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PS5 Pro, la recensione della console di metà generazione che non pensavamo di volere

Mancano meno di 24 ore all'arrivo nei negozi di PS5 Pro, l'aggiornamento midgen dell'ammiraglia di Sony e noi siamo pronti ad emettere il nostro verdetto.

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   06/11/2024
Le scalanature sulla scocca di PS5 Pro
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Neanche due giorni fa su queste stesse pagine ci siamo lanciati in un lunghissimo unboxing e conseguente approfondimento di PlayStation 5 Pro, l'aggiornamento di metà generazione che Sony ha scelto di lanciare proprio mentre la sua console ammiraglia compie 4 anni. 4 anni anomali, tra la pandemia da Covid, la scarsità di transistor che ha limitato fortemente la disponibilità di questa (e molte altre) macchine tecnologiche e un'inflazione galoppante che ha visto PS5, per la prima volta nella storia di questi sistemi da gioco, aumentare il suo prezzo di vendita ad anni di distanza dal suo debutto sul mercato.

E in questo clima di grandissima incertezza, in una sorta di unicum videoludico, ci ritroviamo quest'oggi a parlare finalmente e definitivamente del restyling "pro" di una console che forse, ad oggi, non ha ancora dimostrato tutto il suo potenziale e sta cercando con grandissima fatica di tornare agli antichi fasti del marchio, accogliendo le esigenze di un futuro dove i Tripla A hanno sempre meno spazio, e riuscire a posizionare un live service capace di generare cassa sul lungo periodo è un'esigenza sempre più pressante. E se sul fronte software Sony deve quindi prendere una decisione e scegliere quale strada imboccare, per quello che concerne l'hardware sembra avere sempre le idee molto chiare o, perlomeno, sembra poter contare su una massa critica di giocatori e affezionati disposti ad acquistare qualsiasi cosa che abbia il marchio PlayStation ben impresso su confezioni e scocche, senza preoccuparsi troppo del cartellino del prezzo e delle reali potenzialità e performance di quel prodotto.

PlayStation VR2 e PlayStation Portal sono due esempi fulgidi di una posizione di mercato ben stabile e conquistata con anni di grandi fatiche che sembra dimostrare come Sony possa fare un po' quello che vuole con i suoi prodotti, perché a parlare è prima di tutto il brand. Ed è proprio in questo filone che si innesta PS5 Pro: un bump hardware a metà strada tra un puro restyling estetico e un aggiornamento consistente della componentistica che sembra puntare con forza a quel mercato "di nicchia" di consumatori altospendenti che sono disposti a pagare qualsiasi cifra pur di avere l'ultimo ritrovato tecnologico sul mercato, pur di poter dire "gioco al massimo con la mia console", pur di sentirsi sicuri di non dover scendere a compromessi nelle loro sessioni di gameplay. Questa cifra oggi ha un valore molto preciso: 799€ perché questo è quello che bisogna spendere, oggi, per portarsi a casa questo aggiornamento di metà generazione che, anche questo per la prima volta nella storia delle console, doppia il prezzo di vendita originale del modello base.

In questa recensione cercheremo di raccontarvi in un buon dettaglio cosa offre in più questa macchina e se l'upgrade è effettivamente visibile, ma vogliamo che sia chiaro fin da subito che questo è soltanto l'inizio di un percorso che andrà avanti nei prossimi mesi, quando tutte le patch di aggiornamento dei principali giochi saranno effettivamente disponibili e soprattutto quando, nei prossimi 2 anni, arriveranno sul mercato titoli che hanno percorso parte del loro iter di sviluppo tenendo in considerazione fin da subito le caratteristiche potenziate di questa macchina. Per ora infatti PS5 Pro è un cantiere aperto e, il poco tempo a nostra disposizione per provarla non aiuta a mettere a terra un giudizio che può essere considerato definitivo. Soprattutto alla luce del fatto che, come per tutti i prodotti fortemente premium, l'analisi non può prescindere dal fatto che questo prodotto è opzionale, facoltativo, un qualcosa in più che non mette in secondo piano, né sminuisce, l'offerta di PS5 base che non solo esiste e rimane sul mercato, ma che probabilmente guadagnerà ancora più valore in funzione di questa nuova forbice di prezzo.

