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Princess Peach: Showtime!, recensione: la principessa di Nintendo si prende il palcoscenico

Dopo tanti anni arriva su Nintendo Switch un altro gioco avente per protagonista la Principessa: ecco la nostra recensione di Princess Peach: Showtime!

Princess Peach: Showtime!, recensione: la principessa di Nintendo si prende il palcoscenico
RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   21/03/2024

Era lecito aspettarsi da Nintendo un gioco di Super Mario che ne accompagnasse il debutto (o meglio, il ritorno...) nelle sale cinematografiche: la società giapponese ha invece optato per un florilegio di pubblicazioni, inedite e non, che rendessero omaggio ai vari personaggi del film. E se c'è un protagonista che ha svettato più degli altri nel cartone di Illumination, quantomeno rispetto agli equilibri abituali della serie, quello è proprio la Principessa del Regno dei Funghi (che ci perdoni il maschile sovraesteso): questo gioco ne segna il ritorno come eroina di un videogioco dopo quasi vent'anni. Scopriamo com'è andata nella nostra recensione di Princess Peach: Showtime!.

Sviluppato da Good-Feel e diretto da Etsunobu Ebisu, un veterano dell'industria, nonché fondatore e presidente stesso della società, che non ricopriva questo ruolo (quello di direttore, intendiamo) addirittura dai tempi di Mystical Ninja Starring Goemon per Nintendo 64. In passato Good-Feel si è occupata di Wario, Kirby e, soprattutto, delle recenti apparizioni di Yoshi (tra cui Yoshi's Crafted World, sempre su Switch).

Rispetto alle prime immagini divulgate l'anno scorso, l'aspetto della Principessa è stato modificato sia negli artwork che nelle espressioni facciali, così da renderla più credibile e volitiva, senza sfociare in alterazioni eccessive del personaggio, fedelmente all'identità proposta in Super Mario Bros. Il Film. L'intento di caratterizzare maggiormente Peach è palese, ma se Nintendo è Nintendo da tanti anni ci sono delle ragioni ben precise, e tra queste forse la più importante è che raramente realizza un titolo senza una precisa identità ludica: Princess Peach: Showtime! quindi non è soltanto il "gioco della principessa", ma una creazione unica nel panorama interno all'azienda. Non è un'avventura né un platform, e nemmeno un titolo multiplayer: è una degustazione di vari generi diversi, con Peach - e le sue tante trasformazioni - a fare da addensante.

Trama e struttura del gioco

Il Teatro Splendente ospita l'avventura di Princess Peach: Showtime!
Il Teatro Splendente ospita l'avventura di Princess Peach: Showtime!

La trama di Princess Peach: Showtime! è, come spesso accade nei giochi Nintendo, estremamente semplice: la Principessa Peach si reca al Teatro Splendente per godersi uno spettacolo, quando l'intera struttura viene conquistata e alterata in chiave tragica dalla malvagia Uva Spina, e dai suoi sottoposti della Compagnia del Mosto (!). Con l'aiuto della svolazzante Stella e dei suoi poteri, la Principessa è l'unica che prova ad opporsi al gramo destino che attende il Teatro. Contesto a parte, è ammirabile l'intento degli sviluppatori di voler originare un universo nuovo, inedito e parallelo a quello del Regno dei Funghi: non ci sono i nemici classici di Super Mario, e anche la presenza dei Toad è ridotta al minimo indispensabile. Se la vocazione è lodevole, la realizzazione del nuovo immaginario lo è un po' meno: a parte la Principessa e Uva Spina, e ad eccezione di qualche boss, gli abitanti del Teatro (per carisma e differenziazioni ci hanno ricordato i Palmensi di Super Mario Sunshine) e i nemici sono piuttosto anonimi.

Il Teatro Splendente, che si sviluppa in vari piani, è l'equivalente - semplificato all'essenziale - del castello della Principessa in Super Mario 64: funge da struttura connettiva per i vari stage. Questi ultimi possono essere affrontati in ordine libero all'interno di uno stesso piano, che tendenzialmente ne ospita quattro. Fedelmente al tema del gioco, ogni scenario propone uno spettacolo diverso, e una diversa mutazione della Principessa Peach, che equivale all'assaggio di un particolare genere videoludico.

