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Session: Skate Sim, la recensione del simulatore di skateboard più fedele di sempre

Nella recensione di Session: Skate Sim vi spieghiamo perché, nonostante i difetti, il titolo rivoluzioni il genere di appartenenza.

RECENSIONE di Simone Pettine   —   29/09/2022

A volte l'evoluzione assume forme davvero strane. Negli anni Sessanta, in California, a qualcuno venne in mente di prendere una tavola, aggiungerci quattro ruote e saltarci sopra. Il fenomeno diventa uno sport e, sessant'anni dopo, abbiamo il videogioco a tema: stessa esperienza, ma si controlla il tutto impugnando comodamente un controller davanti alla TV (o a un monitor). Beh, "stessa esperienza" fino a un certo punto, direte voi. E avete ragione. Proprio questa osservazione, in realtà, ha assillato per diverso tempo gli sviluppatori di Crea-ture Studios.

Rifletteteci un momento. Di videogiochi a base di skateboard ne esistono già da tempo, basti pensare alla serie Skate di EA o al ritorno di Tony Hawk's Pro Skater. Session: Skate Sim, però, è diverso da tutti i prodotti appena citati come il giorno è diverso dalla notte.

Certo, lo sport alla base resta sempre lo stesso, ma questa volta ci siamo ritrovati a trascorrere ore ed ore con un vero e proprio simulatore, basato sull'adattamento il più possibile fedele dell'esperienza del mondo reale in forma ludica; una forma che richiede tempo, dedizione, pazienza, per poi ripagare adeguatamente gli sforzi profusi.

Se siete interessati allo skateboarding e attendevate da tempo una controparte videoludica il più possibile realistica e fedele, questa potrebbe essere la vostra occasione. State per scoprirlo, nella recensione di Session: Skate Sim.

Gameplay da veri skater

Gli ambienti di Session: Skate Sim non sono purtroppo molti né vari, ma fanno il proprio dovere
Gli ambienti di Session: Skate Sim non sono purtroppo molti né vari, ma fanno il proprio dovere

Il gameplay di Session: Skate Sim è diverso da quello di qualsiasi altro titolo a base di skateboard abbiate visto in passato. Tanto per cominciare la sua non è la classica filosofia arcade; di conseguenza manca anche l'abbastanza comune sistema di punteggi. Su questo aspetto insiste scherzosamente sin dall'inizio uno dei personaggi presenti, amico del protagonista. Tra parentesi, la presenza di dialoghi irriverenti, pungenti e autoironici rende anche i momenti più seccanti del titolo - come ad esempio il punitivo tutorial - se non piacevoli, almeno sopportabili.

Sin dal primo avvio, Session: Skate Sim vi chiederà di selezionare un livello di difficoltà, poi modificabile in un secondo momento. Fondamentalmente, al gioco interessa sapere quanto siete esperti del settore: meno lo sarete, più andrà a fondo, con pazienza e costanza, nello spiegarvi ogni singolo aspetto dello sport che avete scelto di praticare in forma videoludica. Il sistema di controllo, notevolmente originale, cambia in base a questa impostazione, dal momento che "assiste" maggiormente l'utente ai livelli di difficoltà più bassa, pur senza mai inserire il pilota automatico.

Lo stile realistico di Session: Skate Sim
Lo stile realistico di Session: Skate Sim

La verità, comunque, è che siamo in presenza di una produzione estremamente realistica, di un vero e proprio simulatore e pertanto non vi sono davvero sconti significativi per nessuno. Il sistema di comando a doppia levetta fa sì che a ciascuna di esse corrisponda uno dei piedi del protagonista. La sensazione restituita è davvero quasi quella di trovarsi su una tavola vera e propria: non è facile imparare a dosare il peso, controllare la direzione e la velocità, figurarsi poi tutta quella miriade di combinazioni stilose dai nomi demoniaci. Ciò che dovete sapere è che vi sono tutti i possibili trick del caso; che tutti hanno bisogno di una determinata esecuzione; che questa esecuzione di comandi specifici ha bisogno anche di tempismo calcolato al millesimo di secondo rispetto all'ambiente circostante, se no vi ritroverete con il povero protagonista schiantato contro pareti, scalinate e panchine (le compenetrazioni con gli oggetti e le collisioni non sono questo granché).