Caratteristiche tecniche di PS5 Pro

Come detto e ridetto in molteplici occasioni, PS5 Pro è un aggiornamento di metà generazione e questo si traduce in tutta una serie di miglioramenti hardware che non modificano drasticamente la macchina, ma ne ottimizzano il funzionamento e, in qualche occasione, offrono comunque dei sostanziosi passi in avanti. Il lavoro che Sony ha svolto riguarda soprattutto la componente video di PlayStation 5, la sua GPU, ma contemporaneamente ci sono stati alcuni piccoli ritocchi anche al resto della componentistica della macchina.

PS5 Pro a confronto con PS5 Slim
PS5 Pro a confronto con PS5 Slim

La CPU, il nucleo centrale, è quindi rimasto lo stesso: un otto core, sedici thread su architettura AMD Zen 2 che, apparentemente, è stato un filo rinnovato nell'ottimizzazione energetica per consentire agli sviluppatori che hanno questa necessità, di attivare una sorta di potenziamento momentaneo della frequenza di lavorazione così da gestire al meglio situazioni dove i calcoli della fisica e dell'intelligenza artificiale richiedono un boost momentaneo. Non ci sono dettagli precisi in merito ed è un utilizzo concreto molto difficile da riscontrare, quindi manteniamo uno stato di riserbo su questo elemento, in attesa di poter effettuare delle prove più specifiche. Ciò che concretamente già sappiamo è che alcuni sviluppatori giapponesi, Capcom e Square Enix su tutti, hanno già confermato di utilizzare questo boost per attenuare alcuni problemi di frame rate e di gestione dei calcoli che riguardano, ad esempio, Final Fantasy 7 Rebirth, Dragon's Dogma 2 e Monster Hunter Wilds, ma si tratta di un'implementazione che è praticamente trasparente per il consumatore e che sarà usata per casi molto specifici.

Sony ha poi lavorato "ai fianchi" sulla questione RAM introducendo un upgrade particolarmente intelligente, per quanto poco pubblicizzato, e che potrebbe dare un'importante iniezione di longevità alla Pro. La nuova macchina offre infatti i medesimi 16 GB di GDDR6 con una banda passante che ora tocca i 18 Gbps, contro i 14 Gbps di PS5 base. Questo si traduce in una maggiore velocità dei trasferimenti di dati tra la RAM e il SoC e quindi, almeno sulla carta, dovrebbe offrire la possibilità di caricare con maggiore velocità gli elementi di un gioco durante l'esperienza ludica.
In altre parole dovrebbe comportare una riduzione dei fenomeni di pop-up e pop-in o, allo stesso tempo, permettere di utilizzare texture a risoluzione più elevate senza perdita di prestazioni.

PS5 Pro con la confezione distribuita in Italia
PS5 Pro con la confezione distribuita in Italia

Ma la "genialata" riguarda l'implementazione di 2 ulteriori GB di RAM, saldati sulla nuova scheda madre e di tipo DDR5. Si tratta di una RAM nettamente più lenta della GDDR6, in linea con quella che possiamo trovare nei PC più recenti, ma che Sony avrebbe dedicato esclusivamente al sistema operativo della console e a gran parte delle sue funzionalità multimediali, come ad esempio la cattura di screenshot e video, oltre a tutta la gestione in sovrimpressione della dashboard. In questo modo, gli sviluppatori possono accedere a tutti e 16 i GB della GDDR6 senza doverla condividere con le funzionalità base della console. Anche in questo caso bisognerà capire cosa comporterà in concreto sui videogiochi futuri, visto che deve sempre e comunque essere garantita la compatibilità con la PS5 base, ma è indubbio che anche questo elemento potrebbe comportare un aumento generale delle prestazioni o un miglioramento dei dettagli grafici.

