La linea Porsche Design di AOC si arricchisce con un secondo monitor, questa volta di livello più alto. Si tratta infatti del fratello maggiore del Porsche Design AOC Agon PD27 che abbiamo recensito qualche tempo fa e con il quale condivide il design ispirato alle fuoriserie della storica casa automobilistica tedesca.
Con la recensione del Porsche Design AOC Agon Pro PD32M però, parliamo di un modello che si rivolge a un pubblico più esigente, una platea fatta di giocatori e creatori di contenuti disposti a spendere una cifra importante per un pannello IPS 4K da 144 Hz che è in grado di raggiungere una luminanza di picco di ben 1600 nit, essenziale per un HDR di qualità, grazie a una retroilluminazione Mini LED da 1152 zone.
Caratteristiche hardware
Il Porsche Design AOC Agon Pro PD32M si aggiunge alla già ricca ondata di schermi da gioco 4K da 144 Hz con pannello IPS. Ma non abbraccia la filosofia al risparmio che accomuna gran parte dei monitor che ci sono passati per le mani in questi mesi, cosa già evidente dal prezzo di ben 1999€ in parte legato anche al brand votato al lusso. Il costo, però, non dipende solo da estetica e materiali. Tra le caratteristiche di punta di questo monitor, infatti, c'è la retroilluminazione di tipo Mini LED che con le sue 1152 zone promette un'uniformità totale, un contrasto ben più elevato del classico IPS LED e una luminanza altissima che parte da 600 nit ma arriva a ben 1600 nit di picco, garantendo la certificazione HDR 1400 che promette grandi cose.
All'atto pratico parliamo di una tecnologia sviluppata per fare da anello di congiunzione tra i classici pannelli LED, i pannelli OLED, ancora latitanti nel segmento dei monitor da gioco e destinati ad avere prezzi iniziali molto elevati, e i pannelli MicroLED, probabilmente il futuro ma per il momento enormi e venduti a prezzi da veicoli fuoriserie. Ed è proprio per questo che il mercato ha tirato fuori una via di mezzo che non può fare miracoli con i neri, principale punto debole degli schermi LED, ma punta sulla qualità complessiva dell'immagine, cosa molto importante tornando a parlare di uno schermo che non guarda solo al gaming ma tiene in considerazione anche chi utilizza il monitor per leggere, scrivere e lavorare sulla grafica. Risulta quindi importante che sia un 32 pollici, laddove la risoluzione 4K può garantire una definizione elevata anche a distanza ravvicinata.
Non è il caso, in sostanza, di lasciarsi andare a paragoni con il segmento dei televisori che grazie ai grandi numeri offre già pannelli OLED a prezzi molto competitivi, ma prevede dimensioni maggiori, ergonomia nulla e spesso poche garanzie di aggiornamenti a lungo termine, cosa che invece non manca nel caso del Porsche Design AOC Agon Pro PD32M. Nelle specifiche tecniche del monitor AOC troviamo infatti 8 anni di supporto garantito che va quindi considerato in relazione al prezzo, anche se 1999€ restano parecchi per un prodotto nuovo ma che utilizza una tecnologia destinata a sparire in pochi anni.
Detto questo, dobbiamo anche dire che parliamo di un monitor che vanta caratteristiche di alto livello e questo non solo in termini di retroilluminazione. La copertura del colore del pannello da 10-bit infatti, arriva al 97% della gamma DCI-P3 e il tempo di risposta può arrivare a 1 millisecondo GtG, con l'impostazione di overdrive massima. Inoltre troviamo Adaptive Sync compatibile con G-Sync, due altoparlanti DTS da 8 watt e una connettività notevole, saggiamente separata in due incavi ai lati del sostegno, che include due porte HDMI 2.1 con segnale fino al 4K a 120 Hz utili per le console di nuova generazione, una DisplayPort 1.4 con DSC che in 4K permette di sfruttare tutti i 144 Hz del monitor, quattro porte USB-A 3.1 con Switch KVM e una porta USB-C con funzionalità DisplayPort e ricarica fino a 90 watt.
Non manca nulla, in sostanza, in un arsenale che include anche funzioni molto utili come la possibilità di affiancare due immagini da due fonti diverse in modalità Picture by Picture, accessibile tramite il classico stick che ci porta allo stesso menù del 27 pollici, a riquadri sovrapposti, senza dubbio efficace dal punto di vista dell'estetica ma, a dirla tutta, un po' confusionario. Comprende, però, tutte le funzioni essenziali tra cui Shadow Control, Low Blue Light con diversi profili, taratura del colore, tre livelli di overdrive e gli immancabili preset suddivisi per tipologia di gioco.
Infine il pacchetto comprende diversi extra tra cui tripla illuminazione RGB con supporto per il software Light FX sul retro, un tastierino wireless in metallo che fa da telecomando, un LED bianco con due lenti che può proiettare sulla base del monitor il logo della serie AGON o quello del brand Porsche Design. Sfizioso, quindi, anche se non essenziale a differenza della dotazione in termini di cavi che include tutto il necessario tra HDMI, Display Port, USB-B e USB-C.