Princess Peach: Showtime!: la trasformazione da ladra è tra le migliori
Princess Peach: Showtime!: la trasformazione da ladra è tra le migliori

Senza fornirvi una panoramica eccessivamente dettagliata, alcuni esempi pratici delle trasformazioni: Peach Spadaccina è la protagonista di un gioco d'azione basato sul combattimento. Peach Supereoina di un picchiaduro a scorrimento con fasi sparatutto. Lo spettacolo Ninja ha un approccio stealth, quello Detective ricorda un'avventura grafica semplificata, Peach Pasticciera propone una versione più evoluta (e contestualizzata) del minigame di Mario Party in cui bisogna ricalcare una linea col pennarello. Peach Ladra è protagonista di un platform con enigmi, Peach Sirena di un puzzle game a tema musicale, Cowgirl di un platform con corsa automatizzata, Pattinatrice di un rhythm game, Kung Fu di un qualcosa a metà tra picchiaduro ed eventi quick time. La varietà tematica, in sostanza, non manca.

Controlli e game design

Princess Peach: Showtime!: Stella, l'assistente di Peach
Princess Peach: Showtime!: Stella, l'assistente di Peach

Va chiarito che, esclusi i rari momenti in cui si usano i pulsanti dorsali per far posare Peach sotto i riflettori, attivando così oggetti e passaggi nascosti, il gioco si regge sull'utilizzo di due soli tasti: uno è adibito al salto, l'altro all'azione. Non esistono cambi di ritmo interni all'opera, se non quelli desiderati dagli sviluppatori: l'andamento della Principessa è fisso, mentre il salto è modulabile nell'intensità. Il pulsante azione varia la propria funzionalità in base alla trasformazione di Peach: nei suoi abiti iniziali serve a liberare i poteri di Stella, utili a vari scopi (risvegliare un abitante del Teatro, stordire un nemico, attivare un interruttore). Già dal sistema di controllo è chiaro quanto Princess Peach: Showtime! faccia attenzione alla semplicità, ad essere giocabile da chiunque.

Ogni trasformazione della Principessa ha tre scenari dedicati. Nel primo di ogni tema, la protagonista inizia lo spettacolo coi propri abiti canonici, fin quando, dopo aver superato alcuni ostacoli e appreso il contesto narrativo del momento, non ottiene la trasformazione che caratterizza lo stage. A quel punto il giocatore prende familiarità con le nuove abilità, e i modi in cui interagiscono coi nemici e gli ostacoli dello scenario: si tratta di livelli che durano dai dieci ai venti minuti, che, gusti personali e qualità leggermente diversa a parte (alcune trasformazioni, come Spadaccina e Ladra, le abbiamo gradite di più), svolgono egregiamente la propria funzione.

Princess Peach: Showtime!: Peach in versione Supereroina
Princess Peach: Showtime!: Peach in versione Supereroina

Adesso è necessaria una piccola digressione: si dice spesso che i giochi Nintendo siano per bambini. E quasi sempre è vero: sono "anche" per bambini; Principess Peach: Showtime! invece, ancora più di Kirby o Yoshi, è soltanto per loro, e per neofiti in generale. Il livello di sfida proposto è davvero irrisorio e, se si viene sconfitti spesso all'interno di uno stage, è addirittura possibile "comprarne" il superamento attraverso il sacrificio degli oggetti fin lì collezionati. Tutto ciò è comprensibile e giustificabile in base al target dell'opera. Ciò che è meno comprensibile e giustificabile, tuttavia, è l'impostazione generale degli scenari "due e tre" di ogni trasformazione: se il primo introduce ai vari contesti proposti, interattivi e narrativi, dal secondo ci saremmo aspettati un approfondimento, o comunque una variazione delle meccaniche già note. Invece no. Gli scenari "numero due" di ogni costume sono quasi sempre una semplice e diretta prosecuzione degli stage che li hanno preceduti, senza modulazioni o introduzioni di rilievo.