Ci sono poi un paio di upgrade secondari che non vanno però trascurati in alcun modo. Innanzitutto PS5 Pro arriva sul mercato con 2 TB di storage, raddoppiando di fatto la capienza del modello base (e più che raddoppiandola se il confronto lo facciamo con gli 825 GB di PS5 Fat). Una scelta probabilmente necessaria per Sony per cercare di stemperare la polemica relativa alla mancanza del lettore disco visto che la "nuova" console è disponibile in versione only digital, fermo restando che rimane sempre possibile acquistare a parte il lettore esterno introdotto con PS5 Slim (+120€ da aggiungere nel conto totale) per installarlo nella Pro. In aggiunta PS5 Pro introduce anche il WiFi 7 per garantire maggiori velocità di connessione di rete per tutti quei giocatori che preferiscono sfruttare un wireless casalingo invece di collegare via cavo ethernet la macchina alla propria rete locale.

E poi per ultimo, ma chiaramente non per importanza, c'è l'upgrade relativo alla GPU, quell'aggiornamento grafico così tanto sbandierato da Sony e Mark Cerny fin dall'annuncio di questo upgrade di metà generazione. Lo possiamo concretamente suddividere in 3 parti. Innanzitutto c'è il nuovo core grafico che ha subito il cambio di architettura da RDNA 2 a RDNA 3, sempre di AMD, ed è ora il 67% più grande, ovvero è adesso composto da 60 Compute Unit, che sono le unità che svolgono i calcoli relativi al rendering grafico, contro le 36 della PS5 base, Slim o Fat che sia. Questo è l'elemento cruciale che giustifica l'aumento prestazionale della macchina visto che, da solo, concorre al passaggio dai 10 TERAFLOPS di PS5 ai nuovi 16,7 TERAFLOPS di calcoli di PS5 Pro. Le frequenze di lavoro dovrebbero essere leggermente diminuite passando dai 2,23 GHz del modello originale ai 2,17 GHz della Pro, ma anche su questo fronte bisognerà attendere le analisi approfondite. Si tratta comunque di un aspetto che non ha praticamente conseguenze concrete, soprattutto alla luce dell'enorme aumento di potenza di calcolo.

È ancora possibile installare un secondo SSD accedendo facilmente allo slot di upgrade
È ancora possibile installare un secondo SSD accedendo facilmente allo slot di upgrade

In seconda battuta, Sony lavorando di concerto con AMD, ha integrato la versione più moderna dei ray tracing core, ovvero la parte di GPU che pensa a gestire i calcoli relativi all'illuminazione tramite ray tracing. In questo caso le implementazioni sembrano arrivare direttamente da quanto è possibile trovare sulle recentissime implementazioni in ambito laptop (Strix Point) e su quello che vedremo nelle ormai imminenti nuove schede video desktop, diciamo quindi un mix tra RDNA 3.5 e RDNA 4. Questo consente agli sviluppatori di portare su schermo un aumento delle performance in ray tracing che sono tra il doppio e il triplo migliori delle prestazioni di PS5 base. Ovviamente solo per quanto concerne l'applicazione del ray tracing. Entrambe queste due caratteristiche, la GPU composta da più compute unit e i nuovi ray tracing core, dovrebbero garantire un miglioramento medio del 45% delle performance di PS5 Pro rispetto al modello originale uscito 4 anni fa. E poi c'è da aggiungere la PlayStation Spectral Super Resolution.

La PSSR: cos’è e come funziona?

E arriviamo alla terza caratteristica video tanto sbandierata: la PlayStation Spectral Super Resolution. Si tratta di una sorta di risposta di Sony al DLSS di NVIDIA e, in qualche modo, anche all'FSR di AMD che Mark Cerny ha scelto concretamente di aggirare sviluppandosi questa alternativa in casa.
Il funzionamento è sempre lo stesso: si parte da una risoluzione di rendering più bassa rispetto a quella di output e si aumenta artificialmente per portarla a quella di rendering prevista. Per gestire questo passaggio interviene l'intelligenza artificiale che ricostruisce o, in taluni casi, inventa i pixel mancanti in modo tale che siano credibili e coerenti con gli altri che compongono l'immagine. L'obiettivo finale è quello di avere una risoluzione di output upscalata che sia indistinguibile da un'eventuale, uguale risoluzione di output nativa.

