San Valentino è ormai passato, ma nel caso siate ancora in vena di romanticherie può essere interessante scoprire il gioco che esaminiamo in questa recensione di Pocket Love!, perché è praticamente un piccolo gestionale di coppia.
È quasi difficile definirlo videogioco nel senso più tradizionale del termine, perché qui ci troviamo di fronte a una sorta di passatempo leggerissimo che si aggira dalle parti del Tamagotchi come tipologia d'intrattenimento, tutta incentrata sulla contemplazione delle proprie creature virtuali che non su un'interazione significativa, ma bisogna anche capire che non si tratta di un prodotto rivolto a chi cerca un'esperienza strutturata e complessa.
Sotto diversi aspetti potrebbe inserirsi nel filone di Farmville e simili app diventate celebri su Facebook, ma forse siamo a un livello ancora più basso in termini di gameplay, se così si può definire. Pocket Love ci consente di costruire una casa dei sogni in compagnia del/la proprio/a partner e di eventuali cuccioli da adottare, ma al di là della gestione estetica della casa e dei personaggi non c'è praticamente nient'altro.
Il tutto si basa dunque sull'acquisto di oggetti e sulla loro collocazione in casa o sull'espansione di questa, puntando alla creazione del nido d'amore perfetto in una corsa continua al miglioramento e all'accumulo di arredamenti e personalizzazioni tra cui scegliere, per godersi poi la propria minuscola magione dei sogni in tutto il suo splendore. C'è veramente poco da giocare ma è indubbiamente un meccanismo che può facilmente catturare gli utenti predisposti, grazie anche a una caratterizzazione grafica davvero curatissima e piacevole, vera e propria base fondamentale di tutta l'esperienza.
Casa di bambole digitale
Si parte con un semplice, ma soddisfacente editor che consente di creare il proprio avatar, quello del partner e l'eventuale animale domestico per poi lanciarsi subito nella meccanica del gioco, ovvero l'abbellimento della propria casetta. Questa viene rappresentata con un'inquadratura isometrica dall'alto che consente di vedere bene tutti gli elementi che vi vengono posizionati all'interno, puntando sostanzialmente sul principio classico della "casa di bambole": tutto il meccanismo di Pocket Love si basa sul naturale piacere che scaturisce dalla contemplazione di una microscopica casetta ideale, interamente da personalizzare con una quantità di mobili, oggetti e variazioni davvero impressionante. Da un certo punto di vista è evidente il richiamo ad Animal Crossing e titoli simili, che fanno leva sulla carineria generale e l'atmosfera dolce per favorire l'evasione nel loro piccolo mondo perfetto, ma in questo caso l'interazione è praticamente nulla, basandosi quasi esclusivamente sulla contemplazione della vita virtuale, come una sorta di modellino digitale da modificare continuamente.
L'unica variazione sostanziale effettuabile è l'ampliamento della casa, ma per il resto si tratta semplicemente di acquistare nuovi oggetti e scegliere come posizionarli, magari cercando di dare uno stile particolare alla casa in generale o a ogni singola stanza che la compone.
C'è un sistema di obiettivi progressivi che, se non altro, indirizza il giocatore verso alcune azioni specifiche da compiere (sempre riguardanti la personalizzazione degli avatar o della casa, ovviamente), il quale consente anche di ottenere varie ricompense, ma si tratta di piccoli spunti che giocano sempre sugli stessi elementi e che, peraltro, portano a ricompense piuttosto piccole spingendo pericolosamente verso le microtransazioni per vedere dei progressi più netti. L'acquisto compulsivo è di per sé un elemento fondamentale del gioco: tutti gli oggetti, i mobili, gli abiti e gli elementi della casa possono essere acquistati su un negozio virtuale chiamato Amazing, che è chiaramente un riferimento ad Amazon, cosa sicuramente simpatica ma che ci rende anche un po' dubbiosi sull'idealizzazione del consumismo che emerge chiaramente dal gioco.
Conclusioni
Pocket Love trasuda carineria e dolcezza da ogni pixel e riesce perfettamente nell'intento di trasformare il proprio smartphone in una sorta di casa di bambole modificabile a piacere. Non ci sono elementi effettivi di gioco al di là della personalizzazione di avatar e casa, ma se apprezzate lo stile grafico e il semplice piacere derivante dalla contemplazione della propria casetta potete procedere con il download gratuito. Detto questo, in quella che potrebbe essere una visione cinica, sembra che lo stile perfettamente "kawaii" sapientemente utilizzato da HyperBeard nasconda anche dei risvolti oscuri: l'innocente rappresentazione della vita di coppia pare un'idealizzazione del consumismo sfrenato. Edulcorato e idealizzato, ovviamente, ma le cui derive reali emergono nella costante presenza di microtransazioni, che prendono il sopravvento quando si nota la lentezza nella progressione degli obiettivi e delle ricompense.
PRO
- La cura grafica rende splendida la rappresentazione della casa
- Un passatempo rilassante, che punta alla contemplazione estetica
CONTRO
- Non c'è praticamente nulla di "gioco"
- Le microtransazioni diventano pericolosamente pressanti al rallentare della progressione