Scheda tecnica Porsche Design AOC Agon Pro PD32M
- Diagonale:31.5 pollici, piatto
- Pannello: IPS con retroilluminazione Mini LED
- Risoluzione: 4K 16:9 (3840 x 2160)
- Refresh rate: fino a 144 Hz
- Tempo di risposta: 1 ms GtG (overdrive su Faster)
- Colori: 10-bit (1.07 miliardi di colori)
- Gamut: copertura DCI-P3 97%
- Contrasto: 1000:1 nativo, 80.000.000:1 dinamico
- Tecnologie gaming: Adaptive Sync
- Luminanza: 600 nit tipica, 1600 nit picco
- HDR: VESA DisplayHDR 1400
- Connettività:
- 2x HDMI 2.1 (4K a 120 Hz)
- 1x DisplayPort 1.4 DSC (4K a 144 Hz)
- 4x USB-A 3.1
- 1x USB-B (Upstream)
- 1x USB-C 3.2 (Power Delivery fino a 90 Watt)
- 2x jack audio cuffia
- Audio: 2x tweeter da 8 watt con DTS
- Retroilluminazione: illuminazione RGB a tre zone e logo proiettato sulla scrivania
- Supporto VESA: 100 x 100 mm
- Ergonomia:
- Inclinazione -5˚ +21˚
- Rotazione -30˚ +30˚
- Regolazione altezza 150 mm
- Orientamento verticale
- Dimensioni: 613 x 290 x 715 mm (con sostegno)
- Peso: 11.5 kg (con sostegno)
- Prezzo: 1.999 €
Design
Partiamo col dire che nonostante il costo superiore, il Porsche Design AOC Agon Pro PD32M deve fare i conti con un design meno esotico di quello del modello da 27 pollici, decisamente più efficace nell'evocare suggestioni da fuoriserie. Ed è in parte a causa della combinazione tra spessore notevole, ampiezza delle grate dei due diffusori da 8 watt e linee squadrate che non fanno nulla per dare slancio al voluminoso chassis, tutto nero e grigio scuro, piuttosto anonimo e tutto in plastica. Ma è robusto, è ben costruito, è pensato per rendere la connettività facilmente accessibile e sul frontale risulta elegante per quanto minimale. Troviamo infatti linee semplici, le classiche tre cornici superiori ultrasottili e una cornice inferiore più spessa ma impreziosita da un efficace effetto spazzolato, dal LED di accensione e dalla scritta Porsche Design metallizzata. Molto semplice, ma efficace, soprattutto considerando che si sposa bene con quello che è il vero pezzo forte in termini di design.
Basti pensare che la plastica, il materiale utilizzato per tutto lo chassis e per il proiettore incassato nel sostegno, corrisponde ad appena il 13% dei materiali usati. Il resto si divide in circuiti e metallo che rappresenta il 49% del totale e si trova in gran parte nel massiccio sostegno che risulta essere il pezzo forte nell'estetica del monitor AOC. Qui, infatti, troviamo finalmente le suggestioni da macchina sportiva che ci aspettiamo da un prodotto del genere, un monitor tra l'altro caratterizzato da una stabilità elevatissima proprio grazie alla grossa base trapezoidale, già assemblata e da agganciare al pannello con un click e che si estende per oltre mezzo metro. Certo, un appoggio del genere risulta anche molto ingombrante, ma consente di orientare il pannello con il gesto rapido di una mano, anche in verticale, senza che l'equilibrio venga compromesso in alcun modo.
Il Porsche Design AOC Agon Pro PD32M, insomma, è pensato per essere piazzato su una bella scrivania, abbastanza spaziosa da consentire il posizionamento del tastierino trapezoidale wireless tutto in metallo e retroilluminato di bianco. D'altronde contribuisce al prezzo elevato pur essendo pressoché identico, ad esclusione dei bordi, a quello del modello da 27 pollici che tra l'altro, pur essendo più economico, comprende la stessa chiavetta USB in metallo, un paio di altoparlanti e l'animazione di accensione con effetto sonoro.
Ma un paio di extra in più, oltre ovviamente a caratteristiche decisamente superiori, non mancano di certo, a partire dal proiettore di loghi, con selettore a rotella per selezionare quello AGON o quello Porsche Design, che aggiunge un tocco di classe al sostegno. Inoltre c'è la tripla illuminazione RGB che fuoriesce dai due grossi altoparlanti, posizionati ai lati del pannello, e da una striscia LED posizionata in corrispondenza della grata di espulsione dell'aria, poco sopra all'aggancio del sostegno. Inoltre la dotazione comprende ben due porte minijack per le cuffie a scomparsa, uno su ogni lato del monitor, e tutto il necessario in termini di ergonomia. Il solido sostegno ha infatti una corsa verticale di 15 centimetri, una rotazione orizzontale di 60 gradi e, come anticipato, include l'orientamento verticale del pannello, il tutto senza sforzi.