Un dettaglio della parte frontale di PS5 Pro
Un dettaglio della parte frontale di PS5 Pro

Per fare un esempio concreto, il gioco gira a livello di rendering a 1080p o 1440p, ma attraverso la PSSR, viene portato a 4K. In questo modo la GPU deve calcolare meno pixel, ha quindi bisogno di meno potenza concreta, e le capacità di calcolo che "avanzano" possono essere sfruttate per aumentare i dettagli della scena, abbellendo l'immagine con ulteriori elementi, oppure per generare più frame nello stesso intervallo di tempo.

Attraverso la PSSR, che è l'unica concreta esclusiva di PS5 Pro rispetto al modello base, lo sviluppatore può perseguire 3 strade diverse: scegliere di abbassare ulteriormente la risoluzione di rendering senza che ci sia una perdita di qualità percepibile a totale favore di un incremento sostanziale degli FPS; mantenere la stessa risoluzione di rendering di PS5 base ma aumentando i dettagli o gli effetti in ray tracing, con ripercussioni positive sulla qualità della scena ma senza che ci sia un peggioramento del frame rate; aumentare la risoluzione di rendering al massimo possibile sfruttando tutta la potenza della GPU maggiorata per offrire implementazioni grafiche altrimenti non possibili su PS5 base. Che poi sono in pratica i nuovi target grafici delle modalità 4K a 120 FPS, 4K a 60 FPS e 4K (o 8K) a 30 FPS. Ovviamente, tra il dire e il fare, c'è di mezzo tutto un mare enorme di lavori che gli sviluppatori devono concretamente effettuare.

La dashboard di PS5 Pro implementa una impostazione per 'forzare' l'utilizzo della PSSR e della GPU potenziata ai titoli PS4
La dashboard di PS5 Pro implementa una impostazione per "forzare" l'utilizzo della PSSR e della GPU potenziata ai titoli PS4

Se infatti Sony ha scelto di offrire ai giocatori la possibilità di "forzare" l'applicazione della PSSR sui giochi PS4 che vengono fatti girare in retrocompatibilità (c'è una nuova funzione a tal proposito nel menu Schermo delle Impostazioni della dashboard), lo stesso non vale per i titoli PS5 che devono invece essere concretamente patchati affinché sfruttino la PSSR e la GPU potenziata per offrire eventuali, nuove modalità grafiche. E qui si annida il maggiore "problema" attuale di questa midgen.

Design

PS5 Pro segue alla lettera le indicazioni di design di questa generazione di console Sony ed è una sorta di figlio nato dall'unione ideale tra PS5 Fat e PS5 Slim. Segue infatti a ruota lo stile estetico introdotto con il restyling dello scorso anno, ma si presenta più alta e un filo più larga della Slim. A differenziarla da quest'ultima, a colpo d'occhio, c'è soltanto il nuovo fascione laterale che, ora, è composto da tre righe e da una maggiorazione dello spessore che separa questa parte dalle vele.

Le porte posteriori di PS5 Pro sono le stesse di PS5 Slim
Le porte posteriori di PS5 Pro sono le stesse di PS5 Slim

Proprio queste ultime hanno subito anche loro un paio di modifiche sostanziali. Innanzitutto le 2 superiori sono ora opache e con la stessa texture delle 2 inferiori, restituendo così un feeling molto più elegante e soprattutto coerente rispetto a quell'ibrido opaco/riflettente che caratterizza la Slim (e più in generale la linea PS5). Allo stesso tempo però, per una scelta di marketing che ci sentiamo di contestare con forza, proprio le 2 vele superiori non risultano compatibili con quelle della Slim per una manciata di millimetri e, soprattutto, per via dell'aggiunta di alcuni spessori extra che impediscono di fatto di montare le vele della Slim nella Pro e viceversa.

Quelle inferiori sono invece perfettamente interscambiabili come era facile immaginare per il fatto che PS5 Pro è compatibile con il lettore disco aggiuntivo della Slim e quindi con la vela "bombata" che alloggia il tray.

Le vele superiori a confronto: a sinistra quella di PS5 Slim, a destra quella della Pro
Le vele superiori a confronto: a sinistra quella di PS5 Slim, a destra quella della Pro

Anche la disposizione delle porte segue il ripensamento adottato dal restyling della Slim: ora ci sono 2 porte USB frontali Type C, mentre sul retro troviamo tutte insieme al centro, le altre 2 porte USB Type A, l'uscita HDMI 2.1 e l'attacco RJ-45 per la connessione ethernet, mentre su un lato c'è la presa di alimentazione.