Il terzo stage, che è quello conclusivo e rappresenta una sorta di "resa dei conti", è più corto del secondo, spesso più impegnativo, ma anche in questo caso c'è il rimpianto per le scarse variazioni delle idee: in questi stage Peach salva dei personaggi detti Splendì (la Splendì cuoca nello stage da Pasticciera, ad esempio), e il gioco suggerisce una collaborazione con ognuno di essi nella sfida finale, ma è una collaborazione scenografica e narrativa, mentre avrebbe potuto essere approfondita in modi decisamente più incisivi. La qualità dei singoli stage è buona, sia chiaro: ci aspettavamo soltanto una maggior evoluzione interna, che invece è fin troppo timida. I vari scontri con Uva Spina e i boss alla fine di ogni piano del Teatro, invece, ci hanno soddisfatto: non possiamo parlarne nel dettaglio, ma è esattamente ciò che ci aspettavamo dal resto del gioco... qualcosa di semplice, ma anche di costantemente vario e creativo.

Longevità, aspetto e musica

Princess Peach: Showtime!: le animazioni della protagonista sono ben curate
Princess Peach: Showtime!: le animazioni della protagonista sono ben curate

Princess Peach: Showtime!, come detto, è relativamente breve e poco impegnativo: per finirlo servono meno di dieci ore (probabilmente anche a un esordiente), mentre per trovare tutti gli oggetti nascosti richiede (almeno) il doppio del tempo. Il problema di riattraversare gli stage sta nell'impossibilità di saltare i dialoghi. Princess Peach: Showtime! è un gioco molto scenografico, guidato e dialogato: se la prima volta che si affronta uno scenario tutto ciò è funzionale, riascoltarlo di nuovo lo è molto meno.

A livello grafico c'è poco da criticare. Il gioco è animato con perizia, in particolare la Principessa Peach, ed è molto... spettacolare. Si consente delle libertà e dei tempi registici, a volte ai limiti della (piacevole) parodia, che raramente si vedono in un gioco Nintendo. Peach si mette in posa, le inquadrature variano da scenario a scenario e anche all'interno degli stessi, ci sono degli zoom e delle angolazioni per donare al tutto un taglio cinematografico: si tratta di un ottimo lavoro, il cui unico grave limite è di natura tecnica, visto che (giocando sul televisore) il framerate è tutt'altro che stabile. Anche le composizioni musicali, tra l'altro ascoltabili dal menu, risultano piacevoli e (soprattutto) abilmente variegate, oltre che adatte ai numerosi contesti proposti. I tanti costumi secondari acquistabili per Peach e Stella rappresentano un'ulteriore conferma di quanto sia curato l'aspetto del gioco.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch
Digital Delivery Nintendo eShop
Multiplayer.it
7.0
Lettori (38)
6.6
Il tuo voto

Princess Peach: Showtime! è un insieme di antipasti, ognuno dei quali propone un genere diverso di videogioco (platform, avventura grafica, picchiaduro a scorrimento...), con la Principessa a fare da denominatore comune. I vari assaggi sono indubbiamente gustosi ma, anche accettando la scarsissima difficoltà, la seconda e la terza portata delle varie trasformazioni di Peach non ci hanno soddisfatto appieno. Ci aspettavamo degli accostamenti creativi dopo l'antipasto, delle variazioni sul tema o addirittura un primo che ne seguisse il gusto, e invece abbiamo avuto il bis dello stesso piatto. È un vero peccato, perché il gioco, nonostante il framerate incerto, è ben curato nella presentazione, sia visiva che sonora, ed è coraggioso nel voler proporre un contesto narrativo, come quello teatrale, completamente slegato dal Regno dei Funghi. Lo consigliamo soltanto al pubblico ideale a cui si riferisce, e cioè bambini e utenti esordienti.

PRO

  • Controlli semplici e funzionali
  • Vari generi trattati
  • Un mix tra spettacolare e parodistico
  • Aspetto musicale e grafico ben curato

CONTRO

  • Framerate incerto (solo col Dock)
  • Piuttosto breve e guidato
  • Scarsa evoluzione interna delle dinamiche di gioco