Prestazioni
Il monitor AOC, lo diciamo subito, è un gran bel vedere nonostante l'illuminazione Mini LED non possa fare miracoli. Da una parte, infatti, abbiamo neri lontani dalla perfezione, ma dall'altra abbiamo contrasto efficace e luminanza eccellente, in grado di garantire immagini vibranti in combinazione con una copertura del colore che è decisamente elevata, anche se leggermente inferiore a quella dichiarata. Ma siamo comunque vicini al 95% dello spazio DCI-P3 e vicini al 100% dello spazio Adobe RGB, cosa molto importante pensando all'utilizzo professionale nell'ambito della grafica.
Purtroppo il modello che abbiamo ricevuto soffriva di backlight bleeding nell'angolo in basso a sinistra, in ben due punti distinti, e non era esente da qualche rifrazione potenzialmente fastidiosa. Inoltre il puntatore del mouse e le scritte bianche producono un bagliore, visibile su sfondo nero, a causa del local dimming, ma l'alone è più contenuto rispetto a quello di altri monitor che sfruttano questa tecnologia, presumibilmente grazie all'uso di un buon processore, e quando ci sono immagini a schermo l'attenzione vola sui dettagli, sulla definizione che resta elevatissima anche con il naso a un palmo dal pannello e sui colori che si fanno ancora più d'impatto quando è possibile sfruttare l'HDR, uno dei pezzi forti del monitor AOC. Ed è merito della luminanza, di un'ottima implementazione della tecnologia e della precisione dei colori, terzo elemento di una triade che restituisce un'immagine di maggior impatto e più ricca di dettagli.
Ottima inoltre la leggibilità dei testi, importante per un monitor che considera anche i creator, ed eccellenti in generale i dettagli che, cosa invece importante per il giocatori che restano il pubblico di riferimento, sono molto buoni anche in movimento, al netto dei limiti dei 144 Hz di refresh che per titoli particolarmente rapidi come gli FPS competitivi possono non essere abbastanza per chi vuole il massimo. Ma non rappresenta certo un problema per chi gioca a titoli ad alto profilo grafico, laddove i 144 FPS sono difficili da raggiungere anche con la più potente delle configurazioni. Più importante, quindi, la questione dei tempi di risposta, ottimi come risulta evidente dal ghosting che è pienamente percepibile solo nei test dedicati anche disattivando l'overdrive o impostandolo al minimo. Va da sé che l'impostazione intermedia migliori ulteriormente le cose, riducendo la scia quasi del tutto, senza incorrere nei problemi di overshoot, comunque leggeri, che spuntano con l'impostazione più spinta.
Si confermano, quindi, le promesse di versatilità di uno schermo che è senza dubbio in grado di dare soddisfazioni sia con i contenuti in streaming, sia con i videogiochi, sia nella sfera professionale. Tutto questo, tra l'altro, valorizzato da una certa attenzione al comfort che parte dall'ergonomia elevata, di cui abbiamo già parlato, per arrivare a comprendere i diversi profili del filtro Low Blue Light. Ed è importante che ci siano visto che la tinta giallastra della modalità lettura, particolarmente riposante, è problematica con film e giochi laddove troviamo la modalità multimediale che riduce comunque l'affaticamento degli occhi, seppure in misura inferiore, mantenendo colori discretamente fedeli. Non è il caso, invece, di affidarsi troppo al sistema audio che con i suoi 8 watt per altoparlante offre volumi discretamente elevati, ma soffre comunque la mancanza di woofer come risulta evidente da bassi inferiori a quelli di monitor meno costosi.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.5
Il Porsche Design AOC Agon Pro PD32M è un monitor eccellente, in grado di restituire immagini pulite, colorate e convincenti in quasi ogni ambito. Certo, è ancora legato a una tecnologia che comporta un sacrificio in termini di neri, ma grazie ai Mini LED offre un contrasto e un'illuminazione decisamente superiori ai classici pannelli LED, restituendo tra l'altro un HDR di qualità molto alta. Il tutto condito da un'ottima connettività e da extra di lusso tra cui la rotazione in verticale, il tastierino wireless in metallo, il proiettore per i loghi e luci RGB in quantità. Ma anche considerando tutto questo risulta comunque troppo costoso, soprattutto con la consapevolezza di tutti quei monitor in arrivo a breve che promettono caratteristiche ancora più elevate.
PRO
- Qualità dell'immagine eccellente
- HDR ottimo grazie alla luminanza di picco elevata
- Molto robusto
- Extra e porte in quantità
CONTRO
- Prezzo piuttosto elevato
- I Mini LED comportano comunque compromessi con neri e bagliori
- Un pizzico di backlight bleeding