La prestazioni: ogni gioco fa storia a sé

E qui arriviamo al primo nodo di PS5 Pro: una sorta di incoerenza logica che abbiamo verificato con la prima tornata di giochi a cui potevamo accedere perché già provvisti di patch migliorativa. La scelta di Sony di lasciare completamente carta bianca alle software house, se infatti è sicuramente una scelta intelligente per ciò che concerne la creatività e per il potenziale di sfruttamento delle nuove caratteristiche, è altresì controproducente per l'esperienza utente. Ogni gioco fa infatti storia a sé e talvolta risulta poco chiaro quali siano i miglioramenti concreti della versione Pro rispetto allo stesso videogioco fatto girare su PS5 base.

I 2 The Last of Us sono tra i pochi titoli dove è chiarissima la nuova modalità grafica di PS5 Pro
I 2 The Last of Us sono tra i pochi titoli dove è chiarissima la nuova modalità grafica di PS5 Pro

Nella decina di titoli testati abbiamo infatti visto di tutto, ma ciò che rimane sullo sfondo è una cronica mancanza di chiarezza. Ci sono giochi, come i 2 The Last of Us di Naughty Dog che, ad esempio, aggiungono semplicemente una terza modalità Pro alle due pre-esistenti Fedeltà / Performance che abbiamo imparato a conoscere in questi anni e che dovrebbe unire il meglio dei 2 mondi: ovvero qualità grafica e 60 FPS granitici. Oppure ci sono i titoli Insomniac, Marvel's Spider-Man 2 e Ratchet & Clank: Rift Apart per intenderci, che invece sovrascrivono le 2 modalità originali per offrire una controparte Pro che dovrebbe essere meglio, ma non si sa bene in cosa. Anzi, addirittura la nuova Fedeltà Pro offre persino delle opzioni granulari aggiuntive per andare a ritoccare l'applicazione del ray tracing su riflessi e occlusione ambientale, che ricordano tanto la profondità delle opzioni PC, senza però che siano chiari i risultati a video.

O ancora, ci sono titoli giapponesi come Final Fantasy VII Rebirth o Dragon's Dogma 2 che aggiungono anche loro una modalità extra con delle nomenclature insensate che sembra quasi non volessero mettere in evidenza che quella roba gira solo su Pro. Ad esempio "Versatilità" per il titolo di Square Enix che a colpo d'occhio, non è che sia così evidente che è la nuova modalità realizzata per l'aggiornamento di metà generazione.

I piedini per posizionare in orizzontale la console sono compresi nella confezione
I piedini per posizionare in orizzontale la console sono compresi nella confezione

Ma non abbiamo finito perché ci sono addirittura i casi limite di Alan Wake 2 e Hogwarts Legacy che, addirittura, presentano le stesse identiche modalità grafiche di PS5 base senza che ci sia neanche un cambio di nome. Sta a noi capire che Qualità e Performance del gioco di Remedy, in realtà ora implementano dell'effettistica aggiuntiva nel primo caso (ovvero il ray tracing) e un miglioramento della qualità generale del rendering nel secondo caso. Mentre il gioco ambientato nell'universo di Harry Potter ora ha in più una modalità Fedeltà con Ray Tracing che, però, è stata implementata anche su PS5 base e quindi, in concreto, cosa cambia con la Pro? Ecco questo è un po' il sentimento che abbiamo provato in questi giorni con la nuova macchina ed è quel fil rouge che ha attraversato tutto il nostro coverage fino ad ora: siamo davanti a un cantiere aperto dove chiunque, Sony compresa, deve prendere le misure e capire in concreto cosa vuole comunicare ai consumatori e come gli sviluppatori devono utilizzare in concreto questa potenza aggiuntiva. E considerate che di titoli in 4K a 120 FPS o in 8K ancora non c'è l'ombra visto che Gran Turismo 7 non è stato aggiornato in tempo per questa prova. Sarà essenziale osservare molto da vicino quali saranno le implementazioni future, ma per ora ci è sembrato tutto poco chiaro.