La sensazione complessiva è di estrema fedeltà allo sport di riferimento. Per di più Session: Skate Sim è tecnico e puntiglioso nelle sue richieste, esige grande attenzione. Consapevole di tutto ciò, gli sviluppatori hanno predisposto alcune funzionalità sensate: per esempio potete impostare, all'interno degli ambienti, i vostri punti di salvataggio su misura, in modo da ricaricare al volo personaggio e skate proprio in quella posizione, e non altrove. La filosofia è insomma graniticamente quella del "trial and error": si sbaglia, si riprova, si sbaglia ancora, si riprova finché una dannata esecuzione non riesce perfetta come dovrebbe. E intanto le ore di gioco trascorrono senza accorgersene.

Struttura (e alcuni limiti)

Eseguire i trick in Session: Skate Sim richiederà tempo, allenamento, pazienza
Eseguire i trick in Session: Skate Sim richiederà tempo, allenamento, pazienza

Session: Skate Sim è un titolo diverso dai cugini più datati e chi lo acquisterà lo farà proprio per la sua anima da simulatore. Vale la pena conoscere anche la struttura generale, perché un conto è padroneggiare lo skate, un altro utilizzarlo per qualche finalità più precisa. Da questo punto di vista, il mondo offerto dagli sviluppatori è abbastanza limitato e consiste in una serie di punti di interesse (per gli skater) ospitati dalle città di New York City, Philadelphia e San Francisco. Vi è una sorta di trama generica - il protagonista, dopo anni a riposo in seguito a un infortunio, torna alla sua grande passione - che ospita missioni brevi e brevissime, quasi tutte consistenti nella realizzazione tecnica di determinate mosse sulla propria tavola. Come ricompensa, si ottiene una valuta spendibile nei negozi delle città sopracitate, per acquistare fino a duecento personalizzazioni per il personaggio principale (e ovviamente per il suo skate).

Il tutto funziona, ma mostra in modo innegabile il fianco dal punto di vista contenutistico e spesso anche qualitativo. L'unica cosa davvero inattaccabile, in effetti, è il gameplay; già il comparto tecnico lascia molto a desiderare (anche su PlayStation 5), così come oggetti e dettaglio dei vari ambienti presenti, collisioni, la stessa personalizzazione del proprio avatar, del tutto inconsistente. La struttura della progressione in sé, in realtà, è abbastanza opinabile: manca una storia organizzata in capitoli, così come un minimo pretesto che spinga all'esplorazione del circondario; si può benissimo restare ad esercitarsi nella prima area, per sempre.

Quante volte vi schianterete al suolo in Session: Skate Sim? Moltissime, vedrete
Quante volte vi schianterete al suolo in Session: Skate Sim? Moltissime, vedrete

Certo, direte voi, qui conta l'ossatura, non i fronzoli: ma un simulatore perfetto di skateboarding non è necessariamente anche un simulatore divertente. A parte i grandi fan dello sport (e, secondo noi, anche diversi tra di loro), tutti gli altri rischieranno di annoiarsi dopo poche ore. A meno che non siano dei maniaci del perfezionismo: in quel caso Session: Skate Sim saprà dare loro soddisfazione, soprattutto ai livelli di difficoltà più proibitivi.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5
Digital Delivery Steam, Epic Games Store, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
7.0
Lettori (1)
7.8
Il tuo voto

Session: Skate Sim nasce con l'idea di offrire il primo, vero simulatore agli amanti dello skate, rifiutando del tutto l'anima arcade e il sistema di punteggio di tutti gli altri titoli dedicati allo sport in questione pubblicati fino ad oggi. In questo riesce alla perfezione: è tecnico, preciso, esigente, anche ai livelli di difficoltà più bassi; pretende molto, con una curva di apprendimento impegnativa e un sistema di controllo ingegnoso, ma sa anche dare soddisfazioni una volta che si riesce a padroneggiare perfettamente la propria tavola. La progressione consiste, però, in una serie di missioni per nulla accattivanti, e in un sistema di personalizzazione di avatar e skateboard che lascia il tempo che trova; il tutto senza neppure vantare un comparto tecnico significativo, né una direzione artistica particolarmente ispirata. È chiaro: il prodotto è consigliato agli amanti dello sport in questione, e a nessun altro. Provare (e cadere a terra) per credere.

PRO

  • Come simulatore, praticamente perfetto
  • Ben quattro livelli di difficoltà
  • Oltre duecento accessori per la personalizzazione

CONTRO

  • Tecnicamente e visivamente molto povero
  • Pochi ambienti
  • Sistema di progressione assai debole