei panni di Jester (vestito non a caso da giullare), si parla con gli altri personaggi e si origliano i dialoghi dei passanti per capire quale genere di spettacolo gradirebbero vedere (azione, drammatico, musicale, sentimentale o horror) e quale invece li annoierebbe a morte. Quindi si deve creare la locandina teatrale della serata, scegliendo lo spettacolo, impostando lo sfondo e mettendo degli sticker e, infine, si deve iniziare lo show, dando il via alla seconda fase.

Gli spettacoli

Gli spettacoli sono una parte essenziale di Once Upon a jester
Gli spettacoli sono una parte essenziale di Once Upon a jester

Gli spettacoli, quattro in totale, sono dei canovacci intorno a cui Jester e Sok improvvisano su di un palco montato al centro della città, seguendo i temi che si è intuito essere i preferiti dal pubblico. Sostanzialmente durante ogni performance bisogna selezionare di volta in volta i generi della piece, dando vita a diversi eventi, tutti gestiti tramite dei mini giochi in cui bisogna premere i tasti al momento giusto o seguendo un certo ritmo. Ad esempio si può assistere a un combattimento tra Jester e Sok con spade di legno, o bisogna seguire le luci dei faretti di scena per cantare una canzone. Le varianti degli spettacoli sono molte e sono tra gli elementi più coinvolgenti del gioco, perché stimolano a scoprirne il più possibile, spingendo a rigiocare l'intera avventura per vederle tutte. Alla fine di ogni spettacolo, in base all'abilità dimostrata con i mini giochi e con la scelta dei temi, si viene ricompensati con dei bouquet, da uno a cinque. Il numero di spettacoli per ogni città varia quindi in base alla capacità del giocatore di venire incontro ai gusti del pubblico e di non fallire le prove che gli vengono proposte. Di nostro, giocando a livello di difficoltà normale, siamo riusciti ad arrivare alla fine dell'avventura in circa tre ore, svolgendo quattro spettacoli per città.

Allegria!

Arriveremo a fondare anche una band per combattere una strega
Arriveremo a fondare anche una band per combattere una strega

Da un punto di vista strettamente narrativo, Once Upon a Jester vive di situazioni, spesso assurde e surreali. La struttura standard dell'avventura è infatti puntellata di piccoli eventi, che mantengono alto l'interesse delle fasi esplorative, delle pur minute città, offrendo sempre qualcosa di nuovo da vedere e degli spunti interessanti, tra giri su di una ruota panoramica, pescatori che vengono divorati da mostri marini, vecchi amici litigiosi con cui fare i conti, streghe che trasformano le persone in dolci e mostri mitologici che sono dei bassisti da paura (in ogni senso). In tutto questo ci si trova anche a fondare una band in un'oscura foresta e a essere ospitati da una radio locale, oltre che ad assistere alla storia d'amore tra un minuscolo sindaco dal nome impronunciabile, una guerriera e un altro sindaco che si finge geloso di lei ma che amava l'altro.

Sok è l'inseparabile amico di Jester
Sok è l'inseparabile amico di Jester

Proprio la varietà di situazioni, l'assurdità di certe soluzioni narrative e il modo con cui vengono rotti gli schemi del racconto stesso, che non procede praticamente mai come ci si aspetta che faccia, sono i punti di forza di un'avventura che vive di una malinconica allegria e che trasuda divertimento da ogni poro, inteso come quello di chi l'ha fatta, tanto da riuscire a trasmetterlo anche dall'altra parte dello schermo. In certi momenti è un po' incerta e balbettante, vero, ma si arriva fino in fondo spinti dalla voglia di scoprire che fine faranno i suoi strambi protagonisti e se riusciranno a prendere quel diamante che bramano tanto, empatizzando per loro e sperando che riescano a essere felici.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, Nintendo eShop
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (3)
8.5
Il tuo voto

Once Upon a Jester è una buona avventura narrativa, che cattura per il tempo che dura e che riesce ad appassionare con allegria e leggerezza, senza appesantire mai troppo il racconto e senza pretendere chissà cosa. In questo finisce per esser un'esperienza più profonda di tante altre, molto moderna nello svolgimento e nella capacità che dimostra di apparire contemporanea, senza mai farlo pesare. Corta e un po' ripetitiva da rigiocare, riesce comunque ad andare a segno, come un buono spettacolo.

PRO

  • Storia surreale e piena di piacevoli stranezze
  • Tanta allegria e giovialità

CONTRO

  • Corta e un po' ripetitiva da rigiocare