Praticamente succede che in una torrida serata di agosto stai montando un gunpla - un Cao Cao Wing della linea SDW Heroes, per l'esattezza - quando ti propongono la recensione di SD Gundam Battle Alliance e, siccome ti sei un po' perso tra tutti i giochi di Gundam che escono ultimamente anche dalle nostre parti, il tuo primo pensiero è che sia l'ennesimo picchiaduro/sparatutto multigiocatore, tipo Mobile Suit Gundam: Battle Operation 2, ma coi mech Super Deformed che, per chi non lo sapesse, significa che hanno la testa enorme e sproporzionata rispetto al corpo.
Dunque accetti l'incarico con poco entusiasmo, ma scopri, una volta impugnato il DualSense, che hai preso una cantonata perché il nuovo titolo ispirato all'immortale mecha creato nel '79 da Yoshiyuki Tomino è molto diverso da come te l'aspettavi.
Universo G
Inutile stare a discutere sulla trama di un gioco come questo, che è più un pretesto per mettere insieme, nello stesso prodotto, decine e decine di Gundam presi dalla serie originale - la cosiddetta Universal Century - e dai suoi millemila spin-off, compresi Iron Blooded Orphans, Wing, AGE e così via.
Vi basti sapere che, nei panni di un generico pilota di Mobile Suit durante la famosa Guerra di un anno, scoprirete di non esistere realmente, e di appartenere piuttosto a un'immensa banca dati, chiamata Universo G, che custodisce la storia di Gundam. Le intelligenze artificiali che sorvegliano queste registrazioni hanno rilevato una serie di "anomalie" che tendono a modificare il canone: ve ne accorgerete quando il Gouf di Ramba Ral, attaccando la White Base che dovete difendere nella missione iniziale sulla Terra, si trasformerà improvvisamente nel Barbatos marziano di Augus Mikazuki.
Da quel momento in poi, SD Gundam Battle Alliance si struttura attraverso una serie di stage che si dividono in due categorie: Anomalie e Reali. Nelle Anomalie si rivivono alcuni momenti iconici nei diversi anime di Gundam, solo che ci sono Mobile Suit e personaggi fuori posto, che spesso dovrete combattere o difendere. La storia si sviluppa tra uno stage e l'altro e, durante gli stessi, attraverso una serie di ridondanti dialoghi tra i vari comprimari e le intelligenze artificiali. Qualche volta potrete persino intervenire nella conversazione, scegliendo una risposta che, però, non ci è sembrato cambi in modo significativo la narrativa.
Per ogni Anomalia, a un certo punto, si sblocca anche il corrispondente stage Reale. Queste missioni sono le vere chicche per i fan, dato che permettono di rivivere la storia originale senza interferenze, in compagnia dei protagonisti autentici che scambiano con alleati e avversari suppergiù le stesse battute degli anime di riferimento.
Sono missioni mordi e fuggi, della durata di non più di 5-10 minuti ciascuna, che a tratti sembrano molto più adatte a un'esperienza mobile come quella che offrirebbe la versione Nintendo Switch, che però non abbiamo avuto occasione di testare. Noi abbiamo giocato su PlayStation 5, riscontrando caricamenti pressoché istantanei tra missioni e quartier generale, in realtà una modesta interfaccia che consente di accedere a diverse schermate e servizi di personalizzazione.
È chiaro, però, che SD Gundam Battle Alliance è una produzione cross-gen, che infatti è disponibile anche in versione PlayStation 4, e perciò non sfoggia chissà quale comparto tecnico spaccamascella. Fortunatamente lo stile Super Deformed non ambisce al realismo e alla ricerca del dettaglio sfarzoso, nascondendo le eventuali imperfezioni grafiche dietro i modelli 3D tozzi ma particolareggiati e animati più che dignitosamente.
Attingendo a oltre venti serie animate, SD Gundam Battle Alliance offre anche un'importante varietà di musiche originali, ambientazioni e Mobile Suit che tendono a soffocare la sensazione di ripetitività che si verifica inevitabilmente una volta affondati gli artigli nella sua ossatura vera e propria.
Gundam Hunter
Una volta capito il loop di gameplay su cui si basa l'intero gioco, abbiamo passato qualche ora a cercare un termine di paragone, finché l'occhio non ci è caduto sul Dock della Switch posteggiato accanto al TV e ci è venuto in mente Monster Hunter. Sembra un paragone azzardato, ma non lo è. Le missioni si sbocconcellano più o meno alla stessa maniera, ma non è tanto questo a stabilire una connessione tra i due titoli, quanto il fatto che nei diversi stage ci imbatteremo casualmente in Parti e Progetti. Le prime sono essenzialmente componenti generate a caso che servono a potenziare i Mobile Suit nell'hangar de quartier generale, migliorando i suoi parametri o aggiungendo abilità passive come la guardia automatica e simili.
I Progetti, invece, servono a sbloccare i Mobile Suit da controllare. Spesso servono molteplici Progetti per completare lo sviluppo di un nuovo mecha, e per i Gundam più famosi, come l'iconico RX-78 di Amuro Ray, bisognerà ripetere certe missioni un considerevole numero di volte. Siamo nel campo del "farming", insomma, anche se l'immediatezza del gameplay aiuta ad alleviare il senso di monotonia.
