Non è semplice scrivere una recensione di Questa è una Storia Vera perché, in effetti, non si tratta propriamente di un gioco, dunque gli schemi di valutazione tipici saltano inevitabilmente e ci si trova a parlare di una breve e intensa esperienza, il cui scopo si rivela soprattutto dopo esserci entrati in contatto, al di fuori dell'azione stessa.
Il titolo di Frosty Pop, creato in collaborazione con charity: water, è in sostanza un breve racconto interattivo più che un'avventura narrativa, nel quale ci troviamo a seguire il lungo, doloroso e per alcuni aspetti anche affascinante e malinconico cammino di Bontu alla quotidiana ricerca dell'acqua. Ci limitiamo ad alcune semplici interazioni e prendiamo parte ad alcuni piccoli enigmi, ma siamo soprattutto spettatori passivi di questo viaggio, messo in scena con uno scopo più informativo che d'intrattenimento, dotato però di un notevole peso.
Il team di sviluppo è uno dei più attivi nel supportare il novello catalogo di giochi Netflix, accessibili gratuitamente da tutti gli abbonati al servizio video, ma in questo caso il lavoro svolto ha soprattutto l'intento di sensibilizzare gli utenti su un tema pressante e sottovalutato: la difficoltà di accesso a risorse di vitale importanza come l'acqua per molte popolazioni, soprattutto nella zona dell'Africa. Come riferito sulla pagina ufficiale di Questa è una Storia Vera, "a volte dobbiamo condividere storie difficili", hanno detto in proposito i Frosty Pop, che dopo esperienze gioiose come Krispee Street hanno deciso di mettersi in contatto con l'attivista Angela Ahrendts e charity: water per costruire questa piccola storia in grado di coinvolgere tutti nell'incredibile impresa che è la raccolta di acqua pulita per una terrificante quantità di persone ogni giorno.
Un lungo cammino
Tutto si svolge nel corso della lunga camminata che Bontu, la protagonista, deve effettuare per raggiungere una fonte d'acqua non troppo contaminata, in modo da poter riempire la tanica e riportarla a casa. Il villaggio della donna si trova vicino a una foce, ma nel periodo estivo il fiume si secca e le riserve idriche scarseggiano, costringendo gli abitanti del luogo a cercare l'acqua più a monte, spesso presso falde più o meno nascoste, nel caso in cui non si disponga di un pozzo funzionante. Il cammino è diviso in piccole sezioni con ambientazioni diverse, durante le quali Bontu racconta qualcosa della sua vita e della realtà che la circonda, attraverso aneddoti e considerazioni che riescono a non cadere più di tanto nel didascalico ed emergono come realistici e vivaci, pur essendo questioni di notevole peso, che spingono alla riflessione sulle condizioni di alcune popolazioni.
Dal punto di vista del gameplay c'è davvero poco da discutere: per la maggior parte del tempo ci si limita a premere sul bordo dello schermo per far camminare la protagonista nella direzione stabilita, con alcuni momento d'interazione varia a seconda delle situazioni.
Si tratta di fasi alquanto telefonate e prevedibili, che non presentano praticamente alcun elemento di sfida vero e proprio: tenere premuto per calibrare un salto, fermarsi dietro alle rocce per non rimanere investiti dalla tempesta oppure risolvere semplici enigmi come comporre puzzle o risolvere basilari operazioni. Non c'è praticamente nulla di "gioco" in Questa è una Storia Vera e i momenti d'interazione servono soprattutto a renderci più partecipi del percorso e delle emozioni della protagonista: si completa in meno di un'ora e non offre spunti in termini di "divertimento" o sfida di abilità, ma è comunque un racconto che rimane in mente e può stimolare alla riflessione su tematiche di grande importanza.
Conclusioni
Questa è una storia vera è a tutti gli effetti un breve racconto interattivo che ha ben poco di "gioco", limitandosi a mettere in scena un lungo piano-sequenza punteggiato da qualche input richiesto al giocatore, ma il suo scopo è proprio questo, metterci al corrente di una situazione e farcela vivere da vicino, seguendo il lungo e periglioso percorso di Bontu verso una fonte d'acqua pulita. Questo, in sostanza, è quello che resta impresso del "gioco" in questione: il pensiero che un bene primario e scontato per una parte della popolazione mondiale sia un tesoro prezioso, da conquistare con fatica, per altri milioni di persone. Questa è una Storia Vera riesce a raccontarci questa realtà con una notevole grazia e un certo lirismo, mantenendo un approccio leggero e quasi naïf al tema, sfruttando anche le bellezze naturali dell'Africa attraverso un'affascinante grafica pitturata a mano. Non va preso come gioco, perché non avrebbe molto senso in questi termini: è un breve racconto da vivere tutto in un sorso e portarlo poi dentro, con la sua scia di pensieri costruttivi.
PRO
- Leggero e piacevole ma al contempo profondo e drammatico
- Riesce a farci riflettere su problemi reali e gravi del mondo
- Esteticamente semplice ma estremamente evocativo e affascinante
CONTRO
- Non c'è da aspettarsi un gioco: il "gameplay" è estremamente basilare
- Molto breve