Temperature e rumorosità

Dove PS5 Pro si comporta bene è sul fronte delle temperature e, di conseguenza, per quello che concerne la rumorosità. Nonostante infatti il form factor della macchina sia in linea con quello di PS5 Slim, quindi decisamente più "contenuto" ed enormemente più leggero di PS5 Fat, e malgrado l'aumento dell'alimentatore che sale dai 350 Watt del modello originale e del restyling Slim, per arrivare agli attuali 390 Watt, i valori in gradi e decibel sono in linea con gli altri modelli.

PS5 Pro è cioè una console silenziosa, esattamente come lo sono gli altri 2 modelli di PlayStation 5: quando si naviga nella dashboard, la macchina non emette un suono e, nel momento in cui si inizia a giocare, la ventola parte ed è percepibile in ambienti estremamente silenziosi (siamo tra i 42 e i 44 decibel secondo le nostre rilevazioni) oppure se si mettono le orecchie nelle immediate vicinanze della console, altrimenti si confonde tranquillamente con i rumori tipici di case e uffici.

Ancora una volta la dissipazione attiva della macchina è affidata ad una singola ventola passante
Ancora una volta la dissipazione attiva della macchina è affidata ad una singola ventola passante

Stesso discorso vale per le temperature: analizzando le griglie posteriori di scarico dell'aria calda durante le sessioni di gameplay abbiamo sempre rilevato una forbice di temperatura che si aggira tra i 43 e i 47 gradi centigradi.

Tenendo in considerazione le prestazioni maggiorate e l'aumento del core della GPU insieme alla crescita dei consumi giustificata dal potenziamento dell'alimentatore, non possiamo quindi che evidenziare il buon lavoro svolto da Sony sulla gestione della dissipazione di questo aggiornamento di metà generazione.
I tempi della turbina a reazione di PS4 Pro sono insomma molto lontani.

Conclusioni

Prezzo 799 €

Multiplayer.it

7.0

Come avrete già capito, è assai difficile emettere un giudizio definitivo su questa PS5 Pro. Da un lato infatti è evidente che siamo al cospetto di un aggiornamento di cui vedremo i risultati concreti nei mesi a venire quando tutte le patch per i giochi esistenti saranno disponibili e, soprattutto, quando cominceremo a vedere arrivare sul mercato titoli che hanno previsto l'esistenza della macchina già nel corso dello sviluppo e possono quindi sfruttare in modo più intelligente e "nativo" le caratteristiche dell'upgrade. Allo stesso tempo c'è quell'enorme elefante nella stanza che è il prezzo di vendita. Un cartellino che appare folle se confrontato alla politica adottata da Sony ai tempi di PS4 Pro, ma che evidenzia la precisa scelta della società di offrire un prodotto premium ad una fetta di utenza che è disposta a pagare qualsiasi cifra pur di avere l'ultimo ritrovato tecnologico realizzato dalla sua azienda preferita. Semmai oggi quello che ci sentiamo di criticare è una certa mancanza di chiarezza nella comunicazione dei reali benefici apportati da questa macchina ai giochi del momento, unita ad alcune scelte di marketing un po' troppo furbette, come le vele non pienamente compatibili o la mancanza cronica di lettori esterni sul mercato. La nuova componentistica in sé è incontestabile, così come la qualità costruttiva del prodotto, ma è chiaro che l'upgrade è difficile da consigliare, al momento, a chi ha già PS5 oppure a chi vuole entrare per la prima volta in questo ecosistema e che può sfruttare una versione base sicuramente a buon mercato e che ha ancora un bel po' di frecce al suo arco.

PRO

  • La sostanza c'è tra GPU maggiorata, SSD raddoppiato e RAM migliore
  • Temperature e soprattutto rumorosità in linea con gli altri modelli
  • A livello di design è coerente con la line-up e più elegante con le 4 vele opache

CONTRO

  • Ogni gioco fa storia a sé ed è quindi difficile emettere un verdetto univoco sullo sfruttamento della macchina
  • Le vele superiori non sono compatibili con quelle di PS5 Slim
  • Il prezzo è veramente troppo alto