Il fatto è che SD Gundam Battle Alliance non è propriamente solo un gioco d'azione, ma anche una sorta di GDR con tanto di punti esperienza, level up e statistiche da aumentare o diminuire pagando in capitali, praticamente la valuta dell'Universo G che troveremo sconfiggendo i nemici nei vari stage. Raggiungendo certi livelli, si sbloccano anche degli spazi per dei modificatori che garantiscono abilità e bonus molto specifici, che dipendono dai piloti dei Mobile Suit completati.
I partner che sceglieremo per accompagnarci in missione - un massimo di due tra i piloti dei Mobile Suit che abbiamo sbloccato - aumentano a loro volta di livello, ma nel senso di Amicizia, e così facendo acquisiscono abilità e vantaggi aggiuntivi che possono influenzare gli scontri in modo significativo. È un peccato che l'intelligenza artificiale sia lacunosa e che questi compagni di battaglia si limitino a sparare un po' a caso senza rispettare il ruolo predefinito dei loro Mobile Suit. Per questo motivo, è meglio ripetere le missioni online, magari insieme a due amici, approfittando della modalità multigiocatore per completarle più in fretta, specialmente quando ci sono da affrontare i coriacei boss del gioco.
I tantissimi Mobile Suit si dividono fondamentalmente in tre ruoli - Universali, Cecchini e Lottatori - che determinano le loro competenze specifiche. Come si intuisce dai nomi, quelli Universali sono veri e propri jolly, i Cecchini se la cavano meglio con le armi a distanza mentre i Lottatori sono inarrestabili in mischia. Gli archetipi sono importanti per identificare lo stile di combattimento di un certo Mobile Suit, ma nulla vi impedisce di potenziare le armi a distanza di un Lottatore o, viceversa, gli attacchi in mischia di un Cecchino. Le abilità speciali chiamate Azioni ruolo, tuttavia, conferiscono bonus specifici, ed è qualcosa che bisogna tenere a mente quando si compone la squadra negli stage più avanzati.
Nonostante sia possibile scegliere tra due livelli di difficoltà - Facile e Normale - alcuni stage possono rivelarsi più tosti del dovuto, soprattutto perché i nemici tendono ad accerchiare il giocatore o a bersagliarlo da posizioni sopraelevate non facilmente raggiungibili.
Le missioni, in effetti, a prima vista ricordano i titoli del genere musou: specialmente nelle fasi avanzate del gioco ci ritroveremo a combattere ondate su ondate di Mobile Suit, ma il sistema di combattimento, in apparenza essenziale, nasconde più di una chicca per cui vale la pena giocare le missioni Tutorial, che sono stranamente facoltative. Di base ci si muove nell'ambiente 3D ricorrendo ai propulsori per scattare o saltare, tenendo sempre a mente che si ricaricano nel tempo. Oltre a un'arma a distanza generica e predefinita, ogni Mobile Suit può attaccare con due colpi in mischia e concatenarli in semplici combo che però, eseguite con un certo tempismo e nell'ordine corretto, consentono di proiettare i nemici in aria e di prolungare la catena di attacchi.
Una serie di manovre speciali, come l'attacco Spezzacatena, le parate e le schivate perfette danno al sistema di combattimento un sapore più tecnico, e ci sono scontri, soprattutto contro determinati boss, in cui bisogna sfruttare ogni possibilità per vincere. I boss solitamente sono protetti da meccaniche come la Barra equilibrio, che impedisce di lanciarli, o le Barriere anti-laser, che assorbono un certo numero di danni a distanza, che devono essere aggirate, pena il Game Over.
Fortunatamente, oltre alle combo normali e alle armi da fuoco, ogni Mobile Suit dispone anche di due Armi secondarie che dipendono dal ruolo e che solitamente investono proprio sulle sue capacità principali. Ogni Arma secondaria dipende da una riserva che si ricarica nel tempo, e può essere concatenato in certe combo sfruttando le manovre più sofisticate, come le cosiddette interruzioni rapide, che nei picchiaduro chiameremmo più comunemente "cancel". A chiudere il cerchio ci pensano infine le ASP, praticamente le super mosse che sono lentissime a caricarsi, ma che una volta attivate infliggono danni enormi ai bersagli con tanto di scenetta d'intermezzo.
Come avrete intuito, insomma, il sistema di combattimento di SD Gundam Battle Alliance è tutt'altro che banale e può dare non poche soddisfazioni, ma i controlli non proprio reattivi e la telecamera disfunzionale, che tende spesso ad andarsene per i fatti suoi, costringendoci a riposizionarla manualmente ogni volta, rappresentano una vera e propria spina nel fianco. Per fortuna non sono spigolosità tali da rovinare un titolo immediato che fa esattamente quello che deve fare: divertire gli appassionati con un fanservice smodato che, una volta tanto, si appoggia a una struttura solida e coinvolgente.
Conclusioni
Se amate il Mobile Suit più famoso del mondo, SD Gundam Battle Alliance è un vero gioiellino che dietro il character design Super Deformed - che non piacerà a tutti, pacifico - nasconde un loop assuefacente, tanto fanservice e un sistema di combattimento solidissimo, viziato purtroppo da qualche sbavatura di ordine tecnico. Approcciandovi al titolo firmato Artdink e Bandai col nostro stesso scetticismo iniziale, potreste restare piacevolmente stupiti: a nostro avviso, questa è la strada che la serie dovrebbe intraprendere anche nelle sue future iterazioni proporzionate.
PRO
- La struttura è furba e spinge a scoprire tutti i Mobile Suit
- Sistema di combattimento immediato e appagante
CONTRO
- Può diventare assai ripetitivo
- La telecamera è davvero terribile